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Cambiamenti

daria

Master Florello
Novita', spostamenti...insomma destabilizzatori del solito tram :D tran

Quando si prospettano come la prendete? :)
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
come una canna di bambù al vento .......sono flessibile, mi piego, mi adatto /risolvo il meglio possibile.
l'unica cosa davvero imprevedibile ed impensabile sarebbe la mancanza loro e degli imprevisti.
tanto vale essere sempre pronti (dice il saggio "quando vedi la strada che curva ,pensa sempre che sarà molto pericolosa ,se poi non lo é, sarà stato più facile affrontarla " )
 

Pin

Master Florello
Li prendo a seconda del mio umore.
Se nero, li prendo malissimo e li subisco
Se normale mi vanno anche bene.
Ma devo essere avvisata per tempo.
 

daria

Master Florello
come una canna di bambù al vento .......sono flessibile, mi piego, mi adatto /risolvo il meglio possibile.
l'unica cosa davvero imprevedibile ed impensabile sarebbe la mancanza loro e degli imprevisti.
tanto vale essere sempre pronti (dice il saggio "quando vedi la strada che curva ,pensa sempre che sarà molto pericolosa ,se poi non lo é, sarà stato più facile affrontarla " )

Bravo Marco! :)
Io di primo acchito sono un po' ingessata e nel secondo fasciata :fifone2:...poi pero' tendo a sciogliermi e a rinnegare la mia stessa riluttanza...vedremo gli sviluppi :eek:k07:
 

daria

Master Florello
Li prendo a seconda del mio umore.
Se nero, li prendo malissimo e li subisco
Se normale mi vanno anche bene.
Ma devo essere avvisata per tempo.

Be', per quanto riguarda i tempi i miei sono lunghetti, mi soffermo sui dettagli e mi sfugge la visione d'insieme, tra il lunghetto e il biblico, eccola li'!
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Bravo Marco! :)
Io di primo acchito sono un po' ingessata e nel secondo fasciata :fifone2:...poi pero' tendo a sciogliermi e a rinnegare la mia stessa riluttanza...vedremo gli sviluppi :eek:k07:
maa credo sia una questione di personalità .....abitudinaria /casinista ("leggasi" dopo) previdente ecc .......ma in genere ......
Be', per quanto riguarda i tempi i miei sono lunghetti, mi soffermo sui dettagli e mi sfugge la visione d'insieme, tra il lunghetto e il biblico, eccola li'!
........ad esempio io di mio sono un pignolo attento ai dettagli e casinista
mi spiego mi butto in una cosa la sviluppo poi scopro all'interno qualche cosa di interessante un dettaglio .......lo seguo, e a sua volta porta ad altri sviluppi, alcuni sono interessanti allora seguo quelli ........e poi se qualcuno non mi da un freno (.....la mia signora in questo è magistrale) alla fine ho perso di vista il perchè iniziale .......
la conseguenza è che ho imparato a convivere , pensare e risolvere, perchè anche questi sono "imprevisti o cambiamenti" dal qualcosa che prima era uno "status".
ho anche imparato a porre tutto questo al servizio di un nuovo miglioramento possibile per me o il mio vivere ........e tutto perciò contribuisce (anche le inezie ) in tal senso non vivo cambiamenti ed imprevisti come una "tedia" ma come qualcosa che può servire.
chiaro che se mi dovessi mettere a conteggiare anche i tempi....quelli che servono... servono
:martello: ecco mi sono incasinato anche adesso .......spero tu ne abbia capito qualcosa
 
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Cheguevilla

Giardinauta Senior
Più o meno funziona così:
Slide21.jpg
 

elena_11293

Master Florello
più o meno dice: "la curva del cambiamento reattivo"

shock → negazione → paralisi/blocco → rabbia → doloreguarigione → nuova forza → nuovi obiettivi → duro lavoro → successo → autostima

nonostante ciò che dici sull'incasinamento, quando l'ho letto ho trovato che illustrava bene quanto avevi appena descritto di te, marco
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
Ne faccio volentieri a meno, mi scoccia "riabituarmi" e rifarmi un tran tran nuovo di zecca :D, ma se proprio devo, se deve succedere e non ci si può fare niente, mi sento come un monaco buddista, le cose mi scivolano addosso e la mia imperturbabilità permane. Ne ho giusto uno, grosso, in vista...
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
più o meno dice: "la curva del cambiamento reattivo"

shock →negazioneparalisi/blocco → rabbia → doloreguarigione → nuova forza → nuovi obiettivi → duro lavoro → successo → autostima

nonostante ciò che dici sull'incasinamento, quando l'ho letto ho trovato che illustrava bene quanto avevi appena descritto di te, marco
nella prima parte non mi ci vedo proprio del tutto e nelle parti che ho evidenziato ........
per il resto:
più che shock stupore .........
più che rabbia nervosismo nel "pensare e trovare eventuali soluzioni "
più che guarigione direi solo che salto al successivo ......direttamente allo sprono
perchè le "sfide" mi piacciono molto
 
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elena_11293

Master Florello
mi sono spiegata male in effetti: mi era sembrato di riconoscere la tua descrizione proprio nelle parti verdi, da nuova forza in là :)
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Marco, naturalmente dipende dall'entità del cambiamento.

La prima fase è shock, stupore, inteso come "sorpresa".
Poi c'è una fase in cui si rigetta il cambiamento, non si accetta la nuova situazione creata.
Frasi tipiche sono "Non è possibile che sia successo", "Non può essere successo A ME". In alcuni (rari) casi, questa fase non viene superata. Esistono casi di persone che, dopo la morte di una persona molto cara, continuano a comportarsi come se la persona non fosse mai morta e a non accettarne la morte.
Superata questa fase, c'è un apparente "vuoto". Si è appena accettato il cambiamento, ma ci si sente inermi, senza speranza. Chi non supera questa fase, di solito finisce in uno stato di depressione cronica che può degenerare in situazioni gravi per la persona stessa, fino ad arrivare al suicidio nei casi estremi.
Poi si passa ad una fase di "aggressività", in cui si cerca un "colpevole" per il cambiamento avvenuto. In questa fase, ci sono casi in cui le persone compiono atti che in normali condizioni non sarebbero in grado di compiere.
Passata questa fase, resta il dolore. Sia che la "vendetta" abbia avuto luogo o meno, ci si rende conto dell'irreversibilità del cambiamento.
Con il passare del dolore, si riacquisisce la lucidità mentale necessaria per superare il cambiamento.
Da qui nasce la "forza per rialzarsi", si osservano le opportunità create dal cambiamento, o dalla nuova situazione e si trovano nuovi interessi, nuovi obiettivi. E poi ci si ricostruisce la strada, e via dicendo.
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Marco, naturalmente dipende dall'entità del cambiamento.

La prima fase è shock, stupore, inteso come "sorpresa".
Poi c'è una fase in cui si rigetta il cambiamento, non si accetta la nuova situazione creata.
Frasi tipiche sono "Non è possibile che sia successo", "Non può essere successo A ME". In alcuni (rari) casi, questa fase non viene superata. Esistono casi di persone che, dopo la morte di una persona molto cara, continuano a comportarsi come se la persona non fosse mai morta e a non accettarne la morte.
Superata questa fase, c'è un apparente "vuoto". Si è appena accettato il cambiamento, ma ci si sente inermi, senza speranza. Chi non supera questa fase, di solito finisce in uno stato di depressione cronica che può degenerare in situazioni gravi per la persona stessa, fino ad arrivare al suicidio nei casi estremi.
Poi si passa ad una fase di "aggressività", in cui si cerca un "colpevole" per il cambiamento avvenuto. In questa fase, ci sono casi in cui le persone compiono atti che in normali condizioni non sarebbero in grado di compiere.
Passata questa fase, resta il dolore. Sia che la "vendetta" abbia avuto luogo o meno, ci si rende conto dell'irreversibilità del cambiamento.
Con il passare del dolore, si riacquisisce la lucidità mentale necessaria per superare il cambiamento.
Da qui nasce la "forza per rialzarsi", si osservano le opportunità create dal cambiamento, o dalla nuova situazione e si trovano nuovi interessi, nuovi obiettivi. E poi ci si ricostruisce la strada, e via dicendo.
mi hai preceduto .......stavo scrivendo le stesse cose e praticamente con le stesse parole
quindi quoto e aggiungo che chi ne viene fuori non solo ha trovato quella forza ......ma difficilmente giudicherà "ostici" altri cambiamenti
se un cambiamento è così "duro ,drastico o esistenziale" troverà nella sua reazione vigore anche per quelli a venire.......
 
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marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
ehm ehm... dipende da quali cambiamenti...
qualcuno potrebbe anche dire che dipende dalla s***a che si ha avuto nella vita ...:fischio:....
e filosoficamente aggiungere "ma se non l'avessi avuta ,non saprei dove sbattere la testa per risolverli"
finalmente rifunzia il "modifica messaggio" !!!!!!!
in effetti micia si parte chiaramente dall'assunto sui cambiamenti "negativi" .........
credo che se il cambiamento fosse positivo .......non ci sarebbe questo 3D
:rolleyes: ad esempio se qualcuno avesse vinto alla lotteria non credo che si farà problemi per il "cambiamento che avrebbe".......prende i soldi e via.........
 
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daria

Master Florello
Uhm...:confuso:
Non parlavo di cambiamenti negativi, be',presto per dirlo ma spero proprio di no,semmai il contrario ...e comunque, NON ho vinto alla lotteria :D
 

daria

Master Florello
Marco, naturalmente dipende dall'entità del cambiamento.

La prima fase è shock, stupore, inteso come "sorpresa".
Poi c'è una fase in cui si rigetta il cambiamento, non si accetta la nuova situazione creata.
Frasi tipiche sono "Non è possibile che sia successo", "Non può essere successo A ME". In alcuni (rari) casi, questa fase non viene superata. Esistono casi di persone che, dopo la morte di una persona molto cara, continuano a comportarsi come se la persona non fosse mai morta e a non accettarne la morte.
Superata questa fase, c'è un apparente "vuoto". Si è appena accettato il cambiamento, ma ci si sente inermi, senza speranza. Chi non supera questa fase, di solito finisce in uno stato di depressione cronica che può degenerare in situazioni gravi per la persona stessa, fino ad arrivare al suicidio nei casi estremi.
Poi si passa ad una fase di "aggressività", in cui si cerca un "colpevole" per il cambiamento avvenuto. In questa fase, ci sono casi in cui le persone compiono atti che in normali condizioni non sarebbero in grado di compiere.
Passata questa fase, resta il dolore. Sia che la "vendetta" abbia avuto luogo o meno, ci si rende conto dell'irreversibilità del cambiamento.
Con il passare del dolore, si riacquisisce la lucidità mentale necessaria per superare il cambiamento.
Da qui nasce la "forza per rialzarsi", si osservano le opportunità create dal cambiamento, o dalla nuova situazione e si trovano nuovi interessi, nuovi obiettivi. E poi ci si ricostruisce la strada, e via dicendo.

piu' che dall'entita' del cambiamento, dalla natura, no? :)
 
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