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se per caso passi di notte

primo maggio

Maestro Giardinauta
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
grande montale...


Montale a me piace molto. Ha alti e bassi. A volte è insopportabile. Però meglio un poeta che ha alti e bassi che uno costantemente mediocre. Basta leggere gli alti e buttare i bassi.

A proposito di anguille, per continuare con le anguille, posto L’anguilla. I vv. 10-14 sono bellissimi ( finché un giorno/una luce scoccata dai castagni/ne accende il guizzo in pozze d’acquamorta,/nei fossi che declinano/dai balzi d’Appennino alla Romagna;)- ma ecco il testo intero:




L’anguilla, la sirena
dei mari freddi che lascia il Baltico
per giungere ai nostri mari,
ai nostri estuari, ai fiumi
che risale in profondo, sotto la piena avversa,
di ramo in ramo e poi
di capello in capello, assottigliati,
sempre più addentro, sempre più nel cuore
del macigno, filtrando
tra gorielli di melma finché un giorno
una luce scoccata dai castagni
ne accende il guizzo in pozze d’acquamorta,
nei fossi che declinano
dai balzi d’Appennino alla Romagna;
l’anguilla, torcia, frusta,
freccia d’Amore in terra
che solo i nostri botri o i disseccati
ruscelli pirenaici riconducono
a paradisi di fecondazione;
l’anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l’arsura e la desolazione,
la scintilla che dice
tutto comincia quando tutto pare
incarbonirsi, bronco seppellito;
l’iride breve, gemella
di quella che incastonano i tuoi cigli
e fai brillare intatta in mezzo ai figli
dell’uomo, immersi nel tuo fango, puoi tu
non crederla sorella?
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
onda su onda
il mare mi ha portato qui
alla deriva
magia di una sorte
bugiarda e cattiva

ritmi canzoni
donne di sogno
banane lamponi

:love_4:

io la canticchio così, però mia figlia dice che è una storpiatura e che il testo vero è diverso, dicamo un libero riadattamento
 
B

bianca62

Guest
........................................
Mare mare mare voglio annegare
portami lontano a naufragare
via via via da queste sponde
portami lontano sulle onde.
.....................................
(Battiato)

:love_4:
 

new dawn

Guru Giardinauta
Montale a me piace molto. Ha alti e bassi. A volte è insopportabile. Però meglio un poeta che ha alti e bassi che uno costantemente mediocre. Basta leggere gli alti e buttare i bassi.

A proposito di anguille, per continuare con le anguille, posto L’anguilla. I vv. 10-14 sono bellissimi ( finché un giorno/una luce scoccata dai castagni/ne accende il guizzo in pozze d’acquamorta,/nei fossi che declinano/dai balzi d’Appennino alla Romagna;)- ma ecco il testo intero:




L’anguilla, la sirena
dei mari freddi che lascia il Baltico
per giungere ai nostri mari,
ai nostri estuari, ai fiumi
che risale in profondo, sotto la piena avversa,
di ramo in ramo e poi
di capello in capello, assottigliati,
sempre più addentro, sempre più nel cuore
del macigno, filtrando
tra gorielli di melma finché un giorno
una luce scoccata dai castagni
ne accende il guizzo in pozze d’acquamorta,
nei fossi che declinano
dai balzi d’Appennino alla Romagna;
l’anguilla, torcia, frusta,
freccia d’Amore in terra
che solo i nostri botri o i disseccati
ruscelli pirenaici riconducono
a paradisi di fecondazione;
l’anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l’arsura e la desolazione,
la scintilla che dice
tutto comincia quando tutto pare
incarbonirsi, bronco seppellito;
l’iride breve, gemella
di quella che incastonano i tuoi cigli
e fai brillare intatta in mezzo ai figli
dell’uomo, immersi nel tuo fango, puoi tu
non crederla sorella?


Grazie, grazie, non conosco per nulla Montale
 

gigino67

Florello Senior
Lui lui lui...
sto così bene con lui
che certe volte ho paura e non so
che un giorno poi pagherò
per questo amore...
Lui lui lui...
c'è questo filo di lui
come una piccola luce che ho,
come una nota che so...
E se ci penso direi
che ogni giorno assomiglio un pò più a lui
ogni volta che lo stringo sento che divento un pò più lui...
Signore tu che cosa vuoi
e come mai quest'amore poi l'hai dato a noi...
Sono piccole le mani per quello che mi dai...
Cosa ho fatto per avere lui?
Avere lui, avere lui...
restare lì con la guancia nei capelli suoi...
sono piccole le mani per quello che mi dai...
Cosa ho fatto per avere lui?
Lui lui lui...
quanto ho sognato di lui
la sua risata, i suoi giochi, i suoi no
tutta una vita che so
E se ci penso direi
che ogni giorno assomiglio un pò più a lui
ogni volta che lo stringo sento che divento un pò più lui
Signore tu che cosa vuoi
e come mai questo amore poi l'hai dato a noi.
Sono piccole le mani per quello che mi dai
Cosa ho fatto per avere lui?
Avere lui, avere lui...
Restare lì con la guancia nei capelli suoi
Sono piccole le mani per quello che mi dai
Cosa ho fatto, cosa ho fatto, cosa ho fatto

BELLA VERO??!!
 

gigino67

Florello Senior
Non ci fermeranno le paludi o la neve,
la tua capitale oramai s'intravede,
giorno dopo giorno la tua vita cavalco...
Sono il generale più crudele del fronte,
non faccio prigionieri e la mia spada è lucente,
terra dopo terra ogni tua fortezza io assalto...
Ti troverò...
Ti prenderò...
Ti porterò...
Per sempre con me...
Ti stringerò...
conquisterò...
proteggerò...
E senza pietà
io ti amerò con tutto questo amore mio...
E senza pietà
diventerò una fonte
nel deserto...
ti disseterò...
Le mie mani, le tue mani in questa battaglia,
è un agguato a tradimento in questa boscaglia,
rotolare insieme lungo il fiume dei sentimenti...
Ti troverò...
Ti prenderò...
Ti porterò...
Per sempre con me...
Ti stringerò...
conquisterò...
proteggerò...
E senza pietà
io ti amerò con tutto questo amore mio...
E senza pietà
diventerò una fonte
nel deserto...
ti disseterò...
Non avere paura di me...
anche il buio più fondo
può valere un azzardo...quel brivido in più...
che sei tu...
Senza pietà
io ti amerò con tutto questo amore mio
e senza pietà
diventerò il tuo regno
dolce sogno...
io ti vincerò...
io ti darò me stessa e questo cuore mio
e senza pietà...
ti bagnerò le labbra
con le labbra
ti disseterò...
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
Grazie, grazie, non conosco per nulla Montale



Non è possibile, non ci credo, il nostro poeta più laureato (dopo essersela tanto presa con i poeti laureati, succede).

Questa sicuramente la conosci. Non c’è studente che non l’abbia dovuta studiare. Ma io sono così, come con le piante. Per cominciare un bel geranio a palla. Il resto, eventualmente, dopo.

La poesia è composta di due strofe scritte a parecchi anni di distanza. La prima risale agli anni 1926-28 ed è ispirata a Dora Markus, un’amica di Gerti Fránkel, a sua volta amica del poeta. La seconda strofa, del 1939, alla vigilia dello scoppio della guerra, è invece ispirata alla stessa Gerti, che però non viene direttamente nominata.

La seconda parte della lirica è quindi contemporanea alle altrettanto famosissime liriche scritte per la partenza di Irma Brandeis (Clizia) per gli Stati Uniti. Le due contemporanee partenze, dell’ebrea Irma per gli Stati Uniti e di Gerti per la Carinzia, mentre sta per scoppiare la guerra, costituiscono un dittico di grande fascino, e dovrebbero essere lette contemporaneamente. Esse infatti costituisco i capitoli di un unico “romanzo”, come disse lo stesso Montale.


Dora Markus

1
Fu dove il ponte di legno
mette a porto Corsini sul mare alto
e rari uomini, quasi immoti, affondano
o salpano le reti. Con un segno
della mano additavi all'altra sponda
invisibile la tua patria vera.
Poi seguimmo il canale fino alla darsena
della città, lucida di fuliggine,
nella bassura dove s'affondava
una primavera inerte, senza memoria.
E qui dove un'antica vita
si screzia in una dolce
ansietà d'Oriente,
le tue parole iridavano come le scaglie
della triglia moribonda.

La tua irrequietudine mi fa pensare
agli uccelli di passo che urtano ai fari
nelle sere tempestose:
è una tempesta anche la tua dolcezza,
turbina e non appare,
e i suoi riposi sono anche più rari.
Non so come stremata tu resisti
in questo lago
d'indifferenza ch'è il tuo cuore; forse
ti salva un amuleto che tu tieni
vicino alla matita delle labbra,
al piumino, alla lima: un topo bianco,
d'avorio; e così esisti!


2
Ormai nella tua Carinzia
di mirti fioriti e di stagni,
china sul bordo sorvegli
la carpa che timida abbocca
o segui sui tigli, tra gl'irti
pinnacoli le accensioni
del vespro e nell'acque un avvampo
di tende da scali e pensioni.

La sera che si protende
sull'umida conca non porta
col palpito dei motori
che gemiti d'oche e un interno
di nivee maioliche dice
allo specchio annerito che ti vide
diversa una storia di errori
imperturbati e la incide
dove la spugna non giunge.

La tua leggenda, Dora!
Ma è scritta già in quegli sguardi
di uomini che hanno fedine
altere e deboli in grandi
ritratti d'oro e ritorna
ad ogni accordo che esprime
l'armonica guasta nell'ora
che abbuia, sempre più tardi.

È scritta là. Il sempreverde
alloro per la cucina
resiste, la voce non muta,
Ravenna è lontana, distilla
veleno una fede feroce.
Che vuole da te? Non si cede
voce, leggenda o destino...
Ma è tardi, sempre più tardi.
 

Oleander

Guru Giardinauta
Lui lui lui...
sto così bene con lui
che certe volte ho paura e non so
che un giorno poi pagherò
per questo amore...
Lui lui lui...
c'è questo filo di lui
come una piccola luce che ho,
come una nota che so...
E se ci penso direi
che ogni giorno assomiglio un pò più a lui
ogni volta che lo stringo sento che divento un pò più lui...
Signore tu che cosa vuoi
e come mai quest'amore poi l'hai dato a noi...
Sono piccole le mani per quello che mi dai...
Cosa ho fatto per avere lui?
Avere lui, avere lui...
restare lì con la guancia nei capelli suoi...
sono piccole le mani per quello che mi dai...
Cosa ho fatto per avere lui?
Lui lui lui...
quanto ho sognato di lui
la sua risata, i suoi giochi, i suoi no
tutta una vita che so
E se ci penso direi
che ogni giorno assomiglio un pò più a lui
ogni volta che lo stringo sento che divento un pò più lui
Signore tu che cosa vuoi
e come mai questo amore poi l'hai dato a noi.
Sono piccole le mani per quello che mi dai
Cosa ho fatto per avere lui?
Avere lui, avere lui...
Restare lì con la guancia nei capelli suoi
Sono piccole le mani per quello che mi dai
Cosa ho fatto, cosa ho fatto, cosa ho fatto

BELLA VERO??!!

quando sei spontaneo sei unico lo sai ? :eek:k07:
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
L'album Si Intitola:
ridi Pagliaccio Vol 2

E La Canzone Porta Il Titolo:
lui Lui Lui

Puo' Darsi Che Su Google O Sul Suo Sito La Potrai Ascoltare.....e' Bellissima...
Ciao
Gigi'

splendida Mina, ma mai come questa:


Tintarella di luna,
tintarella color latte
tutta notte sopra il tetto
sopra al tetto come i gatti
e se c'é la luna piena
tu diventi candida.
Tintarella di luna,
tintarella color latte
che fa bianca la tua pelle
ti fa bella tra le belle
e se c'é la luna piena
tu diventi candida.
Tin tin tin
raggi di luna
tin tin tin
baciano te
al mondo nessuna é candida come te.
Tintarella di luna,
tintarella color latte
tutta notte sopra il tetto
sopra al tetto come i gatti
e se c'é la luna piena
tu diventi candida.
Tin tin tin
raggi di luna
tin tin tin
baciano te
al mondo nessuna é candida come te.
Tintarella di luna,
tintarella color latte
tutta notte sopra il tetto
sopra al tetto come i gatti
e se c'é la luna piena
tu diventi candida.
E se c'é la luna piena
tu diventi candida.
E se c'é la luna piena
tu diventi candida, candida, candida!


:love_4: :love_4: :love_4:
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
Riapro dopo un po’ di tempo, per dedicare una poesia a bianca62

Di Vivian Lamarque, poetessa non laureata, neppure molto nota, che però a me piace molto.


Il signore gentile

Era un signore come un cielo gentile, gentilmente
col suo gentile cuore la guardava.
E intanto la vita?
Intanto la vita persempre persempre se ne andava,
intanto la vita come una bella vela quasi era
sparita.
 
B

bianca62

Guest
:love_4:

"Io parto per strappare una stella al cielo e poi,
per paura del ridicolo,
mi chino a raccogliere un fiore."

(E.Rostand, Cyrano de Bergerac)

:Saluto:
bianca
 
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