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Le poesie che mi rileggo

GIULY83

Giardinauta
Sono felice che anche altri, come me, sappiano apprezzare l'espressione semplice, ma disincantata, di concetti all'apparenza privi d'importanza, e che invece nascondono notevole profondità. Insieme a notevole, profonda tristezza nel constatare che ci vorrebbe così poco per vivere in armonia coi nostri simili... Basterebbe non sopprimere sistematicamente la nostra parte "bambina", così innocente e senza pregiudizi.
 

GIULY83

Giardinauta
Premessa: vorrei tanto avere la serenità d'animo di Lloyd e, con la stessa serenità, mettere in pratica i pensieri che talvolta mi guizzano alla mente come soluzioni di una semplicità disarmante, per appianare ogni mio problema...

Permettetemi di condividere qualcosa che non sembra poesia.

Brani tratti da "Vita con Lloyd", di Simone Tempia.

- Dove vai con scopa e paletta, Lloyd?
- A raccogliere il suo sogno infranto, sir.
- Lascialo dov'è...ormai non serve più a niente.
- Ma a mettere i piedi sui frammenti di sogni, ci si ferisce all'improvviso, sir.
- E coi pezzi, che ci facciamo?
- Di sicuro la sua creatività saprà come sfruttarli, sir.
- Per qualche opera d'arte, Lloyd?
- Per qualche capolavoro d'esperienza, sir.


- Lloyd, mi sono chiuso in me stesso!
- Temo di si, sir.
- Come faccio adesso? Qui dentro mi sento soffocare.
- Non si preoccupi, sir. Basterà attendere la persona giusta con cui aprirsi.
- E la persona giusta sarà quella che mi farà uscire?
- Al contrario, sir. Sarà quella che non avrà paura di entrare.
- Grazie mille, Lloyd.
- Dovere, sir.


- Sir, la vedo preoccupato.
- Non riesco a cancellare una persona dalla mia vita, Lloyd.
- Sir, il problema non è tanto cancellare qualcuno, quanto le pagine della vita scritte con lui.
- Ci vuole tanto coraggio a strappare certe belle pagine, Lloyd.
- Ma ce ne vuole molto di più nel volerle mantenere, sir.
- Lasciamo questo libro nella libreria del passato, Lloyd?
- Eccellente disposizione, sir. Eccellente.


- Oggi, Lloyd, è il giorno in cui amore fa rima con cuore e fiore.
- In realtà fa rima anche con dolore ed errore, sir.


- Sir, si è di nuovo rintanato in un ricordo?
- Si, Lloyd. E immagino tu sia qui per riportarmi alla dura realtà.
- In realtà sarei venuto a chiederle se vuole del tè.
- Quindi posso stare qui ancora un po'?
- Non esiste guerriero senza il suo riposo, sir.
- Porta anche due biscotti, Lloyd.
- Con piacere, sir. Con piacere.


- Sono stanco, Lloyd...
- Si vede, sir.
- Puoi fare qualcosa?
- Ho dato fuoco all'agenda, sir.
- Ma gli impegni? I doveri? Le cose da fare?
- Le scriverà su un'altra agenda, sir.
- Abbiamo un'altra agenda, Lloyd?
- Temo di no, sir.
- Eccellente, Lloyd.
- Dovere, sir.


- E questo quadro chi ce lo manda, Lloyd?
- La sua ansia, sir. Le ha dipinto il peggior scenario possibile.
- Molto realistico e affascinante. Dovremo spostare le altre rappresentazioni del reale per appenderlo.
- Sir, i quadri della sua ansia sono molto ingombranti. Piuttosto che fargli spazio, gli troverei una parete libera.
- Tipo quale, Lloyd?
- Tipo quella della cantina, sir
- Lloyd, ma dalla cantina non ci passo quasi mai.
- Appunto, sir...


(Avrei bisogno di un Lloyd.........)
 
Ultima modifica:

danielep

Florello Senior
Un tempo, sul Forum, c'era un'estimatrice di Lloyd ( o, meglio, del suo maggiordomo) e della sua delicata e ironica visione della vita!
 

danielep

Florello Senior
Questa non la conoscevo proprio:

Trilussa - La gallina lavoratora

Una Gallina disse ar Pappagallo:
Tu forse parlerai senza rifrette,
ma oggigiorno la bestia che sa mette
quattro parole assieme sta a cavallo:
t’abbasta d’aprì bocca e daje fiato
pe’ mette sottosopra er vicinato.
Io, invece, che je caccio un ovo ar giorno,
e Dio sa co’ che sforzo personale,
io che tengo de dietro un capitale
nun ciò nessuno che me venga intorno,
nessuno che m’apprezza e che me loda
la mercanzia che m’esce da la coda!
Fra poco, già lo sento, farò un ovo:
ma visto che ‘sto popolo de matti
preferisce le chiacchiere a li fatti,
je lo vojo scoccià mentre lo covo…
Anzi, pe’ fa’ le cose co’ giudizzio,
lo tengo in corpo e…chiudo l’esercizzio!
 

GIULY83

Giardinauta
Questa non la conoscevo proprio:

Trilussa - La gallina lavoratora

Una Gallina disse ar Pappagallo:
Tu forse parlerai senza rifrette,
ma oggigiorno la bestia che sa mette
quattro parole assieme sta a cavallo:
t’abbasta d’aprì bocca e daje fiato
pe’ mette sottosopra er vicinato.
Io, invece, che je caccio un ovo ar giorno,
e Dio sa co’ che sforzo personale,
io che tengo de dietro un capitale
nun ciò nessuno che me venga intorno,
nessuno che m’apprezza e che me loda
la mercanzia che m’esce da la coda!
Fra poco, già lo sento, farò un ovo:
ma visto che ‘sto popolo de matti
preferisce le chiacchiere a li fatti,
je lo vojo scoccià mentre lo covo…
Anzi, pe’ fa’ le cose co’ giudizzio,
lo tengo in corpo e…chiudo l’esercizzio!
Gallina strepitosa :)
 

*Lorely*

Giardinauta Senior
Questa poesia dedicata ad una gatta era stata pubblicata tanti anni fa su Tuttolibri. L'avevo ritagliata e messa via dato che mi piaceva. Un pò di tempo fa l'ho ritrovata e ve la propongo. L'autore si chiama Andrea Di Gregorio.

Tutto di lei

Lunga distesa sopra il davanzale
della finestra che dà sul giardino
osservo (se non schiaccio un pisolino)
i miei possedimenti. Le cicale
innanzitutto, un pasto un pò frugale
ma gustoso. Ciottoli d'oro fino
margherite di perle ed il susino:
per limarsi le unghie è l'ideale.
Miei sono il sole, la luna, i giorni oziosi,
la siepe, le farfalle ed i topini,
la ciotola, il cancello, gli altri gatti,
nonchè gli umani. Specie poi i bambini
- gioielli semoventi e un poco matti -
i miei possedimenti più preziosi.
 
D

Davide N.

Guest
Non proprio una poesia, ma...

... I waited for something, and something died
So I waited for nothing, and nothing arrived...
 

frapepe

Aspirante Giardinauta
Questa la so a memoria e me la ripeto mentalmente.

Sonetto 75, Shakespeare.


Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita.
Come piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra
che conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo,
roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
Prima, voglioso di restare solo con te
poi, orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo,
subito dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere,

se non ciò che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà,

di tutto ghiotto e d’ogni cosa privo.

In lingua originale (cercata brutalmente sul web)

So are you to my thoughts as food to life,
Or as sweet seasoned showers are to the ground;
And for the peace of you I hold such strife, As 'twixt a miser and his wealth is found.
Now proud as an enjoyer, and anon Doubting the filching age will steal his treasure;
Now counting best to be with you alone, Then bettered that the world may see my pleasure;
Sometime all full with feasting on your sight, And by and by clean starvËd for a look;
Possessing or pursuing no delight Save what is had, or must from you be took.
Thus do I pine and surfeit day by day, Or gluttoning on all, or all away.
 
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