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Cancion del mariquita y otras poesias

Masolino

Bannato
CANCION DEL MARIQUITA


El mariquita se peina
en su peinador de seda.

Los vecinos se sonríen
en sus ventanas postreras.

El mariquita organiza
los bucles de su cabeza.

Por los patios gritan loros,
surtidores de planetas.

El mariquita se adorna
con un jazmín sinvergüenza.

La tarde se pone extraña
de peines y enredaderas.

El escándalo temblaba
rayado como una cebra.

¡Los mariquitas del Sur
cantan en las azoteas!

Federico Garcìa Lorca
 
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Masolino

Bannato
CANZONE DEL TRANS

Il trans si pettina
nella sua mantiglia di seta.
I vicini sorridono
alle loro finestre interne.
Il trans liscia
i riccioli della sua testa.
Nei patios gridano i pappagalli,
zampilli e pianeti.
Il trans si orna
di un gelsomino sfacciato.
La sera diventa strana
tra pettini e convolvoli,
Lo scandalo trema
rigato come una zebra.
I trans del sud
cantano sulle terrazze.

Federico Garcìa Lorca
 

Masolino

Bannato
Precisazione

Per uno scrupolo di '' impatto visivo '' ho deciso di tradurre in maniera inesatta il vocabolo ''mariquita'' che nell'idioma spagnolo familiare non significa '' trans '', bensì omosessuale effeminato che parla con timbro alterato, gesticola eccessivamente e cammina con andatura ondeggiante e ancheggiante.
In antologie italiane del poeta ho visto adoperato il termine ''pederasta'' che non mi piace, non calza esattamente, significando da un punto di vista etimologico '' amante dei ragazzi '' e presenta una connotazione fortemente spregiativa.
Avrei potuto scegliere tra due coloriti vocabili del dialetto romano [ checca e frocetto ] che rappresentano molto bene la figura descritta da Garcìa Lorca; alla fine ho preferito l'inesattezza.
 

Masolino

Bannato
TARDE
Noviembre de 1919


Tarde lluviosa en gris cansado,
y sigue el caminar.
Los árboles marchitos.
Mi cuarto, solitario.
Y los retratos viejos
y el libro sin cortar...

Chorrea la tristeza por los muebles
y por el alma. Quizá
no tenga para mí Naturaleza
el pecho de cristal.

Y me duele la carne del corazón
y la carne del alma. Y al hablar,
se quedan mis palabras en el aire
como corchos sobre agua.

Sólo por tus ojos
sufro yo este mal,
tristezas de antaño
y las que vendrán.

Tarde lluviosa en gris cansado,
y sigue el caminar.
 

Masolino

Bannato
Sera

Sera piovosa in grigio stanco.
E continua la vita.
Gli alberi secchi
la mia stanza solitaria.
E i ritratti vecchi
e il libro intonso…
Trasuda la tristezza dai mobili
e dall'anima.
Forse
la Natura ha per me
il petto di cristallo.
E mi duole la carne del cuore
e la carne dell'anima.
E nel parlare
le mie parole restano nell'aria
come sugheri sull'acqua.
Solo per i tuoi occhi
soffro questo male;
tristezze del passato
tristezze che verranno.
Sera piovosa in grigio stanco.
E la vita prosegue
 

Masolino

Bannato
CANCION DEL JINETE

Córdoba.
Lejana y sola.

Jaca negra, luna grande,
y aceitunas en mi alforja.
Aunque sepa los caminos
yo nunca llegaré a Córdoba.

Por el llano, por el viento,
jaca negra, luna roja.
La muerte me está mirando
desde las torres de Córdoba.

¡Ay qué camino tan largo!
¡Ay mi jaca valerosa!
¡Ay, que la muerte me espera,
antes de llegar a Córdoba!

Córdoba.
Lejana y sola.
 

Masolino

Bannato
Canzone del cavaliere

Cordova.
Lontana e sola.
Puledra nera, luna grande,
e olive nella mia bisaccia.
Benché sappia le vie
non giungerò mai a Cordova.
Per la pianura, per il vento,
puledra nera, luna rossa.
La morte mi fissa
dalle torri di Cordova.
Ahi, come lungo è il cammino!
Ahi, mia brava puledra!
Ahi, che la morte mi attende
prima di giungere a Cordova!
Cordova.
Lontana e sola.
 
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