In realtà le camelie per il tè sono 2
Camellia sinensis sinensis
Camellia sinensis assamica (scoperta da un impiegato della Compagnia delle indie)
Il tipo di té prende il nome dalla zona dove viene coltivato o dalla sua lavorazione o tutte e due, ad esempio il Darjeeling è Camellia sinensis sinensis coltivata nel Darjeeling quando gli inglesi deportarono/rapirono intere comunità di cinesi per coltivarlo, prima che scoprissero la camelia assamica.
L'Assam è te nero della camelia assamica e coltivato nell'Assam per l'appunto.
Oppure il tè di Ceylon, o l'Orange Pekoe chiamato così per il colore dell'infuso non perché è aromatizzato all'arancia.
Il Pu Erh è un te cinese invecchiato che ha una bella storia.
Il tè dell'isola di Jeju, unico posto in corea dove si coltiva, un tè verde buonissimo e delicato che mia sorella mi ha portato quando è stata li in vacanza.
Poi c'è tutto il mondo degli aromatizzati: da quelli universali a quelli tipici delle case di produzione.
E quelli che si distinguono per la lavorazione come le perle di drago, il Gun Powder, gli Oolong...
I tè fioriti che si aprono in infusione, molto belli e scenografici oltre che buoni.
I tè giapponesi: a me piace il Kukicha (te in rametti) verde, quello normale non mi piace.
Buonissimi anche i tè africani, molto forti, ti danno la carica.
Ho anche un te delle Azzorre (regalo sempre della sorella quando andò in Portogallo).
Tra i tè più buoni che abbia mai bevuto ci sono:
Le perle di drago (te verde aromatizzato al gelsomino), il Lung ching (lingua di drago), l'Oolong che mi furono portati dal mercato del tè di Shangai;
Un Ceylon portato direttamente da li;
Quello di Jeju;
L'unico e inimitabile Earl Grey fleur bleu della Maison Mariage Frères (un tè al bergamotto con fiori di fiordaliso);
Un tè nero, credo indiano, coltivato vicino ad un roseto e le foglie, anche se non sono aromatizzate, creano un infuso al leggerissimo aroma di rosa comprato al Palais des Thes a Nizza.
Se si vuole bere del buon tè si deve prendere sfuso, di buona qualità (che poi al kg costa meno di quello nei filtri), usare acqua poco calcarea (basta una caraffa filtrante) e rispettare le temperature: 80-90° per il nero, 70-75° per il verde, 60-65° per il bianco. Se no le foglie si bruciano e poi bevete schifezza.