Quando posso seminare
Le regole sono le solite: torba e ghiaietto o perlite, umidità elevata, acqua da osmosi, luce.
Partiamo da torba e ghiaietto o perlite. Il composto è lo standard in rapporto 1:1.
Lo mettete in un vasetto e lo bagnate da sopra, in modo che la superficie si compatti e si possa seminare.
Poi seminate.
Io ed altri, per aumentare l'umidità attorno al seme, copriamo i vasetti con del cellophane, tenuto sollevato con uno stecchino o due. Io faccio la "tenda", in modo che l'acqua scivoli ai lati e non cada sulle piantine appena nate e non radicate abbastanza e le ribalti. O che non si formino sacche d'acqua che schiaccino le piantine sul terreno.
L'acqua solo da sotto, dal sottovaso, in modo da non rovinare le semine o dilavare i semi in un punto.
Se ho a che fare con piante desertiche aggiungo una sventagliata di sabbia (uno straterello compatto) sulla superficie.
Ghiaietto o perlite. Dilemma. Io preferisco il ghiaietto. La perlite è però ottima per prezzo e capacità di assorbire l'acqua. Direi che si può usare la perlite dove si rinvasa di più e il ghiaietto di quarzo sulle piante più stabili. Ma sono tendenzialmente indifferenti.
Abbiate pazienza e costanza. Certi semi nascono solo con il caldone. Non buttate via le seminiere prima di luglio...agosto.
Sfagno si o no. Lo sfagno non è una pianta carnivora, ma è un muschio che vive spesso in ambienti dove ci sono le nostre beneamate. Non sempre, però.
Lo sfagno ha caratteristiche particolari: è un muschio che mantiene l'umidità, ma lascia respirare e passare aria.
Acidifica e filtra l'acqua. Ha poteri batterici e anti muffe. Insomma se si potesse mangiare sarebbe meglio degli spaghetti
Proprio sta bene con ogni pianta o quasi e, nella giusta dose serve sempre.
Già, questo è uno dei problemi: lo sfagno è invadente. Aggressivo, assillante. Se una pianta deve competere con lui soccombe. Insomma, bisogna castigarlo ogni tre per due se si allarga troppo.
Se quindi è miracoloso come substrato per semi, talee e quant'altro, poi diventa una peste. A dirla tutta può venire utilizzato per combattere l'invadenza di piante un po'... aggressive che vi invadono i vasi.
Per cui lo sfagno, se potete, coltivatelo.
Sicuramente vi farà da spia se state trattando bene le vostre piante: se lo sfagno cresce ed è ok vuol dire che anche le vostre piante dovrebbero essere a posto.
Lo sfagno è da scartare oltre a quando prevarica le nostre piante, anche quando abbiamo a che fare con specie piccole, specie desertiche, specie lente.
E' invece da coltivare con specie che ci vivono in natura (drosera rotundifolia), specie come la darlingtonia che si propaga con stoloni e le sarracenie, specialmente le adulte.
Per migliorare la percentuale di piante che nascono da seme, suggerisco di utilizzare come seminiere (in alternativa a quelle in vendita), delle normali scatole da frigo in plastica o vetro.
Il costo contenuto e la chiusura ermetica per l'umidità le rende ottime scatole di germinazione.
All'interno metterete torba pura (ma potete usare già un composto 1:1), ricordandovi che però la torba pura soffoca le radici e che quindi sarà necessario travasare le piante appena raggiunte le dimensioni giuste. Per alcune piante potete aggiungere la mica, che aiuterà a far crescere le piante ed a far germinare i semi
Potrebbero nascere alcuni problemi nel passaggio dalle scatole chiuse a vasi all'aperto: consiglio perciò di non fare un passaggio brusco, ma graduale con del cellophane bucato al posto del coperchio.
Nello scegliere il tipo di scatola dovranno essere tenute in considerazione alcune caratteristiche: la trasparenza della plastica del contenitore, il coperchio, la possibilità di impilare più scatole.
Direi che i risultati sono ottimi.
In alternativa alle vaschette del frigo ho visto usare: portauova di plastica, scatole dei biscotti (le strutture in plastica all'interno delle scatole di cartone), scatole porta oggetti di plastica, strutture portaposate, porta fili per ricamo o rammendo. E chi ne ha, ne metta!
Il criterio è una scatola ermetica in plastica dove concentrare le sem
Dieci consigli per coltivare una pianta carnivora:
1. Usa acqua leggera - priva cioè di minerali come il calcio
2. Usa torba bionda acida di sfagno - terreno acido
3. Ricorda che adorano l'umidità
4. Non usare concimi - sono piante che vivono in terreni poveri
5. Rinvasa solo se necessario - spesso l'apparato radicale è molto delicato
6. Ricorda che ogni specie ha esigenze diverse -
7. Sii paziente - questo vale sempre...
8. Non estirpare esemplari in natura - meglio non darlo per scontato
9. Non occorre dar loro da mangiare
10. Rispetta le tue piante e trattale nel miglior modo possibile
Le piante carnivore non sono difficili, ma vanno capite
Dieci consigli per coltivare una pianta carnivora:
1. Usa acqua leggera - priva cioè di minerali come il calcio
2. Usa torba bionda acida di sfagno - terreno acido
3. Ricorda che adorano l'umidità
4. Non usare concimi - sono piante che vivono in terreni poveri
5. Rinvasa solo se necessario - spesso l'apparato radicale è molto delicato
6. Ricorda che ogni specie ha esigenze diverse -
7. Sii paziente - questo vale sempre...
8. Non estirpare esemplari in natura - meglio non darlo per scontato
9. Non occorre dar loro da mangiare
10. Rispetta le tue piante e trattale nel miglior modo possibile
Le piante carnivore non sono difficili, ma vanno capite
Esistono vari metodi di coltivazione per ogni tipo di Drosera, ma vedremo adesso solo alcuni esempi.La Drosera Capensis, pianta originaria dell'Africa, è una delle piante più rintracciabili sul mercato.Questa painta deve essere coltivata in vasi di 12-13 centimetri, con un substrato composto da torba di sfagno e perlite o sabbia di quarzo.Come al solito saranno necessari 3-4 centimetri di acqua distillata o piovana nel sottovaso.Questa pianta può crescere tranquillamente esposta in pieno sole, l'importante è mantenere sempre l'acqua.Durante l'inverno la Capensis deve rimanere all'aperto, dove anch'essa andrà in riposo.Nel caso vi siano temperature eccessivamente rigide la pianta perderà tutte le foglie, ma le radici ne daranno di nuove in primavera.
Nel caso invece della Drosera Adelae, le cose sono un poco diverse.L'Adelae è originaria dell'australia, cresce anch'essa in un composto di torba e perlite, con ovviamente 3-4 centimetri di acqua nel sottovaso.L'adelae però non gradisce particolarmente il sole, il quale potrebbe rovinarle le foglie.Questa pianta preferisce essere posta in luoghi molto umidi, ben illuminati e caldi.l'ideale per l'adelae è un terrario, ma non è indispensabile.Ovviamente essendo amante del gran caldo e dell'umidità elevata, non necessità di riposo invernale, anzi , deve rimanere coltivata in luogo caldo e umido.Nel caso abbiate difficoltà o dubbi sull'Adelae, contattatemi privatamente, vi darò consigli più precisi, avendo avuto ottimi risultati dalla mia pianta.Ciao e buona cultura.Allopacs