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trattamenti

mikado

Aspirante Giardinauta
ho potato le piante di melo,susine,prugne,fico,pesco,
ora mi dicono di trattarle con un preparato di verde rame,zolfo e calce, che ne dite? e in che proporzioni?
avevo sentito dire che il verderame o ramato che credo sia la stessa cosa fa male al fico, che ne dite? e con lo stesso preparato posso trattare anche le melecotogne e i ciliegi?
grazie:hands13:
 

mikado

Aspirante Giardinauta
ho potato le piante di melo,susine,prugne,fico,pesco,
ora mi dicono di trattarle con un preparato di verde rame,zolfo e calce, che ne dite? e in che proporzioni?
avevo sentito dire che il verderame o ramato che credo sia la stessa cosa fa male al fico, che ne dite? e con lo stesso preparato posso trattare anche le melecotogne e i ciliegi?
grazie:hands13:
dimenticavo i kaki:froggie_r
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Bisognerebbe un poco capire se si vuol andare, diciamo, alla buona, oppure tentare di dare una impostazione più tecnica alla difesa delle piante da frutto.
Intanto i termini:
-verderame è sinonimo tradizionale di poltiglia bordolese, che un tempo si faceva all'occorrenza con solfato di rame neutralizzato con calce spenta;
oggi viene venduto già formulato e migliore; ha una attività anticrittogamica contro molte malattie (non idoneo contro il mal bianco);
-lo zolfo è il più antico fitofarmaco e trova attualmente ancora buon impiego contro il mal bianco (= oidio);
-ramato, almeno in senso tecnico, indica una aggiunta di rame, segnatamente per gli zolfi: gli zolfi ramati, contenti rame tipicamente come ossicloruro, uniscono quindi le proprietà del rame e dello zolfo.
Per riprendere, nel 1° caso, può starci un trattamento con rameici prima della schiusura gemme sulla generalità delle piante legnose da frutto, non lo zolfo che si dà in vegetazione.
Nel 2° caso, anche a livello di orto domestico e limitandosi all'ambito delle avversità crittogamiche, si seguono criteri di lotta non necessariamente coincidenti:
- per le drupacee, un paio di trattamenti a caduta foglie e a gemme ingrossate possono essere sufficienti;
- per il melo generalmente si deve successivamente intervenire con trattamenti anti-ticchiolatura (e qui bisognerebbe aprire un apposito capitolo);
- l'olivo ha altre avversità la cui incidenza varia da zona a zona, cmq un trattamento con rameici dopo la potatura o a fine inverno ci sta benissimo;
- sul kaki può comparire la muffa grigia, nel qual caso occorrono prodotti e un calendario di interventi specifici;
- sul fico, ch'io sappia, non si fanno trattamenti anticrittogamici di routine.
Ciao
 
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mikado

Aspirante Giardinauta
grazie Alessandro,:hands13:
mi sai dire come si chiama il prodotto che tu dici: "oggi viene venduto già formulato e migliore; ha una attività anticrittogamica.."
cosi posso comprarlo?
grazie:Saluto:
non vorrei dare una impostazione troppo teccnica,al momento non ne sarei in grado, devo imparare, e nel frattempo vorrei trattare le piante che per tanto tempo sono state trascurate usando meno possibile prodotti nocivi all'ambiente e alla salute.
ciao:Saluto:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
...mi sai dire come si chiama il prodotto che tu dici: "oggi viene venduto già formulato e migliore...

Semplicemente, volevo dire (mi sono peraltro già dilungato in argomento
http://www.giardinaggio.it/forum-g/showthread.php?t=43682) che la poltiglia bordolese viene prodotta industrialmente con adeguati coadiuvanti e coformulanti per facilitarne l'impiego e ottimizzarne l'efficacia.
In commercio ce ne sono di tantissime marche, basta chiedere. Per la confezione (quantità), deve farti due calcoli, tenendo presente che in genere la soluzione da irrorare viene preparata in ragione di 700-1000g/hl nei trattamenti invernali (al limite puoi fare una prova con acqua semplice per vedere per es. con 10 l quante piante bagni).
Ti metto cmq il nome di alcuni prodotti tra i più recenti, solitamente formulati in granuli idrodispersibili, più sicuri nella manipolazione (non fanno polvere):
POLTIGLIA BORDOLESE DISPERSS (Cerexagri), BBS 25 WG (Bayer), SIARAM 20 DF (Siapa); volendo c'è anche in sospensione concentrata, ma cambiano le dosi, quale BORDOFLOW (Manica).
Ciao
 
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nicola.alleg

Aspirante Giardinauta
Ciao Alessandro, posso intromettermi facendoti una domanda?
Io ho dato proprio oggi la poltiglia su un albicocco, un bel "globo" alto circa 3 metri, ho irrorrato - come da istruzioni - fino allo sgocciolamento; risultato, mi ci sono voluti 2 litri (il solfato era al 20% e, sempre da istruzioni, ho messo 150 g in 10 litri).
Volevo chiederti alcune cose, e scusa la banalità ma oggi è stata la prima volta in vita mia che ho trattato:
1) l'albicocco presentava un certo numero di gemme a fiore (soprattutto quelle alla base dei rami) con l'estremità non dico nemmeno semiaperta, ma in cui si può già intravedere il colore rosa dei petali: la poltiglia ovviamente si è andata e depositare sulle gemme e ho notato che alcune sono state praticamente ricoperte. Mi devo preoccupare? E' un problema? O forse le (immancabili e prevedibili) pioggie dei prossimi giorni allevieranno in ogni caso la situazione?

2) Come quantità, i 2 litri di cui parlavo, rappresentano una buona media? E' troppo o troppo poco? Ho usato una di quelle pompe da 20 l che si mettono in spalla.

3) E' un problema se rimangono dei litri di poltiglia nella pompa per qualche giorno (diciamo che se c'è bel tempo potrei finire coi restanti alberi intorno a mercoledì-giovedì...)
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Ciao Alessandro, posso intromettermi facendoti una domanda?

Penso di poterti dare risposte sostanzialmente tranquillizzanti.
Sulle piante non si deve trattare solo durante la fioritura per non disturbare l'impollinazione (ovviamente con gli insetticidi, ma io dico di evitare anche gli anticrittogamici: per fortuna noi non dobbiamo mettere il bollino su un frutto perfetto, perciò non abbiamo bisogno di fare le decine di trattamenti, con prodotti vari, che si fanno ad esempio nei meleti da produzione); e naturalmente interrompere, prima della raccolta, in ragione del periodo di carenza del prodotto che sta scritto chiaramente in etichetta.
Se hai dato fino a sgocciolamento direi proprio che è quello il criterio pratico. Migliore è la pompa e meglio si distribuisce il prodotto: quella classica con le "bretelle" da 20 l va bene per un orto famigliare, e ci fai un certo numero di piante prima di esaurire la soluzione.
Lasciare la miscela nella pompa non è proprio da consigliare, ma se si tratta di pochissimi giorni non credo che succeda niente di particolare. Poi qui vale l'occhio e la pratica anche in relazione ai fitofarmaci che si usano (es. se ti accorgessi di qualche sospetta azione fitotossica, tipo bruciatura, sapresti regolarti di conseguenza). In linea di principio tieni presente che un fitofarmaco è formato non solo dal principio attivo, ma anche da coadiuvanti (bagnanti, adesivanti, emulsionanti, disperdenti, antideriva) e da sostanze inerti diluenti, come dire che non si tratta di una sostanza chimica semplice e dunque è sempre meglio prepare la soluzione nella quantità necessaria e utilizzarla al momento.
Un buon prodotto, se ben distribuito, resiste meglio al dilavamento, però bisogna giudicare a vista: esistono poltiglie che "marcano" con un additivo blu intenso, fatto che permette di rendersi conto di come si è operato e della persistenza dell'anticrittogamico sulla pianta.
Per le dosi segui, come hai fatto, le indicazioni in etichetta (anch'io ho visto brochure di prodotti con indicazioni di 1000-1500g/ha per trattamenti invernali).
Ciao
 
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