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Terra, terriccio e torba

jefferson

Aspirante Giardinauta
Buongiorno
qual'è esattamente la differenza fra terra, terriccio e torba? E quando usarli?
E perchè, quando leggo di usare lo stallatico leggo "maturo"? Cosa vuol dire "maturo" e perchè si usa maturo?
Grazie e scusate le domande che sembrano sciocche e scontate ma forse non lo sono :flower:
 
R

Riverviolet

Guest
Provo a risponderti.
La terra, comunemente detta da giardino, la piena terra, è un composto, a seconda dei luoghi e dei suoi utilizzi, nonchè origine, di differenti elementi. Principalmente argilla in proporzioni appunto diverse, sfatticcio di foglie, componenti lavorati da batteri, che producono quindi l'humus, sabbia. La granulometria è un'altro elemento ancora, che determina anche lo sgombro più o meno veloce delle acque piovane o d'irrigazione. Le reazioni, acide o alcaline o neutre, dipendono da molti fattori.

La torba è un deposito composto da resti vegetali sprofondati nell'acqua, come argini di fiume, si forma in assenza di ossigeno e ambienti a reazione acida. Si presenta come sostanza fibrosa, che se tenuta per diverso tempo, asciutta, divienta idrorepellente. Migliora la tessitura del terreno in cui viene inserita, soprattutto se asfittici, pesanti e con scarso drenaggio, perchè lo allegerisce e lo rende più morbido. Bilancia eventuali eccessive alcalinità del terreno, proprio perchè generalmente a reazione acida, sfavorevole tra l'altro a diversi organismi.

Il terriccio è un preparato derivante dal compostaggio di scarti vegetali ed organici, selezionati. Ma viene preparato, secondo l'uso a cui è destinato anche prelevando sostanze vegetali da boschi, dalle campagne. Pososno venire aggiunti altri elementi, come la torba ad esempio (nonostante le torbiere siano in via di esaurimento) o sabbia, o la moderna agriperlite per favorire ossigenazione e drenaggio.

Sia il prodotto ottenuto dal compostaggio, sia lo stallatico, hanno necessità di completare il ciclo di decomposizione prima di essere utilizzati. La fermentazione e il lavorio dei batteri che lavorano le materie immesse nel compost o nello stallatico fresco, brucerebbero piante, legni e radici se utilizzati giovani. Dopo un certo tempo, circa due anni, ma dipende da tanti fattori, le due lavorazioni 'maturano' divenendo un prodotto che ha quasi concluso il ciclo di decomposizione.

A grandi linee, molto a grandi linee. :D
 

jefferson

Aspirante Giardinauta
Provo a risponderti.
La terra, comunemente detta da giardino, la piena terra, è un composto, a seconda dei luoghi e dei suoi utilizzi, nonchè origine, di differenti elementi. Principalmente argilla in proporzioni appunto diverse, sfatticcio di foglie, componenti lavorati da batteri, che producono quindi l'humus, sabbia. La granulometria è un'altro elemento ancora, che determina anche lo sgombro più o meno veloce delle acque piovane o d'irrigazione. Le reazioni, acide o alcaline o neutre, dipendono da molti fattori.

La torba è un deposito composto da resti vegetali sprofondati nell'acqua, come argini di fiume, si forma in assenza di ossigeno e ambienti a reazione acida. Si presenta come sostanza fibrosa, che se tenuta per diverso tempo, asciutta, divienta idrorepellente. Migliora la tessitura del terreno in cui viene inserita, soprattutto se asfittici, pesanti e con scarso drenaggio, perchè lo allegerisce e lo rende più morbido. Bilancia eventuali eccessive alcalinità del terreno, proprio perchè generalmente a reazione acida, sfavorevole tra l'altro a diversi organismi.

Il terriccio è un preparato derivante dal compostaggio di scarti vegetali ed organici, selezionati. Ma viene preparato, secondo l'uso a cui è destinato anche prelevando sostanze vegetali da boschi, dalle campagne. Pososno venire aggiunti altri elementi, come la torba ad esempio (nonostante le torbiere siano in via di esaurimento) o sabbia, o la moderna agriperlite per favorire ossigenazione e drenaggio.

Sia il prodotto ottenuto dal compostaggio, sia lo stallatico, hanno necessità di completare il ciclo di decomposizione prima di essere utilizzati. La fermentazione e il lavorio dei batteri che lavorano le materie immesse nel compost o nello stallatico fresco, brucerebbero piante, legni e radici se utilizzati giovani. Dopo un certo tempo, circa due anni, ma dipende da tanti fattori, le due lavorazioni 'maturano' divenendo un prodotto che ha quasi concluso il ciclo di decomposizione.

A grandi linee, molto a grandi linee. :D

Ottima spiegazione, ti ringrazio. A volte mi vengono dei dubbi...
Ma quando e perchè si usa terra, terriccio o torba in giardinaggio? Allora è vero che il terriccio e la torba si deteriorano col tempo e perdono le loro proprietà organiche e nutritive? Ho notato che il terriccio (o composti con torba) appena comprato in sacco sembra, al tatto e all'odore, eccellente, ma dopo qualche settimana sembra volgare polvere rinsecchita :mad:.
Voglio dire, se devo comprare qualcosa per invasare un geranio, per esempio, o per riempire un'aiuola, cosa devo usare?
 
R

Riverviolet

Guest
Aggiungo due cose.
I terricci commerciali, sono in genere sterili e sterilizzati, se non vengono aggiunti fertilizzanti. Sono comunque, come piace chiamarli a me, terre morte.
Sono un letto ma non sono una casa, non sono dinamici finchè non si apporta loro qualche elemento che ospiti quei batteri che lavorano e si nutrono di terreno che poi producono humus. Per questo la coltura in vaso necessita di maggior attenzioni, di apporti concimanti e non ci sono gli scambi gassosi presenti nella terra da giardino.
Un terriccio, sebbene ottimo, che non viene incorporato in terra piena, si esaurisce, anche se concimato.

Osservazione mia. La torba, si miscela alquanto male con la sabbia, soprattutto se lasciata in superificie e non approfondita nel terreno. I due elementi sembrano quasi incompatibili.
La torba si presta bene, come pacciamante invernale in ambienti alquanto umidi, perchè divenendo idrorepellente se non costantemente imbevuta d'acqua, impedisce dannosi ristagni e rallentato riposo dell'acqua piovana su giovani impianti ad esempio.

Queste osservazioni però, sono mie, opinabilissime. :)
 
R

Riverviolet

Guest
Si usano terricci e torbe per diversi motivi secondo esigenze e colture.
Se voglio coltivare gardenie e camelie e la terra del mio giardino non si accosta devo necessariamente rivolgermi al mercato o al bosco di faggi, sarebbe meglio la seconda, ma con il rischio di apportare anche microorganismi nocivi.

Un buon terriccio (e la legislatura in merito finalmente sta' cambiando) deve riportare una serie di parametri in etichetta e una buona componente in argilla, inerti ed eventuali concimanti.
La conducibilità elettrica, il ph e i rapporti di composizione del tutto.

Io, non uso mai terricci nemeno se professionali, da soli.
Li incorporo alla terra che ho in giardino, lascio passare un po' di tempo e poi uso la nuova formazione traducendola in vaso. Ammendo ancora, con fertilizzanti, eventuali cortecce, inerti e pezzi di carbone, dipende dalla pianta in oggetto.
Non lascio passare oltre un anno per rinvasare ed elimino quanto più terriccio posso, rinnovandolo completamente. Il vecchio và a terra, dove verrà elaborato e riutilizzato.

Spero che passi di quì, qualcuno che possa esserti d'aiuto in modo meno aleatorio. Intanto nelle F.A.Q. di questa sezione qualcosa sul terreno, terricci e torbe c'è, dai un'occhiata.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Leggendo questi interessanti commenti su terricci, terra ecc ecc mi sorgono alcuni dei miei rinomati dubbi :D

Perché si tende a invasare una pianta con il solo terriccio e neanche l’ombra ti terra?
E’ corretto?
Molti dicono che la miglior cosa è seguire e imitare la natura, ma una pianta in terra sta in terra, non nel solo terriccio, a meno che non ci siano esigenze particolari come per le acidofile.
Sbaglio?
Se vado a comprare una pianta e chiedo informazioni sul rinvaso mi indicano TUTTI di operare con solo terriccio e mai di aggiungere terra.
Interessi economici?
Non so, ma vendono i sacchi di terra come quelli di terriccio……………….
Se il terriccio esaurisce le sue proprietà dopo un po di tempo (ho capito male?), al rinvaso, non dovrebbe essere sostituito anche il terriccio all’interno del “pane”?

Non so se riesco essere chiaro nelle mie domande.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Rifletto e dico: posso capire che per quanto riguarda le acidofile, avendo bisongo di acidità, non posso mettere se non terriccio specifico, però per tutte le altre, perché non deve andar bene, se non meglio, terra da giardino più terriccio?
Sarebbe meglio o peggio al livello di durevolezza del substrato nel tempo e al livello di nutrimento?
Se questo è vero, vale la pena fare vasi anche grandi stracolmi di solo terriccio?
Ditemi se sbaglio.
Se io metto su una pianta in un vaso abbastanza grande, non c'è il pericolo che il terriccio esaurisca le sue funzioni prima che la pianta sia da rinvasare?
 
S

scardan123

Guest
Quando metto una pianta, mescolo sempre terriccio e terra "vera", di giardino, circa 50% e 50%.
Il terriccio attenzione perché è di qualità diverse; non dovrebbe contenere troppa torba mentre spesso ne contiene anche al 70% se è di quello economico!!!!
La torba quando secca fa come uno strato impermeabile e duro, una cosa pessima. Quindi cerco terricci con un 40-50% max di torba, e li mescolo appunto alla terra, che da me è argillosa.
In questo modo ottengo un misto che è molto buono per tutte le piante non acidofile.
 
M

margherita51

Guest
Molto dipende anche dall'uso che se ne fa. Da me il terreno è naturalmente molto argilloso quindi quando ho preparato il terreno per il primo impianto ho aggiunto gran quantità di letame maturo, torba bionda e sabbia. La struttura è migliorata tantissimo, son passati più di vent'anni e ne godo ancora i frutti. Il mio vicino invece ha lasciato il terreno com'era e la differenza fra un giardino e l'altro si vede a occhio.E' vero che tutti questi materiali che compriamo a sacchi sono sterilizzati ma appena toccano terra i lombrichi ed i microorganismi che sono presenti in giardino cominciano a lavorare. Una volta toglievo le foglie in autunno, adesso cerco di lasciarne il più possibile proprio per favorire il ciclo naturale della formazione dell'humus. Ogni anno incorporo tanto letame (in pellet quindi purtroppo sterilizzato ma di maturo non ne trovo e non ho posto per farlo maturare) durante l'inverno o almeno un mese prima della primavera. Tutto ciò perchè non è a rapida cessione e gli serve un po' di tempo per dare il meglio di sè. Il terriccio lo uso da solo per i vasi dei geranei e dopo qualche anno lo sostituisco completamente, al contrario se devo invasare una rosa non ne uso neanche un po': solo terra di campo e letame. Nelle buche in giardino quando devo mettere a dimora nuove piante molto dipende dalle necessità della pianta e dal tipo di terreno che essa richiede: gli iris hanno esigenze molto diverse rispetto ad una dicendra, tanto per fare un esempio.
 

kiwoncello

Master Florello
Bella questa discussione nella quale Riverviolet ha già detto praticamente tutto quanto andava detto. Quello dei terricci è un business come altri, che si adegua all'esigenza di tanti di avere substrati già pronti. Chi mai in città andrebbe con pala e sacchi a cercare terra in campagna per i vasi del terrazzo? Ci sono terricci buoni ed altri meno buoni; io tendo a non usare quelli derivati da impianti di riciclaggio rifiuti (colore nerastro-carbonioso) o quelli troppo torbosi. Avendo disponibilità di spazio me li preparo mescolando la terra nera alla base dei cumuli di materiale compostato con letame maturo, cornunghia od altro. E River, la terra di foglie in faggeta è vietatissima nel senso che non la si può raccogliere tranquillamente e mi par giusto.
 

giaa

Giardinauta Senior
Quello che viene indicato come "terra madre", come si inquadra in questa discussione ?
Da leroy merlin e' il più economico, ma è affidabile o ha qualche controindicazione per le coltivazioni in vaso ?
grazie
 
R

Riverviolet

Guest
E River, la terra di foglie in faggeta è vietatissima nel senso che non la si può raccogliere tranquillamente e mi par giusto.

Ho detto questo o questo ho fatto intendere?
Mi spiace, io intendevo proprio solo le foglie dei faggi, eventualmente cadute al suolo. Come gli aghi di pino ad esempio.
Gia-a-roma, non ne posso essere sicura, ma temo che quella dicitura sia una trovata pubblicitaria di marketing.
Come detto molte diciture, come ammendante del suolo, dovrebbero sparire ed anche su prodotti economici, l'etichetta dettagliata sarà obbligatoria per legge, comprese le percentuali di composizione.

Non sono daccordo, sebbene lo vorrei nel dire che una pianta stà bene sempre a terra, solo perchè non è un'acidofila.
Questo è l'errore che ha portato proprio il commercio a fabbricare terricci di scarsa qualità. Anche se la piena terra è sempre meglio del vaso, ogni pianta ha esigenze diverse. La terra del mio giardino, è siliceo argillosa, ma in alcuni punti la seconda è maggiore della prima o viceversa. Molti i sassi, specialmente di fiume e molte le pietre di ardesia, grezza.
Sembrerebbe buono e lo è, ma non se lo metto in vaso senza ammendare con inerti e torbe che lo rendano più morbido.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
permettetemi un'ulteriore domanda.
Io che ho invasato diverse piante la primavera scorsa con solo terriccio come consigliatomi da sti cavoli di vivaisti e simili, dopo un anno che dovrei fare?
Devo cambiare tutto il terriccio e mettere terriccio + terra o cosa?
E per le acidofile come ci si dovrebbe comportare?
E ancora, esiste un substrato ideale e adattabile a ogni tipo di pianta o quasi, che onguno di noi può prepapare per il rinvaso?
 
Ultima modifica:
R

Riverviolet

Guest
permettetemi un'ulteriore domanda.
Io che ho invasato diverse piante la primavera scorsa con solo terriccio come consigliatomi da sti cavoli di vivaisti e simili, dopo un anno che dovrei fare?
Devo cambiare tutto il terriccio e mettere terriccio + terra o cosa?
E per le acidofile come ci si dovrebbe comportare?
E ancora, esiste un substrato ideale e adattabile a ogni tipo di pianta o quasi, che onguno di noi può prepapare per il rinvaso?

Facciamo che, indichi quali piante sono?
Se noti, che la terra dentro ai tuoi vasi, tende ad essere polverosa, si asciuga molto in superficie, ma se infili un dito, sotto i primi cm risulta bagnata, se noti che si distacca dai bordi del vaso, dopo un po' che non bagni, significa che, non è un buon terriccio, che la quota in torba è troppo elevata e che mancano gli inerti ad ossigenare il tutto.
Se noti queste cose, cambia, rinvasi appena la stagione lo consente, (è comunque una buona abitudine quasi sempre). Bagni qualche giorno prima, poi estrai la pianta con il suo pane di terra e delicatamente raschi via quanto più terriccio possibile. A parte avrai preparato una miscela di terriccio di buona qualità (fra i migliori economici, mi sono trovata bene con quello della Compo e della Virgorplant, soprattutto quest'ultima, la termcomposti però ha ancora prodotti decisamente pessimi) a cui aggiungi, agriperlite, se la trovi oppure argilla espansa a picocla pezzatura e prodotta per il florovivaismo e non per l'edilizia ed ancora, sabbia di fiume (questa la puoi trovare dai grossisti edili, magari le dai una sciacquata prima di utilizzarla) e stallatico ben maturo. Se puoi, misceli anche terra da giardino.

Le percentuali dipendono dal tipo di pianta. A grandi linee le piante con profilo mediterraneo, quelle che se la spassano nelel riviere o in climi caldi, che vogliono sole e terra asciutta o quelle a foglia grigia o ancora aromatiche (anche se non tutte vogliono le stesse cose, ad esempio le salvie vogiono un terreno più grassottello rispetto ad un rosmarino) devono avere una maggioranza in sabbia e argilla, più stallatico ed una piccola quota di terriccio.

Coloro che, pur non essendo acidofile, sono piante che rifuggono il sole, chiedono un ambiente ed un suolo umido, che trattenga di più acqua, richiedono più terriccio, più torba, inerti a granulometria fine e stallatico.

Non esiste una composizione valida per tutte, nemmeno in piena terra. Io ammendo ogni volta a seconda del tipo di pianta, anche in piena terra.
Il metro generale te lo dà il tipo di esposizione che la pianta chiede. Poi, ci sono problema riferiti al clima per cui quella pianta, nonostante il miglior letto possibile, non si sviluppa come dovrebbe.
Esistono piante di bocca buona, che si fano piacere un po' tutto e sono quelle painte che poi, rischiano di venire a noia, proprio per la loro adattabilità e robustezza.

Le acidofile, tenendo presente le differenti zone climatiche di cui necessitano, perchè una Kalmia , posso fare i salti mortali, ma quì da me, non si sviluppa causa mitezza del clima. Stessa cosa ottengo con i Cornus in genere, seppur non sono acidofile schiette. Per non parlare del dolor che consegue al non poter coltivare genziane.
Una buona miscela per loro terrà conto delle loro origini, del bosco. La terra lì, è costantemente lavorata, costantemente sottoposta a decomposizione, ma in ambienti acidi sono pochi gli esseri viventi che vi possono vivere e sono specie-specifici. Quindi, terriccio acido, torba bionda o torba bionda di sfagno, a cui si devono aggiungere materiali ienrti che non innalzino mai il ph, quindi niente argilla espansa, ma agriperlite e cortecce di conifere a pezzatura media (ma queste ultime sono pericolose proprio per via della decomposizione, quindi sì se poi si rinvasa ogni anno, no se l'intervallo è maggiore). Si possono aggiungere aghi di pino sminuzzati che abbassa ancora il livello di ph, proprio quando si pensa di reinvasare per oltre un anno e se, l'acqua di irrigazione non è delle più dolci.
 
A

anydaynow

Guest
chiedo scusa se voglio "taliare la testa al toro", vorrei aprire una discussione nella discussione. desidero sapere da Riverviolet (e anche dagli altri) alcune cose.
il mio terreno è argilloso. vorrei migliorarlo (considera che a parte l'orto poi ho solo bosco) e ho a disposizione moltissimo letame (che sta invecchiando), rami sminuzzati ne posso fare anche questi quanti ne voglio, e da poco ho saputo che poco lontano vendono la torba di un canneto palustre a cifre sicuramente più accettabili (pochi euro al quintale se non sono male informato, e evito anche di acquistare la plastica del sacchetto). ora vorrei migliorare il terreno, vorrei prendere anche della sabbia lavata di fiume fine granulometria. vorrei anche inserire nell'impasto qualcosa che regoli l'umidità del terreno e qua non so se è meglio acquistare della perlite, dell'argilla espansa o quei sassolini di cui ho dimenticato il nome (me che sicuramente avrete capito cosa sono).
ho anche a disposizione gratuitamente il caffè macinato e utilizzato delle macchine del bar in quantità pressochè illimitate. la lista delle piante da fare sarebbe troppo lunga, in modo particolare per rose e vari tipi di yucca che colleziono so che si adattano bene a tanti tipi di terreno. per altre piante più delicate come agrumi e protee me ne occuperò in seguito. per le azalee le ho già sistemate sotto ad un pino però la lista è troppo lunga da fare ora, vorrei solo partire con una buona base per le nuove piante che metterò a dimora.
mi potresti/potreste dare la tua opinione sui materiali che ho citato?

altra questione
per l'orto, vorrei sperimentare la possibilità di seminare senza vangare, quindi vorrei depositare sopra al terreno del letame, poi della sabbia+perlite e poi un miscuglio di torba e terra con quei sassolini di cui ho dimenticato il nome. l'idea è di mettere i semi di piselli nello strato di terra+torba+sassolini (ho il nome sulla punta della lingua) e di spargere sopra dei semi di trifoglio. poi coprire tutto con della paglia.

vorrei anche evitare di inserire veleni, altre cose che ho a disposizione sono la cenere della legna, carbonato di calcio (calcina), litothatium (sostanza minerale naturale a base di alghe marine) e preferire evitare qualsiasi tipo di trattamento, anche quelli ammessi in agricoltura biologica. l'idea è quella di far trovare ai semi di pisello un terreno fertile (anche grazie al trifoglio che fertilizza naturalmente) e che durante il periodo di germinazione c'è la paglia a proteggerlo.
 
A

anydaynow

Guest
ps: in una parte del bosco c'è un ruscello che forma una piccola valle di poche centinaia di mq. la parte sta a sud della mia proprietà, in quella zona bosco ho "disboscato". ho tolto alcune piante, è vero (tipo la rubinia, un ciliegio selvatico, alcune piante di larice, qualcuna di platano e piccole piante di castagno), ma ne ho messe a dimora delle altre (dal faggio e altre piante autoctone a piante e arbusti da altre zone del pianeta). inoltre non ho toccato le quercie. l'area fino a qualche anno fa era destinata a discarica abusiva, chi voleva andava lì con ogni genere di rifiuto e tanto poi ci pensava il torrente durante le piene a fare pulizia. ora è tutto recuperato, anche grazie a me che ho recuperato manualmente molta di quella immondizia. per la maggior parte plastica e inerti, e mi capita spesso di scavare nelle zone dedicate alla discarica e trovare sotto delle piastrelle o degli oggetti in plastica che si potranno decomporre quando l'uomo si sarà estinto... mi permetterei di aggiungere che se l'intelligenza dell'uomo è quella di compromettere il suo habitat, l'estinzione sarà una autoestinzione intelligente). la parte del bosco dove vorrei inserire il terreno nuovo è proprio questa, il resto del bosco è occupato in parte dal recinto dei cani e da quello del pony (nemmeno una goccia di cemento per realizzarli, solo legno e qualche chiodo), mentre più della metà del bosco verrà lasciato in pace.
 
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R

Riverviolet

Guest
il mio terreno è argilloso. vorrei migliorarlo (considera che a parte l'orto poi ho solo bosco) e ho a disposizione moltissimo letame (che sta invecchiando), rami sminuzzati ne posso fare anche questi quanti ne voglio, e da poco ho saputo che poco lontano vendono la torba di un canneto palustre a cifre sicuramente più accettabili (pochi euro al quintale se non sono male informato, e evito anche di acquistare la plastica del sacchetto). ora vorrei migliorare il terreno, vorrei prendere anche della sabbia lavata di fiume fine granulometria. vorrei anche inserire nell'impasto qualcosa che regoli l'umidità del terreno e qua non so se è meglio acquistare della perlite, dell'argilla espansa o quei sassolini di cui ho dimenticato il nome (me che sicuramente avrete capito cosa sono).
ho anche a disposizione gratuitamente il caffè macinato e utilizzato delle macchine del bar in quantità pressochè illimitate. la lista delle piante da fare sarebbe troppo lunga, in modo particolare per rose e vari tipi di yucca che colleziono so che si adattano bene a tanti tipi di terreno.

Direi che con i materiali a tua disposizione, puoi ottenere un buon terriccio da lavorare a quello in pieno campo, sicuramente migliorandolo in ogni sua parte.
Il caffè macinato puoi lasciarlo perdere, acidifica sì, ma ammuffisce pure, se ne hai la possibilità compostalo, ma considerando i materiali che hai citato in precedenza, direi che non ti serve. Occhio allo stallatico, deve essere davvero maturo.

altra questione
per l'orto, vorrei sperimentare la possibilità di seminare senza vangare, quindi vorrei depositare sopra al terreno del letame, poi della sabbia+perlite e poi un miscuglio di torba e terra con quei sassolini di cui ho dimenticato il nome. l'idea è di mettere i semi di piselli nello strato di terra+torba+sassolini (ho il nome sulla punta della lingua) e di spargere sopra dei semi di trifoglio. poi coprire tutto con della paglia.

Mi spiace, ma di orto io proprio non me ne intendo e spero che possa aiutarti qualcun'altro. Esso esige attenzioni più attente ed accurate rispetto alla floricoltura e non me la sento di consigliare nemmeno empiricamente su qualcosa che proprio non conosco.
E quindi non sò risposnderti nemmeno sul discorso di utilizzare o meno i prodotti di sintesi o veleni, ti converrebbe chiedere sul forum apposito.
 
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