Ciao Giusi allora, comicnio con il rispondere alla tua domanda. La pianta si allunga ovvero, cresce, emettendo nuovi cladodi all'apice di quelli già formati.
Le schlumbergere e le ripsalidopsis si differenziano nell'aspetto anche per la forma dei cladodi stessi, che nella seconda risultano a margini più arrotondati e ai fiori, meno elaborati e a forma di margherita; sono cactus epifiti delle foreste, quindi succulente e quindi da trattare con composte idonee. Sono piante brevidiurne, il chè significa che in natura, quando le ore di luce diminuiscono le piante sono indotte a fiorire.
Io ho due Schlumbergere e due ripsalidopsis, che coltivo fuori tutto l'anno dopo essermi resa conto che sono molto, ma molto più rustiche di quel che pensavo.
Studiando in giro, appresi che non potevano essere coltivate al di sotto dei 15° e che, essendo piante da sottobosco, o meglio da foresta, volessero poca luce.
Poi, ho incontrato nella mia regione, parecchie piante come le mie, tenute costantemente all'aperto, qualche volta riparate in inverno dalla pioggia ed a mezzo sole, in estate e pieno sole in tutte le altre stagioni.
Sono rimasta basita dalle fioriture, tanto da non credere fossero le stesse piante. Il colore dei cladodi risultava decisamente più chiaro, ma che fioriture!!!! Che fulgore!
Ho fatto trascorrere alle mie piante l'inverno in casa, ma traendole in luogo fresco, ma non freddo e poi abituate gradualmente, l'anno dopo, al fuori tutto l'anno. In questi ultimi due anni, la pioggia si fà desiderare anche in inverno e così sono riparate, ma nemmeno troppo e le ho dotate di vaso di terracotta, non troppo piccolo, in modo che l'acqua vada via velocemente essì, la differenza l'ho notata molto presto.
Nonostante la latitanza della pioggia, mi fido ancora poco a lasciarle indifese dal cielo nella brutta stagione, ma superata questa, via, sotto il cielo e il sole.
Pieno in primavera, autunno e soprattutto inverno e mezzo in estate, mattina o sera, evitando quello più caldo.
Mai perso più un solo bocciolo, ma non le sposto quando li hanno. O lo faccio prima o lo faccio dopo.
Il substrato è composto da terriccio universale e/o terra da giardino + terriccio per cactacee e perlite ed una manciatina di sfarinato di letame.
In primavera interro qualche granulo di osmocote o concimi ad alto grado di fosforo e potassio e poi curo di irrigarle regolarmente ma senza annegarle ed eliminando i sottovasi.
Il drenaggio è assolutamente indispensabile.
Le differenze nella coltivazione, ovviamente, devono essere apportate secondo il clima in cui si vive, ma io le ho tenute ad 1° notturno, riparate dal cielo, senza che patissero nulla. Da mesi ballando, siamo a 3-4 e ultimamente 5°, nessun danno, di alcun tipo.
Però, dove ghiaccia, dove si scende sotto lo 0°, per lunghi periodi, è meglio tenere le piante in serra fredda, a circa 10°, in stato di riposo, quindi senza irrigare se non per evitare che la composta si asciughi del tutto e in buonissima luce, se non addirittura con qualche ora di sole diretto, ove sia possibile.