Non ho esperienza diretta nell'uso di recipienti di rame in cui coltivare le piante; uso piuttosto dei vasi di coccio o plastica che talvolta inserisco in cache pot di rame o altro.
(Anzitutto, data la tua esperienza escluderei la mancanza di drenaggio: immagino che i recipienti di cui parli lo abbiano; se non ce l'hanno: ahi, ahi).
Per quanto ne so io, a parte casi di specie molto particolari, i casi di tossicità sulle piante da parte dei comuni elementi chimici sono limitati a concentrazioni molto elevate, che difficilmente si dovrebbero verificare nei terreni entro recipienti metallici. Bisogna poi rammentare che alcuni fungicidi sono a base di composti del rame, quindi casi di tossicità da parte di tale elemento dovrebbero essere stati ben segnalati.
Ho quindi consultato un collega chimico ed il testo Trace Elements in Soils and Plants. Il collega mi ha detto che il rame metallico praticamente non dà rilasci (deduco quindi che il paiolo di rame pulito per la polenta andava benissimo); però quando si ossida, oppure si forma carbonato di rame -verde- in ambiente acido ci può essere il rilascio di ioni. Il rame è considerato (forse a torto) relativamente tossico per le piante, anche se i livelli trovati normalmente nei loro tessuti (di più nelle radici) sono poco inferiori a quelli di micronutrienti come boro, manganese, zinco (ma superiori a molibdeno, cromo, cadmio, ed altri metalli pesanti). I sintomi di tossicità del rame si manifestano con clorosi delle nuove foglie e radici a crescita anormale. Le piante più sensibili finora scoperte sono il gladiolo, spinaci, cereali, legumi, piantine di Citrus. Si potrebbe supporre, in mancanza di dati sperimentali, che le tue piante siano tutte particolarmente sensibili a tracce di rame, poiché evolute in ambienti a bassissima concentrazione di tale elemento; se questo è logico per alcune epifite (Sclumbergera) o tropicali forestali (Pothos), è meno verosimile per Hatiora ed Euphorbia, terricole (nel terreno in genere il rame è ben presente).
Il fatto che le tue piante, tutte esotiche, si sviluppino peggio in tali condizioni può essere dovuto ai regimi termici che ne derivano: i recipienti metallici sono più freddi, particolarmente quando si verifica evaporazione dal terriccio, cioè esso si asciuga (si sottrae calore). Che siano impermeabili non ha importanza (a parte il drenaggio); ho parlato nel mio corso, citato e visibile nel mio Profilo, di differenze tra recipienti di plastica e di argilla.
Un'altra ipotesi è che proprio la pulizia molto particolare che fai sia responsabile direttamente od indirettamente di tale fenomeno (ma non sciacqui abbastanza?).
Mi raccomando, scrivi Pothos (se vuoi essere più corretta: Scindapsus; correttissima ma praticamente incomprensibile ai più: Epipremnum)
Fammi sapere come evolve la situazione
Ciao, Ugo