COSA FARE CON I GETTI CIECHI
Di Robert B. Martin, Jr.
I getti ciechi si formano sulle rose quando i boccioli non si sviluppano a causa di una mancata formazione degli organi che compongono il fiore. Il risultato è un ramo senza fiori all’apice. Il motivo per cui si sviluppino i getti ciechi non è molto chiaro. Fattori climatici, specialmente quelli che riguardano la presenza di luce, si ritiene siano responsabili. Potrebbero essere coinvolti anche fattori legati alla temperatura. Ed altri, come anche io stesso, tendono a pensare che i getti ciechi si sviluppino perché la rosa sta producendo più rami di quelli ai quali possa assicurare lo sviluppo di fiori. Questa opinione è supportata dalla recente esperienza dei rosaisti della California del Sud, che hanno riportato la presenza di un gran numero di getti ciechi la scorsa primavera, che è stata insolitamente mite e ha favorito un ampio sviluppo del fogliame.
Ma l’obiettivo di questo articolo non è capire le ragioni, né come ridurre l’incidenza di questo fenomeno. Piuttosto, l’obiettivo è di dare una risposta alle domande che solitamente sorgono di fronte ad un getto cieco. Ad esempio: “COSA FATE CON UN GETTO CIECO?” “UN GETTO CIECO E’ UN RAMO ANOMALO?” “DOVREI RIMUOVERLO DALLA BASE?” Ed altrimenti, “COME E QUANDO DOVREI POTARE UN GETTO CIECO?”.
In tutti gli anni di lettura di libri sulle rose, non ho mai visto molta attenzione a queste domande. Sicuramente c’erano diffusi cenni a proposito, ma apparentemente senza basi scientifiche. Ed è stato interessante quando ho letto la pubblicazione, nel tardo 1995, di un articolo in Scientia Horticulturale, di Niels Bredmose e Jurgen Hansen, danesi, dal titolo “Materiali e metodo di rigenerazione, crescita e fioritura delle cultivar di rose da taglio affette da proliferazione”. Ed attraverso la graziosa assistenza del dott. David Richardson, decano di Scienza alla St Mary’s University, in Nuova Scozia, sono riuscito ad ottenere una copia di quell’articolo.
L’articolo riferisce gli esiti di un esperimento condotto lungo un periodo di venti mesi dagli autori. In questo periodo compararono gli effetti della fioritura di rami normali rispetto ai getti ciechi, taleizzandoli e innestandoli da due cultivar di rose diverse. A detta degli autori, i getti ciechi non erano mai stati studiati come materiale di propagazione e coltivazione di piante di rose.
Le due cultivar prese in esame erano KORflapei (Frisco
) e Bergme (Gabriella
), due Floribundae note in Danimarca ma non molto negli USA. C’erano differenze nei dati rilevati dalle due rose, ma per gli autori ciò è da ricondurre alla normale differenza nel comportamento di crescita delle due rose, e non toglie validità ai risultati finali dell’esperimento.
All’inizio, il materiale per le talee e gli innesti fu selezionato prendendo il materiale vegetale al di sopra della prima foglia basale formata da cinque foglioline, di getti ciechi e getti fioriferi “di primo grado”. Le piante furono propagate sia per talea che per innesto. Le piante nate furono comparate per la percentuale di sopravvivenza, la crescita dei boccioli e la lunghezza dei rami sviluppati. I risultati sono particolarmente interessanti per coloro che temono che i getti ciechi siano inutili. Gli autori conclusero che non c’era una differenza statisticamente significativa nella percentuale di radicazione (nelle talee) e di attecchimento (nelle marze) tra getti fioriferi e getti ciechi. La crescita dei germogli, la crescita iniziale dei rami e la sopravvivenza dei rami fioriferi era leggermente migliore in una cultivar, mentre per l’altra cultivar era leggermente maggiore nei getti ciechi, ma la differenza non era, pensarono, statisticamente significativa. In termini non-scientifici, dall’esperimento pare che la crescita non cambi se la pianta è originata da un getto cieco o da un getto fiorifero.
Inoltre, gli autori analizzarono le fioriture delle piante ottenute per un certo periodo di tempo, ed ecco il sorprendente risultato: le piante originate dai getti ciechi originavano un numero significativamente maggiore di fioriture di prima e seconda qualità! Sempre in termini non scientifici, ciò significa che le piante propagate da getti ciechi producono migliori fioriture. La ragione di questo risultato non è nota, ma gli autori pensano che il maggior carico di boccioli nelle piante originate da getti ciechi sia causato dal maggior numero di germogli laterali nei getti ciechi rispetto ai getti fioriferi. Le rose sono note per la loro marcata “dominanza apicale”, ovvero la tendenza dei germogli apicali ad inibire lo sviluppo dei germogli posti nelle parti intermedie e inferiori del ramo. Nei getti ciechi, non essendoci il germoglio apicale, questo fenomeno è assente e gli autori suppongono che i germogli laterali siano legati allo sviluppo più libero della pianta.
Per di più, gli autori osservarono che il numero di getti ciechi prodotti dalle piante in esame, era lo stesso nelle piante nate dai getti fioriferi e da quelli ciechi, come a dire che non è vero che una pianta nata da un getto cieco sia più predisposta ad originare a propria volta getti ciechi.
Quindi, cosa ci dice questa ricerca sul comportamento da tenere di fronte ai getti ciechi?
Beh, innanzitutto, è un dogma che il miglior materiale di propagazione sia costituito dai getti fioriferi presi subito dopo la fioritura. E per chi sa innestare le rose, ciò significa che non c’è particolare differenza se il germoglio scelto viene da un getto cieco o da uno fiorifero.
I risultati della ricerca danno anche un’indicazione di come potare i getti ciechi.
Pare che non ci sia ragione per rimuovere tutto il getto cieco, in effetti i dati sulla successive fioritura mostrano che i getti ciechi possiedono un grande potenziale risiedente nei propri boccioli laterali.
Quindi, che fare? Io prima di leggere questo articolo, avevo concluso, solo basandomi sulla mia esperienza, che il comportamento più adatto fosse potarlo o tagliargli la punta come se fosse stato un ramo appena sfiorito. E ora appare che c’è una ragione scientifica che supporta questa conclusione.
Io non so ancora cosa determini la formazione dei getti ciechi, ed è abbastanza fastidioso crescere un ramo che non porta fiori. Ma pare che la mancanza di fiori sia l’unica cosa che distingue un getto cieco. Invece la notizia che la mancanza di fiori incoraggi più abbondanti fioriture dai germogli laterali successivamente, è incoraggiante e fa passare gran parte del fastidio. Un getto cieco quindi, è semplicemente il getto di una fioritura senza precedenti, e non è nulla di cui preoccuparsi.
Reprinted from the October 1996 issue of
The Rose Parade, bulletin of the Los Angeles Rose Society