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Leonessa ed Antilope

alex

Giardinauta Senior
Ragazzi, avete sentito quanto può essere straordinaria e sorprendente la natura!
Una leonessa adottare un cucciolo di antilope, tra l'altro nemmeno orfano, proteggerlo dagli altri leoni che le facevano la ronda giorno e notte, permettere anche alla madre della piccola, che si aggirava sempre nei dintorni, di allattarla.
Mi sembra una favola da film, anzi la Walt Disney potrebbe davvero farlo, naturalmente cambiando il finale, che nella realtà non è stato a lieto fine.
Purtroppo la natura ha seguito il suo corso!
 

rita finocchi

Giardinauta
Per rattristarci meno , pensiamo magari che senza la carne di quell'antilope forse sarebbero morti i cuccioli dei leoni :(

Purtroppo gli animali non possono comprare cibo nei negozi ne' cibarsi di verdure se sono carnivori!

Noi che siamo onnivori abbiamo questa possibilita', ma mi pare che in maggioranza ci serviamo dal macellaio :(
ciao rita
 
C

<cattivik>

Guest
la furba leona voleva fare come nella favola di Hasel e Gretel, aspettava che la piccola antilope ingrassasse un pochino.
Per fortuna la natura ha seguito il suo corso!
 
R

Roberta

Guest
Hai ragione Rita e aggiungo che gli animali carnivori quando cacciano altri animali quest'ultimi hanno sempre una qualche possibilità di fuga, invece quando è l'uomo il cacciatore le loro possibilità di salvarsi sono nulle.

Basti pensare alle trappole, ai fucili, ai richiami per gli uccelli e a proposito di quest'ultimi allo sparare negli alberi prima dell'alba per sorprenderli nel sonno.

Inoltre l'animale carnivoro quando prende la sua preda, prima di mangiarla le da il colpo mortale a differenza dell'uomo che macella gli animali a volte solo tramortendoli e facendogli patire tutta l'agonia della morte.
 
T

trem

Guest
acc... Connie, no non sono mica io il cattivik, però mi piacerebbe che quasi quasi faccio il cattivik a “interim”.
la storia anche a me ha molto colpito, è talmente assurda da sembrare falsa, mi sembra una di quelle notizie costruite dall’ufficio di pubbliche relazioni, magari di promozione turistica di qualche parco/safari; facendola cadere in un momento avaro di notizie di cronaca (salvo l’euro e i vari interim), una notizia così un po’ buonista e quasi divertente come quella di Omar che tira su la gonnella e scappa con la moto (roba che deve averla imparata in qualche film italiano tipo Totò o don Camillo).
Ma sarà possibile che una leonessa allevi un’antilope e la allatti pure (se non ho capito male), ma vi pare possibile, con odori e umori assolutamente diversi che non possono che far vedere, alla leonessa, nella piccola antilope un bel arrosto che cammina, “Antelope Roast Walking mit Kartoffel” infatti è un notissimo piatto della cucina Boero/Sudafricana.
Spero che alla fine della storia, se vera, anche la leonessa sia stata abbattuta o almeno rinchiusa in ospedale psichiatrico finchè non riimpari a distinguere una preda dai sui parenti.

e sono con Roberta sulla questione della caccia, in questo periodo vacanziero ho visto in non so più quale trasmissione, ma poteva essere geogeo o un pieroangela; allora ho visto un filmato sui lupi, quelli che stanno sull’Appennino, che attaccano raramente le pecore ma quando lo fanno lo fanno per benino, un colpo mortale alla gola e zacchete. Nello stesso filmato si mostravano branchi di cani randagi ormai inselvatichiti che più spesso dei lupi attaccano le pecore; i cani non sanno ammazzare con uno zacchete le pecore, ma gli addentano le cosce mentre ancora scappano e le sbranano mentre agonizzano, un po’ come fanno gli umani nei macelli. :(
 

alex

Giardinauta Senior
Caro Trem, anch'io concordo con la nostra Roberta!
Però, tu credi veramente che non possa esistere e quindi essere accettata sia negli uomini o negli animali la diversità?
Sempre che qualcuno sia in grado di darmi un concetto vero e proprio di normalità!
Vedi, a questo prorposito vorrei adottare una bellissima frase di Connie: che differenza c'è tra una margherita azzurra ed una bianca o di colore diverso? Pur sempre di margherite si trattano!
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Eppure caro Alex la differenza c'è ed è enorme. Non mi riferisco a differenze soggettive (estetiche) od oggettive (i processi chimico-fisici che determinano un colore invece di un altro), che pur ci sono, ma alla differenza tra la sopravvivenza e l'estinzione. Se in un dato ambiente esiste, per utilizzare il tuo esempio, solo la margherita gialla, vuol dire che tra tutte le mutazioni che ad ogni generazione naturalmente avvengono, e sono avvenute, solo quella con il fiore giallo ha avuto la possibilità di sopravvivere.
Pietro Puccio
 
T

trem

Guest
assolutamente d’accordo con Pietro Puccio la differenza è tra “la sopravvivenza e l’estinzione”.

Rispetto alla normalità, sono stato in ospedale psichiatrico a sufficienza per non poter dare “un concetto vero e proprio di normalità!”.
Caro Alex adesso ti farò ridere perché mi prendo il piacere di citare Mao Tse Tung (Mao Tze Dong, ma chi era costui????) “Il vero, il buono e il bello non esistono che di fronte al falso, al cattivo al brutto e si sviluppano in lotta con essi. Il positivo e il negativo non sono valori assoluti di segno contrario, ma la loro esistenza è relativa all’opposizione reciproca che crea passeggere unità di contrari.....Le contraddizioni appaiono senza tregua e sono senza tregua risolte, ed è quanto costituisce la legge dialettica dello sviluppo delle cose e dei fenomeni.”
BOOOM, è caduto qualcosa?

Un mio maestro di vita, Franco Basaglia, mi ha insegnato che “seguendo questa interpretazione delle cose e dei fenomeni, si può dedurre che la salute esiste in quanto valore contrapposto alla malattia, con la quale si da reciprocamente significato”. Basaglia dicendo salute e malattia faceva riferimento in specifico alla salute e malattia mentale, a salute e malattia si possono sostituire le parole “normalità e devianza”.

Quindi caro Alex, sono assolutamente convinto che l’uomo, l’umanità debbano esistere nella diversità.
L’uomo non è più solo un animale è un’animale culturale, non vive solo per riprodursi, ma cerca di dominare la vita. Preciso subito che se questo sia giusto o sbagliato e che lo faccia nel modo giusto o sbagliato e un altro discorso, il giudizio (?universale?) ci sarà alla fine, di fronte a chi ognuno meglio crede.

Gli animali “non culturali” vivono per riprodurre la vita, secondo un istinto, un disegno “naturale???” o “divino?????”. Quindi la leonessa che non mangia l’antilope deve sparire, la sua diversità non può essere accettata, non deve comunicare alla sua discendenza questo “errore” pena la scomparsa della specie. Sparire per selezione, come spariscono gli animali albini, o quelli che hanno organi che funzionano male, ho quelli che non possono riprodursi.

L’uomo che è “culturale” sta imparando a dominare la vita, ha già imparato a curarsi, a fare i trapianti, non ha più bisogno di riprodursi ad ogni costo, ha rapporti non solo per riprodursi e con mezzi estranei si riproduce anche se ha degli impedimenti naturali.
Se sia bene o male non lo so, personalmente non ho figli e non intendo averne, sono contrario alla fecondazione assistita, alla clonazione, alla manipolazione genetica e anche ai trapianti ...........ma chissà forse solo finchè non potrà toccare anche a me...... “le contraddizioni appaiono senza tregua, ...... questo costituisce la legge dialettica dello sviluppo delle cose e dei fenomeni.”

Per il resto viva la diversità.
 
Z

zia Lilli

Guest
Accipicchia che lezione..........
Per cui il giusto esiste se è sbagliato
il bello se c'è il brutto

sinonimi e contrari in altre parole.
Trem ho capito giusto o è necessario che vada a farmi visitare?????
 
T

trem

Guest
buongiorno zia Lilli,
lezione?? Proprio una pessima “lezione” se non sono riuscito a far capire che la contrapposizione tra gli opposti è sempre dialettica, e quindi non accetto a priori “giusto e sbagliato”. Sinonimi e contrari non c’entrano. Non ti consiglio proprio di farti visitare, dipende solo da come ti senti.

caro Alex, mi sembra che in fondo siamo d’accordo, ma normalità e diversità sono delle definizioni culturali più adatte all’umano che non alle margherite. Insomma alla fine dei conti, sempre margherite sono, lo possiamo tradurre in sempre uomo siamo?
Alla fine dei conti siamo umanità, per quanti siano i colori (non solo delle margherite) e le scelte di vita.

saluti
trem
 
C

Constance Spry

Guest
Visto che è stato riproposto un mio concetto sulle margherite, mi sento in obbligo di aggiungere qualcosa.
Certo è che se una notte d'inverno un insonne navigante dei mari virtuali si ritrovasse casualmente in questo post, direbbe: "hai capito tu questo sito...mica si parla solo di giardinaggio, ma anche di filosofia!".
Sinceramente io credo che farsi troppi problemi su questi argomenti sia dannoso: conduce ad una follia precoce. Io personalmente credo che per quanto ci mettessimo a discuterne a cuore e fegato aperti, non ne verremmo mai a capo. Stiamo parlando di cose davvero troppo importanti, e soprattutto troppo personali. Qui c'è in ballo il senso che ognuno attribuisce alla vita e a se stesso. Ognuno risponde a modo proprio e c'è anche chi non vuol rispondere a questi quesiti.
E' uno di quegli argomenti che , insieme al calcio e alla politica, ti fanno ligare meglio.
Diversità, normalità, dialettica, Yin e Yang, Miao Tze Tung, Panta Rei, Gesù Cristo, Dio, il Leucanthemum vulgaris, la Felicia amelloides...
A me viene solo in mente quella scena dell'Attimo Fuggente il cui i ragazzi marciavano, e Charlie Dalton, Nuanda, se ne rimaneva appoggiato ad un palo perchè "esercitava il diritto di non marciare".
Ognuno la pensa a modo suo, nessuno ha diritti nei confronti delle opinioni personali altrui, quando queste non siano dannose alla Società, ovviamente. Naturalmente io ho capito molto bene ciò che voleva dire il mio buon amico Alex, ma immagino che non sia tanto "facile" per molti altri, come per me non sarà "facile" comprendere molte persone e il loro modo di vivere.
Discutere di questi argomenti è già quasi impossibile di per sè, figuriamoci attraverso internet! Il fraintendimento è dietro l'angolo. Stiamo attenti perchè si rischia di offenderci laddove invece non ci può essere offesa.
 

alex

Giardinauta Senior
Mi dispiace davvero, ma il mio concetto di diversità era molto più profondo da quello della sopravvivenza e dell'estinzione, o da quello estetico ed oggettivo!
Sono convinto che non ci sia un vero concetto di normalità e di diversità e quindi rimango convinto che per quanti colori siano le margherite, sono, alla fine dei conti, sempre margherite, non mi interessa chi è la più forte o quella che è sopravvissuta, mi importa solo il fatto che è una margherita!
Forse la mia Connie capisce molto meglio quello che stò scrivendo, c'è un sottile filo conduttore in questo!
Baci
 
E

<elleboro>

Guest
cari tutti, discutere sulla diversita senza sapere bene se, qualcuno di noi, sia in qualcosa "diverso" è molto pericoloso e ci espone a dire cose che poi, alla luce degli apsetti che non conosciamo, ci rendiamo conto che potrebbero essere travisate. Mamma che frase involuta! Spero però riusciate a capirmi lo stesso. Intendo dire che il tema è delicatissimo e poco idoneo ad un tavolo cui siedono persone che poco si conoscono tra loro. A meno che non ci limitiamo ai giardini e non usciamo dal "seminato".
 
Z

zia Lilli

Guest
Trem, io mi sento bene (infreddatura o influenza a parte).
Ho diversi impegni che non mi lasciano molto spazio a mia personale disposizione.
Non rimpiango niente di quello che è stato il mio passato fino ad oggi. Ogni giorno incontro persone fisicamente e attraverso il forum che mi insegnano parecchie cose, e ammetto che ho ancora molto, molto da imparare.
Non mi pongo problemi che non so risolvere e se nel caso ne parlo con chi ritengo mi possa dare una mano a risolverli.
Sono dell'avviso che le contrapposizioni esistano come esistono il giorno e la notte, il negativo e il positivo.
Se anche dopo questa mia esposizione non ho ancora capito niente, sono felice di sentirmi dire ancora una volta che non ho capito niente, ma sono felice di essere come sono e cioè: ignorante.
 
R

Roberta

Guest
Volevo aggiungere che le diversità esistono ma sono nei comportamenti, infatti il seme che ci ha generati ha la stessa provenienza.

Nasciamo tutti uguali poi ognuno deve seguire il suo percorso di crescita interiore e le cosiddette diversità ci sono particolarmente necessarie per raggiungere il nostro scopo nella vita.
Ad esempio esiste la persona caritatevole che assiste le persona bisognosa, al contrario la cosiddetta persona malvagia permette ad altre persone di fare il loro percorso, come? anche con il fatto di far loro del male e queste a loro volta di perdornarla.

Nella vita nulla è affidato al caso tutto ha una logica, a volte è difficile riconoscerla ma alla fine c'è sempre, anche di fronte alla malattia, alla morte o alla sofferenza.


Trem volevo dirti che che quello che hai citato sono i principi del TAO una filosofia che mi ha aiutato a capire molti comportamenti e fenomeni.

[ 14-01-2002: Messaggio scritto da: Roberta ]
 
T

trem

Guest
buonasera,
riprendo questo post, che ha visto un acceso e interessante dibattito perché se mi permettete avrei trovato una divertente conclusione.
è una striscia di Rieser, grande umorisrta satirico degli anni ‘70 (non ho più visto nulla di suo negli ultimi anni e quindi non so se sia ancora attivo), collaboratore dei settimanali satirici francesi Charlie Hebdo e Hara Kiri.
Facendo la polvere in libreria, ho ritorvato un suo librino edito da Milano Libri “Vita all’aria aperta”, e di nuovo mi sono divertito comle se lo avessi visto per la prima volta.
Spero diverta anche voi.
saluti


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