Ciao Roberto, scusa anche da parte mia se insisto ma non sono daccordo su ciò che dici.
E' chiaramente impossibile ottenere piante come quelle in natura. Ho infatti detto che io mi rifaccio alle condizioni naturali delle piante, ma ovviamente non è possibile nè per me, nè per la pianta, sostenere ciò che avviene nell'habitat originario delle stesse.
Come hai giustamente detto, le piante grasse che sono state cresciute qui, avranno purtroppo perso la loro naturalezza. Ciò non implica però che la possano in parte riacquisire.
Considera questa cosa: Le piante che vengono annaffiate molto, avranno cellule più gonfie, con meno concentrazione salina. Questo fa sì che durante l'inverno, a causa della concentrazione scarsa di sali, è più alto il punto di congelamento dell'acqua e quindi è più facile che la pianta possa subire danni da freddo. Contrariamente, innaffiando quindi poco, le piante avranno cellule più piccole nelle quali sarà accumulata più sostanza di riserva (lipidi, carboidrati, ecc...) e ci sarà uno sviluppo di lignina più alto, con conseguente robustezza verso le avversità climatiche e verso tutti quei fattori, come i parassiti, che possono indebolire la pianta.
Diciamo che la pianta, trovandosi con meno acqua a disposizione e con meno sostanze nutritive, è più propensa ad accumulare sostanze di riserva e a creare zone (in genere si trovano nel colletto) dove verranno accumulate tutte le sostanze che serviranno alla pianta in un secondo momento.
Come ho già detto è impossibile far sì che la pianta crei una corazza di cera come avviene in natura, oppure far sì che la pianta resista alla siccità come le piante in habitat; per i motivi che anche te hai spiegato. Ma questo non vuol dire che non si possano imitare le condizioni naturali.
Ho alcune piante che dopo essere state adattate a una esposizione maggiore alla luce, a una più prolungata siccità, ad un terreno più povero e ad un periodo freddo, hanno prodotto spine molto più simili alle piante presenti in natura. Stessa cosa per l'apparato radicale.
Ho da poco visto una Lophophora williamsii, su un altro forum, che aveva fatto un apparato radicale molto dissipato, del tutto differente da quello che è presente in natura. Anche qui, non si può ottenere in coltivazione un bel apparato radicale profondo come in natura, ma le mie Lophophora presentano comunque un bel fittone abbastanza lungo e una resistenza sicuramente maggiore alla siccità di una Lophophora appena uscita da un vivaio; quindi eccessivamente nutrita e annaffiata.
Questo è il mio punto di vista, ed una idea che mi sono più o meno fatta ascoltando altri coltivatori e osservando le piante
Ciao!