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Comunque anche senza foto, secondo me sei di fronte ad una legittima rivolta delle tue piante.
Si, intendo proprio le "tue".
Il cosiddeto ginseng è infatti un prodotto industriale che si ottiene assemblando sottoparti ottenute da due differenti linee di produzione:
una produce le enormi radici aeree
l'altra produce i rametti che saranno innestati sulle radici aeree.
Come tu saprai un innesto funziona se le due parti che lo compongono derivano da piante della stessa specie (melo con melo, ficus con ficus), ma nel caso del "ginseng" si tratta molto di frequente della stessa identica pianta, oppure con differenze non così grandi, ma coltivate e dopate in maniera davvero diversa.
In genere Ficus Retusa e/o Ficus Macrophylla.
Tutto ciò viene fatto in gran fretta seppur coi tempi che le piante impongono e senza attendere il tempo necessario per assicurarsi che l'innesto sia veramente ben riuscito (costerebbe troppo(?)).
Così può accadere che le due parti pur essendosi legate non siano del tutto in simbiosi (può accadere in qualunque coppia, tanto più se la coppia è stata costretta all'unione).
Allora, ciascuno vuole andare per i fatti suoi.
Se questo è possibile par il portainnesti, cioè la parte sottostante, non è altrettanto facile per la la marza ovvero per la parte sopra, la cui vita ormai dipende al 99.5% dalla parte sotto.
Sicché se il portainnesti inizia ad ignorare la marza, non le passa più nemmeno gli "alimenti" e vuole (perché necessario) utilizzarli per far ricrescere quel che in fase di produzione le è stato mutilato.
Prima di trarre da questo una morale va detto che per entrambe le piante non c'è alcun interesse se non la propria sopravvivenza.
L'effetto è appunto il rapido rilascio della parte innestata che tenderebbe a ridursi efino a morire ed un contemporaneo svilupparsi delle parti che noi "umani" abbiamo sacrificato per il vil denaro.
Se tu vuoi continuare con coerenza l'opera iniziata prima che acquistassi la pianta, dovrai soffocare la legittima rivolta con tutti i mezzi, cioè impedire alla parte sottostante di ritornare ad essere autonoma sviluppando foglie sue (quelle più grandi, quelle "dopate"), ma costringendola a dipendere dai rametti striminziti che ha di sopra, che hanno foglie appena sufficienti per quel soffio di respiro minimo di una pianta così grossa.
Quindi dovresti tagliare ogni rametto (focolaio sovversivo) perché da lì nascerebbero grandi foglie che sostituirebbero la funzione di quelle piccoline, al di sopra dell'innesto.
Sembra un po' una metafora della nostra civiltà, cioè una massa enorme di persone che lavorano e producono una immane forza che però è soffocata dai pochi che ci stanno al di sopra e dai quali dipendiamo per sopravvivere e per molti anche di respirare.
Anche nel nostro caso tutte le rivolte si cerca di soffocarle, in modi spesso più cruenti che per il ginseng.
Che anche la nostra civiltà sia il risultato di un innesto?
Mi è venuto in mente che ne ginseng non ho mai visto un innesto unico, ma numerosi rametti innestati sul blocco delle radici.
Tu noterai quindi una zona quasi totalmente coperta dalle cicatrici degli innesti (riusciti e abortiti).
Temo che dalla mia descrizione trapeli (ma appena appena) come io consideri questa pianta, e sopratutto chi la produce e la commercializza.
Pazienza, non avevo certo intenzione di nasconderlo.