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Progetto sì, progetto no....

Noor.

Giardinauta Senior
Come molti di voi sapranno, è tra i miei progetti futuri diventare, oltre che Ingegnere-Architetto, anche Architetto del Paesaggio. Per cui il discorso della progettazione degli spazi verdi, così come delle abitazioni, mi sta molto a cuore, e credo riveli molto della distanza che ci separa, in questo campo, dai nostri "cugini europei", che della progettazione del verde fanno innanzitutto un fatto culturale che si discosta dal più immediato "ognuno si coltivi il proprio orticello". Ho visto molti pareri ostili alla progettazione preventiva, altri più aperti ma diffidenti.... Voi come la pensate? Vi rivolgereste mai ad un progettista del verde, per la sistemazione dei vostri spazi verdi, ovviamente nei limiti in cui l'"importanza" dell'intervento giustifichi il ricorso ad un professionista. Credo che il timore più diffuso e radicato sia di avere a che fare con un giardino che si sente come totalmente estraneo. Ma quello è un errore del progettista....
 
M

mirtillo

Guest
Noor, penso che ci sia molto da dire... in quanto ci sono professionisti attenti all'esigenza del cliente, e professionisti che vogliono imporre le loro idee. Sta nella sensibilità dell'architetto riuscire a trovare le soluzioni più rispondenti ai gusti ed alle esigenze del cliente... ti faccio un esempio: abbiamo girato molto per scegliere tutte le finiture della nostra casa, ed alla fine uno si appoggia al fornitore che più riesce a capire quali sono i tuoi gusti, e ti propone quello che più si adatta al tuo stile, invece molti architetti, anche persone che conosco come amici, impongono le loro idee ad oltranza... Certo ci sono anche persone capaci, come in ogni campo... Io personalmente chiedo consiglio al vivaista per gli accostamenti, mi guardo attorno e copiazzo qua e la quello che mi piace, ma il mio non è un problema di chiusura mentale nei confronti degli architetti, ma nei confronti del mio conto in banca :rolleyes: hehe. Nel pubblico, negli spazi importanti un intervento di persone veramente preparate trovo sia indispensabile, e la differenza si vede!!Quindi se hai questa idea di specializzazione vedrai che gli sbocchi li troverai, in bocca al lupo! ;)
 
C

Claudio

Guest
Noor, per continuare il discorso gia' iniziato su un altro post avrai capito che non sono favorevole alla progettazione preventiva intesa come accade di solito. Nonostante nel mio lavoro incontri tutti i giorni i clienti "fai da te" che spesso fanno cavolate bestiali tutto sommato li giustifico. Non e' facile imporre una specializzazione dove esiste un mercato abbastanza squalificato da qualcuno che si comporta male.
Nella mia esperienza ho incontrato un paesaggista la cui proposta mi aveva attratto perche' era specializzato in soluzioni con piante autoctone del Salento. L' idea mi piaceva di massima, ma purtroppo e stato come discutere di religione con un talebano... insomma se a me (cliente) piace una pianta (anche solo per motivi affettivi come spesso accade) non puoi fare la faccia schifata e sostituirmela con un' altra solo perche' sei integralista. Spiegami il perche' e forse capiro'!Ovviamente nel tuo caso e dai tuoi post che leggo sempre con piacere si capisce che il tuo caso non sara' questo e che il tuo titolo sara' Arch. Paesaggista Ascoltatore. Auguri
 
M

mitcha

Guest
Un piccolo spazio necessita, secondo me, di una accurata progettazione come e più di uno spazio più grande, come l’arredamento di un monolocale, dovendo offrire più funzioni e una certa resa estetica, è a volte più complesso dell’arredamento di una casa.
Io mi rivolgerei ad un professionista (se ne avessi i soldi…) a patto di collaborare alla progettazione, come dice Mirtillo, per avere un fattivo scambio tra esigenze del cliente e istanze del professionista. Non si deve “subire” il progetto!
E’ un problema di cultura, come dice Noor, ma anche di cultura da parte dei progettisti che devono VOLERE l’apporto del cliente.
L’ideale sarebbe chiedere la progettazione dell’ossatura principale del giardino, in modo da sfruttarne al meglio le caratteristiche e valorizzarlo, lasciando poi ai singoli la possibilità di metterci “del proprio”.
Come sono diplomatica ed equilibrata eh? In realtà in casa mia non ho fatto NIENTE di quello che mi ha suggerito mio zio architetto…e ne sono soddisfatta!
Insomma, va a finire che mi decido a mettere on line la pianta del mio rettangolo verde e vediamo cosa ne viene fuori….senz’altro delle idee bellissime, di voi mi fido!
Tornando a noi, Noor fa riferimento alla mancanza di cultura “giardinesca” nel nostro Paese. Bene, io credo che ci siano buone prospettive di miglioramento in questo senso: sempre più persone si interessano alla cura dei propri giardini e terrazzi quali importanti spazi abitativi, che contribuiscono al miglioramento della qualità della vita.
 
R

rosa cremona

Guest
Essendo una perfezionista,se avessi lo spazio dovuto cioè una bellissima villa con parco di quelle da sogno ,ovviamente mi rivolgerei ad un progettista del verde ,si lo farei, fermo restante che dovrebbe avere la sensibilità di capire il mio gusto e lasciare a me la scelta delle piante selezionate per questo giardino e lui la disposizione programmata al fine di elaborare il tutto in modo splendido.Se trovassi una persona così allora sì carta bianca.Condivido pienamente il discorso di Mitcha.


Mi aggancio al parente architetto, mio cugino lavora qui a Torino, non ho voluto il suo intervento perchè vivo in una casa che rispecchia il mio modo di essere : essenziale , minimalista , con gusto e ricercatezza,dice mia suocera : tu sei strana,ma poi le piace tutto sarà che non vivo nel consueto di una casa classica,ormai scontata ,vista e rivista.
Tornando a Noor, secondo me tu hai tutte le qualità per le quali io con immensa fiducia mi rivolgerei a uno competente come te,poi guardando cosa hai fatto nel tuo giardino non credo che esisterebbero dubbi sul tuo conto perchè la passione tu ce l'hai.Penso che sia la scelta migliore per te ne sono sicura ,ma è solo a te che spetta l'ultima parola ;)
 
M

mirtillo

Guest
Mi sembra che il messaggio che si ripete fin ora è univoco: progettista sì, ma attento alle esigenze ed ai gusti del cliente... insomma psico-progettista, penso che questo valga anche in tantissimi altri campi della vita: dalla parrucchiera, alla sarta, al tapezziere... GIUSTO? Una persona estremamente preparata sulla botanica e sulla progettazione che ti sappia "cucire addosso" il giardino dei tuoi sogni...
 
C

Constance Spry

Guest
Sì, anche io sono d'accordo sullo psico-progettista, che mi sembra un termine molto azzeccato.
Io ho provato spesso, sulla carta, a cancellare tutto dalla mia tinozza e a farla "come volevo io". Ma è uscita una vera schifezza. da ciò ho evinto di non essere in grado di progettare aree medio-piccole. Se avessi un giardino come quello di Alex, avrei DOVUTO necessariamente interpellare un landscape designer, ma specificando bene come volevo il taglio dei capelli, e cercando di non far annullare il mio gusto. Certo non avrei permesso a nessuno di sostituirmi nella scelta delle piante, se non in minima parte. Avrei voluto idee per le STRUTTURE, muri, scalini, viali, ecc. Poi avrei pensato io a "riempirli".
Certo, se guardiamo la cosa dall'ottica opposta, cioè dalla aprte dell'architetto...beh!
Io sono pittrice, e tante volte m'è capitato che qualche mio allievo non volesse fare come gli dicevo perchè aveva "il suo sistema". Dei sistemi dei dilettanti, i veri professionisti, se ne sbattono le ali!
Il punto è trovare il vero professionista, ma certo il nostro Noor l'abbiamo già trovato, e sono sicurissima che riuscirebbe ad accontentare anche il più pignolo dei clienti!
 
C

Constance Spry

Guest
..ah! ma perchè quel brutto commento sui Talebani? per loro siamo noi quelli con cui non si potrebbe parlare....
 
L

LuciaR

Guest
Questo discorso è molto interessante ed anche un pò difficile.
Lasciamo da parte il fattore economico, benchè significativo per molti.
Personalmente credo che mi affiderei ad un progettista se fossi convinta delle sue doti e della sua creatività.
Infatti, è innegabile che se il progettista è creativo si otterrano soluzioni più intelligenti ed il risultato, in termini di consistenza, coerenza, fruibilità a lungo termine sarà certamente migliore. Questo nel giardino così come nella casa, ma di più nel giardino, dove occorre conoscere le esigenze delle singole piante, in quanto esseri viventi.
Ovviamente è necessario che tra progettista e committente vi sia affinità nei gusti.
Se a me piace il giardino zen, non andrò certo ad affidarmi ad un architetto famoso per i suoi giardini all'italiana.
Se mi piace la casa minimalista, non ingaggerò un progettista di case neobarocche, è ovvio.
Accade, però, che non sempre i progettisti soddisfino le esigenze del cliente o lo facciano in misura inferiore rispetto al compenso che poi chiedono. Questo perchè tra i tanti esistenti solo una minoranza, a mio parere, è veramente brillante in termini di fantasia e creatività (questa è una mia idea basata su impressioni superficiali e nel campo della casa, in particolare).
C'è inoltre quel sentimento di autocompiacimento nel far-da-sè (e nel risparmiare), cui tutti, chi più chi meno, siamo vittime.

[ 06-04-2002: Messaggio scritto da: Lucia Riccardi ]
 
N

nikita

Guest
Proprio a Pasqua in montagna con il marito si parlava di come finalmente sistemare un prato davanti a casa dove vi sono parecchi arbusti da fiore,alcune aiuole semplicissime delineate da sassi di fiume( mio marito le chiama le aiuole dei Flintstone")e si parlava di incaricare qualcuno perchè il lavoro da fare è veramente enorme ed io non voglio spostare quello che già c'è.Io mi affiderei ad un progettista che mi procuri anche una manodopera affidabile,ma siccome non vivo lì non vorrei trovarmi davanti a fatti compiuti.
Due anni fa ho dovuto rifare il bagno nella casa di Milano,in fretta e furia dopo aver anche danneggiato quei santi che abitano sotto.Ci siamo affidati ad una impresa già nota in famiglia e assolutamente degna di fiducia in ogni senso ,ma l'architetto aveva idea già di impormi le sue scelte: il mio bagno che volevo sì semplice e pratico con la sua "fantasia" per me era solo una sala settoria old style e si è molto risentita quando ridendo gliel'ho detto.
Ma non ne aveva mai vista una,se non nei film americani recenti ed ora sono differenti.
La mia battaglia non è stata nè con i preventivi della ditta nè con i fornitori,tranne alcuni ritardi,ma con quetsa gentile signora che si spazientiva,perchè era lei che doveva decidere altrimenti cosa ci stava a fare.Oltretutto conosco questa persona per altre vie e ha una casa di mio gradimento,è persona di buon gusto,non si capisce però questo voler fare.Questa esperienza l'ho raccontata perchè bisogna prima schiarirsi le idee,essere certi di quello che si vuole e poi in marcia a cercare la persona giusta.(Alla fine madame l'architetto ha gradito moltissimo il lavoro finito con le mie scelte.Ha detto che non immaginava,almeno è stata onesta.)
 
T

Tiziano

Guest
Noor,tempo fà ho assistito ad un incontro con un architetto paesaggista abbastanza conosciuto a livello nazionale, ha partecipato e vinto un importante concorso che si ripete ogni anno a Bologna.
Quella sera ha mostrato alcuni lavori da lui eseguiti, e devo dire che se lo stile e l'impronta formativa delle scuole è quella vista, preferisco essere io il creatore del mio giardino.
Fortunatamente dalle foto viste del tuo giardino, dal tuo amore per le rose, soprattutto le Inglesi, e dalla competenza che dimostri nei tuoi post, devo dire che sei l'unico di cui mi fiderei.
Ti voglio fare però i miei auguri soprattutto perchè in Italia la cultura del giardino e del verde in particolare è ancora molto lontana dagli standard Europei e Inglesi in particolare.
Fortunatamente qualcosa si stà muovendo ma basta visitare molti vivaisti o garden center, per capire quanto ancora ci sia da fare.
Scrive Severgnini nel suo best sellers 'Inglesi', "......gli Inglesi spendono i loro risparmi per il giardino sul retro, gli Italiani per la macchina di fronte......".
Ciao
 
K

Kiras

Guest
Anch'io, in linea di massima, concordo con quanto detto finora. Anche se credo che un progettista abbia senso più per giardini di medio-grandi dimensioni (è solamente una mia idea ;) ). L'importante è che non si comporti come la maggior parte degli architetti per le case: realizzano cose anche fantastiche, ma così poco pratiche!! Stanno bene su riviste di settore, ma non provate a viverci! E' quanto accaduto per un ampio locale di amici miei e di mio marito. Bello come si presentava sul progetto, monumentale da fuori e da dentro, ma quando sono passati all'utilizzo, si sono accorti di quanto spazio sprecato c'era, quante parti inutili a discapito di quelle utili e pratiche. E ovviamente adesso modificarlo...neanche a parlarne, andrebbe raso tutto al suolo e rifatto ex-novo! E questo deve valere anche per un giardino: che risponda, sì, alle esigenze di chi lo vivrà, ma anche essere accessibile in tutti i sensi, altrimenti altro che relax da giardinaggio... :D
 
M

Maria A.

Guest
..... che dire? E' proprio così: per fare un lavoro professionale (a maggior ragione se lo spazio e l'importanza che gli si vuole dare lo richiedono) ci vuole un professionista. Giustissimo il concetto dello psico-professionista, che deve capire e stare a sentire il suo "cliente", indovinarne la fantasia... insomma, concretizzare i suoi sogni, anche se spesso sono sogni difficili da spiegare.
E' una questione di sensibilità, oltre che di preparazione. Ma sono sicura che Noor sarebbe bravissimo in questo.
Ciao
Maria Acquaria
 

Noor.

Giardinauta Senior
Cari amici, vi ringrazio infinitamente per l'incitamento!

Ho aspettato un po', prima di rispondere alle vostre giuste considerazioni, perché mi avete dato modo di riflettere ancora una volta su numerosi problemi connessi con un'attività "creatrice".
Parto dal presupposto che un "creatore" abbia COMUNQUE una personalità ed una sensibilità propria che lo conducono ad avere delle preferenze o dei modi privilegiati di rapportarsi con le differenti situazioni. Nondimeno, molte delle scelte di un creatore derivano da considerazioni che i non addetti ai lavori non possono capire e da conoscenze culturali ("elitarie"?, più che altro professionali!) che i clienti spesso non hanno: mi sembra anche ovvio che sia così, ad ognuno il suo. E qui mi ricollego a quanto diceva Claudio: molti progettisti, siano essi Ingegneri, Architetti, o altro, sono degli integralisti. Nessuna deroga, nessun compromesso: esiste solo ciò che loro hanno scelto come proprio stile, fanno ciò che vogliono senza ascoltare niente e nessuno. Questo non solo è sbagliato, ma anche dannoso, perché ingenera l'idea sbagliata ma assai diffusa del progettista auto-compiacentesi e dalle idee incomprensibili ed astruse. E' un chiudersi nella propria torre d'avorio che è quantomeno inconcludente se non totalmente sterile e deleterio.
Personalmente sono convinto che il dialogo con il committente sia assolutamente imprescindibile da qualsiasi operazione di progettazione: capire i gusti ed i desideri di chi dovrà "vivere" un ambiente sia esso interno o esterno, ma nel contempo perseguire l'armonia col contesto e la maggiore funzionalità e fruibilità possibili. Oltre che, naturalmente, la maggiore "bellezza" possibile.
Il dialogo è anche fondamentale per spiegare e rendere comprensibili idee e scelte che a prima vista spesso non lo sono affatto. Vi faccio un esempio. Uno degli aspetti fondamentali del mio intendere l'Architettura è la relazione degli edifici con la luce. Bene, uno dei miei progetti per un esame di Composizione Architettonica era una casa che aveva linee piuttosto Moderne e nello stesso tempo Organiche, ovvero appariva, alla maggior parte delle persone "non pratiche" troppo fredda, squadrata… "moderna". Ma bastava spendere qualche parola per spiegare gli effetti della luce sulle ampie pannellature in legno delle pareti o ancora spiegare l'effetto della lama luminosa creata dal lucernario sulla sottostante parete in pietra a vista nel soggiorno…. che subito anche i più scettici iniziavano a mostrare il proprio interesse, ad apprezzare ciò che prima creava in loro solo un senso di profondo "distacco". Il passo tra la non comprensione ed i rigetto è brevissimo, in tutti i campi.
Eccezion fatta per rari casi, progettista e committente parlano due linguaggi completamente differenti: deve essere cura di entrambi arrivare alla reciproca comprensione.
Dico "reciproca" perché spesso i committenti sono convinti di poter fare tutto da sé. E, peggio ancora, sono convinti di farlo nel modo migliore. Ragione per la quale credo che preferirei rifiutare o rinunciare ad un incarico, qualora la mia presenza quale progettista fosse finalizzata esclusivamente a sottoscrivere gli integralismi di qualcun altro. Perché ritengo che comunque operi un progettista, come un artista, metta qualcosa di sé in ogni suo lavoro… chiamatelo stile, "mano", firma… io preferisco "anima".
Purtroppo sembra che il discorso prevalente sia di mera convenienza, di qualunquismo, di superficialità nell'affrontare i progetti: via, uno dopo l'altro, tutti fatti con lo stampino, tanto ciò che vale è la legge del mercato, mica quella della qualità e della cura dei dettagli. Eh sì, perché mai come nei piccoli interventi di cui parlava Paola, "Dio è nel dettaglio".

E sfortunatamente, come molti di voi hanno notato, in Italia non si è sentito molto, almeno sino ad ora!! il bisogno di "progettare" il verde. Men che mai si sente la necessità di attuare la contemporanea progettazione degli edifici e delle aree verdi circostanti, considerando gli uni e le altre come entità separate. Fortunatamente qualcosa si sta muovendo, speriamo che una nuova cultura del verde ci pervada!!

OK…. Grazie per la dritta… ;) Diventerò psico- progettista! :D :D
 
L

LuciaR

Guest
Cara Rosa, non bastava Chicca a descriverci la sua casa creando molta curiosità...Adeasso anche tu...
Perchè non ce la descrivi?
 
R

rosa cremona

Guest
Cara Lucia,non so che casa vi descritto Chicca , sicuramente molto bella , descrivere la mia casa è descrivere come sono io nel quotidiano, non amo fronzoli, ma amo e rispetto molto le tradizioni, sembra contraddittorio rispetto a tutto quello ci mi circonda. Ho venduto da poco il mio piccolo appartamento e mi sono trasferita in questo che è molto grande e in fase finale di sistemazione, posso dirti che i mobili che ho messo nel salone hanno linea semplice moderna , ho pochi e ricercati oggetti di arredamento ,ho accostato al freddo nero laccato a specchio un solare giallo a tutte le pareti, così per tutta la casa (con disapprovazione di chi è molto classica-o )a noi piaceva molto , il tavolo è lungo in cristallo fumè, ho riservato una metà del salone per l'hobby di mio marito concedendoci una zona relax per l'ascolto della musica con tappeto e divano moderno, un grande acquarello è posto in un parete lunga 5 metri . Ho quadri qua e la , i pavimenti sono di marmo ,un perlinato di sicilia ,di cui mi sono subito innamorata e nelle camere da letto ho un caldo parquet .Ho una cucina moderna in acrilico bianco con tavolo nero, sedie in ferro nero ,superaccessoriata che uso tantissimo : mi piace cucinare,ho a vista tutti gli elettrodomestici.La camera dei bambini è in fase di costruzione ma anche li funzionale , hanno gli armadi separati ,(ho due bambini)
due scrivanie e tantissimi giocattoli, amo i particolari curati, sono alla ricerca delle tende giuste per tutta la casa ,è difficile trovarle semplice che piuttosto classiche e di merletto, i dettagli insomma che fanno la differenza tra una casa arredata e una abitata .Mi piace accostare un pezzo antico col moderno lo dimostra la mia camera da letto con letto in ferro battuto della Lipparini e la linea moderna laccata nero lucido di como, comodini, armadio a specchi, i bagni sono da rifare e anche li l'idea di mettere in uno due lavabi modernissimi , palchettare il pavimento e stuccare a smalto le pareti ,insomma è difficile descrivere nei particolari bisognerebbe vedere per capire,(può anche non piacere i gusti sono gusti)i particolari sono fondamentali per me e sopratutto non mi piacciono ( gusti personali e di mio marito,la pensa come me)i soppellettili , quadri e foto sparse qua e la ,insomma mi piace il poco ma che arreda.
 

lisa

Giardinauta
Caro noor, non metto in dubbio che tu con il tuo buon senso,l'ottima teoria/pratica e l'infinita pazienza che ti ritrovi riuscirai sicuramente a crearti una clientela soddisfatta delle opere.
Mi sembra che già nelle risposte ai nostri post tieni semper presente i gusti e i desiderata del questionante ed è anche per questo che sei tanto gettonato.
L'importante nella vita è trovare un mestiere che sia un hobby e tu sei su un'ottima strada ;)
annalisa
 
L

LuciaR

Guest
Cara Rosa, ti ringrazio molto per la tua descrizione: entro sempre volentieri nelle case altrui per vedere come sono e mi piace molto sentirne le descrizioni, perchè così mi faccio un'idea anche di come sono le persone che vi abitano.
La tua descrizione mi aveva incuriosito, perchè anch'io non amo i fronzoli, nè le decorazioni, etc. Anzi, direi che sono decisamente minimalista nelle mie scelte, anche troppo. A casa mia è quasi tutto bianco e legno chiarissimo (ho una mania per la luce, che non mi sembra mai troppa).
E chiudo qui questo mostruoso OT, anche se confesso vergognandomi che mi piacerebbe un sacco conoscere i gusti di altri giardinauti in fatto di case e arredamento. Così per curiosità e per farmi un'idea più su di loro...
 
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