• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Oggi ho nostalgia della mia infanzia

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Oggi prevale la mia vena nostalgica, nel senso di nostalgia ;)

In un altro thread ho sctitto rispondendo a Gianni.de, in veneziano, ed ho detto che mi piace parlare in dialetto, mi piace il dialetto veneziano, mi piacciono tutti i dialetti, anche se non li capisco tutti, perchè credo che siano più vicini alla gente, la ingua italiana, la notizia è di questi giorni, ma lo sappiamo già tutti, si sta lentamente svilendo, si sta svendendo a lingue straniere mal pronunciate e di cui non conosciamo nemmeno il significato.
Parlare in dialetto mi fa ricordare la mia infanzia, mi ricordo dello stic al tamarindo, del gelato limone e fragola, delle pastine colorare che mi comperava mio nonno e di quelle di riso che comperava la mia mamma, ma che stranamente mi cadevano sempre dalle mani, del cinema in patronato, dove c'era sempre padre Pompilio che si metteva davanti alla luce quando c'erano scene di ..... baci casti e puri, potrei continuare, ma lascio a voi questo piacere .........
 

Scatolina

Guru Giardinauta
ehehehe Manu, c'è da dire che la mia infanzia è stata piuttosto diversa dalla uta.... per diverse età ovviamente!
Ma per quanto riguarda il dialetto, anche a me piace molto, e mi diverto a parlarlo e scriverlo con le amiche (a volte ci mandiamo sms in dialetto.... sono troppo divertenti!!)
Dovremmo avere più cura della nostra bella lingua......
 

RosaeViola

Master Florello
...e io dei ghiaccioli che compravamo per dissetarci dopo delle corse affannate o della focaccia calda e croccante appena sfornata dal panettiere che compravo mentre andavo a scuola.
Ricordo con grande nostalgia e tenerezza i giochi in cortile.
Eravamo tanti negli anni '60 in quel grande cortile di città e giocavamo a indiani e cow-boys o invadevamo il giardino, erigendo tende fatte di coperte che sottraevamo alle nostre mamme.
Ricordo le foglie delle ortensie strappate, per farci le bistecche nel nostro gioco fra mamma e papà e il custode che, per questo, ci rincorreva con la scopa! :lol:
La bellezza del refrigerio dell'acqua ghiacciata che ci dissetava e che il custode stesso distribuiva a tutti noi, messi in coda sotto la finestra al piano terra, del suo bagno...

Ma la sensazione più straordinaria, era il corpo caldo e morbido di mia madre che mi abbracciava...il suo sorriso nell'accogliermi la mattina, il suo sguardo amorevole mentre facevo colazione e la gioia di sentirsi amati che ti accompagna in una nuova giornata.
Oggi penso anche, con grandissima malinconia, a qualcuno di quei bambini cresciuti con me, che non ci sono più e che abbiamo visto morire appena ragazzi, dopo lunghe sofferenze e mi viene da dire: "Chi l'avrebbe detto..." e li ripenso nei nostri giochi, nelle nostre risse, nella nostra gioia che accompagnava l'esuberanza e la vitalità che è tipica di quelle età e li rivedo adolescenti, a condividere gli stessi pensieri e le stesse ansie...già, chi l'avrebbe detto...
 

Clorophilla

Florello
io, più che dell'infanzia, ho nostalgia dell'adolescenza....i ritrovi con le mie amiche, gli interminabili giri in bicicletta, le ore di studio passate insieme che divenivano anche motivo di confronto, lo spirito ribelle, la passione per i ns. Neil Young, Bob Dylan, Jackson Browne, i ns. primi batticuori...quante fantastiche emozioni!!!
:) :)
 
H

Hobbit

Guest
Anch'io molto spesso ho nostalgia della mia infanzia.....ogni volta che vado a casa dei miei genitori e guardando fuori dalla finestra vedo che nulla è piu' come una volta, mi si stringe il cuore e la mente torna a quei giorni meravigliosi......
I miei genitori abitano in campagna.....all'epoca non c'erano cancelli, ne recinzioni.....si andava a letto la sera con la porta di casa praticamente aperta........ci conoscevamo tutti e si parlava solo dialetto......i vecchi l'italiano lo conoscevano appena.....
Andavo a scuola a piedi accompagnata da mia nonna....e la maestra mi diceva "Antonella....cerca di parlare l'italiano!"........ ma io oltre che parlare "pensavo" in dialetto (lo faccio ancora)......Al pomeriggio dopo aver studiato, anzichè guardare la televisione andavo dalla sorella di mia nonna ..... e stavo ore ed ore all'aperto negli orti.....partecipando a tutti quei riti che ormai sembrano, anzi sono dimenticati.....la vendemmia..... la raccolta delle pesche e quella delle primizie......la semina......
Che bello...che bei ricordi!!!
La cosa che mi manca di piu' è la tranquillità che si respirava......la serenità.....l'accontentarsi e l'essere contenti delle piccole cose!

Grazie Manu.....per avermi dato la possibilità di esprimere tutto questo!
love_4.gif
 
Ultima modifica di un moderatore:

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Vedi Anto .... tu hai detto le parole magiche

"l'accontentarsi delle piccole cose"

io sono contìvinta che siano proprio le piccole cose a fare grande e a dare importanza alla vita.

La differenza tra allora, io sono nata nel 1948, subito dopo la guerra, tempi molto duri e difficili per tutti, ed ora, dove sembra che tutti abbiamo di tutto e di più, è proprio questo, mentre noi vivevamo di niente, ma vivevamo, oggi ci si illude di vivere, ma si sopravvive.

Quando io ero dentro la mia casa, a Venezia, nche se ero sola, in effetti non lo ero, perchè bastava che mi affacciassi e fuori c'era un mondo, tutto un mondo pronto ad offrirmi un sorriso, un appoggio, ad offrirmi gentilezza, una sgridata, ma anche aiuto e solidarietà.
C'era la signora Lena che dal suo ultimo piano, cantava e non serviva accendere la radio, bastava la sua voce; c'erano i bambini cha giocavano, ce n'erano molti, nugoli di bambini suddivisi per fascie d'età; c'era la mia amichetta Carla, abbiamo fatto assieme gli orecchioni ed abbiamo avuto la fortuna di averli assieme ed avere le finestre delle nostre camere proprio una di fronte all'altra, quante chiacchierate e che bello è stato essere amiche ed ammalate nello stesso tempo, non serviva il telefono o il telefonino, ci parlavamo dalla finestra :); c'era qualcuno che fischiava in strada, ma perchè adesso nessuno fischietta più??

Eravamo i figli di tutti, chiunque si sentiva in diritto di sgridarci, se vedeva che facevamo qualcosa di sbagliato, a me questo una volta pesava, mi sentivo controllata, ma ora lo apprezzo e ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato ad essere quella che sono ora.

Grazie a te Anto e grazie a tuttii voi che mi avete aiutato a far uscire questi miei ricordi :love:
 
H

Hobbit

Guest
Emanuela ams ha scritto:
Vedi Anto .... tu hai detto le parole magiche

"l'accontentarsi delle piccole cose"

io sono contìvinta che siano proprio le piccole cose a fare grande e a dare importanza alla vita.

La differenza tra allora, io sono nata nel 1948, subito dopo la guerra, tempi molto duri e difficili per tutti, ed ora, dove sembra che tutti abbiamo di tutto e di più, è proprio questo, mentre noi vivevamo di niente, ma vivevamo, oggi ci si illude di vivere, ma si sopravvive.

proprio vero!!!

Nulla al giorno d'oggi sembra aver piu' valore.....
Mio padre dice che bisognerebbe poter fare un passo indietro! Ma come si fa?

Anch'io ricordo che sola ..... veramente sola non ero mai....eppure mia mamma lavorava, ma c'era la nonna che viveva con noi.....e le sue sorelle nelle case accanto....e cugini e zii a non finire.....tutti assieme!
Si mangiava carne poche volte, nelle feste comandate ..... sulla tavola finivano sempre minestrone....verdura cotta e cruda in tutte le salse....uova provenienti dalle nostre galline....e pasta fatta rigorosamente in casa......
C'era tempo....tempo per tutto.....per cucinare, per parlare, ridere e litigare!

Poco tempo fa hanno demolito la casa della sorella di mia nonna.....che tristezza!!
Guardando fuori dalla finestra si vede un labirinto di case....palazzine, villette a schiera.....parcheggi....strade!
Quel mondo non esiste piu'......se non nei nostri ricordi!!
Ciao.....un bacio!!!
love_4.gif
 
S

SEBBY

Guest
Che belli i ricordi......

Io ero bambina negli anni settanta e anch'io ricordo che eravamo tanti bambini, una moltitudine, si giocava fuori, all'aperto, nel piazzale davanti casa: le sere d'estate a nascondino, i pomeriggi di bel tempo in bicicletta a rubare pannocchie di mais e prugne acerbe, quelli di cattivo tempo negli androni delle case a giocare ad elastico......

Se avevamo 100 lire compravamo il cono-gelato oppure un sacchetto di meringhe nel forno dietro casa.

La domenica si andava a pranzo dalla nonna, che faceva le tagliatelle con il sugo e nel mio piatto e in quello di mio fratello metteva "gli ovetti" delle galline che mi piacevano tanto....lei aveva il pollaio. Sono ormai tanti anni che non mangio più "gli ovetti".

Il giorno della madonna mia nonna mi faceva fare il bagno con i fiori.....passevamo l'intero pomeriggio del giorno prima a raccogliere ginestra e fiori di campo...poi la mattina trovavo la vasca da bagno fumante di acqua calda (scaldata sulla stufa) e piena di fiori profumati!

I miei nonni non ci sono più e la loro casa, con la rosa rampicante rossa sulla porta, è stata venduta, e non ci sono più tante persone che ho avuto vicino nella mia infanzia.
Rimangono i ricordi...... un tesoro prezioso che racchiudiamo nel cuore e che ci riempe l'anima.
 

Clorophilla

Florello
E' vero!!!! Gli ovetti!!!! Me n'ero scordata....anche la mia nonna mi faceva la sorpresa dentro il brodino con le tagliatelle fatte in casa.
Ma che fine hanno fatto gli ovetti?? Si trovano ancora?
 
S

SEBBY

Guest
Clorophilla ha scritto:
E' vero!!!! Gli ovetti!!!! Me n'ero scordata....anche la mia nonna mi faceva la sorpresa dentro il brodino con le tagliatelle fatte in casa.
Ma che fine hanno fatto gli ovetti?? Si trovano ancora?
Che bello che anche tu ricordi "gli ovetti"......:love: :food:

Non credo si trovino più, mia nonna aveva il pollaio e le "pollanghelle fetaiole" (come chiamava lei le galline che facevano le uova) ogni tanto venivano sacrificate sulla tavola domenicale....e davano gli ovetti!

Oggi sono tutti polli di allevamento.....:(
 

Clorophilla

Florello
Io ho altri due fratelli.....e magari l'ovetto era solo uno. Era una lotta per la spartizione dell'ovetto e per questo la mia nonna ogni tanto di sotterfugio me
lo passava. Una delizia, aveva il sapore di un premio!
Vi ringrazio, la nonna è sempre nel mio cuore, ma in questo momento è ancor più viva :love_4: :love_4:
 
Alto