Vale.scaly
Giardinauta Senior
Insomma,chi è contro la caccia non solo deve subire il dolore di vedere poveri ed innocenti animali colpiti a morte ma dovrà pure pagare!!! Oggi non faccio altro che ricevere brutte notizie, e vi risparmio la presentazione in Power Point sulla vivisezione perchè non la si regge,io non ce l'ho fatta ad arrivare fino infondo e sono stata male (se però qualcuno è interessato e vuole diffonderla ve la mando privatamente). Ecco la notizia sulle multe in arrivo...
FINANZIARIA, L’ENPA CRITICA IL GOVERNO CHE NON RISPETTA LE NORME UE E CI FARÀ PAGARE MULTE A SEI ZERI
Mentre si discute della Finanziaria, i cittadini italiani, richiamati costantemente dall’attuale Governo ad avere pazienza e spirito di sacrificio, rischiano di dover pagare di tasca propria altre centinaia di euro per ogni nucleo familiare a causa dalle procedure di infrazione dell’Unione Europea giunte ormai all’ultima fase, quella del pagamento.
Per la procedura di infrazione 2131 riguardante la violazione della direttiva uccelli 79/409/CEE che vede come protagoniste molte regioni italiane colpevoli di aver utilizzato – e continuare ad utilizzare – le deroghe di caccia a danno di specie protette dalla normativa nazionale e comunitaria, l’Italia dovrà pagare almeno sette milioni di euro e rischierà di perdere i cospicui introiti derivati dai fondi stanziati dall’Unione europea per i piani di sviluppo rurale.
L’altra procedura di infrazione riguarda la mancata designazione delle IBA (Important Birds Area, ovvero Aree Importanti per gli Uccelli), su cui il nostro paese è in ritardo da oltre 15 anni: in questo caso, l’Italia dovrà pagare dieci milioni di euro più 700.000 euro al giorno finché non vi sarà un adeguamento alla normativa comunitaria.
Il programma dell’Unione parlava esplicitamente dell’importanza di mettersi in linea con le normative comunitarie per impedire ulteriori sanzioni causate dalle procedure di infrazione; eppure ora il Governo si mostra restio ad affrontare seriamente il tema del rispetto delle normative europee in tema di ambiente e caccia, probabilmente per non scontentare la parte del mondo venatorio più estremista, che continua ad auspicare un ritorno alla caccia tradizionale a danno di specie protette, come i piccoli volatili (fringuello, peppola, storno).
Sostenere la lobby venatoria a dispetto della volontà degli elettori che, lo ricordiamo ancora, è in larga maggioranza contro la caccia (il 74% degli italiani secondo un sondaggio Eurisko-Enpa) è un affronto per tutti i piccoli risparmiatori che, per colpa di una parte del mondo venatorio, saranno costretti a pagare con ulteriori sacrifici le mancate “promesse” di un Governo che si ostina a non rispettare le normative comunitarie. (28 novembre)
FINANZIARIA, L’ENPA CRITICA IL GOVERNO CHE NON RISPETTA LE NORME UE E CI FARÀ PAGARE MULTE A SEI ZERI
Mentre si discute della Finanziaria, i cittadini italiani, richiamati costantemente dall’attuale Governo ad avere pazienza e spirito di sacrificio, rischiano di dover pagare di tasca propria altre centinaia di euro per ogni nucleo familiare a causa dalle procedure di infrazione dell’Unione Europea giunte ormai all’ultima fase, quella del pagamento.
Per la procedura di infrazione 2131 riguardante la violazione della direttiva uccelli 79/409/CEE che vede come protagoniste molte regioni italiane colpevoli di aver utilizzato – e continuare ad utilizzare – le deroghe di caccia a danno di specie protette dalla normativa nazionale e comunitaria, l’Italia dovrà pagare almeno sette milioni di euro e rischierà di perdere i cospicui introiti derivati dai fondi stanziati dall’Unione europea per i piani di sviluppo rurale.
L’altra procedura di infrazione riguarda la mancata designazione delle IBA (Important Birds Area, ovvero Aree Importanti per gli Uccelli), su cui il nostro paese è in ritardo da oltre 15 anni: in questo caso, l’Italia dovrà pagare dieci milioni di euro più 700.000 euro al giorno finché non vi sarà un adeguamento alla normativa comunitaria.
Il programma dell’Unione parlava esplicitamente dell’importanza di mettersi in linea con le normative comunitarie per impedire ulteriori sanzioni causate dalle procedure di infrazione; eppure ora il Governo si mostra restio ad affrontare seriamente il tema del rispetto delle normative europee in tema di ambiente e caccia, probabilmente per non scontentare la parte del mondo venatorio più estremista, che continua ad auspicare un ritorno alla caccia tradizionale a danno di specie protette, come i piccoli volatili (fringuello, peppola, storno).
Sostenere la lobby venatoria a dispetto della volontà degli elettori che, lo ricordiamo ancora, è in larga maggioranza contro la caccia (il 74% degli italiani secondo un sondaggio Eurisko-Enpa) è un affronto per tutti i piccoli risparmiatori che, per colpa di una parte del mondo venatorio, saranno costretti a pagare con ulteriori sacrifici le mancate “promesse” di un Governo che si ostina a non rispettare le normative comunitarie. (28 novembre)