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Carciofi ai piedi delle Alpi

monikk64

Fiorin Florello
assolutamente devono essere trapiantati altrove... sono troppo vicini!!! La coltivazione in vaso va bene ma calcola che tra una pianta e l’altra è consigliabile lasciare almeno 1,50 m di spazio. E 8 piantine in un vaso sono tantissime....
Tu Andrea quali coltivi? Da quanti anni?
Ho letto che sei vicino al lago, quindi avrai un inverno mitigato...
Se vuoi, ci dici qualcora in più??? :tupitupi:
 
R

RobertoB

Guest
Beh, adesso non stanno andando in riposo vegetativo?
Però è da vedere, ho visto dei video su YT, in cui spiegavano appunto del riposo estivo, ma parlavano anche dei capolini in aprile maggio....
I carciofi con le spine hanno la produzione tra i primi di novembre e fine marzo-aprile....
Mah....?
Ma non sono ancora riuscita a trovare un sito che parli degli spinosi, oggi cerco meglio!

Era solo per mostrare come in Piemonte i carciofi vengano coltivati sin dal XV secolo, e non sia affatto un esperimento azzardato, semmai un ritorno alle tradizioni abbandonate.
Già l'etimologia articioc, affine al francese artichaut o all'inglese artichoke dovrebbe fare intuire che la conoscenza dell'ortaggio nel nostro territorio non deriva certo da importazioni dal sud
 

monikk64

Fiorin Florello
Era solo per mostrare come in Piemonte i carciofi vengano coltivati sin dal XV secolo, e non sia affatto un esperimento azzardato, semmai un ritorno alle tradizioni abbandonate.
Già l'etimologia articioc, affine al francese artichaut o all'inglese artichoke dovrebbe fare intuire che la conoscenza dell'ortaggio nel nostro territorio non deriva certo da importazioni dal sud
Vero!!!!!
Non ci avevo mai pensato....
Come sei intelligente :tupitupi: :tupitupi: :tupitupi:
 

danielep

Florello Senior
Era solo per mostrare come in Piemonte i carciofi vengano coltivati sin dal XV secolo, e non sia affatto un esperimento azzardato, semmai un ritorno alle tradizioni abbandonate.
Già l'etimologia articioc, affine al francese artichaut o all'inglese artichoke dovrebbe fare intuire che la conoscenza dell'ortaggio nel nostro territorio non deriva certo da importazioni dal sud
A Venezia si chiamano "articiochi" da prima che nascessi (io) e l'etimo deriva semmai dall'arabo (al-khursuf), mediato dallo spagnolo che ha mantenuto l'articolo "al".
In Francia l'uso culinario è stato introdotto da Caterina de' Medici.
Che si possa coltivare anche all'interno della Pianura Padana è possibile, ma il fatto che i capolini teneri e non amari siano un raccolto tipicamente di fine inverno-inizio primavera, lo caratterizza come ortaggio circum-mediterraneo . Carciofi del litorale laziale, carciofi di Valledoria (Sardegna), carciofi di Sant'Erasmo (VE).
Il cardo è caratterizzato da un altro ciclo di coltivazione estivo con imbiancamento e raccolta autunnale;)
 

monikk64

Fiorin Florello
A Venezia si chiamano "articiochi" da prima che nascessi (io) e l'etimo deriva semmai dall'arabo (al-khursuf), mediato dallo spagnolo che ha mantenuto l'articolo "al".
In Francia l'uso culinario è stato introdotto da Caterina de' Medici.
Che si possa coltivare anche all'interno della Pianura Padana è possibile, ma il fatto che i capolini teneri e non amari siano un raccolto tipicamente di fine inverno-inizio primavera, lo caratterizza come ortaggio circum-mediterraneo . Carciofi del litorale laziale, carciofi di Valledoria (Sardegna), carciofi di Sant'Erasmo (VE).
Il cardo è caratterizzato da un altro ciclo di coltivazione estivo con imbiancamento e raccolta autunnale;)
Grazie, Daniel - sensei-san, molto interessante la storia del carciofo! :tupitupi:

Mi piacerebbe metterne uno dove viveva la Jackie.... Sono piante così decorative....
Se vivono e crescono non è da escludere che lo faccia davvero....
 
R

RobertoB

Guest
Temo di essermi spiegato male, non volevo certo sostenere l'indigenato del carciofo in Piemonte, ne tantomeno una sua introduzione da Francia o Inghilterra.

Era solo un'evidenza dell'antichità dell'etimo, indice del fatto che i carciofi circolavano già in Francia e Piemonte in un periodo, ( il XV secolo appunto) in cui a essere introdotte erano le coltivazioni, non i beni deperibili.
Certo non siamo nell'optimum climatico, ma mia nonna coltivava carciofi e non era una donna con tante jacarande per la testa, io ho avuto esperienza diretta per diversi anni e ho presentato un caso di coltivazione a scopo produttivo ( seppur di nicchia). Non vedo motivo di escludere la riuscita della prova, certo il clima di @monikk64 è diverso, ma lei stessa ha detto
ovviamente li metteremmo in serra!!!
Cosa che né io né mia nonna ne gli astigiani abbiamo avuto bisogno di fare.

La leggenda vuole che il Piave sia incline a mormorare ma ultimamente mi pare che sia più incline al brontolare :LOL:
 

danielep

Florello Senior
Temo di essermi spiegato male, non volevo certo sostenere l'indigenato del carciofo in Piemonte, ne tantomeno una sua introduzione da Francia o Inghilterra.

Era solo un'evidenza dell'antichità dell'etimo, indice del fatto che i carciofi circolavano già in Francia e Piemonte in un periodo, ( il XV secolo appunto) in cui a essere introdotte erano le coltivazioni, non i beni deperibili.
Certo non siamo nell'optimum climatico, ma mia nonna coltivava carciofi e non era una donna con tante jacarande per la testa, io ho avuto esperienza diretta per diversi anni e ho presentato un caso di coltivazione a scopo produttivo ( seppur di nicchia). Non vedo motivo di escludere la riuscita della prova, certo il clima di @monikk64 è diverso, ma lei stessa ha detto

Cosa che né io né mia nonna ne gli astigiani abbiamo avuto bisogno di fare.

La leggenda vuole che il Piave sia incline a mormorare ma ultimamente mi pare che sia più incline al brontolare :LOL:
:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
Non preoccuparti, è vero che il Piave sta diventando sempre più acido e brontolone, ma sono intervenuto più che altro per onor di firma ;)
In fondo, se la Jacarandaia vuol piantarsi i carciofi suoi, l'ha già fatto e ne trarrà le conclusioni.

Con stima e simpatia , il Piave:ciao::ciao::ciao:
 
R

RobertoB

Guest
No, ma comprendo benissimo la necessità di riportarla coi piedi per terra:LOL::LOL::LOL:.

Ci va sempre chi riporta i possibili contro e punti critici di un progetto, altrimenti si rischia di buttarsi con sicurezza e sorprendersi del fallimento.
Io stesso ho smesso di coltivarli perché appunto il gioco non vale la candela, avere diversi metri quadri occupati da un groviglio di spine per ricavarne una quantità risibile di prodotto, dover trattare, combattere con i roditori, e sottrarre spazio che poteva essere occupato più proficuamente, mi ha fatto riflettere sui costi/benefici e prendere la decisione di lasciare perdere.
Se però si considera solo la fattibilità della coltivazione in sé, allora si è una cosa possibile.
 

monikk64

Fiorin Florello
No, ma comprendo benissimo la necessità di riportarla coi piedi per terra:LOL::LOL::LOL:.
Ma a forza di riportarmi coi piedi per terra, rischio di ritrovarmi col morale a terra..... :rolleyes:
Gradisco molto se mi dite che non sarà facile o garantito, ma se è tentabile è anche bello saperlo..... :)
Grazie RobertoB:bacio:
 
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