Ciao Ros,
premesso che sull'argomento etilene Giulio si è già espresso, mostrandosi molto scettico, e che il suo parere va tenuto nella massima considerazione, ti riferisco quel poco che so.
Gli effetti dell'etilene non sono una "impressione", ma scientificamente accertati e compresi, anche se in questo campo i maggiori progressi sono stati fatti negli ultimi anni. Questo gas è un ormone, prodotto dalle stesse piante, che interviene in tutte le fasi del loro sviluppo, dalla attivazione della germinazione alla morte delle cellule. In genere accelera la senescenza e la prematura caduta dei fiori (con l'eccezione delle bromeliaceae). E' stato valutato dal Dipartimento dell'agricoltura degli S.U. che questo gas, che agisce a bassissime concentrazioni, è responsabile della perdita di circa il 30% dei prodotti della flororticultura. Sono stati fatti, e continuano, studi per trovare inibitori della produzione di etilene ed alcuni sono già in commercio, questi studi hanno evidenziato che la sensibilità varia enormemente da specie a specie (ad es. tra i più sensibili sono i garofani). Risultano sensibili anche le orchidee, specie Vanda, Phalaenopsis e (mi dispiace) Cymbidium. E' stato accertato sperimentalmente e spiegato teoricamente, ciò che era stato intuito quasi un secolo fà e cioè che la repentina chiusura dei fiori impollinati è dovuta alla impennata di produzione di etilene dallo stigma fecondato. E' stato anche accertato che la rimozione del polline dai fiori di Cymbidium ha un effetto simile, dovuto ad un 'segnale' che aumenta repentinamente la produzione di etilene, in pratica non appena il fiore ha esaurito la sua funzione, o non può ottemperarla, 'chiude i battenti'.
Ritornando al tuo problema ritengo che debba provare senza troppe preoccupazioni, al limite visto chè la massima sensibilità si ha al momento dell'apertura dei fiori, poichè questa avviene nello stelo in tempi diversi, saresti sempre in tempo a spostare la pianta.
Ciao e scusa la prolissità.
Pietro Puccio