Secondo me dovrai procedere per gradi, cioè nel tempo, inserire nella scarpata per primo degli arbusti a radice a fittone. Il fittone di queste piante, affondando in profondità, creerà una serie di elementi verticali che aiuteranno a fermare il terreno impedendone il dilavamento, oltre che a impedire alle malerbe di crescere copiose.
A partire dall'alto potresti inserire gli arbusti più grossi, a creare una barriera che daranno anche un po' d'ombra alle piante sottostanti:
- Biancospino (se servisse un'essenza alta),
- di altezza medio-alta, pyracantha, forsizia, ginestra (Cytisus e Genista, vanno bene entrambe), ginepro. Mi pare anche il pittosporo sia adatto alla situazione.
Se la zona a monte è pianeggiante, sarà facile e utile arricchire il suolo con uno strato di humus o concime organico ben maturo, che faccia partire bene le piante più importanti.
Oltrre alla barriera a monte, lo scopo dell'impianto è creare delle macchie di vegetazione di 3 o 4 esemplari che poi faranno da sfondo alle sottostanti.
Per esempio, in alto: una siepe di pittospori, inframmezzati da un paio di esemplari di Forsythia, per la fioritura primaverile. Immediatamente sotto, in linea con le agavi variegate già presenti, delle macchie o "strisce sinuose" di ginestra e Teucrium fruticans, sotto i quali potrebbero stare delle essenze più basse tra cui: Lavandula stoechas, rosmarini, Helichrisum italicum e Cistus . Più in basso e negli spazi tra gli arbusti delle essenze tappezzanti e erbacee quali timo, Cerastium, Stachys, Centranthus ruber o Geranium sanguineum.
Per catturare l'attenzione: un ciuffo di Kniphofia arancione o un Echinops dal fiore blu metallico, che svettano qua e là.
Ovviamente a tuo gusto e secondo le piante che riesci a reperire, puoi creare diverse soluzioni. L'importante, per dare un senso alla scarpata, è creare delle macchie della stessa essenza, distanziate al momento dell'impianto rispettando le dimensioni che assumeranno in futuro, procedendo non in linea retta, ma raggruppate come le troveresti in natura (infatti si definisce"macchia mediterranea" non a caso). Forse all'inizio dovrai arginare gli impianti con delle soluzioni come hai già provveduto a fare, pietre o legno, per aiutare le piante nel consolidamento e a trattenere quel minimo di acqua di cui abbisognano da appena piantumate.
E' un bel lavoro da fare, che richiederà sudore, fatica e pazienza. Ma, d'altronde, il giardinaggio non è sport per mollaccioni.