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*Mauro 77*
Guest
5/2/2008
Rifiuti, in fuga verso la Svizzera
Coppia napoletana chiede asilo politico
Disposti a tutto pur di non vivere con la spazzatura. Una coppia napoletana, 30 anni lei e 34 lui, residenti a Cimitile, a pochi passi da Marigliano (Napoli), ha chiesto asilo politico in Svizzera per fuggire lontano dall'emergenza rifiuti. La domanda è stata inoltrata al governo elvetico tramite consolato. "I rifiuti tossici sono tutti qui. Il pericolo esiste. Aspettiamo una risposta", dicono i due.
Sergio Sedia è consulente finanziario, specialista in informatica e maestro di arti marziali. La moglie Giulia, incinta, è ricercatrice presso l'Istituto per lo studio dei tumori. Rivendicano il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione.
"Un'eventuale risposta positiva da parte della Svizzera creerebbe un precedente unico. Certo - osserva Sedia - si creerebbe un precedente pericoloso se si accetta una persona che non scappa da casa per una guerra ma per un caso unico al mondo, ossia perché costretto a vivere in un territorio contaminato e perciò prima di morire scappa".
La scelta è ricaduta sulla Svizzera perché "ho sempre creduto che fosse una nazione dotata di un alto senso civico e alta responsabilità. In particolare, la nostra richiesta di asilo riguarda il Canton Ticino, perché si parla l'italiano".
Rifiuti, in fuga verso la Svizzera
Coppia napoletana chiede asilo politico
Disposti a tutto pur di non vivere con la spazzatura. Una coppia napoletana, 30 anni lei e 34 lui, residenti a Cimitile, a pochi passi da Marigliano (Napoli), ha chiesto asilo politico in Svizzera per fuggire lontano dall'emergenza rifiuti. La domanda è stata inoltrata al governo elvetico tramite consolato. "I rifiuti tossici sono tutti qui. Il pericolo esiste. Aspettiamo una risposta", dicono i due.
Sergio Sedia è consulente finanziario, specialista in informatica e maestro di arti marziali. La moglie Giulia, incinta, è ricercatrice presso l'Istituto per lo studio dei tumori. Rivendicano il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione.
"Un'eventuale risposta positiva da parte della Svizzera creerebbe un precedente unico. Certo - osserva Sedia - si creerebbe un precedente pericoloso se si accetta una persona che non scappa da casa per una guerra ma per un caso unico al mondo, ossia perché costretto a vivere in un territorio contaminato e perciò prima di morire scappa".
La scelta è ricaduta sulla Svizzera perché "ho sempre creduto che fosse una nazione dotata di un alto senso civico e alta responsabilità. In particolare, la nostra richiesta di asilo riguarda il Canton Ticino, perché si parla l'italiano".