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MALATTIA DELLE FOGLIE - DIAGNOSTICA

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MALATTIA DELLE FOGLIE - DIAGNOSTICA di Alessandro Dellachà (Alessandro2005)

Le foglie rappresentano l’organo diagnostico di più immediata e facile osservazione, e molte malattie producono sintomi anche e/o soprattutto su di esse.

Le macchie fogliari possono assumere aspetti diversificati e caratteristici tanto da permettere in parecchi casi la determinazione dell’agente di malattia, che può essere un battere, un virus e nella maggior parte dei casi un fungo di microscopiche dimensioni (un tempo si usava il termine ‘micromiceti’ per distinguere tali funghi da quelli a cappello dei boschi); alterazioni di tipo maculoso possono anche essere di natura abiotica (es. carenze di nutrienti).

I micromiceti, a differenza di batteri e virus, si riproducono per mezzo di strutture proprie della categoria dei funghi sensu latu (quelli che causano malattie alle piante appartengono per la stragrande maggioranza a tre phylum: Oomycota, Ascomycota e Basidiomycota) le quali strutture, sia pur molto piccole, sono non di rado visibili a occhio nudo o con l’ausilio di una lente e dunque contribuiscono alla diagnosi.

La diagnosi fitopatologica tuttavia, salvo per quelle malattie ben conosciute e di facile identificazione, si avvale o si completa ordinariamente con esami di laboratorio volti in primo luogo a individuare direttamente il patogeno; se esso è un fungo in genere è sufficiente una osservazione microscopica di suoi elementi riproduttivi, tramite una preparazione a fresco o previo isolamento e allevamento su un mezzo artificiale di coltura (esistono terreni selettivi, inoltre sviluppo e aspetto della colonia aiutano nell’identificazione). La diagnostica morfologica, pur rimanendo sempre importante, è ormai affiancata da analisi basate su tecniche molecolari.

In patologia vegetale per descrivere e distinguere l’aspetto delle macchie sono entratati storicamente in uso termini poi rimasti nel vocabolario di settore (sovente danno anche il nome comune del tipo di malattia).

La tipologia di alterazioni che possono comparire sulle soglie può essere sinteticamente descritta così:
  • macchiettatura (ticchiolatura): macchioline di ridotte dimensioni, di forma tondeggiante o anche con perimetro più o meno angolato (leaf spots)

  • maculatura o chiazza: sono macchie estese e di forma indefinita, in parecchi casi dovute alla confluenza di più macchie (patch, blotch)

  • muffetta: in diverse malattie la alterazione è accompagnata da muffette (mildew) di aspetto lanuginoso (downy) come nelle peronospore, oppure polveroso (powdery) come nel mal bianco

  • brusone: quando l’alterazione ricorda una bruciatura (blight)

  • pustola: nelle malattie comunemente chiamate ruggini (rust) le macchiette evolvono, nella pagina inferiore, in formazioni pustolose (a volte anche di grandi dimensioni e aspetto peculiare)

  • alterazioni varie: decolorazioni a mosaico, anulazioni, screziature, giallumi: si tratta di alterazioni tipiche di infezioni di virus vegetali e fitoplasmi; le maculazioni di aspetto esteso ma omogeneo e sovente in colore sono dovute in genere a carenze o stress abiotici
Le immagini (*) che seguono esemplificano le tipologia sopra elencate. Nella didascalia possono venir segnalate certe caratteristiche che spesso consentono di indirizzare il ragionamento diagnostico.



Fersa del gelso (Cylindrosporium morii)

1. Sintomi su foglia

2. Isolamento su mezzo di coltura PDA (= patata+destrosio+agar): la crescita è molto lenta

3. Conidi



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Black rot (Guignardia bidwelli) su vite americana

1. Sintomi su foglia

2. Particolare della macchia. Per solito le macchie a eziologia fungina presentano una evoluzione a causa dell’attività parassitaria del patogeno che si sviluppa allargandosi e necrotizzando le cellule invase, sicché come risultato la macchia presenta un centro disseccato circondato da un alone di colore generalmente scuro. Entro la lesione, in date condizioni ambientali, possono comparire delle formazioni, in questo caso piccoli corpicciuoli chiamati picnidi, che sono strutture di riproduzione asessuate le quali emettono propaguli infettivi chiamati conidi

3. Conidi (fuoriusciti da un picnidio schiacciato nella preparazione)

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Ticchiolatura o macchia nera della rosa (Marssonina rosae )

1. Sintomi su foglia

2. Particolare della macchia. In condizioni favorevoli sulla macchie emergono gli acervuli, strutture a forma di cuscinetto erompenti da sotto l’epidermide della foglia e deputate a produrre conidi, propaguli infettivi di origine agamica e responsabili predominanti delle infezioni primaverili. Il fungo ha anche una riproduzione sessuale al termine della quale si formano aschi con ascospore, anch’esse elementi infettivi

3. Conidi bicellulari

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elebar

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Peronospora della vite (Plasmopara viticola)

  1. Macchia sulla pagina superiore. All’esordio essa appare traslucida e “oleosa”: di qui il termine di ‘macchie d’olio’ impiegato per descrivere il sintomo iniziale

  2. Muffetta sulla pagina inferiore in corrispondenza della macchia

  3. Sporangiofori (ife ramificate) con sporangi (gli elementi ovoidali che rilasceranno le zoospore infettanti) osservabili prelevando dalla efflorescenza (prelievo dalla foglia dell’immagine precedente)
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Mal bianco Il mal bianco od oidio è una malattia causata da funghi - di diversa specie ma appartenenti quasi tutti alla erisifacee - a sviluppo prevalentemente ectofitico: il micelio rimane sulla superficie della foglie e il patogeno si nutre e cresce perforando l’epidermide e inviando ife speciali (austori) all’interno delle cellule dell’ospite. Per effetto di tale comportamento sulle foglie compaiono formazioni a espansione maculosa ma costituite da materiale estraneo alla pianta, di aspetto e consistenza per lo più feltrosa, o anche come una muffetta allorché il patogeno produce i propaguli infettivi asessuali consistenti in conidi disposti in catenelle non ramificate. Un organo riproduttivo e nel contempo di resistenza è il cleistotecio, un organello tondeggiante dotato di appendici dette fulcri la cui morfologia permette di arrivare quantomeno al genere. Alcuni mal bianchi hanno invece uno sviluppo endofitico, dunque i sintomi necrotici non sono accompagnati dalla presenza della caratteristica patina bianca, e solo quando il patogeno evade dai tessuti dell’ospite per diffondersi si rilevano efflorescenze; talvolta anche oidi ectofitici su certi ospiti non si manifestano con evidenti feltrosità (es. su glicine) per cui ad una prima osservazione si rilevano solo gli esiti necrotici della malattia.

I mal bianchi sono in costante aumento verosimilmente a causa dei cambiamenti climatici

  1. Mal bianco su cucurbitacee (utente Jovannikolini)

  2. Mal bianco su glicine: appaiono prevalentemente gli esiti dell’attività patogena in forma di necrosi diffuse; l’oidio responsabile è simile o forse lo stesso di quello che colpisce la quercia

  3. Mal bianco su quercia: sono evidenti i danni per necrosi dei tessuti e appaiono anche feltrosità (micelio fungino) e qualche efflorescenza (conidi). Spesso la patina arriva a ricopre l’intera lamina fogliare

  4. Conidi dell’oidio della quercia (per prelievo dalla foglia dell’immagine precedente)

  5. Cleistoteci dell’oidio della quercia
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Brusone del riso (Pyricularia grisea)

  1. Aspetto in risaia

  2. Sintomi su foglia
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elebar

Wonder Moderatrice Suprema
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Ruggine della malva (Puccinia malvacearum) su alcea

1. Sintomi su foglia: Una foglia è stata rivoltata ad arte per mostrare le pustole in corrispondenza delle macchioline presenti sulla pagina superiore

2. Particolare delle pustole. Nelle ruggini si possono incontrare due tipi di spore: uredospore rilasciate dagli ureodosori, solitamente di color rugginoso (di qui il nome del tipo di malattia), e le teleutospore (o teliospore) che si formano nei teleutosori; queste ultime, di maggiori dimensioni rispetto alle uredospore, rappresentano le forme di svernamento e sopravvivenza del fungo, all’occhio appaiono nell’insieme di colore scuro; nel ciclo biologico di questi funghi basiodiomiceti costituiscono una fase della riproduzione sessuata (danno luogo a basidi e basiospore). Nell’immagine sono visibili teleutosori in fase diversa di maturazione: questa ruggine infatti non produce uredospore

3. Teliospore bicellulari

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Alterazioni varie

  1. Anulazioni di origine virale su ligustro (utente Dany 311)

  2. Maculazioni necrotiche su pomodoro (non determinato; probabilmente TSWV)

  3. Virus del mosaico del tabacco (TMV) su tabacco

  4. Carenza di Mg su vite
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(*) Le foto sono fornite dall’Autore oppure tratte da messaggi inseriti in questo forum.
 
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Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
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vi chiedo la cortesia di non utilizzare questa discussione per postare i vostri problemi, perchè ha lo scopo di dare un elenco di foto e informazioni di base per individuare le patologie
le domande sulle vostre piante specifiche van fatte nella sezione adeguata, a seconda della pianta, o del problema, aprendo una vostra discussione ad hoc E INSERENDO FOTO "FRONTE-RETRO" DELLE FOGLIE per le quali chiedete aiuro

grazie
 
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