Vi va che dico la mia sulla coltivazione dei Cymbidium? Spero di sì.
Ho l'impressione che siate partiti dal versante meno importante per la buona coltivazione di questo genere di orchidea, perche'?
Siete scivolati subito sul substrato e nella fattispecie sul mito del letame di cavallo (neanche tanto facile da trovare) che qualche decennio fa ha affascinato molti orchidofili Italiani.
Il genere dei Cymbidium è composto da varie specie, alcune sono delle miniature ed altre sono decisamente grandi e le loro esigenze variano a seconda del loro habitat specifico, ma tutte richiedono alcune condizioni ambientali e climatiche fondamentali per il loro sviluppo e per la fioritura. Queste condizioni esulano dal tipo di composto del vaso e dalla tipologia di fertilizzazione.
Esse sono: Buona luminosità durante il periodo primaverile estivo dello sviluppo e deciso sbalzo termico fra la notte ed il giorno, durante la fase matura (tarda estate/autunno) nella quale le notti fredde inducono la pianta alla formazione delle gemme fiorali.
Sì sa che i Cymbidium sono orchidee terricole e/o litofite, quindi il substrato deve essere vaporoso (bark, foglie di faggio, o torba) con l'aggiunta di una manciata di perlite per alleggerirlo ed un pugno di sabbia o materiale calcareo sbricciolato.
Ho parlato di specie, ma bisogna anche tener conto che nel mercato transitano tanti ibridi e questi essendo il frutto di ripetuti incroci, risultano ancor più rustici e resistenti delle varie specie, quindi, una volta garantita loro una costante umidità del substrato, così come spiegato sopra, risulta abbastanza facile garantire una corretta fertilizzazione chimica con concimi standard.
Detto questo e capito che la fase dello sviluppo avviene in primavera, io consiglio di non toccare le piante in questa stagione, piuttosto manteniamole moderatamente umide al fine di non disidratarle per poi intervenire in primavera con una energica sistemazione della pianta. Ciao. Guido.