• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Orchidee

R

Ros

Guest
Ciao a tutti, leggendo i vari post relativi alle orchidee, mi ha colplito la parte sull'avvelenamento da etilene o da altre sostanze presenti nell'aria. Siccome mi piacerebbe sistemare il mio famoso Cymbidium in cucina, dove ovviamente oltre ad esserci sempre della frutta c'è tutto quanto fa spettacolo in cucina: gas, forno, ecc. secondo voi corro il rischio di avvelenarlo tenendo conto che in inverno il ricambio d'aria è piuttosto basso?
Scusate la domanda probabilmente sciocca, ma mi sono venuti i dubbi.
Grazie, Ros
:confused:
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao Ros,
premesso che sull'argomento etilene Giulio si è già espresso, mostrandosi molto scettico, e che il suo parere va tenuto nella massima considerazione, ti riferisco quel poco che so.
Gli effetti dell'etilene non sono una "impressione", ma scientificamente accertati e compresi, anche se in questo campo i maggiori progressi sono stati fatti negli ultimi anni. Questo gas è un ormone, prodotto dalle stesse piante, che interviene in tutte le fasi del loro sviluppo, dalla attivazione della germinazione alla morte delle cellule. In genere accelera la senescenza e la prematura caduta dei fiori (con l'eccezione delle bromeliaceae). E' stato valutato dal Dipartimento dell'agricoltura degli S.U. che questo gas, che agisce a bassissime concentrazioni, è responsabile della perdita di circa il 30% dei prodotti della flororticultura. Sono stati fatti, e continuano, studi per trovare inibitori della produzione di etilene ed alcuni sono già in commercio, questi studi hanno evidenziato che la sensibilità varia enormemente da specie a specie (ad es. tra i più sensibili sono i garofani). Risultano sensibili anche le orchidee, specie Vanda, Phalaenopsis e (mi dispiace) Cymbidium. E' stato accertato sperimentalmente e spiegato teoricamente, ciò che era stato intuito quasi un secolo fà e cioè che la repentina chiusura dei fiori impollinati è dovuta alla impennata di produzione di etilene dallo stigma fecondato. E' stato anche accertato che la rimozione del polline dai fiori di Cymbidium ha un effetto simile, dovuto ad un 'segnale' che aumenta repentinamente la produzione di etilene, in pratica non appena il fiore ha esaurito la sua funzione, o non può ottemperarla, 'chiude i battenti'.
Ritornando al tuo problema ritengo che debba provare senza troppe preoccupazioni, al limite visto chè la massima sensibilità si ha al momento dell'apertura dei fiori, poichè questa avviene nello stelo in tempi diversi, saresti sempre in tempo a spostare la pianta.
Ciao e scusa la prolissità.
Pietro Puccio
 
G

Giulio

Guest
Ciao Ros,
Non credo che tu debba preoccupartene più di tanto. Il mettere le piante in fiore in cucina è pratica assai comune ;)
Il discorso dell'etilene è vero e riscontrato ed è altrettanto vero che le mele sono i più comuni 'produttori' di questo gas (per concentrazioni fito-sensibili).
Tuttavia non ho mai sentito (tra gli amici) di avvizzimenti precoci per *questa* causa.
Per pura sicurezza, sposta il cesto della frutta all'altro capo della cucina e dovresti stare a posto ... e se ti si avizziscono i fiori la causa è al 99,99% un'altra.
ciao
Giulio
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao Giulio,
devo presumere che gli amici a cui ti riferisci, per escludere "questa" causa hanno un analizzatore di etilene permanentemente in funzione ;)
Saluti
Pietro Puccio
 
G

Giulio

Guest
Ok, ti faccio un esempio

Tempo fa avevo una phalaenopsis, fiorita nella serra, che avevo portato in casa, nel soggiorno. Classico cesto di frutta sul tavolo (arance, mele e banane) al centro della stanza, vaso con la phalaenopsis vicino alla finestra. Per 15 gg tutto ok, la frutta ce l'abbiamo magnata (buone le renette) la phalaenopsis stava tranquilla e beata.
Dopo qualche altro giorno, finita la frutta, si ingialliscono un bel po' di bocci.
Penso e ripenso, poi chiedo alla mia dolce metà se aveva aperto la finestra alle spalle della pianta. Si, mi sento rispondere, ieri mattina l'ho tenuta sempre aperta perchè si stava bene.
Beh, può essere un effetto di avvelenamento ritardato da etilene o un effetto immediato da spiffero.
Tra le due possibilità punto i miei due euro-cents che è stato lo spiffero, anche senza misurare l'etilene ;)
Semplice applicazione del rasoio di Occam.
Comunque, seriamente, nel caso di piante rifiorite in casa, l'avvelenamento da etilene lo potrei considerare solo quando tutte le altre possibili cause sono state escluse.
Poi, è possibilissimo che a qualcuno capiti anche questo, ma ...
ciao
Giulio
 
R

Ros

Guest
Grazie a Pietro Puccio e a Giulio, sposterò il cymbidium in cucina perchè ho un angolo che sarebbe perfetto, mentre dove sta adesso è di fronte a un termosifone e la cosa non mi piace granchè.
Per Giulio: mi sono guardata ben bene il tuo sito delle orchidee e devo dire che meriti davvero i complimenti. Io sono una grande appassionata di orchidee e rose e mi piacerebbe farmi una discreta "collezione" e sul sito ho trovato un mucchio di cose e idee interessanti. Complimenti anche per la parte "esperti", non mi ero mai divertita così tanto nel leggere un sito di floricoltura, ho riso per 10 minuti buoni alle tue trovate, sei geniale nel descrivere quella che purtoppo spesso è la realtà del neofita (quindi la mia).
Ancora grazie a tutti e due, Ros
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Concordo, è una classica applicazione del "rasoio di Occam", solo che non indica quale delle possibilità è quella vera, ma quella che impegna meno tasca e meningi ;)
Pietro Puccio
 
G

Giulio

Guest
Neofita??????????????
veramente quella è la realtà dell'appassionato medio, che solitamente ha dalle 20 alle 4/500 piante, ambiente di coltivazione ottimamente studiato, ben informato e fornito di libri sull'argomento.
Lo sfagno!!!! Per non dover lottare con le bisce neozelandesi (a proposito, lo sfagno neozelandese non si può più importare, adesso il migliore disponibile è quello cileno) mi è toccato metter su delle imitazioni di palude in miniatura :rolleyes:
Vabbè, checcitocca fare.
Ciao
Giulio
 
G

Giulio

Guest
Mariaelisa, Occam fu un tipo che disse (più o meno, in parole povere) che per spiegare un certo fenomeno, la teoria più semplice è quella che ha più probabilità di essere quella giusta.
Questa regoletta prende appunto il nome di 'Rasoio di Occam'.
Ciò non vuol dire che la spiegazione più semplice sia *sempre* quella giusta, però ci si azzecca assai più spesso che con ipotesi più complicate.

E ... Pietro, no, il rasoio non ha pretese di verità, ma di probabilità in mancanza di dati definitivi.
Non ho ben capito però perchè sei così affezionato all'etilene ... proprio non vuoi che lo scarti come ipotesi.
Oltre al probabile malfunzionamento del tuo riscaldamento in serra, hai trovato qualcosa che non andava in casa?

Giulio
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
No Giulio, semplicemente che è stato scientificamente accertato che basta una esposizione per un giorno intero ad una concentrazione di etilene intorno a 0,01 ppm (esistono naturalmente differenze di sensibilità tra le specie) per provocare la prematura senescenza dei sepali delle orchidee. Si tratta di una concentrazione estremamente bassa e facile da raggiungere.
Ciao
Pietro Puccio
 
G

Giulio

Guest
Ok Pietro,
come si raggiunge tale concentrazione?
Ti ripeto, con un chilo di mele nel cesto della frutta non vale, Cattleya, Masdevallia, Vanda e Paphiopedilum non ne hanno risentito.
Escludendo il chilo di mele quale può essere un'altra causa?
Tieni presente che i bruciatori da serra sono una cosa, il riscaldamento di casa un'altra.
 
G

Giulio

Guest
Ah, si, mi è venuto in mente un buon produttore di etilene. I fiori che appassiscono.
Capisco che in serre di produzione possono causare problemi. Ma non credo sia il caso per una pianta casalinga.
 
Alto