Ciao, il mondo è piccolo, pensa che qui di aretini siamo almeno tre.
Immagino che sulla coltivazione delle Phalaenopsis esistano testi accuratissimi, scientifici. Io però non ne ho, e non saprei consigliarti.
Posso solo darti dei consigli basati sull’esperienza diretta.
Stelo: se, come ogni neofita, il tuo scopo è di veder rifiorire la tua pianta il prima possibile, allora lo stelo lascialo com’è, senza tagliare nulla. Gli steli molto spesso, sempre direi se la pianta sta bene, ricacciano in punta, e queste ripartenze in punta sono i primi fiori che la pianta rimette dopo che si è conclusa la precedente fioritura. Se il tuo scopo è questo, non tagliare niente; o meglio, taglia solo ciò che è irrimediabilmente secco. Ma lasciare la punta a uno stelo significa aumentare le possibilità che lo stelo stesso non si secchi.
Annaffiature: altri potrà dirti meglio, ma secondo me esiste un solo modo per regolarsi, osservare le radici attraverso il vaso trasparente. Se le radici sono turgide, non annaffiare. Quando cominciano ad apparire disidratate, quando schiariscono di colore, annaffia. Versa l’acqua solo lungo i bordi del vaso, in modo da bagnare generosamente a pioggia le radici che si affollano lungo le pareti del vaso, e innaffia il meno possibile la parte centrale del vaso, che resta sempre troppo umida.
Acqua: se usi acqua di rubinetto, normalmente va tutto benissimo per un po’, ma dopo un anno (o forse più, molto credo dipende dal tipo di acqua), le radici cominciano a “bruciarsi”, e allora devi subito rinvasare. Se usi acqua demineralizzata, puoi andare avanti molto più tempo senza rinvasare, con ovvi vantaggi.
Luce: la massima luce possibile e anche un po’ di sole diretto.