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Acer saccharum

Greenray

Esperto di Bonsai
Cari utenti del forum, dopo aver visto una discussione su di un acero palmato, m'è scattata la voglia di mostrarvi un "mozzicone" di un acer saccharum ovvero un acero zuccherino.
È il risultato di una potatura di un acero che aveva troppe diramazioni e che mi sta aspettando in Toscana.
Quando lo tagliai, anziché buttarlo via l'ho ficcato in malomodo in un vasetto dove tengo la "nipitella", ma senza la vera speranza che radicasse, perché di quel tipo di aceri ne ho parecchi.
Ma forse proprio perché non ci contavo credo che le radici devono essere ben cresciute.

Questa notte in effetti è un pochettino buio per scattare delle foto, quindi lo farò domani.
Questo dovrebbe accrescere la "suspance", vero?
 
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Greenray

Esperto di Bonsai
Comincerei con queste foto e con la storia che in buona parte ho già scritto.
Non ho dato molto peso a questo "avanzo" e sinceramente continuo nel dargliene poco.
Normalmente degli stralci ne faccio minuscoli pezzettini che uso come pacciame per altre piante, ma spesso quando il diametro è più di un tanto mi stufo e brontolando un po' "la pianto lì" letteralmente, cioè infilzo con rabbia in terra il residuo. Non sto a curarmi troppo del vaso, del substrato, di niente visto che in quel momento sto dedicandomi alla parte salvata che per me è ben più importante del residuo.
Così, avendo sul mio balcone a Nord-Nord-Est questo scaffalino delle cianfrusaglie che ospita un vaso con la nipitella, illuminato direttamente soltanto in alcune ore del mattino, ce l'ho infilato e l'ho lasciato lì, assieme a tanti altri più piccoli, quasi tutti morti.
Mia moglie li guardava e tanto per darvi un'idea della mia bravura, ammirava più gli scarti che i "prodotti".
Però sono sempre stato anch'io un ammiratore di questa bella pianta che è dappertutto e che d'autunno ......!
Infatti di queste piante ne ho diverse, ma questa ha una storia diversa, che vi ho raccontato.

Deve ringraziare la nipitella se ha ricevuto dell'acqua.
 

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Greenray

Esperto di Bonsai
A lei stessa a suo tempo «fu mozzato via un "braccio" poi una "gamba" ed infine creduta morta si salvò», sembrano raccontare le grosse cicatrici.
Cicatrici che però dimostrano come in fretta guariscono quando una pianta è in piena terra, e quanto meno in fretta guariscono in vaso.

Ma a parte la "genesi" di questa pianta che credo interessi più me che voi, ciò che trovo interessante, ciò che vorrei trasmettervi con una discussione così strampalata, è la bellezza delle foglie di questa pianta.

Perfino in una pianta obiettivamente "bruttina", queste foglie sorprendono, emozionano nel colore, nella forma, nella vitalità.
Ciò che a me stupisce da parecchi anni è il fatto che di questa pianta noi siamo RICCHI, perché dappertutto se ne trovano esempi.
Esempi in qualsiasi condizione, al secco, nel fitto dei boschi, semi immersi nell'acqua, caduti, spezzati, eppure vivi che mi sembra mi chiamino.

Tuttavia non ne vedo mai nel forum, che invece abbonda di per me noiosi ginseng. Non ho nulla contro i ginseng o retusa, ma ritengo che gli aceri autoctoni oltre che "belli" (secondo me) offrono a tutti noi dei ...corsi di coltivazione gratuiti. Infatti basta osservarli durante l'anno, verificare le teorie. Offrono anche una infinità di esemplari gratuiti e tenaci, per tutti i gusti ed impieghi.

Se ne possono raccogliere degli interi "boschetti" come feci io nel 2010 con questa mia famiglia, prelevata poco prima che passasse il giardiniere a levarli.
Si possono poi allevare in "batterie" (come i polli) ed osservarli crescere, avere il sopravvento l'uno sull'altro nella lotta per la sopravvivenza.
Si possono vedere le radici emergere da terra e rientrarvi dopo aver superato ostacoli che avrebbero arrestato qualunque specie concorrente.
Si possono vedere maltrattati dai propri condomini, che hanno il diritto di preferire nel giardino le "roselline" e che me lo segnalano trattando le mie piante clandestine spesso in modo cruento.
Ma le si possono salvare trattandole anche peggio per sottrarle alle ingiustizie, e portarle (in piena vegetazione!) in un oasi di pace, dove conto di saper leggere altre storie, che non mancherò di raccontarvi.
 
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Artep

Giardinauta
Io ne ho piantati 5/6 da seme qualche mese fa! Capita di trovare nuove piantine ovunque..anche nei vasi di altre piante.
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
...Tuttavia non ne vedo mai nel forum, che invece abbonda di per me noiosi ginseng. Non ho nulla contro i ginseng o retusa, ma ritengo che gli aceri autoctoni oltre che "belli" (secondo me) offrono a tutti noi dei ...corsi di coltivazione gratuiti. Infatti basta osservarli durante l'anno, verificare le teorie. Offrono anche una infinità di esemplari gratuiti e tenaci, per tutti i gusti ed impieghi...

Ciao Green, condivido quanto dici e non solo riguardo agli aceri autoctoni. Come sai sono un estimatore delle piante nostrane, dall’olivastro alla quercia da sughero, dal carpino al lentisco e al biancospino, e l’elenco potrebbe essere assai lungo. Niente contro le piante d’importazione ma mi sembra un volersi complicare inutilmente la vita, aggiungendo alle problematiche delle coltivazione bonsai quelle del clima che non è sempre il più adatto alle loro esigenze. Anche se c’è da dire che spesso in commercio la scelta è obbligata, non mi sembra ci sia un mercato di piante autoctone a prezzi comparabili a quelli delle piante importate dall’Estremo Oriente.
 

massimo1952

Esperto in bonsai
Al riguardo dei prezzi penso che il mercato la faccia da padrone. Detto questo le autoctone in quanto meno richieste costano qui da me molto molto meno :)
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Concordo con entrambi e su tutti i punti.
Penso che per le autoctone effettivamente il mercato le escluda, e ne renda quasi impossibile l'acquisto, tenendo prezzi alti per ragioni di numeri oppure senza particolari ragioni, oppure ancora non vendendone affatto.

Penso quindi che yamadori a parte, la scelta sia un po' più limitata e che a parità di prezzo si possano trovare piantine più giovani di quelle che possono iniziare a somigliare ad un bonsai. Quindi serve più pazienza a cercarle ed anche nell'attesa dei risultati.

I vivai con piante autoctone non sono molto numerosi, ma ci sono e li si trovano.
Alcuni vendono esclusivamente piante autoctone con certificato di provenienza.
Secondo me vale la pena orientarsi su di essi e contemporaneamente aiutarli con qualche acquisto, che sarà certo più duraturo che l'acquisto fatto in MegaStore (fatte le debite eccezioni).
Sta anche a noi non lasciare che vengano soffocati, perché sono l'unico argine all'invasione di piante di cui tanti di noi farebbero a meno.

Già cercando con un motore di ricerca "piante autoctone" si ottengono sufficienti indicazioni, e con esse pian piano il cerchio si allarga fino magari a scoprire un vivaio del genere in un luogo insospettabilmente vicino alla propria abitazione.
 
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gusta

Aspirante Giardinauta
a settembre/ottobre penso che prenderò semi dei vari aceri nei viali di torino e proverò a piantarli:) magari esce qualcosa di decente per il futuro :) a differenza dall'acquisto se uno ha pazzienza la semina da molta più reperibilità di piante autoctone :)
 

aurex

Esperto di Bonsai
difficile trovare piantine bonsai autoctone poichè ormai viene tutto importato in grossi quantitativi dalla Cina e Giappone....
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Allora ragazzi, diamoci da fare coi nostri mezzi.

Il mio sogno che sta crescendo man mano, è un orto botanico bonsai (o prebonsai) di piante autoctone.
Non tutte ovviamente, ma ad una ventina di specie non rinuncerei se avessi lo spazio.
Momentaneamente ho più piante di quelle che potrò seguire in futuro, ma non so quanto durerà.
Le faccio crescere d'altezza poco, di diametro fin dove posso e di numero finché riesco.
Poi le guardo le riguardo e mi accorgo di una specie che ancora non c'è e provo a cercarla.

Quando sarò costretto a dismetterne una parte vi avviserò e magari prima di allora aprirò le "prenotazioni".
 
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Albicoccus

Giardinauta Senior
Piante autoctone per bonsai in realtà se ne trovano , ma costano un bel po' . Io preferisco prendere piante autoctone ( tipo il mirto , il lentisco , il fico ) " da siepe " ( pagando una miseria ) e lavorarmele pian pianino .
Green la tua idea di un centro bonsai autoctono mi piace e parecchio , se cerchi gente avvisami ( e un po' di quelle famose piante di cui , forse , ti libererai te le prenoto io ) .
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Per adesso, e non solo per rimanere nel tema della discussione, ho numerosi aceri saccarini perché come ho spiegato, quando li raccolsi erano un'infinità ed il solo limite era lo spazio dove metterli e le mie forze.
Attualmente diciamo per farla breve che sono stati "sfrattati" e così da un giardino condominiale milanese hanno dovuto adattarsi ad un prato in Toscana, dove però ho portato anche quasi tutto il resto a far compagnia a ciò che già conservo là:
Celtis austalis, berberis, punica granatum, acer campestris, Alnus glutinosa (regalatomi da Carla), Coryus avellana (regalatomi da Antonio), Taxus baccata (regalatomi da Francesco), Crateagus monogyna, Prunus sargentii, numerose talee varie, abbandonate a se stesse su cui non nutro molte speranze.
La nuova situazione mi permette di vedere le mie piante quasi tutte assieme e per questo l'idea latente dell' "orticello botanichino" sembra concretizzarsi pian piano da sola.

Quando temo arriverà il giorno della "dismissione", cercherò ovviamente soluzioni più proficue, ovvero qualche appassionato nella zona, ma la vedo un po' improbabile.
Se dovrò ricorrere al forum, dovrò per forza utilizzare l'apposita sezione, ma non mancherò di spargere la voce, se necessario usando i messaggi privati.

Per quanto riguarda la raccolta di piante, laggiù ho moltissimi amici e fra di essi Antonio che quando guarda ciò che faccio o ascolta i miei "progettini" a fatica e per rispetto, nasconde a stento il suo risolino.
Tuttavia mi aiuta, e mi ha donato numerose piantine che ha colto lui stesso (vedi maggiociondolo).
Inoltre è proprietario di una "selva" dove raccoglie castagne, ma per poterlo la selva deve essere pulita (cosa che si fa sempre meno).
Pulire una selva consiste nello spazzare via tutto ciò che non è castagno, salvando soltanto le piante che per vari motivi sono utili al suo scopo.
Quindi tutto ciò che si trova nella sua selva viene "frullato" ogni anno ed anche più spesso.
Per questa ragione avrei a disposizione molte e molte altre piante, tante che avrei bisogno anche io di una selva per tenercele se le volessi prendere.

Il materiale quindi non manca; quel che manca un po' è la varietà se mi limito ai confini della selva di Antonio.
Mi limito a quei confini per sporadici prelievi, ma per quanto riguarda l'osservazione i confini non serve rispettarli ed allora la varietà e la bellezza dei luoghi e delle piante invita a dimenticare lo spazio e le forze che si hanno a disposizione.
 
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Greenray

Esperto di Bonsai
Dimenticavo un fraxinus (regalatomi da Francesco), un microscopico popolus alba, alcuni pyrachanta, un paio di carpinus betulus, tre ulmus campestris.
Di belli non ce ne sono, ma sono belli intrinsecamente e sono convinto che già a fine estate potrò inserire qualche nuova discussione su qualcuno di questi esemplari.
 
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