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Il mio primo Cymbidium (Cymbidium tracyanum Hort.)

Brunobruno

Bannato
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Il mio primo Cymbidium


Riporto qui la mia esperienza diretta in 36 anni.
Resta poi quanto già da me detto che le esperienze altrui valgono fino a……prova contraria. La propria esperienza è insostituibile. Se ci si scoraggia ai primi insuccessi si farà esperienza……in molteplici campi.
A vederlo così com’è non ci credereste,ma questo fu il mio primo Cymbidium.
Correva l’anno 1974 e da un giornale inglese appresi di una ditta che vendeva orchidee.
La prima era un Dendrobium pierardii, la seconda un Cymbidium traceyanum. Ricordo ancora che lo pagai 4 sterline, che, per il tempo, era una follia.

Io non amo troppo le orchidee da supermercato, non perché le ritenga brutte, ma perché , prive di nome sono come un bastardino a confronto con un pedigree. Ed, al tempo le orchidee avevano tutte un nome, sia che fossero specie che cultivar. Oggi, prevalendo il denaro sul valore chiunque può avvalersi di piante dozzinali, spesso anche con nomi sbagliati o parziali.

Da quella volta ad adesso Cymbidium tracyanum ha subito traslochi, trapianti, cambio di substrato, è stato in casa, in serra (quando avevo il vivaio), poi di nuovo i n giardino ed in casa. Divisioni innumeri, regalati a decine.
Quello che vedete nella foto è uno di quelli che ho regalato a mia figlia diversi anni fa. Si tratta di 4 divisioni con 14 spighe.
Il fiore (12 cm ca.) è di colore dei tepali è verde-giallo punteggiato di rosso, mentre il labello è pubescente giallognolo, punteggiato di rosso. Ha un forte profumo (non a tutti gradito). È il padre o comunque il progenitore di moltissimi ibridi precoci. Da noi qui senza serra fiorisce a dicembre.

Come anzidetto ha subito molte vicissitudini e quindi è un affidabile campione per suggerirne la coltivazione anche ai principianti.
 

Brunobruno

Bannato
Il mio primo Cymbidium (seguito)

continuo con l'esperienza fatta nella coltivazione

Substrato: originalmente fu coltivato in osmunda/sfagno come si usava al tempo. Composto di difficile reperimento e rapidamente esausto. Poi in bark (corteccia di pino) e sfagno. Dopo la visita dei nostri fornitori (avevamo il vivaio) australiani appresi che essi li coltivavano in humus puro (sfatticcio di latifoglia) e quindi, reperita da una ditta una partita di humus parzialmente maturo (e cioè con una certa grana grossa) fu coltivato per anni in questa mistura. Addirittura un mio vicino cui regalai una divisione, lo coltivò in un vaso con terra dell’orto (che non raccomando). Non morì (il padrone invece si) ed anche fiorì. Addirittura in una rivista ho visto in fiore un Cymnbidium lasciato sul pavimento della serra [la didascalia diceva: how not to grow Cymbidium = come non coltivare i C.]. Ora uso corteccia di pino ti pezzatura media, spugna sintetica e chips di polistirolo in parti eguali con l’aggiunta di qualche pezzo di carbone di legna che assorbe eventuali formazioni gassose. Per ogni 20 litri un cucchiaio da cucina di concime granulate bilanciato (12-12-12) a lenta cessione ed un cucchiaio di cornunghia. Altri substrati usabili sono formati da torba a pezzatura grossa (introvabile) ma anche l’aggiunta di argilla espansa e/o agriperlite fa da soluzione tampone mantenendo buona l’umidità ed il drenaggio.
Vi chiederete il perché di quanto sopra. Per chi vuole spiegazioni scientifiche, eccolo accontentato. Le piante epifite usano le radici soprattutto per ancoraggio, mentre usano le parte aeree per l’acqua ed il nutrimento (ivi compresa la sintesi clorofilliana). Vivendo in zone tropicali esse vengono giornalmente irrorate (Nell’Asia orientale solo nella stagione delle piogge) dai frequenti acquazzoni che portano con sé acqua e sostanze nutrienti. Q uando non piovce, gli stomi delle foglie si chiudono non permettendo la disidratazione. Ciò vale per tutte le epifite, ma è assolutamente sconsigliabile di usare terrici pesanti per le altre epifite, in quanto le loro radici sono molto delicate e facilmente si danneggiano.

Rinvaso: se la pianta deve essere accomodata in un vaso più grande (usare sempre un vaso che permetta l’aggiunta di una cinta di pseudobulbi) non è necessaria alcuna potatura delle radici. Se invece il composto è esausto o si deve procedere a divisioni è opportuno potare le radici, dopo aver eliminato ogni residuo del substrato dalle stessei Mantenendo solo quelle necessarie all’ ancoraggio nel vaso.
Le radici morte e quelle marcescenti vanno asportate. Tuttavia può riuscire quasi impossibile ripristinare il composto tra le radici che, se non si ancorano, muoiono con il rischio di marcire. Non si fa del danno potando quelle vive, dato che la pianta ne getterà di nuove. La pianta viene poi messa fuori dal sole in posizione umida dove viene lasciata per un mese. La pianta emetterà nuove radici, che cresceranno molto velocemente. (Spero di potervelop dimostrare, ma ci vorranno parecchi mesi).
Se si opera una divisione, ai bulbi con foglie (almeno 4 se si vuole una pronta fioritura) si possono lasciare anche fino a 4 retrobulbi. Di più, è stato scritto, portano via forza alla pianta. Il che è logico dato che con la mancanza di foglie non c’è funzione clorofilliana. Dividere è spesso un lavoro molto ostico. Di norma è necessario usare una sega o un coltellaccio. Se qualche bulbo viene danneggiato lo si spolvera di zolfo o captano.
Da notare che nelle regioni meridionali dove le gelate sono rare e non molto basse i Cymbidium possono essere coltivate in aiuole. Il substrato deve essere leggero e permeabile.
(continua)
 

Brunobruno

Bannato
Annaffiature. Mentre d’inverno è meglio lasciare la pianta assolutamente asciutta, in estate il Cymbidium è fortemente assetato e deve essere annaffiato (meglio per immersione) due-tre volte per settimana.

Concimazioni: in primavera, all’inizio della vegetazione è opportuno dare per un paio di volte un concime liquido ad alto tenore di potassio (es.:8-10-16), che incoraggia la vegetazione. Poi e fino alla fine di giugno un concime ad alto tenore di azoto (es.16-8-8), che favorisce l’accrescimento. Nei mesi di luglio ed agosto un concime bilanciato (es. 12-12-12) ed infine da settembre ad ottobre nuovamente alto tenore di potassio per favorire la maturazione ed incoraggiare la fioritura. e concimazioni vanno diluite all’ 1,5%o e somministrate dalle due alle tre volte per settimana. Si considera il C. una pianta affamata.

Temperatura ed esposizione: il Cymbidium resiste bene fino a – 2. A – 4 si bruciano le foglie e rimangono vivi solo gli pseudo bulbi. Ributteranno, ma ci vorranno anni perché riifioriscano. La temperatura minima consigliata è + 10°. È chiaro che una discreta temperatura invernale, accoppiata da una illuminazione ottimale favorisce una ricca fioritura. In natura i Cymbidium hymalaiani subiscono gelate (vivono a 2000-3000 metri di altitudine), ma in un ambiente assolutamente secco (monsone di terra).
Benché il C. possa rimanere in pieno sole, sovente le foglie recano scottature. Una protezione del 50% è consigliabile.

Parassiti: è frequente un’infestazione da cocciniglia soprattutto quella a scaglie. Il miglior sistema è quello meccanico con un batuffolo di cotone ed acqua e sapone. Lumache tendono a mangiare i giovani getti. Usare preventivamente un lumachicida soprattutto in primavera.
Macchie fogliari necrotiche irregolari, spesso confluenti fino a formare ampie aree necrotiche
Il patogeno che causa questa sintomatologia è un fungo e precisamente Fusarium spp.
Anche in questo caso un elevato tasso di umidità favorisce lo sviluppo della malattia che può portare ad un totale arresto della crescita. Adozione di una serie di accorgimenti atti a creare un ambiente poco favorevole al suo sviluppo: ventilazione ottimale e mantenere le parti aeree dell'orchidea asciutte. Questa raccomandazione vale per tutte le orchide speialmente per le ore buie.
Marciume del colletto.Causa Erwinia carotovora. La malattia si manifesta inizialmente con la presenza di una piccola macchia oleosa giallastra spesso al centro della foglia, via via la macchia diventa sempre più scura. A quel punto il batterio raggiunge i tessuti interni della pianta e trasforma la pianta in una massa nerastra e marcescente.
Viceversa, altri batteri appartenenti a questo genere possono attaccare direttamente le radici ed i pseudobulbi con la stessa sintomatologia.
La lotta contro questo batterio è preventiva, avendo cura di usare sempre attrezzi disinfettati e puliti.
Marciume delle radici Agente: rhizoctonia solani Kuehn. (detta Pellicularia filamentosa nello stadio sessuale). Sintomi: marciume bruno delle radici, che sono spesso ricoperte da micelio bianco o bruno; dalle radici può propagarsi ai rizomi ed agli pseudobulbi. Il declino della pianta è graduale: le foglie diventano giallastre, essiccate ed accartocciate..Controllo: tagliare ed eliminare le zone colpite e poi immergere la pianta in Benlate e/o Mancozeb e/o Iprodione. Rinvasare poi in substrato nuovo.
Le foglie del Cymbidium manifestano come un mosaico con macchie e striature necrotiche.Viru smosaico del tabacco o del Cymbidium. Il virus si chiama CymMV. Non c’è cura.In genere si trasmette conn l’uso di attrezzi infetti. L’igene è sempre raccomandabile. Gli attrezzi devono essere sempre disinfettati. Un buon sistema è immersione in alcool e passare sulla fiamma per pochi secondi.
I virus indeboliscono notevolmente le piante. Sarebbe consigliabile l'eliminazione della pianta per evitare la propagazione tramite gli insetti..

Fioritura. Appena si vedono apparire i getti floreali è opportuno infilare accanto ad essi un tutore. Ad esso verranno fissati i fiori man mano che lo stelo cresce. Operazione da fare con molta delicatezza, perché gli steli sono molto fragili e si rompono facilmente.
Caduta dei boccioli. Può essere causata da un ambiente troppo caldo, troppo asciutto e non sufficientemente luminoso

In 36 anni non mi è mai morta una pianta di Cymbidium, Tuttavia possono passare anche anni in cui la pianta prolifica ed è sana, ma non produce fiori.
Non sempre le cause sono chiare, ma succede che le condizioni sopradescritte non vengano tutte osservate e la pianta ci punisce!.

Non pretendo il copyright!!!!!
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
:) interessante spiegazione, voglio anche il seguito riguardo le divisioni, con foto e successivi passaggi delle lavorazioni e dei progressi!

:D per i copyright non te li avremmo dati in ogni caso, per averli avresti dovuto scriverteli su una tua pagina web :D

complimenti per le belle piante di tua figlia, è un fiore che non avevo ancora visto, davvero molto ma molto bello!

avrei solo un appunto, con bacchettata sulle dita, capisco e condivido la passione per le varietà botaniche, ma il disprezzo del bastardino nn lo accetto
grazie ai bastardini ci sono orchidee a prezzo accessibile a tutti, e non perchè non hanno un pedegree sono meno belle, anzi, ci sono sfumature favolose e piante robuste, anche se non hanno un chiaro certificato di nascita!!
 

pretorian

Guru Giardinauta
Spulky, questo e' uno dei tanti Cymbidium Specie che non so perche' ma non prendo anche se potrei (come tutti, basta comprarli). Ultimamente mi sono preso pero' i primi Cymbi specie l' Atroporpureum ed il Tigrinum.

Sto pensando se prendere anche il Cymbidium LIANPAN. Questo di Bruno, come molti altri e' uno dei Cymbidium Specie che non si trovano presso i nostri venditori (dovrei verificare Claudiotto) e benche' belli non vengono venduti.

Queste qui nel 3D sono 2 belle piantone! ed anche ben fiorite.
 

Brunobruno

Bannato
:) interessante spiegazione, voglio anche il seguito riguardo le divisioni, con foto e successivi passaggi delle lavorazioni e dei progressi!

:D per i copyright non te li avremmo dati in ogni caso, per averli avresti dovuto scriverteli su una tua pagina web :D

complimenti per le belle piante di tua figlia, è un fiore che non avevo ancora visto, davvero molto ma molto bello!

avrei solo un appunto, con bacchettata sulle dita, capisco e condivido la passione per le varietà botaniche, ma il disprezzo del bastardino nn lo accetto
grazie ai bastardini ci sono orchidee a prezzo accessibile a tutti, e non perchè non hanno un pedegree sono meno belle, anzi, ci sono sfumature favolose e piante robuste, anche se non hanno un chiaro certificato di nascita!!

A) Quella del copyright era solo una battuta. Io sono sempre disponibile a trattare qualsiasi argomento rispondendo per quel poco....che so.
B) Non c'è alcun disprezzo per i cosidetti bastardini. Io ho nove gatti, tutti di origine trovatella, m a non li scambierei con gatti da premio!!!:ciglione:

Comprendo il concetto che ha reso le orchiudee alla portata di tutti e lungi da me dire che sono brutte. Solo che , essendo un appassionato studioso, mi piuacciono le piante con nome (/genere) e cognome (attributo). E talvolta vedo nomi assolutamente di comodo, come ad esempio la Cambria che, nella maggior parte dei casi è tutto fuorché una Cambria.
In quanto alle tecniche,m comincerò in primavera con divisioni e rinvasi.
 

Brunobruno

Bannato
. Questo di Bruno, come molti altri e' uno dei Cymbidium Specie che non si trovano presso i nostri venditori (dovrei verificare Claudiotto) e benche' belli non vengono venduti.

Vorrà dire che alla prosima divisione li metterò in EBay. Mia figlia ha detto che non ha più posto. Io sono troppo vecchio per prenderne altri.
D'altra parte non verranno neppure cari dato che si possono spedire a radice nuda.
 

Ele&Ro

Giardinauta
Vorrà dire che alla prosima divisione li metterò in EBay. Mia figlia ha detto che non ha più posto. Io sono troppo vecchio per prenderne altri.
D'altra parte non verranno neppure cari dato che si possono spedire a radice nuda.

se no sapessi dove metterne qui un posticino si trova sempre...
 

anna5049

Aspirante Giardinauta
anche a casa mia c'è posto, ricordati di me ciao anna:lol::lol::Saluto::Saluto:
meravigliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 

Basagni

Aspirante Giardinauta
Per spugna sintetica cosa intendi

Complimenti per la descrizione ma scusa non so se ho capito bene per spugna sintetica intendi proprio spugna quella da bagno o quella dura per infilarci i fiori recisi.
Il dubbio mi è venuto perchè Tu dici di evitare ristagni d'acqua.
Ti ringrazio anticipatamente per la risposta .
E' il mio primo Cymbidium.
continuo con l'esperienza fatta nella coltivazione

Substrato: originalmente fu coltivato in osmunda/sfagno come si usava al tempo. Composto di difficile reperimento e rapidamente esausto. Poi in bark (corteccia di pino) e sfagno. Dopo la visita dei nostri fornitori (avevamo il vivaio) australiani appresi che essi li coltivavano in humus puro (sfatticcio di latifoglia) e quindi, reperita da una ditta una partita di humus parzialmente maturo (e cioè con una certa grana grossa) fu coltivato per anni in questa mistura. Addirittura un mio vicino cui regalai una divisione, lo coltivò in un vaso con terra dell’orto (che non raccomando). Non morì (il padrone invece si) ed anche fiorì. Addirittura in una rivista ho visto in fiore un Cymnbidium lasciato sul pavimento della serra [la didascalia diceva: how not to grow Cymbidium = come non coltivare i C.]. Ora uso corteccia di pino ti pezzatura media, spugna sintetica e chips di polistirolo in parti eguali con l’aggiunta di qualche pezzo di carbone di legna che assorbe eventuali formazioni gassose. Per ogni 20 litri un cucchiaio da cucina di concime granulate bilanciato (12-12-12) a lenta cessione ed un cucchiaio di cornunghia. Altri substrati usabili sono formati da torba a pezzatura grossa (introvabile) ma anche l’aggiunta di argilla espansa e/o agriperlite fa da soluzione tampone mantenendo buona l’umidità ed il drenaggio.
Vi chiederete il perché di quanto sopra. Per chi vuole spiegazioni scientifiche, eccolo accontentato. Le piante epifite usano le radici soprattutto per ancoraggio, mentre usano le parte aeree per l’acqua ed il nutrimento (ivi compresa la sintesi clorofilliana). Vivendo in zone tropicali esse vengono giornalmente irrorate (Nell’Asia orientale solo nella stagione delle piogge) dai frequenti acquazzoni che portano con sé acqua e sostanze nutrienti. Q uando non piovce, gli stomi delle foglie si chiudono non permettendo la disidratazione. Ciò vale per tutte le epifite, ma è assolutamente sconsigliabile di usare terrici pesanti per le altre epifite, in quanto le loro radici sono molto delicate e facilmente si danneggiano.

Rinvaso: se la pianta deve essere accomodata in un vaso più grande (usare sempre un vaso che permetta l’aggiunta di una cinta di pseudobulbi) non è necessaria alcuna potatura delle radici. Se invece il composto è esausto o si deve procedere a divisioni è opportuno potare le radici, dopo aver eliminato ogni residuo del substrato dalle stessei Mantenendo solo quelle necessarie all’ ancoraggio nel vaso.
Le radici morte e quelle marcescenti vanno asportate. Tuttavia può riuscire quasi impossibile ripristinare il composto tra le radici che, se non si ancorano, muoiono con il rischio di marcire. Non si fa del danno potando quelle vive, dato che la pianta ne getterà di nuove. La pianta viene poi messa fuori dal sole in posizione umida dove viene lasciata per un mese. La pianta emetterà nuove radici, che cresceranno molto velocemente. (Spero di potervelop dimostrare, ma ci vorranno parecchi mesi).
Se si opera una divisione, ai bulbi con foglie (almeno 4 se si vuole una pronta fioritura) si possono lasciare anche fino a 4 retrobulbi. Di più, è stato scritto, portano via forza alla pianta. Il che è logico dato che con la mancanza di foglie non c’è funzione clorofilliana. Dividere è spesso un lavoro molto ostico. Di norma è necessario usare una sega o un coltellaccio. Se qualche bulbo viene danneggiato lo si spolvera di zolfo o captano.
Da notare che nelle regioni meridionali dove le gelate sono rare e non molto basse i Cymbidium possono essere coltivate in aiuole. Il substrato deve essere leggero e permeabile.
(continua)
 
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