Sono d'accordo su quanto avete postato prima.I diritti ci devono essere,ma anche lo stipendio deve essere guadagnato onestamente,cioe' lavorando in modo serio e onesto.Purtroppo a monte di tutto questo d'è un grosso deficit educativo.Personalmente sono stata educata ad una cultura del lavoro,nel senso che lavorare è un diritto e un dovere sociale,visto che ciascuno di noi è in qualche modo connesso con il resto della collettività.Purtroppo questo aspetto non è insegnato,eppure lo diceva anche un certo John Donne,poeta inglese del 1600,in una famosa poesia che dice "nessun uomo è un'isola":lui lo diceva in senso esistenziale,per invitare alla compassione e alla partecipazione dei dolori altrui,ma io lo estendo anche in altri aspetti della vita,incluso il senso civico e l'onestà sul lavoro.qui in Italia questa cultura non c'è.basta vedere le strade,che sono discariche a cielo aperto o i bagni pubblici,che spesso sono delle autentiche concimaie...anzi,certe volte penso che le mucche siano molto più pulite.Per moltissima gente il mondo,l'interesse per il mondo finisce sulla soglia di casa,già il pianerottolo è "roba d'altri".Figuriamo il resto.E questo a tutti i livelli,in modo trasversale.Vi racconto un aneddoto personale:nella clinica dove lavoro,per un certo tempo non avevamo una stanza destinata ai medici,.C'eravamo arrangiati in una stanza non utilizzata di un reparto al momento chiuso.Il personale lì non veniva a pulire,perchè non la consideravano faccenda loro,ma vi posso assicurare che parecchi altri colleghi con cui ho la disgrazia di condividere la stanza collaboravano a...sporcare.Praticamente io mi portavo dietro (e lo faccio ancora) guanti monouso,detersivi, spugne e sacchetti per l'immondizia per pulire la stanza e il bagno,in quanto non sono abituata a vivere in un porcile.Io faccio il turno di martedi' notte,quello che occupa la stanza il lunedi è un autentico maialetto,che mi lasciava piatti sporchi,cartacce,sigarette spente per ogni dove,comodino sporco,bagno non vi dico come,pavimento macchiato e ovviamente letto disfatto.Altri,pur di non pulire,razzolavano nel porcile,chi puliva eravamo in tre,su nove colleghi in servizio,fra cui delle DONNE.Al mattino,prima di uscire,ripulivo tutto e facevo il letto anche per il collega che entrava in turno il mercoledì notte,che fra l'altro era uno dei tre che puliva,e lui mi ringraziava sempre.Sapeste quanti cartelli mettevo sulla porta invitando almeno a non sporcare..ma senza risultato.Questo che vi ho raccontato è un esempio di come ragiona qui da noi,purtroppo,per la maggior parte dei casi.E' per questo ragionamento che non si lavora onestamente,non si pagano le tasse,si tenta di fare i furbi in tutti i modi,in nome del principio del"non è affare mio".E questo principio fa comodo a tutti,a chi governa e a chi ubbidisce.Anche a chi governa fa comodo,perchè,lasciando fare,puo' tenere in pugno la gente con la molla del ricatto.Molte cose sono divenute così in qui da noi per "colpa"dei rapporti clientelari a vari livelli.Lo stesso pubblico impiego è stato colpevolmente mandato avanti così perchè faceva (e fa)comunque comodo un bacino di consensi alle varie politiche in atto,col regime della frusta e della carota:ti do la carota(ossia ti faccio fare pure il nullafacente sul lavoro)ma ti do retribuzioni basse,ti tartasso con le tasse ecc.Ti faccio sopravvivere,e allora,che vuoi?E,nello stesso tempo,il dipendente pensa,"mi paghi poco,mi fai appena sopravvivere,non mi premi se lavoro,fai fare carriera sempre solo dietro scambi clientelari e non per merito effettivo,e allora che vuoi ? allora che pretendi?"Siamo sempre lì.E poi,l'evasione fiscale,...ma se i primi a evadere e a fare i furbi sono quelli "in alto",se a mangiare i soldi della collettività sono quelli "in alto",ma come si puo' pretendere che la gente sia onesta?E quelli che sono onesti,e sono più di quanto si pensa (e si meritino)soffrono due volte per questa situazione.Ancvhe i dipendenti privati,comunque,hanno la tendenza all'infirgardaggine come gli altri.A volte vado a trovare un 'amica che lavora in un'azienda privata.Vedo i suoi colleghi,fare intervallo alle otto per il caffè',poi alle dieci ,per il secondo caffe,al pranzo,al dopo pranzo,a metà pomeriggio,e le pause non durano pochi minuti ma buone mezz'ore,per non parlare delle varie pause sigaretta.Il pesce puzza dalla testa,è vero,ma quando marcisce dalla testa,è brutto segno,tocca buttarlo tutto.