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"il settimo senso degli animali"

elena_11293

Master Florello
E' il titolo di un libro scritto da Rupert Sheldrake, un biologo e filosofo che da anni si sta interessando del passaggio di informazioni all'interno di una stessa specie o tra specie diverse.

Come altri in campi diversi stanno via via non solo ipotizzando né più solo constatando ma ormai proprio provando (dall'inconscio collettivo di Jung all'entanglement in quantistica al campo energetico familiare di Hellinger ecc ecc), anche Sheldrake è attivo nella raccolta di prove scientifiche sull'esistenza di quelli che chiama 'campi morfici' e che spiegherebbero le straordinarie storie riguardanti tanti animali che apparentemente sono in grado di presagire il ritorno a casa del loro umano, o di allertare sulle sue condizioni di salute, o di percorrere chilometri e chilometri in territori a loro sconosciuti per potersi ricongiungere con lui, cose che il semplice 'istinto', o la grande capacità di osservazione che possono avere, o perfino la sola 'empatia' non sono in grado di spiegare.

Di seguito un commento al libro e alle ricerche di Sheldrake:

Il famoso biologo e scienziato Rupert Sheldrake riporta che: “La maggior parte dei possessori di animali giurano sul fatto che il loro cane, il loro gatto o altro animale domestico manifesti un comportamento non spiegabile secondo i canoni tradizionali.”

Come mai gli animali domestici, e in particolar modo i cani, percepiscono quando il loro padrone ritorna a casa? Gli animali mostrano spesso un incredibile sentire per eventi che non sono ancora accaduti e possiedono un senso dell’orientamento che sconfina nell’incredibile. In particolar modo i cani e i gatti percepiscono spesso l’arrivo del loro padrone ancor prima della sua presenza fisica. Altri animali riescono a trovare la via di casa percorrendo distanze impensabili, o sono in grado di percepire anticipatamente l’imminenza di una catastrofe. Questo tipo di comportamenti rivela che gli animali dispongono di capacità descrivibili come 'telepatiche'. Sia il rapporto con gli uomini che le loro comunicazioni appaiono dirette ed organizzate da un cosiddetto 'campo morfico' sociale comune.

Nel libro: “Il settimo senso degli animali”, Sheldrake precisa che gli animali avvertono il ritorno a casa dei loro umani attraverso i campi morfici. Fra l’altro è sufficiente che essi pensino di rincasare perché questo venga percepito. Nello stesso istante, infatti, l’animale intercetta quest’informazione e si avvia verso la porta d’ingresso per attendere l’arrivo del suo proprietario.
La dott.ssa Laufer, parlando del suo gatto dichiara che: “Quando Tiki si precipita verso la finestra e balza sul davanzale sono sicura che nell’arco di un paio di minuti arriverà mio marito.”

C'è poi il gatto Sugar, che ritrova la strada di casa da una distanza di più di 1500 Km… Quella di Sugar è una storia veramente impressionante: senza alcun aiuto esso ha ritrovato la via di casa partendo dalla California per arrivare fino in Oklahoma. Che gli animali possiedano la capacità di collegarsi ai campi morfici è ampiamente dimostrato dall’esempio del gatto persiano Sugar. Durante il trasloco dallo stato della California a quello dell’Oklahoma, i suoi proprietari non lo portarono al seguito perché alla partenza il gatto era introvabile. Sugar si perse dunque la partenza. Nei giorni che seguirono, il gatto si trattenne presso i vicini, ma dopo qualche tempo sparì e ricomparve un anno dopo in Oklahoma, davanti alla nuova abitazione dei suoi proprietari. Questi si meravigliarono non poco quando videro il loro gatto che a distanza di un anno dal trasloco si ripresentava smagrito ed affamato davanti alla loro porta di casa. Sugar aveva attraversato più di 1500 Km di territorio a lui sconosciuto ritrovando la strada che portava alla sua famiglia. Anche quest’incredibile fatto non può essere attribuibile alle consuete capacità sensoriali.

Ciononostante, in natura queste capacità sono del tutto normali. I giovani Cuculi, ad esempio, non appena sono in grado di volare ritrovano i loro genitori nonostante non li abbiano mai visti né conosciuti prima. Questo fatto fu accertato grazie all’applicazione di un anello di marcatura fissato alle zampe sia dei piccoli che dei loro genitori. Un altro fenomeno è costituito dalla costruzione dei termitai, che normalmente comportano tempi di ultimazione che si estendono per diverse generazioni. Come fanno le termiti a sapere quale dovrà essere l’aspetto finale della loro costruzione? Conservano forse un progetto architettonico interiore?

Un altro caso: gli animali percepirono in anticipo l’arrivo dello Tsunami. Nel maremoto che ebbe luogo il 26 dicembre nel Sud-Est asiatico, moltissime persone persero tragicamente la loro vita. Durante le operazioni di recupero delle salme, tuttavia, furono trovati pochissimi animali morti. Gli animali possiedono dunque veramente un sesto senso? E se sì, in che modo funziona nell’uomo?
Durante il maremoto del sud-est asiatico morirono decine di migliaia di persone. La cosa sorprendente fu che durante le operazioni di salvataggio e recupero dei corpi dei civili, furono trovati solo pochissimi animali morti.
In seguito al suddetto sisma, dall’India venne dichiarato che gli elefanti iniziarono a barrire sonoramente ancora molte ore prima della catastrofe. Poco prima dell’arrivo dell’ondata essi strappavano le loro catene precipitandosi verso l’interno del territorio e salvandosi in questo modo dall’imminente calamità. Dichiarazioni simili arrivarono anche dallo Sri Lanka, dove quella fatidica mattina i primi visitatori del Yala National Park si meravigliarono del fatto che in tutta l’area della riserva non vi fosse nemmeno l’ombra di un animale. Sembrava che l’intero parco fosse deserto e privo di vita. Anche quella zona fu violentemente colpita dall’ondata dello Tsunami, ma ad oggi la protezione animali del luogo non vi ha trovato un solo animale morto. Il vicedirettore del dipartimento per la tutela dell’ambiente H.D. Ratnayake rilasciò una dichiarazione in cui disse: “Non esiste un solo elefante morto. Nemmeno un coniglio. Credo veramente che gli animali possano percepire le catastrofi in anticipo.” Sull’arcipelago delle Andamane e Nicobare vivono popolazioni indigene che sopravvissero al disastro in un numero sorprendentemente alto. Esse imitarono il comportamento degli animali ritirandosi assieme a loro nell’entroterra, senza peraltro sapere ciò che stava per accadere. Si sono semplicemente fidati dell’istinto degli animali.

Non è solamente dall’ultimo maremoto in Asia che la scienza sta valutando l’impiego di animali come segnalatori di pericolo, onde prevedere in anticipo disastri naturali come le eruzioni vulcaniche, i terremoti o i maremoti. Negli anni '70 in Cina partì un progetto per un sistema di segnalazione basato sulla reazione sensibile degli animali.


(continua)
 

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Master Florello
Conservazione della specie

Ogni essere vivente possiede un cosiddetto programma di segnale d’allarme. Questo programma serve alla sopravvivenza e preservazione della specie. Prima di grandi periodi di siccità, ad esempio, si può osservare che tra diverse specie animali la natalità aumenta drasticamente. E’ come se gli animali potessero presagire in anticipo questi eventi, in modo da poter mettere in atto le contromisure necessarie per diminuire le probabilità di estinzione della specie.
Anche nel mondo vegetale si possono osservare comportamenti analoghi. Un pino, ad esempio, che è prossimo alla morte, produce negli ultimi istanti un numero di pigne altamente superiore alla media. E il motivo è sempre lo stesso: garantire la sopravvivenza della specie.

Questo programma di segnale d’alarme è ravvisabile anche nell’uomo. E’ sempre sconcertante constatare che nel caso ad esempio di incidenti autoferrotranviari o aerei, si rilevi di norma un numero di prenotazioni inferiore alla media. Statistiche assicurative dimostrano che di solito in caso di incidenti sono presenti meno persone e veicoli rispetto alla media di afflusso corrispondente a quella stessa tratta. Ciò conferma che determinate persone sono in grado inconsciamente, a volte addirittura in maniera consapevole, di presagire particolari eventi. Lo spirito dell’uomo viene inviato, per così dire, in avanscoperta per recuperare informazioni dal futuro e portare all’attenzione della mente l’eventuale presenza di pericoli. Ciò consente di organizzare reazioni e mosse adeguate con sufficiente anticipo. La maggioranza delle persone che fanno parte di questa società iperattiva, tuttavia, hanno progressivamente perduto l’uso di questa facoltà naturale, essendo essa sempre meno indispensabile ai fini della sopravvivenza. Esistono però ancora popolazioni indigene e persone sensitive che si servono di questo programma di segnale d’allarme in modo del tutto spontaneo e naturale.

Gli individui capaci di percezioni sottili e che possiedono una certa “apertura”, avvertono consapevolmente e a priori un certo tipo di eventi. Questo tipo di sensitività può però essere recuperata e riallenata da chiunque. Nel libro di Rupert Sheldrake “Il settimo senso dell’uomo” vengono illustrati molti casi di persone che avvertirono in anticipo l’attentato alle torri gemelle di New York. Diversi altri esempi documentano dell’esistenza di persone che ricavano spontaneamente informazioni dal futuro.

Nello stesso libro l’autore descrive anche i fenomeni precognitivi e di telepatia: “La telepatia, le precognizioni, la sensazione di essere osservati, non sono capacità paranormali esclusive di una sola persona.” Sheldrake pensa siano caratteristiche del tutto normali e intrinseche alla nostra natura biologica, che risultano accomunate a molte altre specie animali. "E pur avendo perso buona parte della nostra primitiva sensibilità, sperimentazioni peraltro sempre ripetibili ne ravvisano ancora facilmente la presenza.”

Se esiste anche una sola persona che ha sviluppato determinate capacità sensitive, ciò costituisce una prova del fatto che questi fenomeni esistono. Qualsiasi individuo è in grado di contattare i campi morfici e, non essendo questi campi vincolati da fattori spazio-temporali, possono essere ricevute informazioni sia dal passato che dal futuro.

Esistono migliaia e migliaia di testimonianze dirette di persone che hanno 'attivato' in sé il programma di segnale d’allarme della specie e che sono in grado di attingere a informazioni attraverso i campi morfici e di entrare in contatto con animali e persone anche a grande distanza utilizzando queste proprietà naturali condivise da tutti, anche se non consapevolmente.

Chissà, forse il futuro delle comunicazioni non è nella tecnologia sempre più sofisticata...
 
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