• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Vasi per bonsai fatti in casa ???

bizzbizz

Aspirante Giardinauta
buongiorno a tutti,

c'è fra di voi qualcuno che si "produce in casa" i vasi bonsai?

mi piacerebbe provare a realizzare qualche vaso per mini bonsai o bonsai mame, solo che non ho lo minima idea di come fare. che materiali si usano? le attrezzature; il procedimento.

avete indicazioni da darmi in merito?

grazie,

marco
 
L

ladymarian

Guest
Ciao.io una volta ho provato a farne uno, sono lauraenda in scultura.
Bè la materia prima è l'argilla indubbiamente che trovi nei negozi di ceramica, ma lavorarla richiede alcune accortezze:
1)bagnarla spesso x non farla seccare con uno spruzzino(soprattutto con questo caldo)
2)l'argilla deve restare sempre morbida mentre si lavora

Strumenti?le mani e delle stecche a punta piatta in legno x levigare alla fine la superficie esterna

La prima cosa da fare è la base,quindi modella un disco della larghezza che desideri e uno spessore di max 1 cm
Poi fai cordoncini con altra argilla e li vai disponendo sul bordo superiore del tuo disco;xò prima di posizionare il primo cordoncino devi passare dell'argilla molto morbida sul bordo superiore del disco e poi metti il primo cordoncino x tutta la circonferenza.Se non hai fatto un cordoncino abbastanza lungo da ricoprire la circonferenza aggiungine un altro affianco e fai in modo che i due si amalgamino(con le dita).
poi via via che metti i cordoncini uno sopra l'altro li amalgani in modo da formare una parete;l'altezza del vaso varia in base a quanti cordoncini metti naturalmente.
Alla fine controlla se ci sono fori o parti troppo sottili tra i cordoncini e in caso aggiungi un po di argilla sempre amalgamandola ai cordoncini posizionati x le pareti.
Attenzione: devi amalgamare i cordoncini sia dentro che fuori il vaso
Dopodichè liscia con delicatezza lasuperficie int ed ex e lascialo asciugare fino a quando diventa pietrificato
Sicuramente vedrai delle piccole crepe formarsi, ed è xkè ci sono dei vuoti d'aria all'interno dell'argilla(devi fare molta attenzione a queste mentre fondi insieme i cordoncini)...se nn sono esagerati allora nn cè da preocciparsi.
una volta asciutto lo porti dal ceramista e gli dici di cuocertelo e poi di passare lo smalto(questi due procedimenti sono importantissimi xkè altrimenti con l'acqua che andrai ad aggiungere al bonsai il vaso si scioglie e perdi tutto il lavoro).
A me adesso non rimane ke augurarti un imbocca al lupo!ciao e fammi sapere.
 

L'alchimista

Giardinauta
Scusa allora, che forse te intendi più di noi, di me di sicuro, come funzione la ceramica raku? ricordo che quando ero al primo anno di liceo artistico c'era un corso extrascolastico sulla raku, ma non avevdo ancora cominciato ad usare l'argilla, infatti si poteva fare modellato solo dal secondo anno, ho lasciato perdere e poi non mi interessa nemmeno molto..
ma ripensandoci oggi ricordo che finitura mi ricorda molto il Gres dei vasi bonsai classici?
Ne sai qualcosa?
 

Greenray

Esperto di Bonsai
buongiorno a tutti,

c'è fra di voi qualcuno che si "produce in casa" i vasi bonsai?

mi piacerebbe provare a realizzare qualche vaso per mini bonsai o bonsai mame, solo che non ho lo minima idea di come fare. che materiali si usano? le attrezzature; il procedimento.

avete indicazioni da darmi in merito?

grazie,

marco

Caro BizzBizz,

quello che ti ha scritto ladymarian secondo me è già sufficiente per non avventurarsi nella ceramica.
Lei per essere troppo buona, non ti ha detto che il metodo dei "cordoncini" si chiama "colombino", sicuramente per non darsi le arie da maestrina.
Invece io che ne so poco o nulla, e non sono buono d'animo come lei, ho voluto dirtelo.

A parte questo allegro preambolo, e se mi concedete di fare il serio solo per poche righe, vorrei aggiungere qualcosa d'altro.
Anche a me è passata per la testa questa bella idea, ma c'é anche un punto dove la mia carenza tecnica mi ha detto <<lasa stà>> = lascia stare.
La ceramica asciugandosi diminuisce il suo volume e purtroppo non in modo uniforme.
Prima di tutto per il fatto che ad asciugare per prima è la parte superficiale ed esposta all'aria, secondo perché a noi sembra un impasto uniforme, ma non lo è, terzo perché ciò che modelliamo presenta spessore che varia da zona a zona, perfino se fosse lavorato a macchina.
La conseguenza più evidente sono quelle variazioni che producono le crepe ed una riduzione delle dimensioni (azzardando penso di circa il 10%), e poi una deformazione che in certi oggetti importa poco, ma in un oggetto che deve essere piano, è molto grave.
Purtroppo devo infierire ed aggiungere che qualora avessimo ottenuto un oggetto ben sagomato, anche la cottura fa i suoi begli scherzi.
Ma il colpo di grazia l'ho avuto (e lo distribuisco anche a voi) quando ho pensato ai piedini.
I piedini possono essere legati al vaso con argilla morbida, quasi liquida, ma anche i pezzi da unire devono essere ancora morbidi, altrimenti non c'é più possibilità di unirli.
Se l'argilla è ancora morbida, ed il vaso poggia sui piedini, non è vero che tenderebbe ad "imbarcarsi"?
Io temo proprio di si e credo che chi li produce utilizzi un metodo che anche se non sarà un segreto, il bonsaista non conosce.
Se riescono a farli 'sti vasi, un sistema c'é, ma temo che non sia alla nostra portata.

Comunque mi piacerebbe scoprire in che modo vengono superati gli ostacoli che elenco, che magari esistono solo nel mio cervello, speriamo.

Per quale motivo vorresti farti i vasi?
Perché siano personali? Perché in alcuni negozi costano un'esagerazione?
Perché hai in mente qualche tua forma particolare?

Alla fine vorrei ridarvi il coraggio che temo di avervi sottratto, perché lavorare l'argilla è una cosa che da molte soddisfazioni e che permette di sviluppare la propria fantasia e la propria manualità.

Del raku so poco per tua fortuna.
So che la ceramica si cuoce a temperature molto più alte che per la ceramica tradizionale e si usano smalti che hanno imprevedibili reazioni con minerali con cui li si mettono a contatto in cottura.
C'é molta suspance prima e sorpresa dopo.

In bocca al lupo, ciao
 
Ultima modifica:

L'alchimista

Giardinauta
mmmm...grazie Green, per la raku infatti ricordavo una mia prof, tutta entasiata per l'effetto degli smalti su una ciotola che aveva realizzato lei, erano piaciti anche a me! probabilmete è l'unica differenza che c'è dalla ceramica normale e non ha nessuna affinità con il gres..
Pazienza.
Comunque dopo, se riesco, faccio un paio di foto ad un articolo che ho visto su una rivista di bonsai che si intitola: "I vasi? Li faccio da me"..e ve le posto...

E' un numero di febbraio dell'anno scorso di Bonsai&news..


Ora io vado a prepararmi qualcosa per la cena.. eh si, oltre a stare sul forum mi nutro!

Ciao a tutti
 

L'alchimista

Giardinauta
Articolo vasi bonsai

Ecco l'articolo che ho scannerizzato dalla rivista,
dovrebbe leggersi, io zoomandolo un po' ci riesco bene, anche le didascalie..

2wcegjc.jpg


29bizjd.jpg


In bocca al lupo a chi decide che non è il casa <<de lasa stà>>..

Un saluto a tutti
 
L

ladymarian

Guest
Caro BizzBizz,

quello che ti ha scritto ladymarian secondo me è già sufficiente per non avventurarsi nella ceramica.
Lei per essere troppo buona, non ti ha detto che il metodo dei "cordoncini" si chiama "colombino", sicuramente per non darsi le arie da maestrina.
Invece io che ne so poco o nulla, e non sono buono d'animo come lei, ho voluto dirtelo.

A parte questo allegro preambolo, e se mi concedete di fare il serio solo per poche righe, vorrei aggiungere qualcosa d'altro.
Anche a me è passata per la testa questa bella idea, ma c'é anche un punto dove la mia carenza tecnica mi ha detto <<lasa stà>> = lascia stare.
La ceramica asciugandosi diminuisce il suo volume e purtroppo non in modo uniforme.
Prima di tutto per il fatto che ad asciugare per prima è la parte superficiale ed esposta all'aria, secondo perché a noi sembra un impasto uniforme, ma non lo è, terzo perché ciò che modelliamo presenta spessore che varia da zona a zona, perfino se fosse lavorato a macchina.
La conseguenza più evidente sono quelle variazioni che producono le crepe ed una riduzione delle dimensioni (azzardando penso di circa il 10%), e poi una deformazione che in certi oggetti importa poco, ma in un oggetto che deve essere piano, è molto grave.
Purtroppo devo infierire ed aggiungere che qualora avessimo ottenuto un oggetto ben sagomato, anche la cottura fa i suoi begli scherzi.
Ma il colpo di grazia l'ho avuto (e lo distribuisco anche a voi) quando ho pensato ai piedini.
I piedini possono essere legati al vaso con argilla morbida, quasi liquida, ma anche i pezzi da unire devono essere ancora morbidi, altrimenti non c'é più possibilità di unirli.
Se l'argilla è ancora morbida, ed il vaso poggia sui piedini, non è vero che tenderebbe ad "imbarcarsi"?
Io temo proprio di si e credo che chi li produce utilizzi un metodo che anche se non sarà un segreto, il bonsaista non conosce.
Se riescono a farli 'sti vasi, un sistema c'é, ma temo che non sia alla nostra portata.

Comunque mi piacerebbe scoprire in che modo vengono superati gli ostacoli che elenco, che magari esistono solo nel mio cervello, speriamo.

Per quale motivo vorresti farti i vasi?
Perché siano personali? Perché in alcuni negozi costano un'esagerazione?
Perché hai in mente qualche tua forma particolare?

Alla fine vorrei ridarvi il coraggio che temo di avervi sottratto, perché lavorare l'argilla è una cosa che da molte soddisfazioni e che permette di sviluppare la propria fantasia e la propria manualità.

Del raku so poco per tua fortuna.
So che la ceramica si cuoce a temperature molto più alte che per la ceramica tradizionale e si usano smalti che hanno imprevedibili reazioni con minerali con cui li si mettono a contatto in cottura.
C'é molta suspance prima e sorpresa dopo.

In bocca al lupo, ciao

Caro Greenray, io non ho nessun intensione di fare la maestrina, ho solo raccontato quello che ho messo in pratica e non penso che il nostro amico avrebbe capito la parola"colombino", ho usato un linguaggio + semplice possibile.E poi io faccio scultura, di ceramica ne ho fatta poca,infatti molte tecniche non le conosco le ho solo viste fare come la raku che è molto interessante e sicuramente + complessa di quella che ho descritto, anche se sicuramente il vasetto poi risulta + resistente.
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Caro Greenray, io non ho nessun intensione di fare la maestrina, ho solo raccontato quello che ho messo in pratica e non penso che il nostro amico avrebbe capito la parola"colombino", ho usato un linguaggio + semplice possibile.E poi io faccio scultura, di ceramica ne ho fatta poca,infatti molte tecniche non le conosco le ho solo viste fare come la raku che è molto interessante e sicuramente + complessa di quella che ho descritto, anche se sicuramente il vasetto poi risulta + resistente.

Cara Ladymarian,

sono d'accordo, è proprio quello che ho scritto e ti prego di rileggerlo.
Come potrei darti della maestrina? Come vedi anche scherzando non l'ho fatto, ho scritto che tu << per NON fare la maestrina ....>>.

Mi permetto volentieri di scherzare CON le persone se le conosco abbastanza per pensare di non irritare la loro suscettibilità, ma non è il nostro caso.

Comunque anche se so di non aver scritto ciò che giustamente ti avrebbe seccata, sono comunque dispiaciuto per il piccolo malinteso e farò maggiore attenzione.
Ti saluto cordialmente, ciao :Saluto:
 
Ultima modifica:

Greenray

Esperto di Bonsai
Ecco l'articolo che ho scannerizzato dalla rivista, dovrebbe leggersi, io zoomandolo un po' ci riesco bene, anche le didascalie..
--http://i25.tinypic.com/2wcegjc.jpg--
--http://i30.tinypic.com/29bizjd.jpg--
In bocca al lupo a chi decide che non è il casa <<de lasa stà>>..

Un saluto a tutti

Carissimo, vedo dall'articolo che pur con tanta buona volontà, impegno e bravura, come accennavo nei miei dubbi, il tipo di vasi CON I PIEDINI sono tutti tondi e IMBARCATI già per natura.
Vorrei che immaginaste come verrebbe un vaso rettangolare che di sotto non dovrebbe avere una pancia che scende, ma un piano .....
Di piano c'è una specie di plastico con personaggi appoggiati sopra, ma è rimasto in piano e non s'é imbarcato perché NON HA I PIEDINI.

Il vaso tondo è comunque una buona via d'uscita ad alcuni dei problemi che mi dissuadono dal provarci.
Possiamo però osservare che sembrano di piccole dimensioni. In questo modo credo che i problemi si riducano in proporzione, ma dei vasi così sono davvero utili? Per il gusto di farseli e di perfezionare i propri metodi, superando gli ostacoli uno a uno, si, vale la pena, ve lo dice uno che è un po' malato per i vasi ed essere capace di farmeli mi darebbe una grande gioia.

L'unica cosa che ho fatto in terracotta è un piccolo elmo greco attico, ed è un miracolo che non si sia rotto in cottura.

Sul mio album (quello su questo forum) ci sono foto dell'ultimo vaso che ho acquistato. Non è smaltato, non è per bonsai, (forse più adatto ad una faraona), forse non è nemmeno un vaso, ma praticando i fori di drenaggio e fissaggio pianta, lo vedo unirsi bene ad uno dei due aceri che sto torturando.

Ditemi cosa ve ne pare.
Ciao
 
Ultima modifica:

L'alchimista

Giardinauta
E' vero in una situazione così che s'imbarchi è inevitabile, ma una mia compagna di Accademia che fa scultura, per evitare che l'argilla si deformi, se non sbaglio, mette all'interno del filo di ferro..

Per rinforzare la base ed eventualmente anche i piedini od altre parti non si potrebbe applicare lo stesso sistema?

Ho visto il tuo vaso ed hai ragione: sembra una teglia per la faraona! :lol:
no scherzo!
In realtà ti dico che, secondo me, utilizzarlo per l'acero è una soluzione corretta, ne ho visti diversi posizionati in vasi di quella forma e dimensione, anche più grandi... e facevano il loro bel figurone.. :flower:
 

Greenray

Esperto di Bonsai
E' vero in una situazione così che s'imbarchi è inevitabile, ma una mia compagna di Accademia che fa scultura, per evitare che l'argilla si deformi, se non sbaglio, mette all'interno del filo di ferro..

Per rinforzare la base ed eventualmente anche i piedini od altre parti non si potrebbe applicare lo stesso sistema?

Ho visto il tuo vaso ed hai ragione: sembra una teglia per la faraona! :lol:
no scherzo!
In realtà ti dico che, secondo me, utilizzarlo per l'acero è una soluzione corretta, ne ho visti diversi posizionati in vasi di quella forma e dimensione, anche più grandi... e facevano il loro bel figurone.. :flower:

Il filo di ferro ha un coefficiente di dilatazione diverso da quello della ceramica e so che non è una panacea.
Penso che rinforzerebbe, creando però un gran numero di crepe.
Certo meglio un vaso con tante crepe piuttosto di uno in cui il fondo fa la pancia e va a toccare la superficie dove poggiano anche i piedini, ma credo che non sia la soluzione.
Alla temperatura di cottura della ceramica, (900-1000 °C) credo che il ferro s'ammosci parecchio e anche se torna rigido quando si raffredda, non ci avrebbe aiutato tanto nel momento in cui c'è servito il suo aiuto.

Credo alla base del trucco c'é l'accorgimento di mettere il vaso gambe all'aria, sia in fase di essiccazione, ma anche in fase di cottura.
In questo modo il peso non grava sui piedini.

Credo che il vaso si debba poggiare con il fondo (il suo interno) su di un solido molto poroso. mi viene in mente una specie di saponetta fatta di quella paglietta metallica per le pentole, quella che sembra fatta di trucioli d'acciaio, residuo di tornitura.
Penso che durante l'essiccazione questo sia un tantino problematico, ma che continuando a spostarlo, continuando a mantenere la superficie umida, e via via sempre meno, ci si potrebbe riuscire.
Penso che in cottura il fondo del vaso poggi su di una sagoma di refrattario.
Ma deve essere fatto in modo che il calore raggiunga nel medesimo tempo tutte le parti da cuocere.

Come al solito vi avviso, quando non so bene quel che scrivo, di prendere tutto ciò come osservazioni che possono contribuire alla discussione, ma non come delle verità: potrei con estrema facilità, assieme a cose inconfutabili averne inserite alcune assurde.
Se vi pare che ne valga la pena ragioniamoci su, sono contento anche se probabilmente su qualche cosa verrò smentito: meglio, ne sapremo tutti un po' di più.

Grazie fin d'ora e ciao
 
Ultima modifica:
L

ladymarian

Guest
Scusami se non ci arrivo, ma non ho capito questo passaggio:

Il fil di ferro non si usa assolutamente x fare i vasi, quello serve x fare l'armatura alle sculture grandi o medie e comunque va sempre tolto altrimenti la scultura esplode nel forno.Ma non è il caso questo nella realizzazione dei vasi.
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Scusami se non ci arrivo, ma non ho capito questo passaggio:

Si hai ragione, intendo dire che l'essiccazione, non riesce bene se anche la parte con cui l'oggetto si appoggia al piano non prende aria.
Si otterrebbe una essiccazione troppo differenziata, ma soprattutto un restringimento troppo differenziato fra le parti asciutte e quelle ancora umide, con tensioni interne che causerebbero delle deformazioni e delle crepe.

(Poggiando il vaso sui piedini il problema sarebbe meno grave, ma se messo a gambe all'aria e supponiamo poggiato ad un oggetto, prenderebbe troppo poca aria. Andrebbe appoggiato ad un letto di chiodi, ad una spazzola molto rada, magari metallica, quando l'argilla s'é già indurita quel tanto da non esserne bucherellata.)

Per evitarlo, so che chi modella l'argilla, cerca di far asciugare ogni parte del pezzo con la stessa velocità.
Infatti, lo tengono un po' coperto per ridurne l'evaporazione, mi sembra con un panno che tengono leggermente umido per far si che vi sia un grado di umidità non troppo differente dall'interno. E via via che il pezzo asciuga anche all'interno, inumidiscono sempre meno, fino a smettere.

Di solito quando tento di chiarire le cose che ho scritto riesco a complicarle e confonderle. Vediamo se ne son stato capace ancora una volta.

Ciao
 
Ultima modifica:

Greenray

Esperto di Bonsai
Il fil di ferro non si usa assolutamente x fare i vasi, quello serve x fare l'armatura alle sculture grandi o medie e comunque va sempre tolto altrimenti la scultura esplode nel forno.Ma non è il caso questo nella realizzazione dei vasi.

Concordo totalmente e sottoscrivo.
Utili anche le note e le precisazioni.
Pensavo infatti che il ferro scaldandosi si dilata e parecchio, mentre l'argilla finché non è vetrificata, scaldandosi si ritira.
Forse è per questo che "scoppia" come ci fa sapere Ladymarian.
Sono quasi certo che una volta che l'argilla è diventata terracotta, scaldandosi si dilati, praticamente come fanno tutti i materiali.

Ecco l'elmo che ho fatto alcuni anni fa http://forum.giardinaggio.it/members/greenray-albums-prova-picture14209-elmo-greco-attico.html


Ciao anche a te Ladymarian
 
Ultima modifica:

bizzbizz

Aspirante Giardinauta
... ehm, e se dicessi che la mia richiesta era volta ad ottenere informazioni per realizare vasi di piccole e piccolissime dimensioni volti a contenere bonsai mame ed erbacee?
e se ancora, dicessi che parte del mio interessamento a tale attività è dovuta alla lettura dell'articolo di bonsai&news qui pubblicato?
e se vi dicessi che prima ancora di pensare alla ceramiche pensavo al tanto commerciale DAS?
e se ancora dicessi che imbarcamenti e deformazioni non gravi potrebbero semplicemente sottolineare l'artigianalità dell'opera e che potrebbero addirittura attirare l'attenzione su di un "olmetto" di per se poco interessante?

cioè, intendo dire che non sono troppo interessato alla precisione del vaso, semmai preferisco sentire totalmente "mio" il lavoro che permette alla pianta di vivere: una pianta germogliata da un seme posto a dimora; il taglio del fittone; la cura e l'impostazione di quelle radichette che fra anni saranno un nebari da manuale, la modellatura dei primi rami, la posa nel vaso modellato cotto e decorato per quella e quella sola pianta... che m'importa se è storto? certo, non deve essere crepato o debole ma anche se è storto va bene lo stesso.
poi a dire il vero, parlando di vasi delle dimensioni che vanno dal ditale alla mezza pallina da tennis, credo che pure le deformazioni non saranno eccessive.
o semplicemente mi sono fatto delle idee errate? :slow::confused::confuso:
 

Greenray

Esperto di Bonsai
... ehm, e se dicessi che la mia richiesta era volta ad ottenere informazioni per realizare vasi di piccole e piccolissime dimensioni volti a contenere bonsai mame ed erbacee?
e se ancora, dicessi che parte del mio interessamento a tale attività è dovuta alla lettura dell'articolo di bonsai&news qui pubblicato?
e se vi dicessi che prima ancora di pensare alla ceramiche pensavo al tanto commerciale DAS?
e se ancora dicessi che imbarcamenti e deformazioni non gravi potrebbero semplicemente sottolineare l'artigianalità dell'opera e che potrebbero addirittura attirare l'attenzione su di un "olmetto" di per se poco interessante?

cioè, intendo dire che non sono troppo interessato alla precisione del vaso, semmai preferisco sentire totalmente "mio" il lavoro che permette alla pianta di vivere: una pianta germogliata da un seme posto a dimora; il taglio del fittone; la cura e l'impostazione di quelle radichette che fra anni saranno un nebari da manuale, la modellatura dei primi rami, la posa nel vaso modellato cotto e decorato per quella e quella sola pianta... che m'importa se è storto? certo, non deve essere crepato o debole ma anche se è storto va bene lo stesso.
poi a dire il vero, parlando di vasi delle dimensioni che vanno dal ditale alla mezza pallina da tennis, credo che pure le deformazioni non saranno eccessive.
o semplicemente mi sono fatto delle idee errate? :slow::confused::confuso:

Non ti sei fatto delle idee errate, hai perfettamente ragione, solo che mi sono lasciato prendere la mano, come sempre.
Le deformazioni sono tutte tollerabili a livello artistico, ma nei vasi c'é l'obbligo che l'acqua non ristagni e che i fori di drenaggio siano ben sollevati dal piano di appoggio. Non considerando questo però, sarebbe carino un vaso che si "affloscia" sui piedini, darebbe l'idea di essere stanco di portarsi un bonsai sul groppone! Darebbe anche l'idea di vecchiaia ad un bonsai che magari non lo è.

Non sono però convinto che mezza pallina da tennis sia sufficiente per un bonsai, magari potrebbe bastare per una pianta in miniatura.
Per un bonsai credo che serva almeno lo spazio che occupa un Hard Disk (non per notebook). Ecco perché mi sono posto tanti problemi.
Comunque i tuoi propositi sono ottimi, fai delle prove, tanti sbagli, crepa pure dei vasi, ma divertiti, otterrai comunque dei vasi e nuove indicazioni che ti permetteranno di perfezionarti se lo vorrai e poi di tenermi una lezioncina sul forum.

A me sembra un argomento appassionante, sia che si voglia tendere ad un lavoro a regola d'arte, sia che ci si proponga di accontentarsi di risultati un po' variabili e dilettantistici.
Comunque sarà bello, farlo, vedere le foto dei risultati, discuterli, espandere questa cosa che al momento sembra piccola, ma che potrebbe non rimanerlo.

Però il DAS usalo solo per il modello, non per il vaso definitivo.
Col DAS i vasi che otterresti, non potresti cuiocerli, non potresti usarli per metterci terra che bagnerai, ne sono quasi certo (quindi NON ne sono certo).

Pensi di smaltarli i vasi che produrrai?

Hai fatto bene a non dirci da subito cosa intendevi fare, altrimenti forse non sarebbe uscito tutto quello che è uscito!

Ciao
 
Ultima modifica:

bizzbizz

Aspirante Giardinauta
mah ??? per le dimensionidei vasi, dipende che limiti dai alla parola bonsai (pianta in vaso). credimi, ho visto olmi in vasi grossi come un ditale da cucito e roverelle e "ligustri" e aceri in vasi che erano forse la meta del volume che si può avere in una mezza pallina da tennis. non ho le foto di queste piante ma le hanno viste i miei occhi. e se vuoi ti fotografo e poi ti mostro 2 vasetti compreti di recente che userò la prossima primavere per 2 ulmus parvifoglia.

poi per quanto riguarda l'afflosciamento, dipende come li coltivi: vedi pozzolana...
 

Greenray

Esperto di Bonsai
mah ??? per le dimensionidei vasi, dipende che limiti dai alla parola bonsai (pianta in vaso). credimi, ho visto olmi in vasi grossi come un ditale da cucito e roverelle e "ligustri" e aceri in vasi che erano forse la meta del volume che si può avere in una mezza pallina da tennis. non ho le foto di queste piante ma le hanno viste i miei occhi. e se vuoi ti fotografo e poi ti mostro 2 vasetti compreti di recente che userò la prossima primavere per 2 ulmus parvifoglia.

poi per quanto riguarda l'afflosciamento, dipende come li coltivi: vedi pozzolana...



Le piantine a cui tu accenni, sono definite mini-bonsai.
Per l'afflosciamento, alludevo a quello magari voluto di un vaso se si volesse renderlo un po' buffo.
Si, mi piacerebbe vederli i due ...mini-vasetti, postami il link alla foto.
Se le foto le devi ancora fare, ti suggerisco di inserire a lato anche un righello e di non stare troppo vicino al soggetto.
Sul mio album http://forum.giardinaggio.it/members/greenray-albums-prova.html oltre al famoso elmo, ci sono foto dell'ultimo vaso che ho acquistato. Credo che praticandogli i fori di drenaggio e per il fissaggio, forse potrà somigliare ad uno per bonsai, al momento è più adatto per metterci una faraona.

Ciao
 
Ultima modifica:

L'alchimista

Giardinauta
Però il DAS usalo solo per il modello, non per il vaso definitivo.
Col DAS i vasi che otterresti, non potresti cuiocerli, non potresti usarli per metterci terra che bagnerai, ne sono quasi certo (quindi NON ne sono certo).

é vero, un vaso di das non durebbe, anche se all'asilo me li facevano fare dicendomi anche di metterci dentro un bel fiore!!
:flower:
 
Alto