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Crema al fico d'india

Scatolina

Guru Giardinauta
Visto l'andazzo di ricette e ricettine, vi racconto questa:
I miei tornando da un viaggio in Puglia mi portano come souvenir una bottiglia di liquore alla crema di fico d'India...
L'etichetta recita cosi:
[...] propone con antiche ricette tramandate dalle abili mani delle nostre nonne le favolose creme..... ecc ecc....

Ed ecco gli ingredienti:
Zucchero, sciroppo di glucosio, alcool, panna, latte in polvere, proteine del latte, aromi, Colorante E110-E124-E481

Ora io non sono abile in cucina (e nemmeno in botanica) ma me lo dite voi per favore quale ESATTAMENTE di questi ingredienti corrisponde al FICO D'INDIA???? :confused:

Scat
 
D

Dr.Palmito

Guest
Eppoi il liquore al fico d'india è una trovata commerciale abbastanza recente.
Qua' nonne d'Egitto...
 

pampam

Giardinauta Senior
Immaginiamoci la scena: un gruppo di nonne pugliesi alle prese con aromi, latte in polvere e coloranti. Da barzelletta.
Concordo con Ale che il fico d'india lo si assapori dagli aromi (!?!).
Concordo anche con Dr. Palmito, è una ricetta recente perchè quando a Natale sono andata alla fiera dell'artigianato di Milano, tra gli stand eno-gastonomici c'erano queste bottiglie di liquore al fico d'india con la scritta NOVITA'.
Ma almeno è buono? :D
 

oskar

Giardinauta
Se non fosse perchè ormai il malcostume è dilagante, la storiella del liquore potrebbe essere una barzelletta.
Purtroppo molti non sanno che ormai moltissimi prodotti che inconsciamente acquistiamo, sono opportunamente "trattati" con un generico.....aroma.
In realtà si tratta di aromi di sintesi, ossia un prodotto sintetico realizzato in laboratorio che emula un determinato sapore.
Ciò avviene in laboratorio, dove industrie alimentari li studiano all'esasperazione affinchè il loro prodotto possa essere ben recepito dai consumatori.
Un esempio per tutti: le pizze che acquistiamo surgelate e che in due minuti di forno sono pronte.
Molti di voi le avranno sicuramente assaggiate ed avranno notato quel delizioso sapore leggermente affumicato che tanto ricorda il profumo emanato dal camino della nonna.
Nemmeno il miglior pizzaiolo con il miglior forno e con la migliore legna riesce a dare un "tocco" così fragrante......
Provatevi ad immaginare, invece, come industrialmente ci si riesca..........!!!
Ciao da Oskar.
 

Scatolina

Guru Giardinauta
Beh... buono è buono... ma... francamente....
Boh!!! Sono rimasta troppo male dal fatto che non hanno nemmeno fatto finta di scriverci il nome "fico d'india" tra gli ingredienti!!
Cmq questo post vuole essere il "la" per intraprendere un discorso un po piu serio e approfondito sul come siamo "gabbati" dalle industrie alimentari che ci rifilano sempre piu spesso cose "finte", "chimiche" come ha detto giustamente il caro Oskar.
insomma, non ci si può piu fidare di nulla... :(

Scat
 

Asclepias

Giardinauta Senior
Dunque, cari amici, purtroppo le nuove normative della Comunità Europee, consentono queste schifezze (parliamoci chiaro): l'ampio utilizzo di aromi anche sintetici. Il dramma è che la gente, i turisti, acquistano questi prodotti, con grande ingordigia e dabenaggine, arricchendo gli speculatori, falsi e disonesti.
Per fortuna ci sono moltissimi produttori onesti, con proposte originali o effettivamente ripescate da antiche tradizioni e ricette.
Un liquore e una crema al fico d'india li ho assaggiati anch'io nella zona dell'Etna ed ho assistito personalmente alla preparazione. A Cava d'Ispica, nel Ragusano, fanno un ottimo liquore al carrubbo (e l'ho fatto anch'io). In tutta la Costa Amalfitana e quella Sorrentina, come anche a Capri e Ischia, si fa un liquore e una crema al limone che sono veramente fatti con i limoni e non con essenze di tante aziende anche famose. Il "limoncello" che faccio io (che chiamo "Elisir Amalfitano") e poco migliore di quello che si vende imbottigliato, perchè utilizzo limoni soprattutto verdi e qualcuno giallo, secondo l'usanza casalinga del territorio.
Leggiamo bene le etichette e scegliamo con consapevolezza, senza farci attrarre e ingannare dai colori, dai nomi e dala pubblicità.
Ciao, Antonio
 

Scatolina

Guru Giardinauta
effettivamente Antonio se scegliessimo le cose in base alla genuinità del prodotto, probabilmente molte schifezze sparirebbero dal mercato, ma ahime... le cose buone costano care mentre le altre a volte, come si dice, te le tirano nella schiena!
E purtroppo in questo mondo bisogna guardare anche al prezzo sennò non si campa!!!


Scat
 

Scatolina

Guru Giardinauta
Elleboro io non ho detto "imbrogliati" ma "gabbati", ed intendevo semplicemente l'essere un po messi in confusione dai nomi scientifici, o in latino (approposito avete mai notato che TUTTI i prodotti di profumeria e similari hanno gli ingredienti scritti in latino??? chissà come mai.... ), o ancora con numeri (E120 E418....).
Insomma fanno di tutto per non essere chiari, e questo francamente non mi sembra corretto.....
Tutto qui

Scat
 

Scatolina

Guru Giardinauta
ah e un'altra cosa....
che dire della pubblicità??
Un esempio per tutti: lo yogurt. In pubblicità di dicono che contiene Lactobacillus qua fermenti vivi la.... insomma.... a sentire loro se compri quello yogurt diventi anche ricco!!! :S

Scat
 

elleboro

Florello
non concordo sul concetto di imbroglio. Oggi nessuno può più imbrogliare. Siamo noi che dobbiamo prendere l'abitudine di leggere i prodotti che compongono ciascuna bevanda (o cibo) PRIMA di comperarlo, e non dopo!
 

elleboro

Florello
scusa Scatolina, ma per me "gabbati" e "imbrogliati" avevano lo stesso significato!
Mi hai fatto venire il dubbio, ma ho controllato ed è proprio così.
In quanto al latino lo usiamo anche noi con i nomi botanici delle piante, quando vogliamo essere
sicuri di parlare della stessa pianta o abbiamo la necessità di essere molto precisi.
 
E

EMY

Guest
...quando andate al supermercato provate a leggere gli ingredienti della bevanda chiamata "chinotto" di una notissima marca... e guardate se fra gli ingredienti lo trovate... visto che il chinotto è un agrume, dovrebbe esserci il succo, o un estratto della buccia, non vi pare? Invece no, e lo chiamano "chinotto": secondo me è una truffa bella e buona! Hai ragione Scat, le cose migliori costano e purtroppo bisogna fare i conti col portafoglio, ma dobbiamo imparare tutti ad essere consumatori consapevoli. Il potere ce l'abbiamo noi consumatori, e lo esercitiamo non comprando. Io cerco di farlo anche nei garden: le piante tenute male gliele lascio lì. E sono io che ci guadagno, perchè una pianta tenuta male spesso muore, mentre i soldi al negoziante io glieli ho dati buoni.
 
M

MIRANDA

Guest
...questione di strategie di mercato...
io le piante tenute male me le faccio dare a poco e mi piace fare in modo che si riprendano, ovviamente quando è possibile.
E anche per il resto, leggo sempre gli ingredienti e le altre informazioni, cercando di valutarne l'attendibilità. Sicuramente loro sono più furbi e il modo di gabbarmi lo trovano lo stesso, ma quella crema al fico d'india a me non l'avrebbero data a bere...
Purtroppo se la piazzano sul mercato e riescono a venderla bene, la colpa non è la loro, nel libero mercato comanda il profitto.
Secondo me il problema sta alla base ed è che il livello medio di cultura tende piuttosto al ribasso con evidenti conseguenze economiche (crema al fico d'india), politiche (omissis), sociali (grande fratello).
Ciao.
 

Asclepias

Giardinauta Senior
Ieri sono stato in un supermercato di Maiori (4 chilometri da Amalfi) ed ho voluto leggere l'etichetta di un liquore al limone tipo "Limoncello" (che essendo un marchio registrato da un piccola azienda di Anacapri non può essere conferito a tutti i prodotti) prodotto a meno di un chilometro (Minori). Ebbene l'etichetta riportava espressamente e correttamente fra gli ingredienti "buccia di limone, alool, acqua, zucchero". Buccia di limone, non essenze o coloranti artificiali. Non ho difficoltà a credere all'etichetta. E il prezzo è abbastanza contenuto.
Fate voi le considerazioni sulle grandi e famose marche...
Ciao e buon fico d'india o limone a tutti, Antonio
 
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