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Stamane all'aeroporto

nenne46

Giardinauta Senior
Questa mattina ero all'aeroporto di Fiumicino settore partenze extraeuropa. Un gruppo di un centinaio di soldati in tuta mimetica mi è passato accanto verso gli imbarchi. Erano in ordine sparso, niente di militaresco, semplici persone che stavano andando da qualche parte nel mondo a eseguire il loro compito. Niente familiari solo in coda due addii strazianti: una ragazza non riusciva a staccarsi dal suo ragazzo e un'altra incinta di sette-otto mesi veniva dolcemente consolata. Molti dei militari avevano i capelli grigi, molti sembravano appena ventenni, tutti erano molto seri.
Io sentivo il cuore grosso, le lacrime agli occhi, avevo ancora nelle orecchie la notizia della morte di quell'alpino.
E mi sentivo molto in colpa: stavano veramente andando a difendermi dai terroristi oppure il loro sacrificio era tutto un non senso?
 
V

veleno65

Guest
nenne quelle persone stanno lavorando. pensa a questo. per te,per me e soprattutto per loro stanno lavorando. punto. altri lavorano per la pace: negoziazioni,scambi,ecc ecc. ancora pensiamo che la pace si conquista con le armi? stiamo ancora qui a menarcela con queste fandonie?? loro stanno lavorando. ma tu pensa a quelle centinaia di muratori che lavorano in bilico sui ponteggi fregandosene delle misure di sicurezza: certo,è colpa loro se cadono e muoiono. strano che siano molti di + dei soldati morti in guerra. o pensa a carabinieri,e forze dell'ordine, che ogni giorno stanno anche loro in prima linea. e pensa che nessuno(secondo me) ti può difendere dai terroristi, mi spiace...
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Si l'unico modo per sdrammatizzare e venir via dal quadretto appeso è pensare che stanno lavorando. Insomma i missionari sono missionari ma loro sono soldati, certo che hanno: senso civico e del dovere, amore per la patria, ecc. ma sono comunque dei professionisti pagati per questo e sempre più lo dovranno essere. Voglio dire io me li ricordo tanti anni fa i miei coetanei cha facevano il servizio militare di leva che venivano mandati nel golfo con la nave Grecale... e che cavolo... erano dei bambini mandati veramente a morire (se non per mano del "nemico", sicuramente di infarto) due dettero fuori di matto prima di partire per farsi buttar fuori dall'esercito per la paura che avevano poveretti. Fa tutto parte della scena purtroppo. Loro fanno il loro dovere e per quanto mi riguarda hanno tutto il mio rispetto ma per il resto stop fanno il loro lavoro. Insomma i ricercatore del cavolo che per poco più di mille euro al mese mi porta avanti la lotta contro il cancro perchè dio bono ci crede, ecco quello mi fa veramente piangere di gioia e commozione.
 
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Mariangela1

Aspirante Giardinauta
nenne quelle persone stanno lavorando. pensa a questo. per te,per me e soprattutto per loro stanno lavorando. punto. altri lavorano per la pace: negoziazioni,scambi,ecc ecc. ancora pensiamo che la pace si conquista con le armi? stiamo ancora qui a menarcela con queste fandonie?? loro stanno lavorando. ma tu pensa a quelle centinaia di muratori che lavorano in bilico sui ponteggi fregandosene delle misure di sicurezza: certo,è colpa loro se cadono e muoiono. strano che siano molti di + dei soldati morti in guerra. o pensa a carabinieri,e forze dell'ordine, che ogni giorno stanno anche loro in prima linea. e pensa che nessuno(secondo me) ti può difendere dai terroristi, mi spiace...


Confermo e così la pensa mio figlio che è stato 5 anni nei parà e ha fatto missioni in Bosnia ed in Albania, io dico (anche se poi la preoccupazione c'era) che rischiava di più quando saliva al 5 piano di un palazzo con mio marito per preparare una soletta; lui poi si arrabbia tantissimo quando vede in televisione chi si lamenta o madri che piangono implorando che il "piccino" non venga mandato in missione dice: allora non devono andare nell'esercito a scaldare una sedia ma staresene a casa loro.I o per inciso non approvo queste missioni e fosse per mè eliminerei l'esercito, ma chi decide di fare il militare non può esimersi.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
Io ho provato una sensazione simile guardando il cielo ieri, e vedendo un paio di aerei militari, sapete quelli grossi, passarmi sulla testa, partiti da Ciampino. Non era una gita di piacere, era evidente. Brutto sentire il rumore di quegli aerei, brutto, era rumore di guerra.
 
A

ambapa

Guest
...E mi sentivo molto in colpa: stavano veramente andando a difendermi dai terroristi oppure il loro sacrificio era tutto un non senso?

Dubbio più che lecito cara nenne. Non posso far altro che quotare le risposte precedenti. Purtroppo la retorica che circonda il soldato in guerra-di-pace (???!!!) e soprattutto il soldato morto per la patria, è davvero stomachevole, ingegnata ad arte per strumentalizzare noi e loro. Lo dico con grande amarezza, vi prego non interpretate le mie parole come mancanza di rispetto verso chi sceglie quel mestiere. Per chi decide o è costretto a partire (c'è anche questo...lo so con certezza) è un lavoro, nient'altro che un lavoro, spesso l'unica alternativa possibile alla disoccupazione. Non a caso la stragrande maggioranza dei soldati americani, italiani, ecc.ecc. apprtengono alle classi più deboli e disagiate. Gli esaltati credo e spero siano una esigua minoranza. La decisione può essere condita, farcita e imbandita di buoni sentimenti quanto vi pare ma la sostanza non cambia e poi...chi può dire che il desiderio di far vivere dignitosamente la propria famiglia non sia un sentimento nobile?
 

Manu1

Maestro Giardinauta
Infatti. Mio fratello è un militare. Ma visto il suo ruolo non è di quelli (spero) che rischiano di partire. Ma comunque, a suo tempo scelse la carriera militare spinto dalla famiglia, dalla speranza di mio padre di fargli avere un lavoro "serio" "sicuro", per costruirsi una carriera solida. E lui, che visto il mondo del lavoro così precario, si è fatto convincere. Ma la "battaglia, il combattimento" è davvero l'ultimo dei suoi pensieri. E così, credo, per la maggior parte dei militari. Chi, fino a pochi anni fa, poteva ancora pensare alla carriera militare come a qualcosa di davvero indirizzato alla guerra? Era così lontano questo pensiero
 

Elyass86

Guru Giardinauta
Ricordate gli attentati di Nassirya?

Bhe io fondamentalmente la penso come vel, erika e mariangela.

Però in quella occasione su un quotidiano (si può dire quale?)
ho letto la storia di quelle persone,ho letto le motivazioni che le hanno portate a far qualcosa di così lontano dal normale senso comune e dal nostro modo di pensare.
Voglio dire:

Ci son quelli che si arruolano per servire la Patria e per diventare degli eroi.

Ci son quelli che non hanno altre possibilità di lavoro e alle spalle una famiglia da tirare avanti.

Ci sono mille altre persone e mille altre motivazioni che possono spingere a tale scelta.

La cosa fondamentale è che seppure vestito da soildato, seppure abbia accettato di star lontano da casa per mesi, seppure abbia fatto la sua scelta consapevolmente, nessun uomo merita di morire.

Ho intenzione di acquistare il libro "Dispacci."Uno dei più veri libri di guerra a dire della critica.
Un libro scritto da un corrispondente di guerra americano in vietnam,Prima e dopo la sua partenza.Che mette in luce le differenze tra il punto di vista di un civile e di un soldato.
Che ci catapulta dentro l'orrore della guerra,E non concede lacrime nel ricordo delle collane fatte con le orecchie dei vietnamiti, o la follia improvvisa dei soldati, che letterelmente danno di matto.
Insomma, voglio leggerlo...

http://www.aletedizioni.it/catalogo/incipit/88-7520-012-2.pdf
 
Ultima modifica:
A

ambapa

Guest
...Ci son quelli che si arruolano per servire la Patria e per diventare degli eroi...

Ci saranno Elyass, non lo metto in dubbio. Ma sai dirmi quanti sono i figli di ministri, onorevoli, ecc. ad essere partiti? Eppure chi più di loro dovrebbe avere inculcato il senso della patria...con cotanti padri :rolleyes:? Lo sai che tra i soldati americani in Iraq c'è UN SOLO, UNO, figlio di deputato? Eppure negli States la retorica della patria è martellante...come fanno i politici a parlare di dovere, missione, eroismi, ecc.ecc. quando sanno benissimo che i loro figli se ne staranno sempre al calduccio protettivo delle loro case? La vita dei figli di papà non è più preziosa di quella degli altri, ma evidentemente i loro padri non la pensano così. Infatti si affannano a reclutare ragazzi e ragazze in tutti quartieri più poveri e disperati d'America. Un pò di coerenza no eh?
 

milla04

Maestro Giardinauta
:) Un thread pieno di sana verità, privo di ipocrisie, voci fuori dal coro assolutamente manipolato dai mass media e dalla politica. Me lo sono letto con piacere e mi associo a quanto è stato detto.
Quoto decisamente anche il paragone tra i militari di leva che venivano mandati ad affrontare situazioni più grandi di loro e i soldati (tutti professionisti ormai) che partono da qualche anno per le missioni: conosco degli uomini del battaglione S. Marco, che ha la propria caserma nella mia città, e altri ne vediamo e conosciamo continuamente. Sono uomini che non solo non hanno alcun timore quando devono partire, ma ne sono contenti, sia perchè sono quotidianamente allenati e programmati per quel genere di esperienze, sia per meri motivi economici, perchè partire in una missione all'estero fa lievitare in modo impressionante i loro stipendi.
Un bacio!
 
V

veleno65

Guest
ely non confondere il vietnam con queste guerre. d'accordo sul fatto che non si deve morire, nè in questo lavoro e neanche in altri. mai fatto sopralluoghi in edifici pericolanti causa terremoto con la paura di una scossa da un momento all'altro? eppure è lavoro...pienamente consapevoli del nostro "dovere" e del fatto che c'è chi lavora comodamente sprofondato in poltrona. io vorrei un lavoro in poltrona, e anche un lavoro sicuro: l'unica poltrona che ho è quella di casa e per un lavoro sicuro sono troppo vecchia per arruolarmi, e ti giuro che ci ho pensato (guardia forestale però ,ovviamente) molte volte, ma sempre in ritardo. allora devo accettare ciò che mi viene, ponteggi fatiscenti e edifici pericolanti inclusi. poverina? no, è una scelta, magari un pò obbligata, ma io ho anche 41 anni!! quelli ne hanno meno e hanno molte possibilità in + di me.
comunque la stragrande maggioranza è convinta di quello che fa.
 

milla04

Maestro Giardinauta
Vel, penso che quanto è stato detto finora non sia volto a sminuire il ruolo e lo spirito delle persone che partono nelle missioni di pace/guerra, ma semplicemente a ricondurre la loro condizione entro i giusti confini. A loro va il nostro rispetto come a qualunque lavoratore- e aspirante lavoratore- sulla faccia della Terra.
Posso sapere di cosa ti occupi?
Un bacione:flower:
 

Elyass86

Guru Giardinauta
Ci saranno Elyass, non lo metto in dubbio. Ma sai dirmi quanti sono i figli di ministri, onorevoli, ecc. ad essere partiti? Eppure chi più di loro dovrebbe avere inculcato il senso della patria...con cotanti padri :rolleyes:? Lo sai che tra i soldati americani in Iraq c'è UN SOLO, UNO, figlio di deputato? Eppure negli States la retorica della patria è martellante...come fanno i politici a parlare di dovere, missione, eroismi, ecc.ecc. quando sanno benissimo che i loro figli se ne staranno sempre al calduccio protettivo delle loro case? La vita dei figli di papà non è più preziosa di quella degli altri, ma evidentemente i loro padri non la pensano così. Infatti si affannano a reclutare ragazzi e ragazze in tutti quartieri più poveri e disperati d'America. Un pò di coerenza no eh?

No amba, io parlavo di questi eroi come deui deviati, ma forse non ho sottolineato la mia ironia.Credo che l'onore per la patria trovi dei campi dimostrativi ben diversi da quello di battaglia.

Per il resto, concordo in pieno...
 

Elyass86

Guru Giardinauta
comunque la stragrande maggioranza è convinta di quello che fa

Non ne sono convinto vel,per niente,davvero

Come riesci a credere che un padre di famiglia nn viva come forzatura,l'obbligo di lasciare i loro figli per tanto tempo, o anche la propria casa e la propria terra, in nome di ideali che nella maggior parte dei casi , non è nemmeno in grado di capire?

Ribadisco, chi fa il soldato fa una scelta,chi decide di partire lo fa consapevolmente,
ma non dimentichiamo che sotto quell'uniforme c'è un uomo, e non possiamo nemmeno immaginare le circostanze che lo han portato a fare quella scelta,invece che che un altro qualsiasi lavoro.

E non credo che il soldato dia un lavoro come un altro.
I muratori, i vigili del fuoco, rischiano si.
Ma il rischio è una parte del loro mestiere.
La morte per loro rappresenta un collaterale, non un obbiettivo o una motivazione.
 
Ultima modifica:

daria

Master Florello
Vel, penso che quanto è stato detto finora non sia volto a sminuire il ruolo e lo spirito delle persone che partono nelle missioni di pace/guerra, ma semplicemente a ricondurre la loro condizione entro i giusti confini. A loro va il nostro rispetto come a qualunque lavoratore- e aspirante lavoratore- sulla faccia della Terra.
Posso sapere di cosa ti occupi?
Un bacione:flower:

Quoto in pieno :)
Vel dolce Vel lei dovrebbe occuparsi di piante :flower:
 

decky

Florello Senior
Penso anche io che non siano poi tanti i militari di carriera che han scelto questo mestiere per amor di patria.Mi è capitato spesso di sentir parlare delle belle cifre che li invogliano a partire,spesso mi è anche capitato di sentir dire da loro che fanno carte false per poter esser mandati fuori.
E' dunque un lavoro come dite voi,ben retribuito e a volte rischioso.
 

nenne46

Giardinauta Senior
E non credo che il soldato dia un lavoro come un altro.
I muratori, i vigili del fuoco, rischiano si.
Ma il rischio è una parte del loro mestiere.
La morte per loro rappresenta un collaterale, non un obbiettivo o una motivazione.

Ecco questo è quello che volevo dire.
Non posso sentirmi responsabile per la morte di un vigile, affronta consapevolmente dei rischi ma questi non sono il suo fine.
Non posso sentirmi responsabile per un muratore che muore, addolorata ma non colpevole. Per senso civico, faccio sempre eseguire dei lavori a ditte che abbiano le dovute assicurazioni sociali, anche se questo comporta un grave aumento dei costi, ma è appunto un dovere civico.

Ma un soldato ha il fine della guerra, di difesa si suppone. Se è mandato in guerra da un governo che io ho votato, allora sì che ne sono responsabile. D'altronde a dei terroristi non credo valga il "porgi l'altra guancia", ma devono essere combattuti con armi valide in primis politiche e di spionaggio.

Altra considerazione: non confondiamo i nostri soldati con quelli statunitensi. Non ho conoscenza diretta né degli uni né degli altri ma a leggere, gli statunitensi sono di una ignoranza tremenda, vivono imbevuti di "patriottismo" e molte volte si arruolano per avere le spese mediche o pagarsi gli studi. E' questa una nazione che si può definire civile?
:Saluto:
 

decky

Florello Senior
Beh Nenne però i ns soldati sono anni che non vanno in missioni di guerra,ma soltanto di pace per cui il rischio bene o male è pari a quello del vigile del fuoco che va a spegnere un incendio.
 
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