So che è difficilissima impresa contenere queste bibliche bestiacce.
Neppure al Settore Fitosanitario della Regione Piemonte sanno bene cosa fare. L'ultima volta che sono stato lì per avere della documentazione ho visto l'intero piano di un tavolo coperto di cavallette in parte già spillate e in parte in preparazione e in corso di classificazione.
Stanno provando anche con il tacchinaggio: nel senso letterale del termine, perchè credo vengono erogati contributi a quegli agricoltori disposti a tenere tacchini ruspanti in giro per la campagna.
Le specie più dannose osservate sono
Calliptamus italicus italicus e
Nadigella formosanta, la prima è estremamente polifaga mentre la seconda preferisce arbusti e alberi.
Ho sott'occhio un articolo pubblicato sugli Annali 2005 dell'Ente sunnominato e leggo "come si è potuto osservare nel corso del 2005 i mezzi chimici non riescono a contenere il problema, sia per la scarsa efficacia sugli adulti, sia per le restrizioni normative (esistono solo prodotti registrati per l'erba medica) sia per l'ampiezza dei territori".
Sui medicai sono stati impiegati Deltametrina Xi e Esfenvalerate Xn (Metis, Sumicidin Alpha), ma occorre intervenire sulle forme giovanili e nelle ore serali e notturne.
Ti metto una pg. degli Annali del 2004 (è da qualche anno che qui in Piemonte le cavallette rappresentano una emergenza seria) con le foto di
C. italicus italicus. Come noterai c'è un esemplare parassitizzato, e in effetti credo si stia provando anche quella via (
Beauveria bassiana).
Ciao