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non so come sono arrivata a questo punto

Olmo60

Guru Master Florello
completamente daccordo con Olmo, il problema è che come lamantino più gli amici li conoscevo bene e più la delusione è stata grande
mah che dire, beati voi!
ormai non mi aspetto nulla di buono, non avro nulla di buono magari, ma neanche delusioni

più li conosci e più ti deludono...mi sembri me, a vent'anni.. riparti da te: accettare non è condividere, nessuno mai sarà come te lo immagini.
 

catacateta

Giardinauta Senior
ciao Nat....se penso all amicizia non so bene come la definisco...ho varie amiche,alcune da parecchi anni..ci vogliamo molto bene nonostante ci si veda poco...ma quando avevo bisogno purtroppo ero sola e lo son sempre stata,ma mi ci son abituata e non chiedo nemmeno piu' aiuto..si cresce,ognuno ha i suoi problemi,la famiglia..mi concentro su cio' che mi piace e mi fa star bene..e quando ci si vede e' un piacere...
buona fortuna,magari non troverai l amica che cerchi,ma forse c e' chi vorrebbe esserti amica,semplicemente AMICA
 

assodifiori

Maestro Giardinauta
le parole di olmo danno bene la misura di quello che dovrebbe essere un rapporto di amicizia
cercare nell'altro/a gli stessi interessi o la stessa visione delle cose è un po come nascondere le nostre insicurezze
aver paura di un confronto,invece saper ascoltare cose che magari noi non concordiamo e dialogare anche discutere,e dirsi anche che non siamo d'accordo rafforza l'unione e li ci sono i presupposti per una vera amicizia.
lamantino non devi essere invidioso io frequentavo due amici da ragazzo ,poi quello che non credevo e che non frequentavo,negli anni si è rivelato amico vero .amicizie adolescenziali? uno è dal servizio militare l'altro compagno di lavoro al primo impiego quindi non è così
ma noi siamo sicuri di aver perso amicizie non per colpa nostra?
dare sempre colpa agli altri è frequente ogni tanto un bagno di umiltà farebbe bene ,e se ogni tanto siamo capaci di chiedere scusa ci fa delle grandi persone ciao
 

assodifiori

Maestro Giardinauta
franci ciao,ma tu quando avevi bisogno lo hai fatto sapere a loro o tendi ,come me ,a risolverti il problema .
magari saresti stata meno sola,loro sarebbero corse ad aiutarti no?
come hai detto ognuno ha i suoi problemi e magari per questo non abbiamo la capacità di chiedere aiuto e ci chiudiamo nei nostri problemi e questo ci fa sentire maledettamente soli.
 

lamantino

Aspirante Giardinauta
lamantino non devi essere invidioso io frequentavo due amici da ragazzo ,poi quello che non credevo e che non frequentavo,negli anni si è rivelato amico vero .amicizie adolescenziali? uno è dal servizio militare l'altro compagno di lavoro al primo impiego quindi non è così
ma noi siamo sicuri di aver perso amicizie non per colpa nostra?
dare sempre colpa agli altri è frequente ogni tanto un bagno di umiltà farebbe bene ,e se ogni tanto siamo capaci di chiedere scusa ci fa delle grandi persone ciao

caro Asso, hai toccato un punto dolente, certo che il dubbio di non aver fatto abbastanza per mantenere viva un'amicizia resta ...eccome, sono anche convinto di aver fatto i miei sbagli in gioventù e in alcuni casi sono stato probabilmente io ad allontanarmi, ma ti posso assicurare che in altri casi ho preso delle belle batoste...e non per colpa mia. Ciònonostante non ho perso la voglia di conoscere persone nuove ed anzi sono molto incuriosito e interessato dalle esperienze delle persone che mi circondano. non penso che sia soltanto un a questione di umiltà. Parto dalla considerazione che la società in cui viviamo ha perso di vista alcuni dei valori importanti della vita per mettere in primo piano l'individualismo, l'arrivismo e soprattutto il dio denaro. Personalmente non sono valori che condivido e se ascolti la poesia di De Luca che ho postato sopra capisci cosa voglio dire...
 

elena_11293

Master Florello
io credo che il desiderare di voler 'dare' all'altro sia in qualche modo 'istintivo' per tutti, come anche il non sopportare che ci venga chiesto qualcosa che non possiamo dare. solo, il voler dare e il non sopportare qualcosa possono riguardare cose del tutto diverse per ognuno. c'è chi può darti il mondo e chi solo una cosa piccolissima, chi può ricevere il mondo (e logicamente non parlo solo di cose materiali) e chi solo una briciola. ad esempio, se da perfette sconosciute ci troviamo nella sala d'attesa di un aereoporto e tu mi chiedi se posso guardarti il tuo trolley (in cui hai dei beni di valore) mentre vai un attimo in bagno, io so di poterti dire di sì e farti quel piacere perché non te lo porterò via. se però siamo amiche di lunga data e tu un giorno mi chiami chiedendomi di vederci perché vuoi sfogarti, ma io ho già un impegno a cui tengo (o l'esempio di micia), può ben essere che ti dica di no e rimandi il vederci a un altro momento. cosa vuole dire, che puoi contare più su degli estranei che su degli amici? che non si può davvero contare sugli amici? per me no, vuol solo dire che nel mondo ci sono persone diverse disposte a darci quello che vorremmo in momenti diversi. se mi metto invece a fare delle equazioni (questo comportamento = questa definizione, sempre e cmq), troverò sempre delle eccezioni che lo contraddiranno, e magari chiederò un piacere a una persona che conosco poco a cui avrei fatto meglio a non chiederlo (perché non è detto che tutti gli sconosciuti siano onesti) e non chiederò supporto a un'altra persona che conosco che magari in quel momento me l'avrebbe dato volentieri (perché non è detto che se una volta mi ha detto di no non tenga a me e non voglia mai esserci quando glielo chiedo).
quindi, riguardo al tema che porti: se decidiamo che essere "amici" significa che io ti devo dare tutto sempre e tu devi dare tutto a me sempre, ecco che iniziano i guai, le delusioni, le incomprensioni, le chiusure, ecc ecc.., perché è un'equazione che non tiene conto di tutta l'enorme varietà personale e dei cambiamenti possibili dati dalle circostanze.a

così, non solo nell'"amicizia" ma in qualsiasi tipo di relazione con gli altri, se c'è un segreto perché siano soddisfacenti per noi direi sia quello prima di tutto di conoscere noi stessi bene, per sapere quali sono i nostri 'sì' e i nostri 'no', ciò che vogliamo e possiamo dare come contributo a un'altra persona e ciò che invece non vogliamo e non possiamo. sia in generale che di momento in momento, di situazione in situazione. il che significa tenere sempre la consapevolezza ben accesa, perché può ben essere che oltre ai nostri 'sì' e 'no' generali, che più o meno per noi abbiamo capito valer sempre, ci siano anche cose che vorremmo dare volentieri agli altri ma in un dato momento non siamo in grado di farlo.
a questa conoscenza di sé trovo vada poi aggiunta la volontà di conoscere altrettanto l'altro e il capire anche in quel caso cosa quella persona vuole e può dare e cosa no.
è estremamente semplice poi avere rapporti armoniosi. e decidere di potersi fidare, poter contare sull'altro, poter chiedere se se ne ha bisogno, poter scambiare quattro chiacchiere o parlare delle cose più intime, chiedere consiglio o darne, passare una giornata spensierata o fare un viaggio insieme o decidere di condividere una casa e una famiglia o.. quant'altro si desidera. perché si sa cosa si vuole e cosa gli altri possono darci in questo senso, e cosa loro vogliono e cosa noi possiamo dar loro in questo senso. e anche cosa entrambi non vogliamo.

davvero credo che la gran parte dei problemi che riguardano le relazioni di ogni tipo nascano dalle aspettative e dalle richieste che facciamo o ci vengono fatte che non tengono conto di chi siamo e di chi sono gli altri in generale e di momento in momento..
anche, abbandonare le pretese (del tipo: essere amici significa che sia io che te dobbiamo sempre ...XYZ), proprio rinunciare al mettere condizioni su ciò che una relazione o una persona dovrebbero essere, e accettare invece di più che cose diverse che cerchiamo o vogliamo dare possano venire da persone diverse e non da un'unica persona, trovo che aumenti di moltissimo la possibilità di vivere relazioni pienamente soddisfacenti.

quindi, per rispondere alla tua domanda nat, no, per quanto mi riguarda non so nemmeno più cosa siano le disillusioni, e direi dipenda proprio dal fatto che non parto più da un'aspettativa fissa, ad esempio dall'idea che gli altri debbano essere e pensarla come me riguardo al rapporto che si potrebbe avere, né chiedo a loro di essere e pensare in modo diverso da come vogliono e possono rapportarsi.

ecco perché anch'io come altri ti chiedevo: cos'è per te 'essere amici'?, cosa chiedi a un'amicizia? (quindi, che aspettative hai al riguardo?), perché il punto di svolta per vedere altro da ciò che hai incontrato finora mi sa è proprio lì :)

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catacateta

Giardinauta Senior
franci ciao,ma tu quando avevi bisogno lo hai fatto sapere a loro o tendi ,come me ,a risolverti il problema .
magari saresti stata meno sola,loro sarebbero corse ad aiutarti no?
come hai detto ognuno ha i suoi problemi e magari per questo non abbiamo la capacità di chiedere aiuto e ci chiudiamo nei nostri problemi e questo ci fa sentire maledettamente soli.
ciaooo :love_4:...non e' che c era bisogno di molte parole...ero 3 mesi buttata dalla mattina alla sera in un ospedale,mai una volta che qualcuna si sia fata avanti per stare li con me..questo e' uno degli esempi..e comunque ora certo che mi risolvo da sola tutto e spesso mi tengo per me le mie cose...ma come dici tu magari anch io ho avuto delle mancanze e ora ci si vede poco,ma ripeto e' un piacere...so che mi vogliono bene come io ne voglio a loro
 

assodifiori

Maestro Giardinauta
lamantino non era rivolto a te il bagno di umiltà e di chi è colpa era in senso generale valido anche per me stesso
hai ragione,l'individualismo e l'apparire e l'arrivismo sono fondamentali nella guerra per la sopravvivenza della società di oggi,questo purtroppo fa perdere di vista quelli che sono i veri valori come l'amicizia.
il denaro poi rovina le famiglie figuriamoci un amicizia
 
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robmel

Giardinauta Senior
Io prima di pensare che non esiste l'amicizia vera e che tutti siano falsi e opportunisti, ma soprattutto prima di imbarcarmi in nuovi rapporti, al tuo posto mi chiederei - se non lo hai gia' fatto - " dove ho sbagliato ? "
Per ingenuita' - superficialita' - perche' hai dato il tuo affetto a una persona che non ricambiava e non te ne sei accorta -
Poi riparti da li' e ricordati il detto "quello che non ti uccide, ti fa piu' forte "
 

Olmo60

Guru Master Florello
Io prima di pensare che non esiste l'amicizia vera e che tutti siano falsi e opportunisti, ma soprattutto prima di imbarcarmi in nuovi rapporti, al tuo posto mi chiederei - se non lo hai gia' fatto - " dove ho sbagliato ? "
Per ingenuita' - superficialita' - perche' hai dato il tuo affetto a una persona che non ricambiava e non te ne sei accorta -
Poi riparti da li' e ricordati il detto "quello che non ti uccide, ti fa piu' forte "
condivido tutto, tranne il finale.
 

robmel

Giardinauta Senior
condivido tutto, tranne il finale.

E invece e' verissimo ! Perche' se impari la lezione dopo gli errori commessi, se non sei un asino che non recepisce, la prossima volta non sbagli piu' . . .
Poi volevo chiedere a Nat chi e' quella simpatica cagnolina col fiore in testa che ha messo nel suo logo
 

Olmo60

Guru Master Florello
E invece e' verissimo ! Perche' se impari la lezione dopo gli errori commessi, se non sei un asino che non recepisce, la prossima volta non sbagli piu' . . .
Poi volevo chiedere a Nat chi e' quella simpatica cagnolina col fiore in testa che ha messo nel suo logo

ciao robmel: mica ho detto che non è vero: ho detto che non lo condivido, cioè non è vero per me....tranqui robmel, non me la sento di dire cosa è vero e cosa no: alla mia veneranda età ho capito che non esistono verità assolute..che valgono per tutti allo stesso modo.:Saluto::)
 

assodifiori

Maestro Giardinauta
robmel ,sei sicuro che la prossima volta non sbagli piu? secondo me il muso lo sbattiamo tante di quelle volte....quando si vuole dare e ricevere amore non si fanno calcoli logici....perchè anche l'amicizia è amore o sbaglio
ciao
 

miciajulie

Fiorin Florello
robmel ,sei sicuro che la prossima volta non sbagli piu? secondo me il muso lo sbattiamo tante di quelle volte....quando si vuole dare e ricevere amore non si fanno calcoli logici....perchè anche l'amicizia è amore o sbaglio
ciao

condivido. eccome! alcuni comportamenti non li reiteriamo imparando dall'esperienza. ogni umano è diverso, e non è così facile, nè possibile, incasellare i rapporti. un'amicizia, una relazione non è un ragù che se lo brucio la prima volta, la seconda ci sto attenta. e basta che uno dei due elementi della relazione cambi per non avere quasi più niente in comune con altre relazioni, quindi paragonabile, e in cui giovarsi delle esperienze pregresse
 

lamantino

Aspirante Giardinauta
io credo che il desiderare di voler 'dare' all'altro sia in qualche modo 'istintivo' per tutti, come anche il non sopportare che ci venga chiesto qualcosa che non possiamo dare. solo, il voler dare e il non sopportare qualcosa possono riguardare cose del tutto diverse per ognuno. c'è chi può darti il mondo e chi solo una cosa piccolissima, chi può ricevere il mondo (e logicamente non parlo solo di cose materiali) e chi solo una briciola. ad esempio, se da perfette sconosciute ci troviamo nella sala d'attesa di un aereoporto e tu mi chiedi se posso guardarti il tuo trolley (in cui hai dei beni di valore) mentre vai un attimo in bagno, io so di poterti dire di sì e farti quel piacere perché non te lo porterò via. se però siamo amiche di lunga data e tu un giorno mi chiami chiedendomi di vederci perché vuoi sfogarti, ma io ho già un impegno a cui tengo (o l'esempio di micia), può ben essere che ti dica di no e rimandi il vederci a un altro momento. cosa vuole dire, che puoi contare più su degli estranei che su degli amici? che non si può davvero contare sugli amici? per me no, vuol solo dire che nel mondo ci sono persone diverse disposte a darci quello che vorremmo in momenti diversi. se mi metto invece a fare delle equazioni (questo comportamento = questa definizione, sempre e cmq), troverò sempre delle eccezioni che lo contraddiranno, e magari chiederò un piacere a una persona che conosco poco a cui avrei fatto meglio a non chiederlo (perché non è detto che tutti gli sconosciuti siano onesti) e non chiederò supporto a un'altra persona che conosco che magari in quel momento me l'avrebbe dato volentieri (perché non è detto che se una volta mi ha detto di no non tenga a me e non voglia mai esserci quando glielo chiedo).
quindi, riguardo al tema che porti: se decidiamo che essere "amici" significa che io ti devo dare tutto sempre e tu devi dare tutto a me sempre, ecco che iniziano i guai, le delusioni, le incomprensioni, le chiusure, ecc ecc.., perché è un'equazione che non tiene conto di tutta l'enorme varietà personale e dei cambiamenti possibili dati dalle circostanze.a

così, non solo nell'"amicizia" ma in qualsiasi tipo di relazione con gli altri, se c'è un segreto perché siano soddisfacenti per noi direi sia quello prima di tutto di conoscere noi stessi bene, per sapere quali sono i nostri 'sì' e i nostri 'no', ciò che vogliamo e possiamo dare come contributo a un'altra persona e ciò che invece non vogliamo e non possiamo. sia in generale che di momento in momento, di situazione in situazione. il che significa tenere sempre la consapevolezza ben accesa, perché può ben essere che oltre ai nostri 'sì' e 'no' generali, che più o meno per noi abbiamo capito valer sempre, ci siano anche cose che vorremmo dare volentieri agli altri ma in un dato momento non siamo in grado di farlo.
a questa conoscenza di sé trovo vada poi aggiunta la volontà di conoscere altrettanto l'altro e il capire anche in quel caso cosa quella persona vuole e può dare e cosa no.
è estremamente semplice poi avere rapporti armoniosi. e decidere di potersi fidare, poter contare sull'altro, poter chiedere se se ne ha bisogno, poter scambiare quattro chiacchiere o parlare delle cose più intime, chiedere consiglio o darne, passare una giornata spensierata o fare un viaggio insieme o decidere di condividere una casa e una famiglia o.. quant'altro si desidera. perché si sa cosa si vuole e cosa gli altri possono darci in questo senso, e cosa loro vogliono e cosa noi possiamo dar loro in questo senso. e anche cosa entrambi non vogliamo.

davvero credo che la gran parte dei problemi che riguardano le relazioni di ogni tipo nascano dalle aspettative e dalle richieste che facciamo o ci vengono fatte che non tengono conto di chi siamo e di chi sono gli altri in generale e di momento in momento..
anche, abbandonare le pretese (del tipo: essere amici significa che sia io che te dobbiamo sempre ...XYZ), proprio rinunciare al mettere condizioni su ciò che una relazione o una persona dovrebbero essere, e accettare invece di più che cose diverse che cerchiamo o vogliamo dare possano venire da persone diverse e non da un'unica persona, trovo che aumenti di moltissimo la possibilità di vivere relazioni pienamente soddisfacenti.

quindi, per rispondere alla tua domanda nat, no, per quanto mi riguarda non so nemmeno più cosa siano le disillusioni, e direi dipenda proprio dal fatto che non parto più da un'aspettativa fissa, ad esempio dall'idea che gli altri debbano essere e pensarla come me riguardo al rapporto che si potrebbe avere, né chiedo a loro di essere e pensare in modo diverso da come vogliono e possono rapportarsi.

ecco perché anch'io come altri ti chiedevo: cos'è per te 'essere amici'?, cosa chiedi a un'amicizia? (quindi, che aspettative hai al riguardo?), perché il punto di svolta per vedere altro da ciò che hai incontrato finora mi sa è proprio lì :)

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elena, mentre andavo al lavoro oggi ripensavo alle tue parole...e mi sono reso conto di quanto le cose che hai detto sono vere. Soprattutto condivido il discorso sulle aspettative, infatti prorpio queste sono state la causa di alcune mie amicizie che si sono rovinate col tempo a causa di incomprensioni, a volte solo per il fatto "io non ti chiamo xchè tu non mi chiami".
Se avessi continuato a mostrarmi disponibile senza aspettarmi niente in cambio, probabilmente avrei qualche amico in più oggi. Tutto sommato, la cosa che più mi ha colpito delle tue parole è il fatto che non possiamo aspettarci dagli altri che si comportino come noi vogliamo e dobbiamo accettare le persone così come sono, prendendo quello che c'è di buono e che è già tanto
 

Nat79

Aspirante Giardinauta
ciao robmel, quella piccola cagnolina che ho nel mio profilo è la mia piccola Lola che qualche ******** mi ha avvelenato ormai 3 anni fa. era il giorno di natale e per festeggiare anche con lei le avevo messo quel bel fiocco, ma aimè non le è piaciuto, e purtroppo l'anno dopo non l'ho potuto festeggiare con lei.la mia piccola....:astonished:

il problema comunque è sempre là, se ti fidi di una persona c'è sempre la seppur minima possibilità che ti prenda in giro, e tu presa dalla fiducia che riponi non te le accorgi. io ormai ho deciso di non fidarmi di nessuno e di valutare le persone senza lasciarmi prendere dall'affetto, sicuramente avrò meno delusioni
uno dei miei più grandi amici, di tanti anni fa mi disse una volta una cosa che ripensandoci ora lo definirei lungimirante.
mi disse " beato chi non si aspetta mai nulla, non sarà mai deluso"
potrà sembrare una frase da cioccolatino, però ha una sua verità
 

elena_11293

Master Florello
elena, mentre andavo al lavoro oggi ripensavo alle tue parole...e mi sono reso conto di quanto le cose che hai detto sono vere. Soprattutto condivido il discorso sulle aspettative, infatti prorpio queste sono state la causa di alcune mie amicizie che si sono rovinate col tempo a causa di incomprensioni, a volte solo per il fatto "io non ti chiamo xchè tu non mi chiami".
Se avessi continuato a mostrarmi disponibile senza aspettarmi niente in cambio, probabilmente avrei qualche amico in più oggi. Tutto sommato, la cosa che più mi ha colpito delle tue parole è il fatto che non possiamo aspettarci dagli altri che si comportino come noi vogliamo e dobbiamo accettare le persone così come sono, prendendo quello che c'è di buono e che è già tanto

lamantino, mi fa piacere se quello che avevo scritto ti è in qualche modo servito perché ti ha fatto riflettere sulle tue esperienze. devo dire, anche quello che hai scritto tu ha fatto riflettere me..

e vorrei chiederti, se ti va di rispondere: il mio dire che i rapporti con gli altri funzionano meglio se noi lasciamo andare le aspettative su di loro e guardiamo al buono che ci possono offrire, ti è suonato come se io avessi l'idea che ci sono dei limiti a quello che gli altri possono essere e darci e ne dovremmo sempre tener conto? cioè: ti è sembrato che secondo me non dovremmo mai chiedere molto in una relazione con un'altra persona e anche considerare di tenerla nella nostra vita accettando il bello come il brutto?
te lo chiedo, perché ho pensato che quello che avevo scritto possa essere letto anche così. che però non è proprio proprio quello a cui pensavo mentre scrivevo.. o forse dovrei dire che è qualcosa che può essere letto in modi diversi..
 
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lamantino

Aspirante Giardinauta
ciao Elena, io l'ho inteso nel senso che ognuno di noi è diverso dall'altro, con propri pregi e difetti, quindi non possiamo aspettarci che gli altri si comportino come pensiamo noi stessi avremmo fatto trovandoci nella stessa situazione quindi...bisogna accettare la diversità che è un valore e non un disvalore...
non si tratta di accontentarsi del poco di buono che c'è negli altri se è questo che intendevi...ma io l'ho vista in senso costruttivo e positivo. e ...soprattutto non dobbiamo dare per avere in cambio o pretendere che i nostri amici ci mettano sempre al primo posto, possiamo anche essere avolte secondi, terzi...l'importante è esserci sempre nei momenti importanti
ciao spero di averti chiarito il mio pensiero altrimenti scrivi
 

robmel

Giardinauta Senior
robmel ,sei sicuro che la prossima volta non sbagli piu? secondo me il muso lo sbattiamo tante di quelle volte....quando si vuole dare e ricevere amore non si fanno calcoli logici....perchè anche l'amicizia è amore o sbaglio
ciao


Hai ragione pero' tu daresti il tuo amore e la tua fiducia ad una persona che non li merita ? Non credo ed invece e' quello che ha fatto Nat - Io di batoste pesanti come la sua da un'amica non ne ho mai prese, perche' anche quando ero ragazzina appena vedevo che c'era qualche "nota stonata" nel comportamento di qualcuno, me ne distaccavo, a costo di restare sola . . .
 
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