Ecco sono ormai tornata dalle vacanze e così ho abbandonato anche le mie amate piante.
O meglio ….le piante che sono rimaste, perché eccola qui la mia disperazione.
Dopo mesi di chiacchiere giardiniere ero arrivata al mare dove ero riuscita a farmi mandare (con una certa gioia, visto la difficoltà di trasporto che c’è lì) perowskie, rosmarini, tulbaghie un’artemisia, un echium, rosmarini, elicrisi e due oleandri. (tranne le perowskie sono tutte piante che in zona crescono spontanee o naturalizzate)
Per una settimana io, e ancor di più mio marito, abbiamo zappato, scavato tolto sassi sostituito la terra e piantato le nuove arrivate. Forte dei vostri consigli ero riuscita ad impostare un buon lavoro, le piante sembravano attecchire ed essere adatte al caldo siccitoso e al clima marino.Certamente ben si adattavano per colore a quelle esistenti (teucrium e mirti) e una zona selvatica era diventata piacevole, pur mantenendo un aspetto molto naturale.
Ma la gioia è durata poco, le peroskie per il bastardino sono state come le patatine ad un’aperitivo, idem le tubalghie, l’echium è stato un assaggio di un piatto, che anche se non molto gradito è stato ripreso più volte fino a quando l’ho ingabbiato in una rete, gli elicrisi hanno perso la loro chioma argentea in una notte, l’artemisia, che sembrava resitere e che già aveva fatto nuove foglie, proprio a causa di queste è stata adocchiata e “spiumata” completamente in un colpo solo.. Un rosmarino è stato sgranocchiato. I germogli di agave dell’anno precedente venivano rasi al suolo. Solo i velenosissimi oleandri sono rimasti intatti.
La bestiola si presentava la mattina e al mio arrivo mi lanciava un’occhiata tenera con i suoi occhioni da cucciolo e scappava prima che riuscissi a prendere non… un fucile, ma la macchina fotografica. E mi lasciava a contare i danni della nottata.
L’ultimo giorno si è fatto vedere rosicchiare innocentemente qualche radice nel bosco, ma aspettava solo la mia partenza per godersi in pace ciò che rimane.
Ora capite che, se se fossi almeno un pochino saggia, dovrei salutarvi e, anziché aumentare i miei desideri giardinieri chiacchierando con voi,dovrei limitarmi a frequentare siti di piante velenose, visto che nonostante tutto, non andrò a vedere i siti che vendono trappole per conigli.
Ciao. bacarat
O meglio ….le piante che sono rimaste, perché eccola qui la mia disperazione.
Dopo mesi di chiacchiere giardiniere ero arrivata al mare dove ero riuscita a farmi mandare (con una certa gioia, visto la difficoltà di trasporto che c’è lì) perowskie, rosmarini, tulbaghie un’artemisia, un echium, rosmarini, elicrisi e due oleandri. (tranne le perowskie sono tutte piante che in zona crescono spontanee o naturalizzate)
Per una settimana io, e ancor di più mio marito, abbiamo zappato, scavato tolto sassi sostituito la terra e piantato le nuove arrivate. Forte dei vostri consigli ero riuscita ad impostare un buon lavoro, le piante sembravano attecchire ed essere adatte al caldo siccitoso e al clima marino.Certamente ben si adattavano per colore a quelle esistenti (teucrium e mirti) e una zona selvatica era diventata piacevole, pur mantenendo un aspetto molto naturale.
Ma la gioia è durata poco, le peroskie per il bastardino sono state come le patatine ad un’aperitivo, idem le tubalghie, l’echium è stato un assaggio di un piatto, che anche se non molto gradito è stato ripreso più volte fino a quando l’ho ingabbiato in una rete, gli elicrisi hanno perso la loro chioma argentea in una notte, l’artemisia, che sembrava resitere e che già aveva fatto nuove foglie, proprio a causa di queste è stata adocchiata e “spiumata” completamente in un colpo solo.. Un rosmarino è stato sgranocchiato. I germogli di agave dell’anno precedente venivano rasi al suolo. Solo i velenosissimi oleandri sono rimasti intatti.
La bestiola si presentava la mattina e al mio arrivo mi lanciava un’occhiata tenera con i suoi occhioni da cucciolo e scappava prima che riuscissi a prendere non… un fucile, ma la macchina fotografica. E mi lasciava a contare i danni della nottata.
L’ultimo giorno si è fatto vedere rosicchiare innocentemente qualche radice nel bosco, ma aspettava solo la mia partenza per godersi in pace ciò che rimane.
Ora capite che, se se fossi almeno un pochino saggia, dovrei salutarvi e, anziché aumentare i miei desideri giardinieri chiacchierando con voi,dovrei limitarmi a frequentare siti di piante velenose, visto che nonostante tutto, non andrò a vedere i siti che vendono trappole per conigli.
Ciao. bacarat