Paola-Luna
Florello
questa ve la devo proprio raccontare... l'ennesima vergogna italiana.
Dunque, mio marito è grande appassionato di archeologia ed in particolar modo di egittologia. In casa avremo circa un centinaio di libri sull'Antico Egitto, più tutta una serie di pubblicazioni scientifiche in italiano ed inglese, riviste etc.
Per anni è stato abbonato ad una rivista americana di alto livello. Poi ha disdetto l'abbonamento. Ha voluto comunque ordinare una decina di numeri arretrati.
Somma totale pagata (incluse le spese di spedizione di circa 25 euro) attorno ai 90 euro.
Ieri arriva a casa il pacco con corriere internazionale.
L'addetto deve però incassare altri 20 euro per il dazio doganale.
Incavolato mio marito rifiuta il pacco (gli accordi con l'editore erano chiari: spese di spedizione incluse)...
Poi contatta l'editore oltreoceano che conferma di aver già pagato per le spese di spedizione. Seguono telefonate al call center del corriere dove viene detto che loro seguono le direttive date dalle Poste Italiane. Nel frattempo il pacco (e la cultura ivi contenuta) resta in stand by.
Altra telefonata al call center delle Poste Italiane: udite udite ciò che è stato detto... "Su OGNI pacco proveniente da fuori Europa, dovrebbero essere pagati i dazi doganali. Purtroppo, non essendo possibile controllare provenienza, peso, contenuto di ogni singolo pacco, viene fatta una 'SCELTA A CASO'... Chi capita, capita... E si deve pagare!"
Inaudito! O tutti o nessuno, replica mio marito! Che è sta storia? Mai sentita prima!!!
Eppure le cose stanno così. Prendere o lasciare.
Alla fine, nero più che mai, mio marito accetta e paga il dazio.
Segue una spiegazione all'editore americano che replica così: "Solo in Italia si fa di tutto per mettere il palo tra le ruote alla cultura, per far passare la voglia di leggere ed informarsi..."
L'ennesima figuraccia, dico io.
Dunque, mio marito è grande appassionato di archeologia ed in particolar modo di egittologia. In casa avremo circa un centinaio di libri sull'Antico Egitto, più tutta una serie di pubblicazioni scientifiche in italiano ed inglese, riviste etc.
Per anni è stato abbonato ad una rivista americana di alto livello. Poi ha disdetto l'abbonamento. Ha voluto comunque ordinare una decina di numeri arretrati.
Somma totale pagata (incluse le spese di spedizione di circa 25 euro) attorno ai 90 euro.
Ieri arriva a casa il pacco con corriere internazionale.
L'addetto deve però incassare altri 20 euro per il dazio doganale.
Incavolato mio marito rifiuta il pacco (gli accordi con l'editore erano chiari: spese di spedizione incluse)...
Poi contatta l'editore oltreoceano che conferma di aver già pagato per le spese di spedizione. Seguono telefonate al call center del corriere dove viene detto che loro seguono le direttive date dalle Poste Italiane. Nel frattempo il pacco (e la cultura ivi contenuta) resta in stand by.
Altra telefonata al call center delle Poste Italiane: udite udite ciò che è stato detto... "Su OGNI pacco proveniente da fuori Europa, dovrebbero essere pagati i dazi doganali. Purtroppo, non essendo possibile controllare provenienza, peso, contenuto di ogni singolo pacco, viene fatta una 'SCELTA A CASO'... Chi capita, capita... E si deve pagare!"
Inaudito! O tutti o nessuno, replica mio marito! Che è sta storia? Mai sentita prima!!!
Eppure le cose stanno così. Prendere o lasciare.
Alla fine, nero più che mai, mio marito accetta e paga il dazio.
Segue una spiegazione all'editore americano che replica così: "Solo in Italia si fa di tutto per mettere il palo tra le ruote alla cultura, per far passare la voglia di leggere ed informarsi..."
L'ennesima figuraccia, dico io.