• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Galle radicali su Hoya carnosa

W

wwillow

Guest
Ciao a tutti. A natale, mia zia mi ha regalato una talea di Hoya carnosa, la cui pianta madre era appartenuta a mia nonna ed avrà almeno vent'anni.
Nel rinvasarla (l'ho voluto fare in casa, nonostante non fosse il periodo adatto, perché detestavo vederla in quel vaso rotto, tutto coperto di calcare e muffa, con la terra iperimpregnata d'acqua), ho notato che molte radici presentavano strane palline, non parassiti, ma palline facenti parte il tessuto radicale. Oggi, cercando notizie su un'altra pianta, mi sono imbattuta in un'immagine di un apparato radicale colpito da galle radicali (una forma di tumore causata da un dannato nematode) ed ho capito di cosa soffre la mia talea di Hoya. Effettivamente, la zia mi aveva detto che tutte le altre talee date in precedenza alle sue colleghe, erano morte e la sua pianta madre non faceva foglie nuove da un po'. Ma per ora, non sembra dia sintomi di sofferenza. Avevo già notato delle strane picchettature nella parte inferiore delle foglie, ma non vedendo altri segni di sofferenza, nè parassiti, non mi sono posta il problema. Ora che sò essere affetta da galle radicali, qualcuno abbastanza esperto sà dirmi come trattarla per salvarla? Ho letto da qualche parte che probabilmente dovrò tagliare tutte le radici fino al colletto, dovrò immergerla in una soluzione antiparassitaria (ne esistono biologiche per questo caso?) e trattarla da capo come fosse una talea. Inoltre dovrei sostituire terra e vaso e lasciarla lontana da altre piante per evitare contagi. Ho appena sostituito terra e vaso, dite che oltre alla terra devo ricomprare anche un vaso nuovo, o basta lavare con qualcosa di specifico il vaso in cui l'avevo appena trapiantata? Dovrò aspettare di fare il tutto in primavera, o posso farlo ora, essendo una pianta che tengo in casa? Sono in dubbio, anche perché, non avendo molta luce in casa durante il giorno, ho paura che trattandola da talea, non avrà luce a sufficienza per riprendersi. Qualcuno pensa di avere suggerimenti da darmi? Grazie mille.
 
C

Cactusini

Guest
Ciao Willow,

non posso consigliarti molto in merito ai trattamenti da fare per la malattia che ha colpito la tua hoya perchè non mi è mai capitata una situazione analoga, so solo che per esperienza le batteriosi sono molto più complicate da combattere e sopratutto debellare di malattie fungigne o parassitarie.
Non so se come suggerivi tu possa bastare tagliare le radici e fare di nuovo una talea, perchè se l'agente patogeno è diffuso la malattia si ripresenterebbe, per giunta cmq ti consiglierei nell'eventualità decidessi di procedere in tal senso di aspettare la stagione primaverile, sicuramente più proprizia al radicazione di un eventuale talea. Il vaso può benissimo essere quello, ma va sterilizzato; se è di coccio basta esporlo ad alte temp. nel forno della cucina per una 20ina di minuti, se è di plastica lascialo per qlc ora nella varichina.
Per la cura come ti dicevo prima non ne so molto, credo che cmq esistano alcune soluzioni, ma non so se devinitive o risolutive, consistenti in trattamenti della pianta con il "bacterium radiobacter", ti mando ad un link che ti può essere utile.

Clicca qui!

Spero tu possa risolvere questo problema e ci terrei a sapere poi eventuali miglioramenti e progressi :eek:k07:
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
Benvenuto wwillow! :)

Io proverei a prelevare una talea apicale (che non sia stata a contatto con il terreno) e la interrerei in terra nuova e sterilizzata, magari trattando anche la talea.
A riguardo dei nematodi ho trovato questo:

NEMATODI (Meloidogyne ss. vv.)

Sintomi: la crescita è rallentata, le radici mostrano degli evidenti ingrossamenti irregolari allungati o tondeggianti, in seguito l’apparato radicale tende a subire 1’ attacco di marciumi.

Difesa: utilizzare substrati indenni, in caso di dubbio o se vengono utilizzate delle terre di campo o del compostato aziendale conviene sterilizzare il terriccio a vapore o chimicamente; mescolare al substrato Nemacur, Temik, in caso di attacco spargere sul vaso Temik, Nemacur, Vydate.


E anche:

Disinfezione del terreno:
1,3-Dicloropropene 15-18 ml/mq
Trattamenti al terreno in presenza coltura:
Etoprofos 08-1 g/mq
 
W

wwillow

Guest
grazie cactusini

Ciao, Cactusini.
Grazie per i suggerimenti. Vedrò di aspettare primavera, o di comprare un barattolo di ormone radicante. :)
Il vaso che ho appena cambiato, non è più di coccio (e comunque non possiedo un forno per sterilizzarlo), ma di plastica. Lo metterò in candeggina, se dici che un detersivo per pavimenti, o alcool non và bene lo stesso.
Grazie per il link.
Se risolverò il problema, ti farò sapere.
 
W

wwillow

Guest
grazie elebar

Grazie del benvenuto, elebar, ma non sono una novellina. Ero già iscritta al forum, ma scrivendo poco, probabilmente sono stata cancellata.
Sono diversi anni che mi occupo di piante. Ne colleziono diverse. Mi documento il più possibile, ma i rusultati sono alterni. Questo problema delle galle radicali non mi era ancora capitato.
Ti ringrazio per le informazioni sui nematodi, che però avevo già.
Il substrato che ho usato per il primo rinvaso e che riutilizzerò in primavera, era sterilizzato, per cactus. In questo caso, immagino di non dover usare alcun prodotto chimico.
Ci sono prodotti biologici, che tu sappia, per trattare le talee?
E se provassi con un paio di talee fogliari, prelevate dalla parte più alta, che mi pare non presentino problemi, dici che potrebbe funzionare? Non ho mai fatto talee fogliari. Dici che devo interrare solo il picciolo, devo interrarla fino a metà foglia, devo tagliarla a metà ed interrare la parte tagliata, o appoggiarla sul terreno e praticarle dei taglietti? (direi che quest'ultima ipotesi, in questo caso sia da scartare)
Grazie ancora per le informazioni.
 
C

Cactusini

Guest
wwillow ha scritto:
Ciao, Cactusini.
Grazie per i suggerimenti. Vedrò di aspettare primavera, o di comprare un barattolo di ormone radicante. :)
Il vaso che ho appena cambiato, non è più di coccio (e comunque non possiedo un forno per sterilizzarlo), ma di plastica. Lo metterò in candeggina, se dici che un detersivo per pavimenti, o alcool non và bene lo stesso.
Grazie per il link.
Se risolverò il problema, ti farò sapere.

Si, la varichina è proprio la candeggina, per capirsi meglio quella della nonna che strappa la tovaglia bianca :rolleyes:
Ti assicuro che è il miglior modo per disinfettare i vasi di plastica va a "sciogliere" direttamente le membrane cellulari di betteri e simi.. insomma distrugge un po' tutto, molto meglio dell'alcol che non ha particolari effetti sulle spore di eventuali muffe.
Per quanto riguarda lo sterilizzare i vasi di coccio in forno, mi riferivo ad un normalissimo forno da cucina quelli dove ci si cuoce la pizza, è il modo più semplice, c'è chi lo fa anche nel microonde ma personalmente non ho mai provato.
 
W

wwillow

Guest
In realtà, le domande riguardanti il taleaggio fogliare possono anche non necessitare di risposta, visto che mi sto già documentando a riguardo.
Rimane però sempre valida la richiesta d'aiuto, nel caso qulcuno fosse a conoscenza di un rimedio sicuro per il problema delle galle radicali.
Grazie ancora.

wwillow
 

lobelia

Florello Senior
Io ho una talea di hoya che ho fatto radicare in acqua. E' una talea apicale di circa venti cm e di altre che ne avevo provate è l'unica sopravvissuta. Con le foglie non ho tentato. Ho semplicemente tagliato un rametto che ho infilato subito in un recipiente con acqua e un pizzico di lewatit, il concime per piante in idrocoltura.
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
wwillow ha scritto:
...
Il substrato che ho usato per il primo rinvaso e che riutilizzerò in primavera, era sterilizzato, per cactus. In questo caso, immagino di non dover usare alcun prodotto chimico.
Ci sono prodotti biologici, che tu sappia, per trattare le talee?
E se provassi con un paio di talee fogliari, prelevate dalla parte più alta, che mi pare non presentino problemi, dici che potrebbe funzionare? Non ho mai fatto talee fogliari. Dici che devo interrare solo il picciolo, devo interrarla fino a metà foglia, devo tagliarla a metà ed interrare la parte tagliata, o appoggiarla sul terreno e praticarle dei taglietti? (direi che quest'ultima ipotesi, in questo caso sia da scartare)
Grazie ancora per le informazioni.
I nematodi sono delle brutte bestie; probabilmente hanno contagiato la pianta anche dall'interno (tramite il circolo linfatico), perciò non è detto che una talea apicale abbia successo sicuro, quindi o prendi qualche provvedimento d'urto (prodotti chimici specifici) e STERILIZZI il terreno (mettilo in forno a 200 °C per una mezz'ora) e magari poi tratti anche quello con un insetticida, oltre alla talea, oppure mi sa che puoi buttare tutto subito! :storto:

Evidentemente, se tutte le talee che avete fatto si sono ammalate, le precauzioni che avete preso finora non sono state sufficienti! :rolleyes:

Per i prodotti biologici, so che ci sono degli antagonisti che vengono usati nella coltivazione ad esempio del tabacco (che viene spesso colpito), ma per qualche talea mi sa che non è il caso! :fifone2:
 

lobelia

Florello Senior
Le mie talee erano tolte da una pianta sanissima, solo che una ha radicato e continuato a vegetare, due si sono seccate.
 
W

wwillow

Guest
ciao, elebar.
sono andata a cercare su un manualetto di rimedi naturali ed ho scoperto che i nematodi vengono usati loro stessi come antagonisti per combattere altri insetti, pensa un po'. e poi ci lamentiamo se ci ritroviamo l'infestazione... :)
questa cosa che mi hai detto, riguardo una possibile infestazione anche tramite corcolo linfatico, mi ha scoraggiata parecchio sull'esito che potrà avere questa faccenda. le foglie presentano tutte picchettature (sembrano cicatrici da bruciature) nella parte inferiore. e il fusto non mi pare proprio bellissimo (sembra come se avesse una pelle di serpente pronta a sbucciarsi).
in generale, comunque, non ha un aspetto moribondo, anzi. non riesco a capire se sia viva e sana nonostante tutto, o se sia già morta ed i nematodi in gran segreto l'hanno imbalsamata. :)
per quanto riguarda l'uso del forno per sterilizzare qualunque cosa, come già detto a cactusino, non possiedo un forno! sarò l'unica al mondo, ma che ci posso fare se non ho un forno in cucina? :)
vedrò di procurarmi questi maledetti insetticidi chimici, o ancor meglio, cercherò informazioni dettagliate sui nematodi e su come eliminarli naturalmente, se nessuno lo sà.
riguardo alle talee fatte in precedenza, non sono stata io a farle, altrimenti, probabilmente, mi sarei accorta se c'erano dei problemi nella pianta madre.
grazie ancora.
e grazie anche a lobelia.

wwillow
 
W

wwillow

Guest
per cactusino, interessato alle soluzioni, ho trovato due eventuali rimedi contro i nematodi galligeni.

quello chimico, che personalmente eviterei: Fosthiazate
È un nuovo nematocida appartenente al gruppo dei fosforganici, attivo su un'ampia gamma di specie. Il suo meccanismo d'azione (per contatto e ingestione) è quello tipico della classe di appartenenza (inibizione dell'enzima acetilcolinesterasi a livello del sistema nervoso) e determina in sequenza tremori, paralisi, insufficienza respiratoria, morte, con un iniziale effetto nematostatico e in seguito nematocida. La DL acuta orale su ratto è di 230440 mg/kg. Nel terreno e nell'acqua viene degradato principalmente per via microbica, nelle piante per ossidazione e idrolisi: la sua persistenza nel terreno è limitata e non ha effetti negativi su microrganismi e lombrichi. È idoneo per il contenimento di numerosi nematodi galligeni cistigeni e liberi (Heterodera, Globodera, Meloidogyne, Pratylenchus, Radopholus, Helicoylenchus) su pomodoro, cetriolo, patata, altre orticole e tabacco. La sua attività è stata confermata da prove condotte in Italia e Spagna su pomodoro e cetriolo in serra e su patata in pieno campo, in cui ha significativamente ridotto i danni rispettivamente di Meloidogyne spp. e Globodera spp. alla dose di 3 kg di p.a./ha.

quello biologico: piante che emettono essudati radicali tossici, come Asparagus officinalis, Tagetes patula, Tagetes erecta.
:rolleyes:

wwillow
 
C

Cactusini

Guest
Ciao willow!
Per quanto riguarda il forno, mi spiace aver dato per scontato che anche tu ne avessi uno, ma credo che sarai daccordo con me nel dire che è un "elettrodomestico" abbastanza diffuso è di conseguenza il primo che si consiglia per sterilizzare i vasi in coccio, ci sono anche altri metodi, ma non mi sembra il caso di trattare questo argomento visto che cmq hai detto di voler usare un vaso in plastica.
Cmq per quanto riguarda i Nematodi, cerco di spiegare un po' meglio quello che ho scitto nella mia prima risposta e che pare non essere stato molto chiaro.
Detto in parole semplici, questi "animaletti" sono delle specie di piccoli vermi che piuttosto spesso abitano nei nostri vasi, in particolare se si ha a che fare con terreni umidi; di per se questo non è un male, anzi, molte specie sono in qualche modo "utili" perchè si nutrono di batteri e funghi nonchè altre specie carnivore si nutrono invece di piccoli invertebreti.
Il problema sorge quando si ha a che fare con alcune specie che hanno sviluppato un apparato boccale che gli permette di suggere direttamente dalle radici delle piante i succhi vegetali di queste.
Di per se questo non è il punto di arrivo alla malattia che tu hai diagnosticato alla tua pianta (galle radicali) ma bensi il punto di partenza.
Infatti i nematodi che attaccano le piante alle radici non generano obbligatoriamente le galle perchè non sono loro a provocarle, è invece cio che loro veicolano che le provoca, quel batterio di cui parlavo nel primo post detto"Agrobacterium Tumefaciens" cheuna volta passato dal nematodo alla pianta, invade poco a poco tutti i tessuti e cmq si diffonde piuttosto facilmente attraverso il sistema linfatico.
In conclusione vien da se che se la pianta è stata infettata, sono stati i nematodi, ma non è debellandoli che la pianta guarisce xchè la malattia delle galle radicali è data da un batterio che loro anno veicolato.
Ecco perchè nel mio primo post ti avevo scritto che le batteriosi sono molto più difficili da debellare che infestazioni di insetti o altro, e che difficilmente fare una talea avrebbe potuto salvare la pianta dato che questa presumibilmente è tutta infetta (anche se non si vede).
Purtroppo pare che questo tipo di malattia abbia poche soluzioni e che tra queste ci sia prevalentemente la strategia di prevenirla piuttosto che curarla.
Non so dirti quindi se ci possono essere soluzioni per il tuo problema, non credo che cmq una talea possa risolverlo ma non si sa mai non mi sento di escluderlo a priori ma come ti ho detto se il batterio è diffuso come credo, anche la talea ne sarebbe infetta. E' più probabile che tu possa trovare qlcosa per curare l'infezione ma credo ci sia veramente poco.
Penso che se desideri informarti per strategie di cura sarebbe meglio che tu lo faccia per curarla dal batterio piuttosto che dai nematodi perche altrimenti credo risolveresti poco.
 
Ultima modifica di un moderatore:
W

wwillow

Guest
Ciao cactusini.
Probabilmente, rispondendo alla tua spiegazione, sarò spostata nell'argomento "parassiti", ma non amo le imprecisioni.
Innanzitutto, non metto in dubbio che il forno sia un elettrodomestico diffuso, ma io personalmente non ne vedo l'utilità, come non vedo l'utilità della lavastoviglie e di molti altri oggetti. A volte, il forno può sembrare utile, ma si può farne a meno, soprattutto se manca lo spazio dove collocarlo. Si può fare a meno di tutto nella vita. Un mio pensiero ricorrente è "mi manca tutto, ma non mi serve niente". Ma ora passo al vero argomento, per non essere considerata off topic.
Avevo capito quello che intendevi dire nel tuo primo post di risposta, ma non lo trovo esatto. Non voglio offenderti, naturalmente. Forse è solo una questione di punti di vista.
Mi sono documentata su siti italiani ed inglesi di nematologia.
Ovviamente, non posso conoscere il nematode specifico che ha colpito la mia pianta, non posso sapere se è ancora presente al suo interno, nè altro, visto che non dispongo di microscopio, o attrezzature da nematologa specializzata, ma posso sapere che il nematode è la causa delle galle radicali. Non posso sapere se sarà lui stesso a provocarne l'avvizzimento, o la morte (nel caso ciò avvenisse), o se sarà un batterio (vedi quello da te indicato), ma non posso escludere l'unicità della colpa del nematode per darla al batterio.

Tu scrivi: "...alcune specie hanno sviluppato un apparato boccale che gli permette di suggere direttamente dalle radici delle piante i succhi vegetali di queste. Di per se questo non è il punto di arrivo alla malattia che tu hai diagnosticato alla tua pianta (galle radicali) ma bensi il punto di partenza.
Infatti i nematodi che attaccano le piante alle radici non generano obbligatoriamente le galle perchè non sono loro a provocarle, è invece cio che loro veicolano che le provoca, quel batterio di cui parlavo nel primo post...".

Non sono d'accordo su questo fatto. Nessuno ti contraddice sul fatto che ci possa essere un batterio che possa approfittare della debolezza della pianta colpita per attaccarla anch'esso, ma non è un batterio a provocare le galle radicali.
Cito testualmente da un sito che tratta di coltivazione delle piante del tabacco e loro infestazione da parte dei nematodi (ma ho letto identiche informazioni su un'altro sito di una scuola agraria e su uno inglese di nematologia): "L'alimentazione avviene mediante digestione extra-orale; per mezzo dello stiletto i nematodi iniettano secrezioni dalle ghiandole esofagee o salivari causando variazioni metaboliche nei tessuti dell'ospite, tra le quali nelle foglie una riduzione di acqua, e ritardo nella fioritura. Successivamente il fluido dell'ospite viene succhiato dallo stiletto. Questi processi di nutrizione provocano modificazioni nei tessuti dell'ospite, con processi di iperplasia e ipertrofia delle cellule che portano alla formazione delle galle. (...) Il sintomo più caratteristico provocato dai nematodi del genere Meloidogyne è la formazione alle radici di galle, variabili in dimensione e forma (irregolari, a fuso, sferiche) dipendenti dalle differenti specie di nematodi. Le galle più piccole contengono almeno un nematode, le più grandi numerose larve in tutti gli stadi di sviluppo. Le galle, ricoprendo l'apparato radicale, diminuiscono la funzione di assorbimento delle radici; spesso il tessuto corticale delle radici è rotto dopo che sono state espulse fuori le uova, che appaiono come masse marrone chiaro visibili alla superficie della radice".

Questo per spiegarti cosa causa le galle, differentemente dalla tua opinione.

Cito ancora: "Sulle radici colpite può essere favorito l'instaurarsi di funghi e batteri che causano marciumi radicali e malattie vascolari, con effetti spesso disastrosi. Inoltre i nematodi sono causa di danni indiretti in quanto possibili trasmettitori di virosi (maculatura anulare, necrosi striata)".

Questo significa che può insorgere una batteriosi, come dici tu, in seguito all'attacco delle radici da parte dei nematodi, ma la morte della pianta non è necessariamente causata dall'una o dagli altri e soprattutto la formazione delle galle è causata dalla stilettata del nematode sul tessuto radicale e non da un batterio.
Per farti un esempio banale, pensa alla zanzara che punge un braccio ed alla sostanza che ci inietta che ci fà produrre un ponfo per reazione.

wwillow
 
W

wwillow

Guest
Ancora per Cactusini.
Dopo la precisazione fatta sopra, sono andata a rileggermi il tuo primo post, per maggior sicurezza e leggendo il documento a cui mi rimandavi tramite link, ho capito qual è stata l'incomprensione.
Io ho parlato di galle radicali, che come abbiamo visto, sono causate dalla stilettata di nematodi galligeni. Tu hai parlato di Agrobacterium tumefaciens, che causa un tumore radicale.
Sono due cose differenti.
Ho visto l'immagine del tumore e quella delle galle e ti posso assicurare che le radici della mia pianta hanno le galle, non un tumore.
Con questo, credo che la spiegazione sia completa.

wwillow
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
Ok wwillow, in bocca al lupo per la tua lotta :eek:k07: ; facci sapere quale rimedio userai (soprattutto se naturale) e se sarà efficace. :)
 
C

Cactusini

Guest
Di ancora ciao willow! :D
Forse nuovamente mi sono spiegato male, so bene che le galle radicali possono essere provacate dai più svariati parassiti, batteri, virus ecc. infatti con il termine "galle radicali" non si indica una sola tipologia di malattia ma bensì tutte quelle patologia che generano delle galle appunto, all'apparato radicale.
Ti ho parlato di una forma batterica ( il batterio che ho preso in esame io è uno dei tanti ) perchè nel tuo primo post hai detto che tutte le talee fatte dalla pianta madre hanno manifestato la malattia delle galle radicali, il che mi ha portato a dedurre che poco probabilmente tutti i terricci che sono stati adoperati per farle radicare fossero infestati dagli stessi nematodi.
Cmq sia non è facile a vista diagnosticare la vera malattia, che sia come dici tu data dai nematodi o come sostengo io di origine batterica, la mia speranza resta cmq quella che tu possa guarirla anche se a mio avviso c'è poco da fare.
Visto che chiedevi cmq di rimedi naturali per debellare dal terreno i nematodi mi sono informato e sembra che tollerino male lo zucchero :) , percui annaffiando con una soluzione di acqua e zucchero al 10% si dovrebbero eliminare... le fonti sembrano buone ma non ho la certezza ne la spiegazione su un eventuale soluzione.
 
W

wwillow

Guest
Cactusini, se per te è una questione fisiologica avere ragione, basta che lo dici e ti do ragione sempre. :eek:k07: Se invece non è un problema personale e posso continuare a dissentire, preferisco tenermi la mia opinione. :cool2:
Non ho mai detto che le galle radicali possano svilupparsi per batteri o virus, ma solo per la stilettata di parassiti. Almeno questo è quello che so io. Se tu hai studiato l’argomento specifico, o hai letto libri che parlano dell’argomento e sai cose che io non so e me le vuoi citare nello specifico, te ne sarò grata. Se invece vai a naso, allora preferisco informarmi da sola sull’argomento.
Nel mio primo post non ho scritto che tutte le talee fatte dalla pianta madre hanno manifestato la "malattia" delle galle radicali. Ho scritto che tutte le talee sono morte, ma non posso sapere quali fossero le cause, visto che non le ho fatte io, nè le avevo sott'occhio. Potrebbero benissimo esser morte semplicemente per noncuranza.
I rimedi naturali contro i nematodi li avevo già trovati e te li avevo suggeriti qualche post fa (piante che emettono essudati radicali tossici, come Asparagus officinalis, Tagetes patula, Tagetes erecta).
In un articolo su una rivista inglese di nematologia, si parla dell’uso dell’aglio (ben noto antiparassitario naturale), ma per un genere di nematode differente da quello che ho preso in considerazione fin’ora.
L’acqua e zucchero non l’avevo mai sentita, ma non escludo di poter provare.
Ho letto che estratti acquosi dell’albero di Quillaja saponaria, contenenti, tra le altre cose, sali e zuccheri, sono stati testati contro nematodi presenti in Cile.
Nonostante la mia Hoya non mostri ancora segni irreversibili di malattia, penso che adotterò TUTTI i consigli avuti fin’ora, per scongiurare il peggio: per l’inverno la terrò asciutta, la svaserò in primavera per eliminare le galle, eliminerò tutto il terriccio e lo sostituirò con nuovo, laverò il vaso con candeggina, toglierò le foglie rimaste per stimolare la crescita di nuove radici, la posizionerò sul balcone in posizione calda ma non al sole diretto, innaffierò con una miscela di acqua ed anticrittogamico -possibilmente di origine naturale- e poi acqua e zucchero (per far contento Cactusini :) ), interrerò nel vaso grossi spicchi d’aglio, e lo cospargerò di radici di Asparagus officinalis, Tagetes patula, Tagetes erecta. :rolleyes:
Se dopo tutto questo, si ammalerà e morirà, pazienza, sarà stato nel suo DNA.

wwillow
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
wwillow ha scritto:
...interrerò nel vaso grossi spicchi d’aglio, e lo cospargerò di radici di Asparagus officinalis, Tagetes patula, Tagetes erecta. :rolleyes:
Forse ho capito male io o forse sei stata troppo sintetica tu :eek:k07: , ma per chiarezza, soprattutto per altri che in futuro cercassero notizie, aglio, aspargus, tagetes e altre "piante che emettono essudati radicali tossici" vanno coltivate assieme alle piante "da curare", non basta semplicemente mettere solo le radici dentro o sopra la terra, come se le radici fossero la cura di per se. Gli essudati vengono emessi se le radici stanno facendo la loro normale funzione di scambio per la pianta (viva e vegeta!).

Sono stata spiegata? :D
 
C

Cactusini

Guest
Chiarimento

Ciao willow, mi spiace che tu scriva che pensi che io voglia avere sempre ragione, visto quello che dicono i detti popolari riguardo "alla ragione che si da agli stolti", ed io stolto penso prorpio di non esserlo, percui preferisco di gran lunga che tu mi contraddica (sempre). :D
Quello che hai scritto mi ha dato dispiacere xchè su questo forum non ho mai preteso di aver ragione, e ho sempre messo in dubbio ciò che sapevo x apprendere nuove conoscenze, quando qlc più capace, esperto o informato mi ha dato la possibilità di capire dove sbagliavo.
Frequento e adoro questo forum proprio perchè è "libero" ! Qui ci si aiuta a vicenda attraverso le proprie conoscenze, ognuno è libero di dire la sua e gli altri sono liberi di contraddirlo (magari anche sbagliando) in modo che si possa meglio comprendere come migliorare, guarire e non sbagliare più.
Quando ti ho risposto speravo che la mia conoscenza suppur limitata potesse aiutarti perchè le mie intenzioni erano esclusivamente quelle di capire meglio il tuo problema ed aiutarti in una possibile soluzione.
Cmq, apparte il contrasto di opinioni che abbiamo avuto, mi spiace anche di un ultima cosa, quella di non esserti stato di aiuto quanto avrei voluto, ma si sa, tutto non si può avere. :rolleyes:
Trovo inutile continuare a discutere dei notri contrasti di pensiero perchè a questo punto non potrebbero essere + d'aiuto nè a te nè a me nè a futuri lettori di questo post, tanto più che cmq tu hai gia preso una decisione in merito alla cura per la tua pianta.
In fine voglio dirti una cosa che nei miei post forse non è risultata molto evidente, ovvero la speranza che tu riesca a guarire la tua pianta e a rimetterla al meglio.

Ti invito a farci sapere i risultati ottenuti.

Grazie e a presto! :eek:k07:
 
Alto