Certamente guadagnerei molti più soldi se avessi un lavoro con un capo, un cartellino, degli orari, etc. Così ho invece una carriera molto molto più lenta, aleatoria, imprevedibile, casuale, improbabile, che dipende solo in parte (non più del 50%, e a essere generosi!!) da quanto faccio/valgo/lavoro/mi impegno.
Però in compenso non sono schiavo di nessuno, mi paga lo stato e non mi può licenziare (di questi tempi non è una cosa da poco, anche se lo stipendio è misero come quasi sempre sotto lo Stato), non timbro niente a nessuno, non devo rendere conto di niente a nessuno,non ho orari, posso ricevere pareri, consigli, accalorati consigli, molto accalorati consigli, ma non ho nessun dovere formale verso qualcuno (verso lo stato, il dovere di fare onestamente il mio lavoro secondo coscienza, ma non verso individui).
Ho preferito essere libero, piuttosto che avere un pugno di euro in più (a dire il vero moltissimi grossi pugni di euro in più :squint: ) e sentirmi però lo schiavo di un capoufficio, o una put.tana che si vende a peso d'oro ai clienti. E poi mi conosco, sono iper-competitivo, non sarei stato felice finché non avessi fatto fuori tutti i colleghi diventando io il capo.
E' stata una decisione sofferta, ma ho preferito "povero e libero" a "ricco e schiavizzato". Alla fine... fanXulo i soldi, una casa ce l'ho, ho un lavoro con uno stipendio piccolino ma sicuro, e non mi interessa avere il macchinone o la barca, cioè non sono disposto a sacrificare la mia vita per averli (non li comprerei mai comunque, non sento il bisogno di dimostrare niente a nessuno). Ho quanto mi basta a vivere nel modo che mi piace.