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Che la forza sia con te

Scatolina

Guru Giardinauta
D'accordo con quanto già detto da voi.

Vorrei aggiungere che ci vuole forza anche a capire i propri limiti, e rispettarli.
 

GIUSEPPE GLADIATORE

Florello Senior
Come bisogna affrontare un dolore.......mamma mia.......per me affrontare un dolore non é solo lottare nell'arena come un glad. anche se delle volte non abbiamo un'altra scelta...ma é anche subirlo e accettarlo, é li casca l'asino perchè accettare un dolore non é facile bisogna essere forti, ma non solo come i gladiatori...anche di umanitá e sensibilitá, saper reagire alzandosi e.....andare avanti consapevoli che la vita é una selva....e nella selva non solo ci vive l'alberellino, la piantina, il fiorellino, lo stagnetto o la cascata; ma ci vivono anche i giaguari, i caimani, i serpenti velenosi ecc...ecc...Eppoi bisogna aiutare sempre alle persone che hanno bisogno, anche solo con un piccolo bravo, o con un bel gesto, perché io sono uno di quelli che penso, che é piú bello dare che ricevere...VOI NOOOOOOO? la morale di tutto questo............ E che in questa meravigliosa vita bisogna essere preparati a tutto essere preparati a tutto vuol dire, essere GLADIATORI E ANCHE CONIGLI A VOLTE....E cosí... forse si possono affrontare meglio i dolori. ciaooooooo
 

daria

Master Florello
Posso dire che il dolore insegna, da consapevolezza di certi limiti, non lo so se fortifica, ma certamente può rivedere, correggere e in qualche caso, credo, anche ribaltare l'ordine delle nostre priorità.
 

RosaeViola

Master Florello
Vorrei aggiungere che ci vuole forza anche a capire i propri limiti, e rispettarli.

Scat, questa è un'altra grande verità, a mio avviso, ma sai qual è il problema? E' che non riesci a farli rispettare questi limiti anche se ne sei consapevole, anche se sei cosciente sul dove cominci la soglia del dolore.
Ma non solo, più chi ti fa del male è una persona vicina a te e più l'effetto è devastante. Soprattutto quando sei consapevole che l'altro sa di te e di come sei.
 

RosaeViola

Master Florello
La fragilità, la sensibilità, queste sono le doti che ci fanno superare le varie prove che si presentano

sono doti che ognuno di noi ha al suo interno, l'importante è ascoltarle


Sono d'accordo Emanuela ma quello che è difficile nel superamento di un grande dolore è il far capire a chi sta facendo del male che deve ascoltare, quanto tu stessa ascolti, quelle tue parti.
 

RosaeViola

Master Florello
E' solo questo che si può fare adesso Ivana cara...solo questo. Poi arriverà ancora una volta la rinascita...abbi fiducia.


Cinzia, la rinascita è un processo altrettanto doloroso, proprio perchè, a mio avviso, comporta l'entrare nel dolore e superarlo.
Questo significa nè più nè meno, viverne ogni secondo della sua esistenza.

La rinascita, inoltre, presuppone la capacità e la forza di accettare anche i postumi di un grande evento traumatico e questo richiede tempo ed energie, che talvolta non hai nemmeno più.
 
L

Lalina88

Guest
per me il coraggio è la forza di alzarsi ogni mattina,e affrontare il mondo...con tutti i suoi problemi e i suoi orrori...si,anche con le sue cose belle, ma spesso queste passano in secondo piano rispetto a tante cattiverie....e la forza è proprio quella che ti affrontare la vita, con la voglia e la speranza che qualcosa possa cambiare....
 

daria

Master Florello
Le priorità...altro punto focale.
Mi piacerebbe conoscere più a fondo questo tuo pensiero Daria.

Sono certa che ci sarà occasione per parlarne :) :love_4:

Qui, posso solo aggiungere qualcosa che potrà apparire banale nella sua normalità, ma l'amore profondo nel quale mi sento avvolta, questo è stato la mia cura nei momenti difficili, così come è stata la ragione per superarli...
 

GIUSEPPE GLADIATORE

Florello Senior
E come agisce una persona che non ha più la forza del gladio? Come ne esce da un dolore che imporrebbe la lotta fisica più disperata?



Comeeeeee che bella domanda cara RosaViola....la prima cosa non soccombere, come si fá a non soccombere mi dirai tu!, usando l'altra forza non quella del gladio...ma bensí quella dell'umiltá, e dell'amore e non arrendersi mai.......neanche come tu dici, quando la lotta fisica diventa disperata.....ciaoooooo esco un momento dopo ritorno e mi dirai.
 

Scatolina

Guru Giardinauta
Scat, questa è un'altra grande verità, a mio avviso, ma sai qual è il problema? E' che non riesci a farli rispettare questi limiti anche se ne sei consapevole, anche se sei cosciente sul dove cominci la soglia del dolore.
Ma non solo, più chi ti fa del male è una persona vicina a te e più l'effetto è devastante. Soprattutto quando sei consapevole che l'altro sa di te e di come sei.



...... e allora non resta che sclerare.... e schiantarla!
C'è un limite a tutto, anche alla sopportazione umana, e per quanto alta possa essere la soglia del dolore che una donna può sopportare, ad un certo punto finisce anche quella.
Ivana, per il tuo bene, sclera e rimetti gli altri al loro posto!
Un abbraccio sincero!
 

seya

Master Florello
sul rimettere gli altri al loro posto, sono assolutamente d'accordo con Scat, Ivana, pensaci.
per la serie, se non la capiscono con le buone.....si usano le maniere forti!!!
tu sai di cosa sto parlando.
:)
 

Pin

Master Florello
Quando si inizia ad essere i più forti? quelli che hanno le spalle larghe, quelli che sanno affrontare tutto?
Da giovani perchè è quasi una sfida con noi stessi riuscire a risolvere determinate situazioni che mandano in crisi gli adulti?
Da giovanissimi perchè l'ambiente in cui vivi ti porta ad essere autosufficiente e quindi devi per forza crescere e per sopravvivere devi aiutare gli altri?
O l'uno o l'altro, comunque con l'andare del tempo entrano nel tuo modus vivendi.
Ogni giorno dimostri di essere un po' più forte.
Sempre disponibile ad ascoltare, ad aiutare, a fare tuo il problema dell'altro. sia familiare che del vicino di casa.
Però giorno dopo giorno quanto c'è di nostro nel non voler mostrare la propria fragilità. Nel non voler dire all'altro guarda che anche io appartengo alla categoria degli esseri umani, con sentimenti, dolori e gioie?
Sino al momento in cui questo grido che esce da dentro nessuno lo sente.
E' un grido muto, non ci sono parole per poter esprimere la fragilità che è insita nella donna/uomo forte.
La spalla messa a disposizione per far piangere gli altri, non può chinarsi in un gesto di mestizia, non può dire sono satura di lacrime. L'altro ne sarebbe sconvolto, si perderebbe, non avrebbe più il rifugio sicuro.
Quindi quando dire basta, anche io ho bisogno di vivere!
Credo che non ci sia mai questo momento, si è sempre troppo portati a vedere il bisogno altrui del proprio. Che sia nel dna di alcune persone?
La capacità di affrontare dolori, diciamo col sorriso , certo sovente ti squarcia dentro.
Puoi arrivare al punto di lasciarti vivere.
Quando cerchi di rialzare la testa di dire io esisto, hai il vuoto intorno.
Persone alle quali per tutta la vita hai dato la forza di andare avanti, si certo hai dato la tua forza, ma ora loro vivono si possono di punto in bianco abbandonare? Pensare di vederli sgonfiare come palloncini?
Secondo me sta poi qui la forza di andare avanti.
Ti svegli a pezzi, forse con un niente davanti.
Un grande dolore si può affrontare,, e ognuno di questi ti rafforza, ma sono dolori che col tempo si mitigano.
E' anche vero che uno nuovo ti ricorda gli altri. E' come un film che si proietta periodicamente con l'aggiunta di nuove scene, ma senza finale.
Parlo di dolori per la scomparsa di persone care, per l'affrontare lunghe e devastanti malattie, il dolore dell'abbandono.
Col tempo acquistano dimensioni diverse, si ammorbidiscono non sono più feroci.
Una volta credevo che i grandi dolori unissero le persone, i fatti mi hanno dimostrato che spesso le dividono.
Ci dovrebbe essere un momento nell vita in cui chi per definizione è forte, chi per definizione è colei o colui che sa risolver le cose, chi per definizione è la spalla d'appoggio, dice basta.
Dice al mondo non calpestare i miei sentimenti, ne ho tanti quanto gli altri e forse di più perchè mi sono fatto carico dei problemi che non mi spettavano.
Forse questo momento va ricercato nella profondità in cui nel frattempo si è nascosto, Ci vuole molto lavoro per tirarlo fuori e anche tanto dolore.
Più è affondato più fa male.
E non è facile rimettere a posto le cose o le persone, forse a parole..........
Ma nel momento in cui non si hanno più le forze per essere lottatori, ci si guarda in giro e si vedono le cose belle che si sono costruite e fortunatamente ce ne sono.
Un figlio,quando pensavi di non diventare mai genitore? due figli,nati da una coppia scoppiata ma cresciuti con tanto amore che ora solo a guardarli ti commuovi? una coppia serena dopo tanti anni di matrimonio? l'aver accudito sino alla fine con amore i genitori? un nuovo amore quando avevi abbandonato ogni speranza di provare sensazioni così
esaltanti?
Chi è forte dentro, riesce sempre a risollevarsi.
Ogni volta è più difficile, più doloroso, ogni volta si dice basta a tutto a volte anche alla vita,ma piano piano si ricomincia a vivere
 

aseret

Florello Senior
Si deve essere anche capaci di dire basta, non ne posso più,me ne vado....e non è detto che sia un partire puramente fisico ma soprattutto un trovare un angolino nostro, in cui gli altri non possono entrare , in modo da avere il tempo di riprendere fiato e uscirne più rinfrancati e decisi. Per superare certe sofferenze è necessario ritagliarsi ogni giorno uno spazio personale, in cui il resto non può entrare,almeno per un po'.
E poi quando si è deciso...basta con i se e i ma....
 
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M

Mary74

Guest
Secondo me il dolore si accetta , si elabora , ti lascia priva di forze e alla fine ti cambia.
Ci sono diversi motivi per cui si soffre ed è difficile dare un opinione, per come vivo i dolori non posso far altro che dirti che mi segnano , in fondo non riesco a superarli .Un ombra resta sempre nei miei occhi ma questo non vuol dire non andare avanti .

Che dirti Ivana? Un sano egoismo a volte non è sbagliato , allontana tutto ciò che di negativo ti è intorno.
Ci sono eventi che non riusciamo a contrastare (penso alla salute) , altri invece che andrebbero presi solo a calci.
 

Walnut

Giardinauta Senior
Cara Ros,
secondo me il dolore è una parte di noi, come l'ho può essere la gioia, l'amore, il modo di percepire un colore, un odore, un sapore. Come tutte le emozioni è un processo così personale che nasce, cresce e si regge sulle nostre profondità più intime, sulle nostre esperienze più private, sui nostri traumi più inconsci, sul nostro modo di percepire ciò che è dentro e fuori da noi. Questi sono il suo substrato, questo è il bagaglio su cui lui porrà il suo seme, questi sono gli spazi che gli appartengono, come appartengono a tutte la marea di altre sensazioni che ci pervadono.
Da qui nasce tutto e questo patrimonio è strettamente, carnalmente, unicamente legato, fuso in ognuno di noi. Per questo occorre tanto rispetto nel parlare del dolore, perchè parlando del dolore altrui, non è possibile non parlare dell'altro e non è possibile non parlare di sè.
Questo non è facile, occorrono sensibilità, empatia, occorre ascoltare senza giudicare, occorre ascoltare senza per forza voler proiettare sull'altro qualcosa di sè che magari è rimasto sopito dentro.
Occorre dare al dolore il giusto peso.................. ma che peso ha il dolore? Può essere grande, piccolo, acuto, sottile, enorme, diffuso, localizzato, pungente, atroce, pulsante.......
Di quale dolore stiamo parlando? Di che tipo di dolore?
Rispetto. Rispetto per qualcosa che pensiamo di conoscere bene. Rispetto per qualcosa che dorme all'interno di noi. Rispetto per chi ci sta di fronte.
Questo cara Ros, è per tutte le persone che ti stanno accanto, per quelle voci che continuo a sentire sbraitare intorno a te, per tutti quelli che non hanno coscienza del dolore altrui e forse nemmeno del proprio.
Un abbraccio. :love_4:
 
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