I
Il Marchese del Ficus
Guest
il prebonsai, è una fase della lavorazione "Bonsai" di un'essenza e proobabilmente la più importante perchè definisce la forma e lo stile del futuro bonsai, ne predispone le radici per vivere in un caso piccolo... è più o meno l'adolescenza del bonsai, il periodo in cui si definisce il carattere...
Si pensa che un prebonsai sia la pianta che si compra in un vivaio e che sia sufficiente metterla in un vasetto per farne un bonzetto.... in realtà una pianta da vivaio o raccolta in natura,o ottenuta da seme, NON è un prebonsai ma solo una base con maggiori o minori potenzialità.
Il prebonsai è come abbiamo visto la prima fase della lavorazione, e consiste nel selezionare radici e rami eliminando quelli inutili e cercando di definire uno stile ed una forma. Qui tratterò di come avvicinarsi ad una pianta da vivaio, economica e robustissima. Ne scelgo una ben ramificata, che mi ispiri e che mi faccia pensare a come sarà tra qualche anno... olivo, melograno, acero, melo sono le essenze migliori e più robuste, ma tutte le piante da vivaio sono di solito particolarmente forti da resistere agli strapazzi. le conifere pur se affascinanti sono decisamente ostiche a causa delle loro radici, quindi cominciare conloro potrebbe creare problemi...
Io di solito comincio potando. Definisco la forma, elimino rami sovrapposti, opposti, che crescono malamente verso l'alto, il basso, e verso il tronco. Le tronchesi da bonsai sono indispensabili per ottenere un risultato esteticamente valido.
Uso il mastice cicatrizzante quindi aspetto qualche giorno.
Preparo quindi un vaso da coltivazione che di solito è un economico e decente ciotolone in cotto, perchè è il miglior contenitore per prebonsai che abbia mai sperimentato. Pongo drenaggio e retina sul fondo e preparo il terriccio che sarà molto leggero e nutriente: sabbia e torba sono una buona miscela che si può addizionare con akadama, lapillo o pomice a piacimento. Quindi estraggo dal vaso la pianta e comincia il Calvario.
Le piante da vivaio hanno un apparato radicale ipersviluppato, intricatissimo, con molte radici lunghe che girano attorno al vaso, ed è difficile liberarle tutte senza danneggiarle.
E' difficile anche selezionarle, perchè sono davvero molte e ipersviluppate, ma se si lavora con pazienza si riuscirà ad ottenere qualcosa di decente...
Si comincia a liberarle tutte, usando un rastrellino o un bastoncino, e via via si taglieranno quelle marce e si accorceranno le lunghe, salvando quanti più capillari possibile... è un lavoro lunghissimo, un po' noioso, ma che deve essere eseguito con cura per ottenere un apparato radicale che nel tempo
diventi folto e corto... e che si svilupperà definitivamente solo dopo alcuni rinvasi, da effettuarsi annualmente o biennalmente a causa della velocità di sviluppo del prebonsai.
E' importantissimo eliminare tutta la terra vecchia da sotto la base del tronco e le radici fittonanti che sicuramente in futuro creeranno dei problemi. Fatto una volta, credetemi, fatto per sempre e cominciare bene in questi casi significa evitare ANNI di lavoro o grosse delusioni... meglio togliersi l'impiccio
quando la pianta è forte e in salute e prepararla professionalmente per gli anni a venire....
Rinvaseremo quindi nella miscela di sabbia, torba e lapillo (o akadama, ghiaietta, pozzolana etc.) in proporzione di 2-1-1, usando uno stecchino per far penetrare la terra tra le radici. Quindi annaffiamo e aspettiamo che rivegeti, lasciandolo in pace per il tempo che gli servirà.
Ci vogliono settimane perchè una piantina così lavorata si riprenda, e non ha necessità di troppa acqua ma di tanta luce e calore. la serra fredda è una sicurezza. Appena rivegeta si pone gradualmente al sole, per poi lasciarcela tutta la primavera quando avremo la certezza che "ha preso"... cominceremo anchea concimarla regolarmente e a fine primavera si potranno già accorciare i rametti più forti per bilanciare la crescita delle varie parti, oppure a legare i rami più ribelli o che necessitano di correzioni.
Questo è finalmente un prebonsai... guardarlo, dà l'idea di un albero un po' rinsecchito e un po' rachitico, ma dà l'idea di un albero.... dobbiamo solo "pomparlo" un po'per creare le giuste proporzioni ed irrobustirlo. Far sì che sviluppi molte radici è il primo passo, quindi si sappia che luce e calore ne velocizzano lo sviluppo... il concime no!
Ora, la concimazione è importante, ma ci si deve ricordare della regolarità più che della quantità: l'eccesso di concime è letale, considerando che per i prebonsai si possono usare prodotti chimici che hanno il difetto di bruciare le radici se si usano in quantità eccessiva. I prodotti organici sono ottimi
ma un prebonsai ha la necessità di svilupparsi -al contrario del bonsai formato-in fretta e con vigore quindi i concimi chimici ad alta titolazione se usati con criterio sono di certo i più adatti per questa fase.
Diciamo che un periodo di circa quattro anni è ideale per ritrovarsi tra le mani un esemplare al quale dovremo solo abbinare un vaso adatto... in questi anni lasceremo crescere liberamente i rami perchè si ingrossino in fretta e legandoli per dar loro un aspetto naturale, per poi potarli in inverno e ricominciare la stagione successiva sino ache non hanno raggiunto le dimensioni desiderate e una ramificazione decente.
L'ultimo travaso sarà in un vaso bonsai, che diverrà la sua dimora per molti anni e che farà sì che invecchi rapidamente lignificando con rapidità e allargando via via la base del tronco. Da questo momento in poi, se
si è lavorato bene, si dovrà semplicemente mantenere la forma del bonsai pinzando, cimando e defogliando secondo l'essenza e le necessità, limitandosi nelle concimazioni ed annaffiando solo quando necessario.
Essendo giovane, i rinvasi si effettueranno con una certa frequenza... il mio prebonsai di salvia, una volta rinvasato,ha avuto bisogno di ben altri quattro rinvasi durante l'anno, l'edera tre, la zelkova la rinvaso ogni anno...
invecchiando, il bonsai andrà rinvasato invece solo quando necessario: ci impiegherà di più a rivegetare, perderà l'esplosivo vigore della giovinezza, e gli effetti dell'operazione si manifesteranno dopo più tempo ma saranno più duraturi... in questa fase, il mantenimento si limiterà a cimature e pinzature costanti della chioma, defogliazioni, annaffiature controllate...
Er Sor Marchese
Si pensa che un prebonsai sia la pianta che si compra in un vivaio e che sia sufficiente metterla in un vasetto per farne un bonzetto.... in realtà una pianta da vivaio o raccolta in natura,o ottenuta da seme, NON è un prebonsai ma solo una base con maggiori o minori potenzialità.
Il prebonsai è come abbiamo visto la prima fase della lavorazione, e consiste nel selezionare radici e rami eliminando quelli inutili e cercando di definire uno stile ed una forma. Qui tratterò di come avvicinarsi ad una pianta da vivaio, economica e robustissima. Ne scelgo una ben ramificata, che mi ispiri e che mi faccia pensare a come sarà tra qualche anno... olivo, melograno, acero, melo sono le essenze migliori e più robuste, ma tutte le piante da vivaio sono di solito particolarmente forti da resistere agli strapazzi. le conifere pur se affascinanti sono decisamente ostiche a causa delle loro radici, quindi cominciare conloro potrebbe creare problemi...
Io di solito comincio potando. Definisco la forma, elimino rami sovrapposti, opposti, che crescono malamente verso l'alto, il basso, e verso il tronco. Le tronchesi da bonsai sono indispensabili per ottenere un risultato esteticamente valido.
Uso il mastice cicatrizzante quindi aspetto qualche giorno.
Preparo quindi un vaso da coltivazione che di solito è un economico e decente ciotolone in cotto, perchè è il miglior contenitore per prebonsai che abbia mai sperimentato. Pongo drenaggio e retina sul fondo e preparo il terriccio che sarà molto leggero e nutriente: sabbia e torba sono una buona miscela che si può addizionare con akadama, lapillo o pomice a piacimento. Quindi estraggo dal vaso la pianta e comincia il Calvario.
Le piante da vivaio hanno un apparato radicale ipersviluppato, intricatissimo, con molte radici lunghe che girano attorno al vaso, ed è difficile liberarle tutte senza danneggiarle.
E' difficile anche selezionarle, perchè sono davvero molte e ipersviluppate, ma se si lavora con pazienza si riuscirà ad ottenere qualcosa di decente...
Si comincia a liberarle tutte, usando un rastrellino o un bastoncino, e via via si taglieranno quelle marce e si accorceranno le lunghe, salvando quanti più capillari possibile... è un lavoro lunghissimo, un po' noioso, ma che deve essere eseguito con cura per ottenere un apparato radicale che nel tempo
diventi folto e corto... e che si svilupperà definitivamente solo dopo alcuni rinvasi, da effettuarsi annualmente o biennalmente a causa della velocità di sviluppo del prebonsai.
E' importantissimo eliminare tutta la terra vecchia da sotto la base del tronco e le radici fittonanti che sicuramente in futuro creeranno dei problemi. Fatto una volta, credetemi, fatto per sempre e cominciare bene in questi casi significa evitare ANNI di lavoro o grosse delusioni... meglio togliersi l'impiccio
quando la pianta è forte e in salute e prepararla professionalmente per gli anni a venire....
Rinvaseremo quindi nella miscela di sabbia, torba e lapillo (o akadama, ghiaietta, pozzolana etc.) in proporzione di 2-1-1, usando uno stecchino per far penetrare la terra tra le radici. Quindi annaffiamo e aspettiamo che rivegeti, lasciandolo in pace per il tempo che gli servirà.
Ci vogliono settimane perchè una piantina così lavorata si riprenda, e non ha necessità di troppa acqua ma di tanta luce e calore. la serra fredda è una sicurezza. Appena rivegeta si pone gradualmente al sole, per poi lasciarcela tutta la primavera quando avremo la certezza che "ha preso"... cominceremo anchea concimarla regolarmente e a fine primavera si potranno già accorciare i rametti più forti per bilanciare la crescita delle varie parti, oppure a legare i rami più ribelli o che necessitano di correzioni.
Questo è finalmente un prebonsai... guardarlo, dà l'idea di un albero un po' rinsecchito e un po' rachitico, ma dà l'idea di un albero.... dobbiamo solo "pomparlo" un po'per creare le giuste proporzioni ed irrobustirlo. Far sì che sviluppi molte radici è il primo passo, quindi si sappia che luce e calore ne velocizzano lo sviluppo... il concime no!
Ora, la concimazione è importante, ma ci si deve ricordare della regolarità più che della quantità: l'eccesso di concime è letale, considerando che per i prebonsai si possono usare prodotti chimici che hanno il difetto di bruciare le radici se si usano in quantità eccessiva. I prodotti organici sono ottimi
ma un prebonsai ha la necessità di svilupparsi -al contrario del bonsai formato-in fretta e con vigore quindi i concimi chimici ad alta titolazione se usati con criterio sono di certo i più adatti per questa fase.
Diciamo che un periodo di circa quattro anni è ideale per ritrovarsi tra le mani un esemplare al quale dovremo solo abbinare un vaso adatto... in questi anni lasceremo crescere liberamente i rami perchè si ingrossino in fretta e legandoli per dar loro un aspetto naturale, per poi potarli in inverno e ricominciare la stagione successiva sino ache non hanno raggiunto le dimensioni desiderate e una ramificazione decente.
L'ultimo travaso sarà in un vaso bonsai, che diverrà la sua dimora per molti anni e che farà sì che invecchi rapidamente lignificando con rapidità e allargando via via la base del tronco. Da questo momento in poi, se
si è lavorato bene, si dovrà semplicemente mantenere la forma del bonsai pinzando, cimando e defogliando secondo l'essenza e le necessità, limitandosi nelle concimazioni ed annaffiando solo quando necessario.
Essendo giovane, i rinvasi si effettueranno con una certa frequenza... il mio prebonsai di salvia, una volta rinvasato,ha avuto bisogno di ben altri quattro rinvasi durante l'anno, l'edera tre, la zelkova la rinvaso ogni anno...
invecchiando, il bonsai andrà rinvasato invece solo quando necessario: ci impiegherà di più a rivegetare, perderà l'esplosivo vigore della giovinezza, e gli effetti dell'operazione si manifesteranno dopo più tempo ma saranno più duraturi... in questa fase, il mantenimento si limiterà a cimature e pinzature costanti della chioma, defogliazioni, annaffiature controllate...
Er Sor Marchese