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Innesti immuni alla Xylella?

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Ho appena letto questo articolo https://www.lagazzettadelmezzogiorn...-piazza-sant-oronzo-gli-innesti-crescono.html
Qualcuno sa spiegarmi come sia possibile che gli innesti abbiano attecchito su un ulivo già infetto e che siano sani?

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E' presto detto:
Gli innesti sono della cv Leccino (è scritto nell'articolo) resistente alla xylella.
Ora, la pianta millenaria non è che guarisce (infatti c'è scritto che gli innesti non hanno attecchito su una branca già fortemente compromessa dalla malattia) ma diventa più resistente/tollerante al male stesso. In pratica convivrà in modo "equilibrato" con la malattia tollerandola e restando in vita grazie alla resistenza genetica insita nelle marze di Leccino.
Anche la cv. Favolosa è una di quelle resistenti ed è stata ottenuta da una selezione di semenzali della cv Frantoio.
Il sovrainnesto, data l'età della pianta malata, è stato effettuato giocoforza molto in alto sui rami più "giovani" e adatti a tal pratica.
https://www.cnr.it/it/comunicato-st...tra-cultivar-di-olivo-resistente-alla-xylella
 

Kevin17

Giardinauta
E' presto detto:
Gli innesti sono della cv Leccino (è scritto nell'articolo) resistente alla xylella.
Ora, la pianta millenaria non è che guarisce (infatti c'è scritto che gli innesti non hanno attecchito su una branca già fortemente compromessa dalla malattia) ma diventa più resistente/tollerante al male stesso. In pratica convivrà in modo "equilibrato" con la malattia tollerandola e restando in vita grazie alla resistenza genetica insita nelle marze di Leccino.
Anche la cv. Favolosa è una di quelle resistenti ed è stata ottenuta da una selezione di semenzali della cv Frantoio.
Il sovrainnesto, data l'età della pianta malata, è stato effettuato giocoforza molto in alto sui rami più "giovani" e adatti a tal pratica.
https://www.cnr.it/it/comunicato-st...tra-cultivar-di-olivo-resistente-alla-xylella
Ah ok, tutto chiarissimo, grazie!! E buon onomastico!

Espongo ora un'altra cosa che ho letto poco tempo fa: ho letto che tutti i tipi di ulivo, chi più chi meno, sono abbastanza "forti" da sopravvivere alla Xylella, certo perdono un po' di vigore e la produzione diminuisce ma comunque non muoiono, infatti ci sono casi nella stessa Puglia di ulivi infetti che non presentano il dissecamento rapido che si manifesta solitamente e paiono non risentire eccessivamente della malattia. Sono stati condotti diversi studi su un ampio territorio nel quale si manifestava il dissecamento rapido degli ulivi ed è stato scoperto glifosato nel terreno e nelle acque dei pozzi, perfino a 70 metri di profondità, inoltre l'acqua dei pozzi aveva una salinità di 3 volte superiore a quella normale, si crede che l'innalzamento del livello del mare e le mareggiate abbiano causato la contaminazione dei pozzi nelle zone pianeggianti, anche più nell'entroterra.
Questo ha depilitato gli ulivi, combinato con l'ambiente ormai snaturato, la poca biodiversità, l'uso di pesticidi che non permette alle piante di combattere da sole, il loro sistema immunitario che si "impigrisce" di conseguenza, e gli eventi atmosferici inusuali degli ultimi tempi le hanno depilitate ulteriormente. Infatti vi sono anche casi di ulivi morti di disseccamento rapido nei quali non è stata riscontrata la presenza della Xylella.
Che ne pensate?
Non so se sia tutto vero.. Però sicuramente le piante debilitate sono più sensibili alle malattie.

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Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
tutti i tipi di ulivo, chi più chi meno, sono abbastanza "forti" da sopravvivere alla Xylella,
Vero ma facciamo un piccolo distinguo:
In un'ampia popolazione di ulivi, costituita da differenti varietà, quale è quella salentina, è normale che ci sia anche un'ampia variabilità genetica. Questo fa sì che la xylella "selezioni" in modo del tutto naturale chi ha delle resistenze alla malattia (a livello genetico chiaro) e chi no.
Però, non tutte le varietà sono più o meno resistenti: alcune varietà sono molto sensibili e, per salvarle, oltre al pronto abbattimento delle piante infette, alla lotta contro il vettore della xylella (che è una cicalina) e alla circoscrizione dell'area infetta eliminando anche qualche pianta sana "di bordo" le stanno salvando con due metodi: sovrainnesto con Leccino e semina dei noccioli delle olive delle cv sensibili: entro una grande popolazione di plantule alcune potranno essere resistenti causa maggior variabilità genetica dovuta al rimescolamento dei geni provenienti da più di un genitore: l'olivo è impollinato dal vento, quindi il discendente da seme potrà avere geni che derivano da più di un parentale maschile (donatore di polline).
 

Kevin17

Giardinauta
Vero ma facciamo un piccolo distinguo:
In un'ampia popolazione di ulivi, costituita da differenti varietà, quale è quella salentina, è normale che ci sia anche un'ampia variabilità genetica. Questo fa sì che la xylella "selezioni" in modo del tutto naturale chi ha delle resistenze alla malattia (a livello genetico chiaro) e chi no.
Però, non tutte le varietà sono più o meno resistenti: alcune varietà sono molto sensibili e, per salvarle, oltre al pronto abbattimento delle piante infette, alla lotta contro il vettore della xylella (che è una cicalina) e alla circoscrizione dell'area infetta eliminando anche qualche pianta sana "di bordo" le stanno salvando con due metodi: sovrainnesto con Leccino e semina dei noccioli delle olive delle cv sensibili: entro una grande popolazione di plantule alcune potranno essere resistenti causa maggior variabilità genetica dovuta al rimescolamento dei geni provenienti da più di un genitore: l'olivo è impollinato dal vento, quindi il discendente da seme potrà avere geni che derivano da più di un parentale maschile (donatore di polline).

Grazie! Certo che ce ne vorrà di tempo partendo da seme..
Quello che dovrebbero anche fare è diversificare il più possibile le colture (piantare altro oltre agli ulivi), e risanare il territorio.
Ho letto anche di una macchina che sfrutta un getto di aria bollente per uccidere le larve di sputacchina.

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