Innanzitutto chiariamo che al giorno d'oggi lo "chef" propriamente detto non è un semplice cuoco, e si configura più come una sorta di "direttore/artista" della cucina... e già qui dovrebbero essere chiare alcune cose...
poi c'è da tenere conto che un piatto preparato coi dettami della nouvelle cuisine (che ho spiegato nel mio primo post) ha un costo non indifferente, dato dalla qualità delle materie prime, dalla loro reperibilità e freschezza, dal lavoro che ci sta dietro ecc..., e quindi crearlo con una quantità "normale" da porzione prevista dalle regole nutrizionali, fa lievitare i prezzi del menù rispetto ad un self-service orientale.
D'altro canto, è però vero che queste microporzioni invisibili sono proposte a prezzi spesso faraonici, ma IMHO questo poco ha a che fare con il costo da coprire, ed è più legato a una linea seguita dal direttore/proprietario del ristorante.
In sostanza, io credo che un locale che volesse fare la VERA Nouvelle Cuisine, potrebbe benissimo proporre piatti con porzioni normali, a un prezzo di poco superiore a quello di un ristorante con cucina tipica, e di poco inferiore a quello di un ristorante di classe. Però è lo chef che decide la linea culinaria del suo ristorante, e in Italia questa linea passa attraverso una serie di problemi e problemini, e finisce che il menù ha più zeri di quelli necessari...:martello2