Contavo di trovare una interlocutrice spiritosa...così ho corso il rischio...estremo... del furlana (ma francamente mi sembrava meno pericoloso della 'mula triestina', ora so che non è così). Gli è che tendo a considerare tutte le persone che amano il verde, che è passatempo sano e positivo, categoria umana intrinsecamente disposta alla battuta amichevole, così ogni tanto provo a lanciare, diciamo così, un ballon d'essai per vedere se si può fare un po' di humor (anche se ovviamente non sempre si ha lo stesso concetto di humor). A me puoi dare pure del 'bugia nen' o peggio così facciamo pari (neanch'io sono suscettibile).
Tornando all'agronomico ciò che non mi quadrava è il collegamento Friuli-Triestre-Soia: ossia mi pareva strano pensare a coltivazioni estensive di soia nei dintorni di Triestre, e contestualmente mi parevano un po' troppo lontane le campagne friulane per pensare a una migrazione di cimici (trebbiata la soia) verso Trieste. Che siano partite da Ronchi dei Legionari, emulando una novella impresa dannunziana con destinazione 'orto di Fiorita?' (questo sarebbe il mio tipo di humor n.d.r.). Quando riuscirò a immettere foto ti mostrerò quelle che ho scattato su soia appunto con bella presenza di forme giovanili, così puoi confrontare e vedere se ce ne sono o sono state nel tuo orto: se ne trovi vuol dire che probabilmente ormai si sono stabilmente insediate da te e lì svernano, e per conseguenza credo sul serio che dovrai impostare una strategia di lotta adeguata specie se i danni, come asserisci, non sono trascurabili. Il riferimento francescano, al di fuori della metafora, era per dire che sono polifaghe, quindi non mi stupisco se ti rovinano le rose e altro in mancanza dei piatti preferiti (pomodori, leguminose, nocciole).
Per farmi perdonare ho fatto una piccola ricerca per vedere se esistono in commercio parassitoidi o predatori della cimice verde, nel caso volessi tentare una lotta biologica. Ho trovato che N. viridula (ma c'è anche un tipo affine che si chiama Palonema prasina, distinguibile per la presenza di tre punti gialli sullo scutello, che va anche su mais e tabacco) ha in effetti diversi limitatori naturali sia allo stadio di adulto sia a quello di uova, ma non ho trovato i loro nomi negli elenchi degli agenti biologici delle ditte specializzate.
Forse avrò presto occasione di parlare con tecnici dell'Osservatorio delle Malattie delle Piante di Torino e mi farò premura di domandar loro se hanno altri suggerimenti.
Un cordiale saluto