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Echinocactus grusonii

Devil_23

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti, finalmente ho acquistato il mio echinocactus grusonii e ho alcune domande da fare riguardo il suo mantenimento .

-A proposito di concimazione, so che bisogna dare concime in primavera ed estate. Con che frequenza?

-Esposizione invernale : purtroppo l'unico punto al riparo dalle piogge non ha luce solare diretta. È solo ben illuminata. Come mi comporto? Per far prendere il sole in inverno devo lasciarlo sotto le piogge. Mi trovo in sud Sardegna, quindi non ci sono inverni particolarmente rigidi almeno.

Esposizione estiva : pieno sole, da mezzogiorno alle 18, e calore tipico della Sardegna? A volte sopra i 40 gradi per diversi giorni

Annaffiature estive e primaverili con che frequenza?

Grazie anticipatamente
 

cmr

Maestro Giardinauta
Sud Sardegna: e ho detto tutto :love:
Se fai un terriccio molto drenante (io qui ai Castelli li tengo fuori tutto l'anno, coltivati in solo lapillo), lo metti da una parte e te lo puoi dimenticare. Se cominci a fargli fare il tour delle esposizioni estive/invernali finisce che ti si brucia perché malgrado l'aspetto, ha la pelle delicata. Concime poco in primavera e autunno. In estate (giugno/fine agosto) sospendi le annaffiature, specialmente con quelle temperature. La quantità d'acqua decidila tu ma che non sia mai molta. Se hai paura che possa prendere troppa pioggia coprilo con un telo di plastica o un qualcosa di simile ma temporaneo, non lasciarlo coperto perché sotto ti si crea troppa umidità e te lo fa marcire. Che dimensioni ha la tua pianta?
 

Devil_23

Aspirante Giardinauta
Sud Sardegna: e ho detto tutto :love:
Se fai un terriccio molto drenante (io qui ai Castelli li tengo fuori tutto l'anno, coltivati in solo lapillo), lo metti da una parte e te lo puoi dimenticare. Se cominci a fargli fare il tour delle esposizioni estive/invernali finisce che ti si brucia perché malgrado l'aspetto, ha la pelle delicata. Concime poco in primavera e autunno. In estate (giugno/fine agosto) sospendi le annaffiature, specialmente con quelle temperature. La quantità d'acqua decidila tu ma che non sia mai molta. Se hai paura che possa prendere troppa pioggia coprilo con un telo di plastica o un qualcosa di simile ma temporaneo, non lasciarlo coperto perché sotto ti si crea troppa umidità e te lo fa marcire. Che dimensioni ha la tua pianta?
La mia è una pianta di circa 10 cm di diametro. È giovane.

Io pensavo di concimare ogni 2 mesi. Per esempio ad aprile, poi nuovamente inizio giugno... Stop estivo e poi settembre e inizio novembre. Che dici?

Ok, quindi poca acqua in primavera e autunno... Potrei lasciar fare direttamente alle piogge,se non troppo abbondanti e per troppi giorni consecutivi. In estate invece addirittura niente acqua? Non credevo . Qui si raggiungono temperature molto alte e per periodi lunghi.
In inverno invece? Stesso discorso? Innaffiature sospese e lascio fare alla pioggia?
 

cmr

Maestro Giardinauta
Direi ok a tutto. Non concimerei a giugno ma a maggio.
Qui si raggiungono temperature molto alte e per periodi lunghi.
Appunto: le piante succulente in quelle condizioni entrano in uno stato di pausa chiamata 'estivazione' dove non bevono, non crescono, forse qualcuna fiorisce, ma, in sostanza, sono ferme. L'acqua, anzi, le potrebbe far marcire.
Queste due foto sono per Stefano.
aaa (1).jpg

aaa (2).jpg
 

sherwood

Giardinauta Senior
Ottimo risultato @cmr, piante davvero molto belle ma ottenute con una procedura di coltivazione completamente diversa da quella che adotto io.
Allora vediamo...
Questi sono i miei due Grusoni ancora in serra invernale, spero si riescano perlomeno ad intravvedere


20210320_143013.jpg

La prima, quella piu' grande, l'ho acquistata nel '91 in un mercatino pagandola 500 Lire ed era delle dimensioni di una pallina da ping pong, adesso e' 37 cm di diametro e da tre anni fiorisce regolarmente. La seconda e' un po' meno di 30 cm ma l'ho ricevuta un paio di anni dopo da un signore che l'aveva ottenuta da seme e comunque era grande quanto una ciliegia.
Il criterio di coltivazione che adotto da sempre e' questo : da fine ottobre a meta' aprile stanno in quella piccola serretta con terriccio completamente asciutto, senza mai essere annaffiate, l'acqua iniziano a vederla, molto gradualmente dai primi di maggio, un mese dopo ricevono l'unica dose di concime della loro annata e poi diciamo da giugno a settembre acqua a volonta', 3-4 volte alla settimana, abbondante, facendo attenzione che non ristagni nel sottovaso.
La loro collocazione estiva e' sul davanzale di un balcone esposto a sud, quindi sole tutto il giorno, quella invernale come dicevo nella serra con 2-4 ore di soleggiamento (di cui potrebbero fare tranquillamente a meno) a seconda dell'inclinazione solare.
Ho pensato di usare questa condotta di coltivazione traendo l'ispirazione da un bellissimo libro che "narra" dei cactus nell'altopiano centrale del Messico, nella mitica zona di San Luis Potosì, in sostanza uno dei luoghi al mondo dove queste piante vivono al meglio. In questa zona l'inverno pur essendo molto fresco di notte, presenta giornate quasi sempre molto assolate che hanno come conseguenza una forte escursione termica, ed e' proprio per questa ragione che da novembre a febbraio non arieggio mai la piccola serra, in questo modo nel periodo piu' freddo registro minime da 1 a 5 gradi per poi avere delle massime fra i 17 e i 20, nei giorni di sole naturalmente. Cambia invece completamente il quadro climatico estivo, che vede la famosa localita' messicana, soggetta a frequenti temporali con cadenza quasi quotidiana. Il libro che ho citato (Alla scoperta di cactus preziosi) specifica che e' proprio nella stagione estiva che avviene la crescita maggiore di queste piante che riescono a catturare ogni giorno la pioggia che drena nel terreno e ad approfittare del sole che di solito segue i violenti ma brevi temporali.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Mah guarda i cactus si possono concimare anche una volta all'anno ;) hanno una crescita molto lenta e disperdono pochissime sostanze nutritive, inoltre se usi un substrato minerale ma ricco hanno già praticamente tutto quello di cui hanno bisogno (forse manca un po' di azoto al massimo).
 

cmr

Maestro Giardinauta
traendo l'ispirazione da un bellissimo libro che "narra" dei cactus nell'altopiano centrale del Messico
Gran libro, poco conosciuto. Lo citai nel mio articolo sul genere Hechtia.

“Ricordo che su una collina ad Aramberry un banale scivolone mi procurò oltre 20 spine di Hechtia su una sola mano!” (C. Zanovello – CACTUS: un viaggio nella natura per riconoscerli, coltivarli e gustarli – Franco Muzzio Editore – 1992).

 
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