Sarebbe bello si cara elena che gli uomini lo capissero da soli
ma dobbiamo noi genitori insegnare ai nostri figli che siamo in tempo a cambiare questa terribile crudeltà facendogli capire che non è necessario uccidere un animale per la nostra sopravvivenza.
Guarda, mio marito ha ormai sett'anni, lui figlio di contadini è cresciuto in mezzo agli animali, sa perfettamente come si uccide un animale (pollo, tacchino,maiale e anche una mucca), erano altri tempi e purtroppo si viveva specialmente in tempo di guerra questa terribile crudeltà, ma allora era necessaria per vivere. Ora non lo è più per fortuna e se ne può fare a meno.
Ai miei figli verso i sei anni una zia regalò loro due pulcini, uno per uno, figurati come erano felici di allevare questi piccoli animaletti, noi però gli avevamo detto che per tenere quei pulcini se ne dovevano occupare loro e cosi fecero. Questi pulcini diventarono presto galline ed erano diventati animali domestici.
Li seguivano dappertutto era bellissimo vederli assieme. Li curavano, li pulivano, ci giocavano assieme, li tenevano perfino in braccio, poi crebbe la bambina e ne volle uno anche lei. Glielo comprammo e cominciò anche lei a curarlo. Vedendo quanto impegno ci mettevano, alla fine della scuola prendemmo loro tre piccole papere, costruirono un laghetto dietro casa tutto per loro. Fu un anno felice per loro
poi purtroppo la cattiveria delle persone arrivò a spezzare quella felicità.
Cominciarono a dire che il gallo li svegliava alle cinque del mattino, che puzzavano( non era assolutamente vero) e cosi ci costrinsero a togliere di mezzo quelle povere creature. Pensate al dolore di questi bambini a vedersi portare via quello che con tanto amore avevano cresciuto, quanto piangere hanno fatto.
( da notare che quelle persone erano parenti e avevano 50 galline, 5 cani, una vitello e un centinaio di pappagalli tenuti in modo disumano, ma i loro non davano fastidio)
Avessi avuto il coraggio e la forza di adesso probabilmenti avrei spaccato loro la faccia ma purtroppo per "quieto vivere" o meglio per poco coraggio mio marito uccise quelle povere bestiole. Provai a dire di regalarle a qualcuno che li potesse tenere, la loro fine era comunque la stessa, ai bambini dicemmo che i loro amati animali li avevamo dati a una persona la quale aveva un posto grandissimo e potevano vivere in libertà. Logicamente di quelle povere bestiole sia io che i miei figli non ne provammo nemmeno un pezzetto, li fini tutti lui.
Ora i miei figli son cresciuti, sono iscritti alla Lipu, hanno cani, pappagalli e aiutano i gattini randagi a vivere meglio, guai a vedere maltrattare un animale.
Almeno qualcosa di bello spero di avergli insegnato in questo bruttissimo mondo