giallocrema
Giardinauta Senior
Dovendo fare un corso di formazione a Firenze di un giorno vado a vedere cosa posso fare la sera prima per consolarmi.
Scopro che gli Uffizi aprono di sera tardi alcuni giorni dell'anno in estate.
Prenoto il voucher pensando di farmi una coda di un'ora anziché di tre.
Quindi approdo a Firenze col treno, sbatto la valigia il albergo e vado verso gli Uffizi. Fa ancora caldissimo il 18 settembre e la masnada di turisti imperversa in ciabatte, in mutande, le strade sono rumorose, piene di negozi acchiappa turisti, spesso sporche.
Arrivo al botteghino e cambio il voucher con il biglietto.
Mi giro......ed entro.
Così come se niente fosse.
Entro immediatamente, facilmente, senza nessuno davanti.
Salgo le scale e mi faccio le gallerie.
Praticamente semivuoto. Sono le 19 e il sole sta tramontando. Ci sono i soliti gruppi ammassati davanti alla Primavera del Botticelli che si fanno il selfie ma sono poche persone e si disperdono rapidamente. I quadri sono accessibili, la luce del sole che cala accarezza gentilmente le sculture e i corridoi esterni, sono visibili dall'alto vari scorci. Il mondo rumoroso e sporco è fuori. Dentro ci si perde cullati dalla bellezza. Vado sul terrazzone sotto palazzo della signoria e il sole sta definitivamente tramontando con la luce radente. Ordino un calice di Brut e mi guardo le cupole e le torri.
Poi ridiscendo ed esco. Il mondo incasinato mi inghiotte.
Pochi sanno che certe sere si può entrare oltre l'orario di chiusura. Pochi sanno e forse è meglio così
Scopro che gli Uffizi aprono di sera tardi alcuni giorni dell'anno in estate.
Prenoto il voucher pensando di farmi una coda di un'ora anziché di tre.
Quindi approdo a Firenze col treno, sbatto la valigia il albergo e vado verso gli Uffizi. Fa ancora caldissimo il 18 settembre e la masnada di turisti imperversa in ciabatte, in mutande, le strade sono rumorose, piene di negozi acchiappa turisti, spesso sporche.
Arrivo al botteghino e cambio il voucher con il biglietto.
Mi giro......ed entro.
Così come se niente fosse.
Entro immediatamente, facilmente, senza nessuno davanti.
Salgo le scale e mi faccio le gallerie.
Praticamente semivuoto. Sono le 19 e il sole sta tramontando. Ci sono i soliti gruppi ammassati davanti alla Primavera del Botticelli che si fanno il selfie ma sono poche persone e si disperdono rapidamente. I quadri sono accessibili, la luce del sole che cala accarezza gentilmente le sculture e i corridoi esterni, sono visibili dall'alto vari scorci. Il mondo rumoroso e sporco è fuori. Dentro ci si perde cullati dalla bellezza. Vado sul terrazzone sotto palazzo della signoria e il sole sta definitivamente tramontando con la luce radente. Ordino un calice di Brut e mi guardo le cupole e le torri.
Poi ridiscendo ed esco. Il mondo incasinato mi inghiotte.
Pochi sanno che certe sere si può entrare oltre l'orario di chiusura. Pochi sanno e forse è meglio così