Ciao Grappino.
Secondo me i motivi sono principalmente 2:
- l'aspetto economico, un'elettrovalvola di materiale plastico ti viene solitamente non più di 15€, mentre se parliamo di quelle in ottone (che solitamente si utilizzano negli impianti di riscaldamento domestici) si sale anche a quasi 40€ a parità di diametro dei fori di ingresso e uscita;
- poi parliamoci chiaro, l'ottone non è una grande lega. Soprattutto se di scarsa qualità e mal legata. Capita infatti di vedere spesso quelle maniglie in ottone che presentano dei punti in superficie, quello è lo zinco che "scappa" dalla lega. Ancora peggio se parliamo di ottone che ha a che fare con un'acqua di pozzo, che con i problemi di trascinamento di corpi solidi che vagano con moto turbolento all'interno del corpo in ottone, provocano dei fenomeni corrosivi non trascurabili. Mettici anche che solitamente le acque di pozzo non hanno grandi caratteristiche chimico-fisiche e i conti sono presto fatti.
Sicuramente sarebbe meglio una valvola in ghisa, solo che è difficile produrla di piccole dimensioni (la ghisa non è saldabile per "colpa" dell'alta percentuale di carbonio presente nella lega e le valvole vengono prodotte per getto), infatti vengono utilizzate negli impianti chimici con diametri delle tubazioni importanti.
Spero sia stata una risposta esauriente