La passione per il giardinaggio è venuta per me relativamente tardi. Tutta la famiglia di mia madre era costellata da amanti di piante e fiori e fino a due anni fa avrei giurato di essere uscita fuori razza. Non capivo: le piante erano solo un dovere in più! Innaffiale, puliscile, strappa l'erbaccia, pota...che seccatura! Poi mi sono sposata e ora ho una casa mia, con un lungo balcone. Com'era triste quel balcone senza verde!!! Allora ho scoperto l'amore per le piante e la soddisfazione che deriva dal prendersene cura.
Ci sono molti fiori che sono nel mio cuore per i ricordi, piante da giardino che cerco di far rivivere sul mio balcone: le fresie e i mughetti, che mi ricordano mia madre, le palle di neve e il pergolato di roselline gialle che mi ricordano i giorni di primavera da piccola in campagna, le calle che mi ricordano l'ingresso di del giardino di mia zia e le peonie che circondano il muro intorno all'orto.
Ma la regina del mio cuore, timida ma carica di ricordi, è la violetta mammola: il suo viola che tappezza ogni vaso, balcone e giardino; quel profumo che porta la primavera, lo stesso profumo della boccetta sul comodino, il profumo che amava mia nonna.
Tutte le nostre viole mammole provengono da quelle che crescevano nel giardino del mio bisnonno. Una pianta presa da mia nonna, passata ai figli e ora ai figli dei figli. In famiglia, quasi tutti abbiamo in casa almeno un vasetto o un pezzettino di prato coperto da quelle stesse viole. L'abbiamo presa spontaneamente, nessuno ci ha obbligato. C'è qualcosa di più in quella pianta. Eppure non ho mai conosciuto il mio bisnonno e non ho mai visto quello che mia madre diceva essere "il giardino dei sogni", pieno di profumi e colori, con la lunga pergola di glicine, il tavolo e le panche coperte di mosaici colorati, circondati dalle ortensie, le camelie, le rose e i rampicanti. Il giardino ora non esiste più e, uno per volta, anche le persone che lo hanno visto non ci sono più. Eppure quel piccolo vaso sul mio terrazzo fa rivivere tutti i ricordi, miei e non miei, e spero che un giorno potrò raccontarli, in una bella giornata di marzo, davanti al verde e al viola acceso, ai miei figli, iniziando "sai, queste violette vengono dal giardino del tuo bisbisnonno. Era un giardino bellissimo..."