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i miei ... bimbi

S

SecoB

Guest
alcuni dei miei ... bimbi,
Seco
 
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MARIAROSA

Giardinauta
Ciao Seco, benvenuta nel forum, Quanti piccoli amici hai! e devono essere molto belli,peccato che le foto sono piccine ma sono certa che troverai il modo per riproporle più grandi mi piacerebbe vedere meglio i tuoi bimbi. Un salutone, Maria.
 
S

SecoB

Guest
non è il Cervino

ciao,
non è il Cervino, ma, il nostro bellissimo Monviso, dove nasce il Po.
fa da sfondo alle nostre favolose colline Langarole.
ciao
Seco :Saluto:
 
S

SecoB

Guest
grazie

grazie a tutti per i complimenti, vorrei però precisare che sono una donna, mi chiamo Secondina; il mio nome ha un significato, per me: essendo la seconda di tre gemelle e, nel lontano 1949,avendo poca fantasia nei nomi, mi hanno chiamata così !!! ha ha ha !
ciao a tutti
Seco (Secondina) :love_4:
 
S

SecoB

Guest
per emanuela

anni difficili sì !!!
mia madre, dopo il parto ha avuto un bruttissimo esurimento, e sai cosa hanno fatto i dottori consultati da mio padre ? l'hanno operata di APPENDICITE !!!!!!!!!!!!
purtroppo è mancata nel 1975 per un male incurabile.
ciao
Secondina :Saluto:
 
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P

pollicina

Guest
Che bella storia, la tua Secondina!

Perchè non la racconti... magari in un libro? :rosa: Sono sicura che riusciresti perfettamente a restituire anche a noi sbarbati il senso di un'epoca che non abbiamo vissuta.
Con stima.
Polly
 
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SecoB

Guest
per Emanuela (e tutti quelli interessati alle storie d'altri tempi)

Ho gli occhi che non ci vedono più, ma ho letto tutte le pagine del tuo "sogno" in un fiato; non scriverò la mia storia, per adesso preferirei che leggessi quella di mio padre, uomo che adoro !!!
Non sono una scrittrice e sinceramente, a scuola, andavo malino in italiano, ma queste poche righe, sono dettate dal cuore, dedicate ad un padre che tutti vorrebbero e dovrebbero avere !!!
(Secondina B)
Per mio padre
La storia di nonu’ Pierin
(nato il 27 maggio del 1923)
Nato, cresciuto e vissuto in gioventù nella casa Padronale della Cascina Rombone, edificio del 700, facente parte del comune di Treiso, a circa 3 Km da Alba; acquistata all’inizio del 1900 dallo zio materno Felice, venduta alcuni anni dopo ai Suoi genitori, Giovanni Brondo e Giuliana Ariano, ereditata da Lui nel lontano 1960 alla morte del padre.
Papà Giovanni a mamma Giuliana fecero molti sacrifici per riuscire a pagare la casa con relativo terreno; nei 14 anni seguenti l’acquisto, per ben 7 anni grandinò, distruggendo il raccolto delle uve, e solo grazie ad un amico di famiglia, che prestò loro dei soldi, riuscirono a tenersi … come dice nonno Pierin “in piedi”. Poi, nel giro di due anni, molto buoni per la campagna, si pagarono tutti i debiti e misero pure soldi da parte, incominciando così una vita normale.
Nonno Pierin ha avuto una vita “completa”: cresciuto in una famiglia numerosa (3 maschi: nonno Pierin, zio Carlo e zio Gino, e 3 femmine: zia Bina, zia Augusta e zia Luigina), frequentò le elementari a Treiso e subito dopo iniziò a fare il contadino, sia aiutando il padre nelle loro vigne che lavorando per altri.
Era il 1943, quando partì militare; venne assegnato all’Artiglieria di Montagna, di stanza a Cuneo, nel 4° Reggimento Artiglieria Alpina. Partì per il Trentino, dopo alcuni mesi, in seguito al cosiddetto “sbandamento o disfatta”, fece parte per un po’ di tempo, dei partigiani della brigata dei “ Badogliani”. Questo periodo della sua vita è ancora oggi presente nella sua memoria e ne parla sempre con orgoglio ed enfasi.
Un simpatico aneddoto: nonno Pierin venne mandato, nel periodo pre-militare, a fare un corso di scuola guida per acquisire la patente per la macchina; da militare le fecero frequentare un altro corso presso il 2° reggimento Artiglieria d’Armata ad Alessandria, per entrare in possesso anche della patente per camion. Ritornato nel suo reggimento di assegnazione (4° Artiglieria Alpina), venne destinato alla 7° batteria, gruppo Pinerolo di stanza a Borgo San Dalmazzo; Quando raggiunse la sua destinazione definitiva, nel Trentino, visto che i camion per i quali lui aveva preso la patente, non erano arrivati, le assegnarono, da guidare….. un mulo di nome Leone !!!!!!!!!!
Ricordo di Gran paura: Nel 1944, durante lo sbandamento, una mattina verso le 3.30/4,00, alcuni “repubblichini” circondarono la casa dei nonni; dopo aver fatto alzare tutta la famiglia, pretesero che nonno Pierin (il quale, il giorno prima si era recato in comune per fare la domanda per servizio del lavoro), li accompagnasse nei paesi limitrofi di Treiso, promettendo ai genitori, che al ritorno l’avrebbero lasciato ritornare a casa; durante il tragitto, un Capitano gli si accostò dicendole che, se stava vicino a lui era sicuro che i partigiani, qual’ora li avessero incontrati, non le avrebbero sparato per paura di colpire nonno Pierin. Questo capitano si comportò molto bene perché, anche se è pur vero che nonno le avrebbe salvato la vita, lui ha mantenuto la parola ed al ritorno lo ha lasciato tranquillamente andare a casa dai suoi cari.
Nel 1948 si sposò, a 25 anni con Luigina Dughera (nonna Gina); l ’anno dopo diventarono genitori di tre gemelle (Augusta, Secondina e Giuliana), caso assai raro per quei tempi.
Dopo tre o quattro anni, si spostò con la moglie e le bambine a Saluzzo per lavoro; si dedicò con grande passione alle colture dei frutteti (pere, mele, pesche…), continuando a lavorare le sue vigne, nonostante la distanza. Stimato e rispettato sempre, da chiunque lo conoscesse ed avesse a che fare con Lui, specialmente molti ragazzi…(ormai uomini) ai quali fece scuola di potatura, cosa che diventò per loro un vero e proprio lavoro, ancora oggi lo chiamano Maestro !
Le figlie crescevano; con grandi sacrifici da parte di nonno Pierin, frequentarono l’avviamento commerciale, quindi iniziarono a lavorare come commesse. Nel 1967, cercò di realizzare un suo sogno tramite le stesse: sin da ragazzo adorava la musica ed il canto, ammirava il fratello Gino che suonava molto bene la fisarmonica, e quando Augusta, Secondina e Giuliana espressero il desiderio di voler cantare e suonare, non esitò ad accontentarle. Comprò loro gli strumenti musicali (chitarra elettrica per Augusta, batteria per Secondina e organo per Giuliana), Incaricò un maestro di musica di seguirle e le incoraggiò nella loro passione. Il loro complesso “Le Uniche” funzionava bene, i genitori le accompagnavano nelle varie esibizioni canore, ma la mamma era molto timorosa, non si fidava del mondo dello spettacolo e permetteva solo poche apparizioni alla radio e televisione (allora c’ era solo la Rai) e partecipazioni per beneficenza nei vari orfanotrofi, case di riposo, ect…
Nel 1969, con il signor Vincenzo G., un regista conosciuto alla Rai, aprì per le figlie, nella via principale di Saluzzo, una delle prime Boutique per giovani. Il negozio “Job 99”, si avviò bene: Augusta, aiutata da Koij M., un giovane ragazzo giapponese (ora famoso regista), era addetta alle vendite, mamma Gina, che da giovane aveva imparato il mestiere di sarta, faceva le eventuali riparazioni ai capi e papà Pierin, grazie al suo innato senso per il gusto, si interessava con Augusta e Koij, agli ordini dei capi di abbigliamento. Secondina, dopo un paio di anni, lasciò il suo posto di commessa ed aiutò anche lei nel negozio.
Nel 1971, Giuliana si sposò e dopo due anni, papà Pierin diventò nonno di una bella bimba chiamata Romina.
Seguì sempre con amore la moglie Gina, affetta da un brutto esaurimento comparso alla nascita delle gemelle, che la accompagnò, alternando periodi di apparente calma a quelli di brutte crisi, fino alla morte, avvenuta nel 1975 per un male incurabile, a soli 47 anni.
Il 27 gennaio del 1977 Augusta e Secondina si sposarono anche loro; il 24 dicembre dello stesso anno, diventò nonno per la seconda volta: arrivò infatti Pier Leonardo figlio di Secondina; nel 1979 anche Augusta diventò mamma e regalò a nonno Pierin una bella nipotina di nome Maria Luigina.
Nel 1986 Giuliana le regalò Claudio, il quarto nipote.
Le riunioni di famiglia erano sempre una gran festa per nonno Pierin: figlie, generi e nipoti lo aiutavano a lenire un po’ il dolore per la mancanza della sua adorata Gina.
Non dimenticò mai la Sua terra, sovente pensava di realizzare il suo vecchio sogno e ritornare a…casa Lo fece nel 1983, da allora non l’ ha più abbandonata !!!
Quando Augusta e suo marito Vittorio decisero di venire a vivere a Treiso, per nonno Pierin fù una grande gioia e quando Secondina e Salvatore pensarono di seguire il loro esempio, nonno Pierin si diede subito da fare per tutti !!! Donò alle due figlie ed alle rispettive famiglie, un pezzo di terreno delle sue vigne dove venne costruita per loro, una bella casa, chiamata Villa Rombone. La terza figlia, Giuliana, da due anni si è trasferita a Treiso, nonno Pierin ha pensato anche a lei: le ha donato la sua casa natale. Giuliana, aiutata da nonno Pierin, la fatta ristrutturare e trasformata in un’ accogliente luogo di vacanze per persone amanti della tranquillità e delle nostre belle colline di Langa. Le ha dato anche un bellissimo nome: “Il cielo di Rombone – a ca’ d’ nonu Pierin”, in onore di un padre che tutti vorrebbero avere !!!
Da un po’ di anni, nonno Pierin ha un’adorabile compagna, Giulia, che lo segue nelle sue passioni per le carte (tutti i pomeriggi fanno interminabili partite presso un’ accogliente centro anziani di Alba) e nelle sue camminate in montagna alla ricerca, ormai vana, di funghi.
Nonno Pierin ha un … piccolissimo rammarico (nonostante stimi e sia fiero dei componenti della sua numerosa famiglia): nessun contadino !!!, Roberto, il marito di Giuliana, finchè non è andato in pensione, faceva il camionista; Vittorio, marito di Augusta, anche se è stato quello che più lo ha aiutato in campagna, era nel corpo della Polizia Penitenziaria e si è congedato appuntato; Salvatore, marito di Secondina, collega del cognato Vittorio, si è congedato sovrintendente; il nipote Pier Leonardo ha seguito le orme dei genitori (anche la figlia Secondina era collega sia del marito che del cognato e si è congedata assistente capo di Polizia Penitenziaria) ed è agente scelto; la nipote Maria Luigina fa la commessa, il nipote Claudio, appena diciottenne, entrerà presto nel servizio civile; Romina, dopo l’incidente che l’ha resa tetraplegica, con molta forza di volontà e coraggio, è diventata grafica pubblicitaria nonché responsabile di una Casa Famiglia.
La Sua vita, bella, brutta, gioiosa, triste, piena di cose piacevoli ed altre tremende (la morte della moglie Gina, l’incidente alla nipote Romina, figlia di Giuliana, rimasta tetraplegica dopo una caduta su una giostra, nel 1991 a soli 18 anni, ect…), continua a viverla, nonostante l’età e gli acciacchi, ed aiuta psicologicamente noi tre figlie ed i nostri cari, con parole sagge e tanto amore !
A tutt’oggi, salute permettendo, si dedica ancora alla sua terra, cosa che fa’, nonostante i suoi 82 anni e che lo tiene … in vita !!!
 
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