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Guest
circa un mese fa ho chiesto consiglio per un itinerario per giardini in Lazio. vi ringrazio delle indicazioni e qua vi racconto come è andato.
l’altro messaggio lo avevo postato erroneamente in giardinaggio, il luogo più appropriato è qua in libri incontri ecc , per questo preferisco mettere qua il post e non metterlo al seguito del vecchio messaggio. mi sono inventato un improbabile parametro di giudizio per valutare se un giardino vale la visita o meno, quello dei km che vale la pena fare per arrivarci.
per fine maggio ho preventivato un’altro viaggio in Lazio per il giardino di Ninfa, Landriana e roseto di Roma, che dite valgono 600 km o no?
allora sabato e domenica ho fatto il mio mezzo giretto per i giardini del Lazio. ho pernottato a Viterbo e sabato mattina ho iniziato da Villa Lante a Bagnaia (1570 circa), a 4 km da Viterbo. il giardino è assolutamente magnifico e ben tenuto, e ho notato proprio questa sera che alcune scene delle sceneggiato televisivo su papa Giovanni XXIII sono stata girate lì, le scene iniziali in cui si vede il giardino all'italiana e il dialogo con i giardinieri. il giardino all’italiano è perfetto le siepi potate con precisione e con grande pulizia, le fontane funzionano tutte, i platani vecchissimi sono molto ben curati e quasi tutti molto vecchi sono quasi completamente scavati e vuoti all’interno, una bellissima grotta fontana, molto ma molto romantica, che è tutta un capelvenere e con quella bell’erbina verde che galleggia sull’acqua, credo si chiami lenticchia d’acqua o simile, insomma proprio una bellissima impressione in più per la settimana della cultura l’accesso era gratuito, il giardino è di proprietà del ministero dei beni artistici. valutazione finale: assolutamente da vedere vale 600 km di viaggio. poi sono andato a Bomarzo (ingresso 8 euri) qua la proprietà è privata, e mi se è sembrato un fantastico esempio di come si possa gestire malissimo il patrimonio. bar e baretti e self service di qualità peggiore dell’autogrill, squallido parchetto giochi, gite scolastiche molto ignoranti, vendita di paccottiglia e giardino poco ma proprio poco curato, non solo ma non vi è stata neppure la ricostruzione del percorso secondo quello che doveva essere il progetto originale, incuria niente nuove piante, e le statue transennate all’interno si squallide recinzioni in legno che proprio non hanno nessun senso rispetto a quello che doveva essere nel cinquecento. insomma proprio l’esempio di come potrebbero finire male certi musei che si vorrebbero dare in gestione ai privati. valutazione finale: è una specialità e quindi malgrado tutte le manchevolezze vale 250 km di viaggio. poi da Bomarzo sono ritornato a Viterbo e poi ho preso la via Cimina che costeggia il lago di Vico per arrivare al palazzo Farnese di Caprarola, un percorso molto bello, circondato da allevamenti di nocciole, quelle dei baci, e chi lo avrebbe mai detto che le nocciole si fanno qua. anche qua il progetto di palazzo e giardino come a villa Lante sono del Vignola. il palazzo è un’architettura di grandissima eleganza e pulizia e anche il giardino è di molto bello ma non emozionante come a Bagnaia. altra coincidenza sempre nello sceneggiato del papa, ho visto che la sala in cui sono state fatte le riprese in cui firma la pacem in terris è il bellissimo salone cinquecentesco con affrescate le mappe del mondo appunto della villa di Caprarola. valutazione finale: vale 150 km di viaggio, anche qua l’ingresso era per l’occasione settimana della cultura, gratuito. poi ho proseguito fino a Bracciano dove c’era un mucchio di gente e non ho trovato posto in albergo l’unico posto disponibile in una maison de charme che mi è costata uno sproposito, ma la camera e il luogo erano proprio belli. la mattina dopo visita alla tenuta di san liberato, aggregato a un gruppo (6 euri) che è pure arrivato in ritardo che entro le 11 dovevano andare a visitare non so quale castello. quindi visita frettolosa che se anche qualcosa di interessante c’era, chi lo ha visto. insomma comunque il giardino è una schifezza, sarà anche di Russell Page, ma non si vede nessuna impronta nessun segno speciale, insomma non ha nessuna specialità e morto il conte Sanminiatelli, credo che tutto stia nel far girare il bissness e noleggiare la chiesetta e parco per matrimoni e banchetti. valutazione finale: non andateci neanche se abitate a Bracciano. allora poi sono ritornato sui miei passi e sono risalito fino a Vignanello per visitare il castello e il giardino, molto carino il giardino all’italiano, con il solito bosso potato e dei magnifici limoni in vaso. valutazione finale: vale 100 km di viaggio.
a parte i giardini, supervalutazione finale: questa zona del Lazio che proprio non conoscevo vale la pena di essere visitata.
l’altro messaggio lo avevo postato erroneamente in giardinaggio, il luogo più appropriato è qua in libri incontri ecc , per questo preferisco mettere qua il post e non metterlo al seguito del vecchio messaggio. mi sono inventato un improbabile parametro di giudizio per valutare se un giardino vale la visita o meno, quello dei km che vale la pena fare per arrivarci.
per fine maggio ho preventivato un’altro viaggio in Lazio per il giardino di Ninfa, Landriana e roseto di Roma, che dite valgono 600 km o no?
allora sabato e domenica ho fatto il mio mezzo giretto per i giardini del Lazio. ho pernottato a Viterbo e sabato mattina ho iniziato da Villa Lante a Bagnaia (1570 circa), a 4 km da Viterbo. il giardino è assolutamente magnifico e ben tenuto, e ho notato proprio questa sera che alcune scene delle sceneggiato televisivo su papa Giovanni XXIII sono stata girate lì, le scene iniziali in cui si vede il giardino all'italiana e il dialogo con i giardinieri. il giardino all’italiano è perfetto le siepi potate con precisione e con grande pulizia, le fontane funzionano tutte, i platani vecchissimi sono molto ben curati e quasi tutti molto vecchi sono quasi completamente scavati e vuoti all’interno, una bellissima grotta fontana, molto ma molto romantica, che è tutta un capelvenere e con quella bell’erbina verde che galleggia sull’acqua, credo si chiami lenticchia d’acqua o simile, insomma proprio una bellissima impressione in più per la settimana della cultura l’accesso era gratuito, il giardino è di proprietà del ministero dei beni artistici. valutazione finale: assolutamente da vedere vale 600 km di viaggio. poi sono andato a Bomarzo (ingresso 8 euri) qua la proprietà è privata, e mi se è sembrato un fantastico esempio di come si possa gestire malissimo il patrimonio. bar e baretti e self service di qualità peggiore dell’autogrill, squallido parchetto giochi, gite scolastiche molto ignoranti, vendita di paccottiglia e giardino poco ma proprio poco curato, non solo ma non vi è stata neppure la ricostruzione del percorso secondo quello che doveva essere il progetto originale, incuria niente nuove piante, e le statue transennate all’interno si squallide recinzioni in legno che proprio non hanno nessun senso rispetto a quello che doveva essere nel cinquecento. insomma proprio l’esempio di come potrebbero finire male certi musei che si vorrebbero dare in gestione ai privati. valutazione finale: è una specialità e quindi malgrado tutte le manchevolezze vale 250 km di viaggio. poi da Bomarzo sono ritornato a Viterbo e poi ho preso la via Cimina che costeggia il lago di Vico per arrivare al palazzo Farnese di Caprarola, un percorso molto bello, circondato da allevamenti di nocciole, quelle dei baci, e chi lo avrebbe mai detto che le nocciole si fanno qua. anche qua il progetto di palazzo e giardino come a villa Lante sono del Vignola. il palazzo è un’architettura di grandissima eleganza e pulizia e anche il giardino è di molto bello ma non emozionante come a Bagnaia. altra coincidenza sempre nello sceneggiato del papa, ho visto che la sala in cui sono state fatte le riprese in cui firma la pacem in terris è il bellissimo salone cinquecentesco con affrescate le mappe del mondo appunto della villa di Caprarola. valutazione finale: vale 150 km di viaggio, anche qua l’ingresso era per l’occasione settimana della cultura, gratuito. poi ho proseguito fino a Bracciano dove c’era un mucchio di gente e non ho trovato posto in albergo l’unico posto disponibile in una maison de charme che mi è costata uno sproposito, ma la camera e il luogo erano proprio belli. la mattina dopo visita alla tenuta di san liberato, aggregato a un gruppo (6 euri) che è pure arrivato in ritardo che entro le 11 dovevano andare a visitare non so quale castello. quindi visita frettolosa che se anche qualcosa di interessante c’era, chi lo ha visto. insomma comunque il giardino è una schifezza, sarà anche di Russell Page, ma non si vede nessuna impronta nessun segno speciale, insomma non ha nessuna specialità e morto il conte Sanminiatelli, credo che tutto stia nel far girare il bissness e noleggiare la chiesetta e parco per matrimoni e banchetti. valutazione finale: non andateci neanche se abitate a Bracciano. allora poi sono ritornato sui miei passi e sono risalito fino a Vignanello per visitare il castello e il giardino, molto carino il giardino all’italiano, con il solito bosso potato e dei magnifici limoni in vaso. valutazione finale: vale 100 km di viaggio.
a parte i giardini, supervalutazione finale: questa zona del Lazio che proprio non conoscevo vale la pena di essere visitata.