jiraya
Giardinauta
Vi mostro una delle mie piantine, un ginepro cinese della varietà itoigawa proveniente da talea.
Ne sono entrato in possesso lo scorso anno (2011) verso Natale per tre motivi: mi attirava la varietà (itoigawa è 'decantatissima': ha squame più fini, quando si infoltisce è 'cicciotto' e da' un senso di 'pieno', colore verde brillante specie nelle nuove cacciate che è color verde smeraldo); volevo realizzare un alberello in stile 'bunjin' e mi pareva quello si prestasse; il costo era contenuto.
Insomma, l'ho preso e l'ho portato a casa; alla prima foto che ho (perchè stranamente -per me- di questa ho anche fatto le fotografie del prima e del dopo) si presentava così (suppongo si veda l'attuale retro)
In questa foto (il file è datato 18 dicembre 2011), con sfondo il frigorifero di casa, si vede com'era: unico ramo-tronco diritto e pieno di rametti; dopo la pulizia (della corteccia e delle fogliette più attaccate a tronco e base rami) ricordo di essermi scervellato non poco per capire come fare un alberello bunjin... perchè è un po' difficile da fare: a come ho capito, serve lasciare giusto i minimo essenziale
Vabè, dopo un po' di disegni, inizio con le potature e il filo (che non sono granchè capace di mettere...) e questo è stato il risultato (file datato 22 dicembre 2011)
All'epoca secondo me probabilmente c'era 'troppa roba' ancora attaccata, ma gli avevo già dato una bella potata (ecco, le talee ovviamente non mi sono venute...), l'avevo filato sia per movimentare un po' il tronco che per abbassare i rami e mettere informa l'apice, quindi ho preferito fermarmi lì.
L'inverno, se non erro, l'ha trascorso in serra fredda.
In primavera è stato riportato fuori... e avevo in programma un rinvaso che però non ho mai fatto: tra il meteo 'pazzerello' (fa un po' freddo, poi fa caldo... poi fa troppo caldo...) e il mio 'domani ti rinvaso'... è rimasto lì nel suo vasetto di plastica.
Lo coltivo insieme a qualche altro ginepro e pino sempre all'aria aperta (sole, pioggia, vento, grandine... neve lui no perchè lo scorso anno, come detto, è stato in serra fredda), concimato a inizio primavera una volta con stallatico pellettato, poi con qualche pizzichino di valagro one granulare, in autunno un non identificato concime organico pellettato che avevo trovato due anni fa in un garden della mia zona... e che oggi non trovo più (anche perchè ho solo preso nota della titolazione (alta in fosforo e potassio) e non della marca ), lo innaffio quando richiede tranquillamente bagnando chioma, vaso... e ovviamente terra.
Verso la metà di agosto ho tolto il filo e ho notato che in un punto, fortunatamente del retro, la grande forza del ginepro l'aveva fatto crescere tanto da far sì che il filo grosso che piegava il tronco lo avesse anche inciso: ovviamente tutto rimosso immediatamente, piegatura mantenuta tranne che un rametto di profondità che s'è alzato un po'; subito dopo gli ho dato una prima pinzata (fino a quel momento ho preferito non pinzarlo visto che già gli avevo dato quella megapotatura con tanto di pulizia).
Domenica scorsa, dopo questa stagione di crescita di cui ovviamente non ho foto, mi sono deciso a portarlo da un maestro, complice il fatto che sapevo lo avrei trovato al vivaio. In quell'occasione ho conosciuto anche Anna e Massimo
Quando il maestro lo ha visto mi ha chiesto se lo avessimo già lavorato insieme e che la pianta era elegante e gli piaceva... vabè, forse tutto sommato avevo fatto un buon lavoro... almeno fino a quel momento.
Da lì il maestro ha tolto un rametto (e anche secondo me era 'in più': avevo idea di toglierlo da mesi e in effetti per questa pianta (sì, perchè per un'altra c'è stato un siparietto comico :lingua: ) ad una frase tipo 'lo taglio?' non ho risposto un comune 'mmm... beh dai, magari più avanti'. Il rametto, ovviamente, è finito a far talea che, ovviamente, stavolta verrà
Bene, come detto *fino a quel momento*. Poi il maestro ha detto che avrebbe realizzato uno shari (una scortecciatura lungo il tronco così da esporre la legna secca) lungo il tronco... e lì ci stavo: l'avrei fatto anch'io. Il problema è stato il 'prendi la fresa e fallo' :astonished: Ehm... mai usata una fresa in vita mia, figuriamoci mettermi ad usarla su un gineprino il cui tronco è spesso come una matita :crazy: Beh, detto fatto Sono andato a cercare un vaso al ginepro in attesa che il maestro terminasse di guardare altre piante. Finito ciò, la lavorazione è stata eseguita dal maestro coadiuvato da Massimo che ha tenuto ferma la pianta (non stava tremando... è che è piccola e 'scappa')
Poi col maestro abbiamo scelto il suo prossimo vaso.
Ovviamente non ho foto dei vari momenti...
A quel punto ho solo pulito un po' la vegetazione più piccola, dato una leggerissima pinzata e, a casa, ho rimesso il filo.
Il risultato finale... a stasera. Non ho ancora scattato foto e pertanto non ho nemmeno il file nella memoria del cellulare.
In primavera è programmato il rinvaso.
Ah, una cosa che ho imparato su consiglio del maestro è grattare periodicamente la corteccia con carta vetrata fine o spugne abrasive in modo da eliminare i bitorzoli tipici (vedrò quanto insistere visto che si arriva subito al verde).
Mi restano oltre questa esperienza hobbystica, delle ore liete passate con persone che condividono la stessa passione. E ho anche scoperto che la pizza col miele non è male
A più tardi per la foto attuale
Ne sono entrato in possesso lo scorso anno (2011) verso Natale per tre motivi: mi attirava la varietà (itoigawa è 'decantatissima': ha squame più fini, quando si infoltisce è 'cicciotto' e da' un senso di 'pieno', colore verde brillante specie nelle nuove cacciate che è color verde smeraldo); volevo realizzare un alberello in stile 'bunjin' e mi pareva quello si prestasse; il costo era contenuto.
Insomma, l'ho preso e l'ho portato a casa; alla prima foto che ho (perchè stranamente -per me- di questa ho anche fatto le fotografie del prima e del dopo) si presentava così (suppongo si veda l'attuale retro)
In questa foto (il file è datato 18 dicembre 2011), con sfondo il frigorifero di casa, si vede com'era: unico ramo-tronco diritto e pieno di rametti; dopo la pulizia (della corteccia e delle fogliette più attaccate a tronco e base rami) ricordo di essermi scervellato non poco per capire come fare un alberello bunjin... perchè è un po' difficile da fare: a come ho capito, serve lasciare giusto i minimo essenziale
Vabè, dopo un po' di disegni, inizio con le potature e il filo (che non sono granchè capace di mettere...) e questo è stato il risultato (file datato 22 dicembre 2011)
All'epoca secondo me probabilmente c'era 'troppa roba' ancora attaccata, ma gli avevo già dato una bella potata (ecco, le talee ovviamente non mi sono venute...), l'avevo filato sia per movimentare un po' il tronco che per abbassare i rami e mettere informa l'apice, quindi ho preferito fermarmi lì.
L'inverno, se non erro, l'ha trascorso in serra fredda.
In primavera è stato riportato fuori... e avevo in programma un rinvaso che però non ho mai fatto: tra il meteo 'pazzerello' (fa un po' freddo, poi fa caldo... poi fa troppo caldo...) e il mio 'domani ti rinvaso'... è rimasto lì nel suo vasetto di plastica.
Lo coltivo insieme a qualche altro ginepro e pino sempre all'aria aperta (sole, pioggia, vento, grandine... neve lui no perchè lo scorso anno, come detto, è stato in serra fredda), concimato a inizio primavera una volta con stallatico pellettato, poi con qualche pizzichino di valagro one granulare, in autunno un non identificato concime organico pellettato che avevo trovato due anni fa in un garden della mia zona... e che oggi non trovo più (anche perchè ho solo preso nota della titolazione (alta in fosforo e potassio) e non della marca ), lo innaffio quando richiede tranquillamente bagnando chioma, vaso... e ovviamente terra.
Verso la metà di agosto ho tolto il filo e ho notato che in un punto, fortunatamente del retro, la grande forza del ginepro l'aveva fatto crescere tanto da far sì che il filo grosso che piegava il tronco lo avesse anche inciso: ovviamente tutto rimosso immediatamente, piegatura mantenuta tranne che un rametto di profondità che s'è alzato un po'; subito dopo gli ho dato una prima pinzata (fino a quel momento ho preferito non pinzarlo visto che già gli avevo dato quella megapotatura con tanto di pulizia).
Domenica scorsa, dopo questa stagione di crescita di cui ovviamente non ho foto, mi sono deciso a portarlo da un maestro, complice il fatto che sapevo lo avrei trovato al vivaio. In quell'occasione ho conosciuto anche Anna e Massimo
Quando il maestro lo ha visto mi ha chiesto se lo avessimo già lavorato insieme e che la pianta era elegante e gli piaceva... vabè, forse tutto sommato avevo fatto un buon lavoro... almeno fino a quel momento.
Da lì il maestro ha tolto un rametto (e anche secondo me era 'in più': avevo idea di toglierlo da mesi e in effetti per questa pianta (sì, perchè per un'altra c'è stato un siparietto comico :lingua: ) ad una frase tipo 'lo taglio?' non ho risposto un comune 'mmm... beh dai, magari più avanti'. Il rametto, ovviamente, è finito a far talea che, ovviamente, stavolta verrà
Bene, come detto *fino a quel momento*. Poi il maestro ha detto che avrebbe realizzato uno shari (una scortecciatura lungo il tronco così da esporre la legna secca) lungo il tronco... e lì ci stavo: l'avrei fatto anch'io. Il problema è stato il 'prendi la fresa e fallo' :astonished: Ehm... mai usata una fresa in vita mia, figuriamoci mettermi ad usarla su un gineprino il cui tronco è spesso come una matita :crazy: Beh, detto fatto Sono andato a cercare un vaso al ginepro in attesa che il maestro terminasse di guardare altre piante. Finito ciò, la lavorazione è stata eseguita dal maestro coadiuvato da Massimo che ha tenuto ferma la pianta (non stava tremando... è che è piccola e 'scappa')
Poi col maestro abbiamo scelto il suo prossimo vaso.
Ovviamente non ho foto dei vari momenti...
A quel punto ho solo pulito un po' la vegetazione più piccola, dato una leggerissima pinzata e, a casa, ho rimesso il filo.
Il risultato finale... a stasera. Non ho ancora scattato foto e pertanto non ho nemmeno il file nella memoria del cellulare.
In primavera è programmato il rinvaso.
Ah, una cosa che ho imparato su consiglio del maestro è grattare periodicamente la corteccia con carta vetrata fine o spugne abrasive in modo da eliminare i bitorzoli tipici (vedrò quanto insistere visto che si arriva subito al verde).
Mi restano oltre questa esperienza hobbystica, delle ore liete passate con persone che condividono la stessa passione. E ho anche scoperto che la pizza col miele non è male
A più tardi per la foto attuale